Passati i miei primi dieci libri-cardine ero ormai al primo anno del liceo - e siccome il liceo in questione era un liceo classico, quella che veniva spacciata per "prima liceo" era in realtà il terzo anno delle superiori - dove, nel giro di tre mesi incontrai altri tre cardini delle mie numerose porte.
11) Corso di storia: il medioevo di Giorgio Cracco. Per l'appunto il mio manuale di storia, scelto chissà per quale strano caso dal prof. Ruf. Era un signor manuale, aggiornatissimo per l'epoca, pieno di fatti, di fonti e con un sacco di sfondo, oltre a un infinità disperante di re, di papi, di imperatori e pure di regine. Niente sintesi abborracciate, per Giorgio Cracco, niente salti a canguro, niente buchi nella trama. Quando arrivai all'università, del medioevo sapevo quanto bastava ad orizzontarmi senza difficoltà - ed era tutto merito di quel meraviglioso manuale.
12) I romanzi di Chretien de Troyes. Devo il suggerimento al prof. Blasio. All'epoca questi romanzi erano merce rara - c'era solo una poderosa traduzione di Sansoni in un unico volume, e guarda caso una copia di quel volume era nella biblioteca del mio liceo. Dopo averli divorati l'amor cortese non ebbe più segreti per me. All'epoca il mio preferito fu Yvain, o il cavaliere del leone, ma mi piacquero alla follia tutti e cinque.
13) La grotta di cristallo di Mary Stewart, racconto dell'infanzia di Merlino che si ferma alla notte del concepimento di Artù - una bella via di mezzo tra romanzo storico e leggendario, dove Artù è posto nel VI secolo. Diciamo che per me fu il primo romanzo "simile a Tolkien" su cui fossi riuscita a mettere le mani, anche se già all'epoca mi rendevo conto che non c'entrava niente con Tolkien né voleva minimamente entrarci.
14) Fonti francescane - un ampio tomo che comprende i pochi scritti di Francesco d'Assisi, Testamento e Regole incluse, e le prime e più famose biografie. Furono il testo su cui preparai il mio primo esame (Storia della Chiesa, su Francesco d'Assisi) - o meglio uno dei testi, perché ce ne fornirono anche altri. Per me rappresentano la scoperta di un personaggio affascinante come Francesco, ma furono anche un introduzione al mondo dell'agiografia e della revisione storica. Spulciandole amorosamente preparai la mia prima relazione (all'epoca non usava parlare di "tesine", almeno a Firenze) sulla simplicitas francescana.
15) Pietro Abelardo Storia delle mie disgrazie - e naturalmente anche le lettere tra Abelardo e Eloisa. Leggendo non ebbi alcuna difficoltà a capire come mai Eloisa si fosse innamorata pazzamente di costui: il fascino di quell'uomo trapassava le pagine a distanza di nove secoli. Tuttavia, ritengo imperdonabile da parte sua e di Eloisa aver chiamato il loro figlio Astrolabio - povera creatura.
Ai due sventurati amanti devo un trenta e lode all'esame di filosofia medievale - e mai e poi mai avrei sognato di riuscire a prendere il massimo dei voti in una qualsivoglia interrogazione che recasse attaccata la parola filosofia.
16) Pierre de Brantome Le dame galanti il mio primo trattato sull'amore galante del Cinquecento. Purtroppo è rimasto anche l'unico, ma ha lasciato un bel segno. A questo libro devo tra l'altro una delle mie massime preferite "Ve ne sono alcuni che, pur di non stare senza sparlare di qualcuno, sparlerebbero di sé stessi" - senza alcun dubbio una grande verità.
17) Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln Il santo graal libro di storia assai liberamente interpretata, ma che mi schiarì molto le idee non solo sulla questione, invero misteriosa, dell'improvvisa comparsa del Graal nella letteratura medievale, ma anche e soprattutto sui problemi di interpretazione delle fonti storiche.
18) Ivan Morris Il mondo del principe splendente. Il saggio descrive l'epoca hejan giapponese (XI-XII secolo) compresa la grande fioritura di scrittrici specializzate in diari e monogatari. Il monogatari più famoso l'ha scritto tale Murasaki Shikibu e si intitola Storia di Genji, il principe splendente. Non è quel che si dice un racconto breve.
19) Anne McCaffrey La cerca del weyr, ovvero il primo racconto del ciclo dei dragonieri di Pern. E' stata la mia prima storia di draghi dove i draghi erano buoni e saggi e sviluppavano un profondo legame emotivo con il loro dragoniere... o la loro dragoniera. Perché l'altra particolarità di questo racconto è che la protagonista è una ragazza. Da lì ho preso coscienza di uno dei miei più grandi desideri: cavalcare un drago in combattimento. Nel caso specifico, una draghessa, o meglio una Regina. Secondo l'autrice non è fantasy, bensì fantascienza - c'è di mezzo un pianeta, anzi più di un pianeta, e dei tentativi di invasione... comunque io alla divisione in generi non ci ho mai creduto granché.
20) Rumiko Takahashi Ranma 1/2 avvincente storia di un ragazzo che, a seguito di un incidente in allenamento, si trasforma in ragazza se bagnato dall'acqua fredda e torna ragazzo se bagnato con acqua calda, raccontata a fumetti su svariate migliaia di tavole per complessivi 33 volumetti, è stata per almeno quattro anni la mia lettura preferita.
5 commenti:
Fra questi tuoi dieci spicca uno dei miei preferiti, letto e riletto, Fonti francescane.
tra i libri che hai elencato c'è la Grotta di Cristallo, che ho "ereditato" da mia madre insieme ai successivi tre volumi, "Nelle Grotte delle Montagne", "L'ultimo incantesimo", "il giorno fatale". Dovresti leggerli anche tu, sono bellissimi. Al punto che negli anni li ho riletti tutti più volte! Il carteggio di Abelardo ed Eloisa l'ho letto molto tempo fa, anche lei era una persona splendida, piena di passione. Quanto al nome del figlio, non è come chiamarlo Mappamondo! L'astrolabio è un oggetto, d'accordo, ma il significato del nome è Colui che Afferra le Stelle. f.to Michela
In questi secondi dieci libri, invece, meno sincronie. Non è comunque meno interessante, però!
Letti i numeri 11, 12 e 14, più il carteggio fra Abelardo ed Eloisa. Confesso la mia ignoranza sul resto...
Mel:
me lo aspettavo. Francesco è una figura davvero notevole nel nostro panorama, l'unico che abbiamo simile a un mistico orientale. Notevole, perché ha seguito una strada particolare ma non aveva nessuna tradizione precedente e ha dovuto fare tutto da solo.
@Anonimo
Li ho letti, e anche riletti. Però, in quel momento della mia vita, c'è stato solo la Grotta di cristallo perché.. solo quella, nel 1977, avevamo in Italia. Fu una gran gioia quando arrivò il secondo (e poi gli altri).
@povna
E' la parte dedicata alla mia anima di medievista ^__^
@Dolcezze
Anche il Cracco? Anche Francesco? Ma allora hai un anima medievista anche tu. Bentrovata, sorella ^__^
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