Il libro che presento questa settimana, scelto in onore della Festa del Gatto appena passata, è un fumetto a tavole autoconclusive ed è uscito nel 2011 per Tempesta editore. Un altro, ambientato nello stesso universo, dovrebbe uscire tra un paio di mesi. Nel frattempo Darinka pubblica ogni tanto qualche tavola su Facebook - ed è proprio lì che l'ho conosciuta, grazie a una condivisione:
Miss D. è un umana intorno ai 30 anni che vive con Monsieur LeChat, un gatto nero di origini franscesi un po' barricadero e dotato di uno humor assai felino. Il suo look risulta subito vagamente familiare, e infatti è ispirato a un famosissimo gatto nero:
(si ringrazia Cì per la segnalazione)
Entrambi hanno il loro giro di amici e conoscenti con cui commentare l'attualità - e siccome gli anni in cui le tavole furono disegnate sono il 2009-2011, attualità demenziale da commentare ce n'era davvero in abbondanza tra gli umani, e tuttora non ne siamo certo privi.Ecco qui uno scambio di commenti dedicato alle sentinelle in piedi:
Miss D ha molti anni meno di me, ma le sue osservazioni disincantate mi ricordano molto le chiacchierate che faccio con le amiche - e monsieur LeChat è, oggettivamente, un gran personaggio.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma, e auguro felici letture e un felice fine settimana a tutti.
8 commenti:
Molto bello il gatto (e confermo tutto quello che dici, ovvio), ma anche la tavola sulle Sentinelle in piedi ha un suo porco bel perché!
:-)
Come è vero! Il gatto è libertà assoluta...ma anche assoluta dedizione ( se ti sceglie, ovviamente!)
Per Juliet io sono stata una seconda scelta (era la gatta di mia figlia).Abbiamo passato un lungo periodo di reciproca diffidenza, studiando le diverse possibilità sul come divedere il territorio in comune. Ovviamente ho ceduto prima io, conscia del fatto che era lei a condurre il gioco. Le sue resistenze (alle mie carezze) sono cadute, ma quando mia figlia viene a trovarmi, lei manifesta appieno a chi va il suo cuore.
Interessante segnalazione.
@la povna:
oh sì che ha un suo perché - e la considerazione di Miss D in proposito mi è parsa davvero azzeccata, oltre che semplice & sintetica ^__^
@dolcezze:
Sì, il gatto che ti ha scelto richiede dedizione. Ma non è un problema: la dedizione arriva spontanea, anzi è implicita nel contratto - e infatti gli umani amano vantarsi della dedizione che hanno per i felini che li han scelti :)
@acquaforte
Non credo tu sia una seconda scelta: ma tua figlia non c'è sempre, e tu sì. Copn lei non può sprecare il tempo che passano insieme con quei rituali di assaggio che pure sono così carini
Quando mia figlia andò a vivere per conto suo,viste anche alcune difficoltà logistiche, convenimmo che sarebbe stato meglio per Juliet restare nella vecchia casa. Il suo territorio, io mi occupavo dei suoi pasti e di pulire le sue merdoline...Un rapporto di convenienza (per lei), di abitudine senza grande trasporto (per me). Sono passati 3 anni, vicendevolmente abbiamo riempito un vuoto. Ma è molto di più e di diverso. Non è un amore esclusivo, ma come accade talvolta nella vita, a entrambe è stata data una seconda occasione. ...
Molto acuta, questa Miss D.
Sai che non avevo colto il riferimento al mitico ChatNoir parigino a prima vista? Effettivamente, però, c'è.
Una deliziosa micia nera è stata parte della nostra famiglia per quasi 20 anni e mi manca ancora, poi adoro i fumetti, quindi, grazie della segnalazione.
@Acquaforte:
Se vi siete preoccupate di considerare quale fosse la cosa migliore per Juliet, tu e tua figlia partivate comunque da un buon livello di dedizione ^__^
@Cì
Oops... non ci avevo fatto caso nemmeno io, e invece E' PROPRIO LUI! Stasera gli aggiungo una foto, grazie.
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