Quale madre non canterebbe volentieri questa bella ninna nanna alla sua prole?
I ragazzi guardano e commentano - e quando mai la Terza Effervescente si è tirata indietro, quando c'era da commentare? Improvvisano la musica per la ninna nanna, osservano con cura i dettagli dei disegni, immaginano le reazioni dei piccoli lettori, si interrogano sullo stato d'animo degli insegnanti, si domandano se davvero la Befana Fascista passava di casa in casa. Romolino e Romoletto riscuotono sempre un gran successo, e non parliamo dei negretti abissini in adorante ammirazione dei loro italici coetanei, tanto più belli e civilizzati di loro (non ci sono alunni neri in classe, altrimenti mi sarei sentita obbligata a toglierle per riguardo al loro fegato. Specie con i tempi che corrono).
Lascio che studino bene i dettagli - i dettagli sono sempre importanti, nei manifesti. Non faccio mai fretta per andare avanti. Parlo poco, limitandomi a dare qualche precisazione storica o a chiedergli perché qualcosa è disegnato in un dato modo. Hanno sempre una risposta (spesso ben più di una).
In apparenza è una lezione di storia, abbastanza neutrale. In realtà si tratta di Educazione e Cittadinanza sotto mentite spoglie.
Quella che faccio vedere è propaganda, e la propaganda non è certo finita con la caduta del fascismo. Viviamo circondati di propaganda, in certi periodi di più, qualche volta di meno - ma qualcosa c'è sempre. E quasi sempre è ridicola. Non solo in Italia, certo - anche se l'Italia ha una decisa propensione per la propaganda ridicola, come se nei nostri cromosomi mancasse qualcosa che ci permetta di individuarla. Però è una medaglia che ha sempre il suo rovescio.
"Capirete a questo punto come mai la generazione cresciuta con questi libri sia andata sulle montagne a sparare ai fascisti, appena ne ha avuto la possibilità" concludo.
In modo all'apparenza un po' defilato anch'io faccio propaganda. A favore del senso critico.
Funziona?
Non lo so e non posso saperlo. Ma sono figlia del mio tempo, e credo nei messaggi subliminali*.
*Cosa strana, quando alla SSIS il gruppo di lavoro di cui facevo parte propose una volta un lavoro di questo tipo, la pedagogista scosse la testa sostenendo che una terza media non aveva certo la maturità e lo spirito critico per analizzare certe cose. Non saprei dire sulla maturità, ma una terza media priva di spirito critico... mah, può darsi che esista, ma io non l'ho ancora incrociata (caso mai il problema è scansare i getti di acido solforico); e infatti, in una forma o nell'altra, qualche lavoro sulla propaganda fascista nelle terze viene sempre fatto, spesso anche con l'aiuto del libro di storia.
2 commenti:
Ma certo che viene sempre fatto! E recepito a dovere. E piace anche da matti. Lo spirito critico è il loro pane, che più che suscitato va un po' educato, ma sulla propaganda si indignano senza fallo. Più difficile farli ragionare sulle propagande del presente, di cui son vittime più inconsapevoli... Però è un argomento eccezionale!
Infatti, per questo restammo perplessi. Ma dalla SSIS ci aspettavamo di tutto, tranne docenti particolarmente familiarizzati con l'insegnamento - e infatti tutto abbiamo avuto, tranne quello.
Sulla propaganda presente è sempre difficile... del resto, anche noi siamo sicuri di saperla sempre riconoscere?
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