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martedì 28 gennaio 2014

Vita privata degli hobbit (di cui non sappiamo praticamente nulla)

Peregrin Took e Diamante di Lungo Squarcio
http://www.deviantart.com/morelikethis/206903627?offset=10
(garantisco che trovare un'immagine di questi due è davvero difficile, persino in rete)


Se alla fine della lettura dei due romanzi più famosi di Tolkien sappiamo tutto sulla tempra morale degli hobbit, il loro strenuo coraggio e la loro immensa capacità di resistenza, manchiamo quasi completamente di informazioni sulla loro vita affettiva. Sappiamo come si comportano con draghi, re, regine, elfi, ent e altre meraviglie, come riescano a ritagliarsi angoli tranquilli in mezzo alle situazioni più assurde, di come sappiano rendersi simpatici a tutti tranne che agli orchetti, e di come il loro sogno sia trovare sempre e comunque una bella mensa imbandita, ma non abbiamo quasi la minima idea di come siano in famiglia, e men che meno di come si corteggiano. 
Si suppone, dal momento che la Contea è piena di hobbit, che in qualche modo si riproducano, sappiamo che si sposano giovani (purché non incappino nell'Unico Anello, nel qual caso non si sposano affatto) ma le uniche scene vagamente domestiche cui assistiamo sono una cena a casa Maggot e un ritorno a casa di Sam. 
All'inizio della storia di Bilbo ci viene spiegato che "lo hobbit amava moltissimo ricevere visite" e quindi aveva gran copia di attaccapanni per gli ospiti, ma l'unica visita che riceve Bilbo all'inizio, ovvero dodici nani più uno stregone, non lo entusiasma affatto ed è decisamente di tipo particolare. 
Bilbo parte per la sua avventura a cinquant'anni, che per gli hobbit sono equivalenti all'incirca ai nostri trentacinque (ricordiamo che diventano maggiorenni a 33 anni mentre gli umani, all'epoca, in Inghilterra lo diventavano a 21) senza salutare nessuno. D'accordo, dopo arriva l'Anello, ma prima?
Fidanzate, nemmeno l'ombra. Amici del cuore nemmeno. Nessuno che gli getti le braccia al collo dicendo "Meno male che sei tornato sano e salvo! Sapessi quanto sono stato/a in pensiero per te, un anno intero senza nemmeno l'ombra di una notizia!". I legami emotivi più forti per lui sono quasi tutti fuori dalla Contea: Gandalf, gli elfi di Gran Burrone, i superstiti della Cerca di Erebor. Unica eccezione è Frodo - guarda caso un orfanello, preso in casa perché rimasto solo al mondo, più qualche ragazzo con cui si comporta come uno zio ma con cui non entra davvero in confidenza.
Lo stesso Martin Freeman, che su Bilbo Baggins è la massima autorità vivente essendone diventato la reincarnazione in 3D, dichiara di non avere la minima idea di quale fosse la vita sessuale di Bilbo prima del viaggio, e tanto meno se ne avesse una. Qualcuno ha suggerito la possibilità che il suo grande amore sia stato un nano dal temperamento piuttosto burrascoso - ma quand'anche sia vero, non risolve la questione del prima.
Infine, non rimane che archiviare la questione ricordando che sì, gli hobbit hanno la reputazione di essere gente socievole, ma che in ogni gruppo ci sono delle eccezioni, e dunque se esistono tigri vegetariane (esistono?) possono pur esserci hobbit un po' asociali - non a caso Bilbo viene reputato piuttosto stravagante all'interno della Contea (e anche fuori dalla Contea, ma non per gli stessi motivi).

Frodo è diverso, e assai socievole: ha un bel gruppo di amici del cuore e un giardiniere che lo adora. Insieme fanno passeggiate ed escursioni, bevono grandi quantità di birra, mangiano come cavallette, ridono e scherzano. Gli amici si occupano di lui, all'occorrenza (come si suppone lui si occuperebbe di loro, se si presentasse l'occasione): gli organizzano il trasloco, lo accompagnano nei suoi perigliosissimi viaggi, lo assistono quando è malato eccetera. Sono amici allegri e socievoli, molto giovani (Pipino addirittura non è nemmeno maggiorenne) e di buona compagnia - ma al gruppo non è associata nemmeno una ragazza hobbit, sorella, amica, cugina o compagna di scuola che sia. Fidanzate, men che meno. Alla fine del libro scopriamo che Samvise aveva, diciamo, "lasciato a mezzo" una ragazza di cui fino a quel momento non avevamo nemmeno sentito parlare nel più casuale dei modi: Rosie Cotton - nel senso che non si erano scambiati nessuna promessa ufficiale, ma che entrambi sapevano benissimo che c'era qualcosa tra loro. 
Gli altri hobbit della Compagnia ne sapevano niente? 
Oso dire di no, altrimenti Sam sarebbe stato lasciato a casa. La cosa più sbalorditiva è che non ne sapesse niente nemmeno Gandalf, che altrimenti non l'avrebbe certo precettato per quel pericolosissimo viaggio.
Altre ragazze, non pervenute. Frodo, Merry e Pipino sono allegri, socievoli, simpatici e decisamente ricchi. Non sappiamo se sono particolarmente belli, ma niente lascia immaginare che non siano almeno carini. E sono giovani e freschi. Dovrebbero averci la fila di ragazze davanti a casa e, stante l'età e l'inclinazione alla vita conviviale, dovrebbero farla loro, la fila, davanti alle case delle ragazze. Invece niente.
Niente fidanzate né innamorate, dunque.
Certo, quando l'eroe parte per un viaggio finisce sempre per trovare la sua principessa (o il suo principe, se si tratta di un'eroina), ma per gli hobbit questo è impossibile, perché vivono solo nella Contea o in prossimità, e il resto del mondo ne ignora financo l'esistenza. Certo, Bilbo incontra Gollum, che un tempo era uno hobbit ma... non so, vederlo come una principessa non mi sembra molto proponibile.
Gli hobbit della seconda generazione invece nel viaggio trovano un po' di tutto, ma niente hobbit (a parte il solito Gollum, ancor meno appetibile che nel primo romanzo) e in generale pochissime creature di sesso femminile. Tutte già sposate, per giunta, con l'unica eccezione di Eowyn.

Le cose non cambiano molto con il ritorno nella Contea: se Frodo a questo punto incontrerebbe serie difficoltà a costruirsi una piacevole vita familiare hobbit, tanto che finisce ben presto per lasciare non solo la Contea ma addirittura la Terra di Mezzo, e Sam si butta il ricordo di Mordor alle spalle e ricomincia la sua vita esattamente al punto in cui l'aveva lasciata sposando Rosie in tempi assai brevi, i due hobbit più giovani se la prendono piuttosto comoda: Pipino si sposa otto anni dopo, con Diamante di Lungo Squarcio (ma lo scopriamo casualmente solo spulciando cronologia e alberi genealogici) e Merry non si sposa affatto, e nessuno ci spiega il perché.

Ora, non è che Tolkien sia di quegli autori che ritengono obbligatorio infilare storie d'amore dappertutto, però all'occorrenza non si tira indietro, e tra un Anello e un lupo mannaro il tempo per parlare d'amore si trova: ne parlano gli Ent, ne parlano gli elfi, ne parlano gli uomini (che non si limitano solo a parlarne come di qualcosa che riguarda i tempi antichi), ne parlano Tom Bombadil e Baccadoro, che fanno coppia fissa e anche Gimli il Nano, unico rappresentante della sua razza nella Compagnia, ha un intermezzo romantico. Ma per quanto riguarda gli hobbit, l'unico che dedica qualche pensiero alla questione è Sam, e solo dopo che l'avventura è completamente finita.

Meno degli hobbit, solo gli orchetti.

2 commenti:

Alessandra Bianchi ha detto...

Post da dieci e lode!

Murasaki ha detto...

Grazie davvero. Sono molto contenta che questo post abbia di nuovo un commento, nonostante la sua imbranatissima postatrice abbia cancellato i bei commenti che c'erano prima ^__^