Dettato lo schema ho risposto alle varie domande, fatto esempi, ampliato, commentato e via dicendo. Poi è venuto il Gran Giorno dell'Interrogazione a Tappeto. La prima fanciulla chiamata risponde bene e con proprietà, salvo una strana frase sul fatto che "tutti potevano essere cattolici", su cui decido di sorvolare pensando a un lapsus o qualcosa del genere. Il secondo fanciullo invece ha poche idee (tra cui quella che "tutti possono essere cattolici") ma assai confuse, per cui segno il Non Preparato sul registro senza curarmi più di tanto dei cattolici, che in fin dei conti non sono stati trattati in modo più trascurato dei comunisti o della borghesia agraria.
Il secondo fanciullo risponde assai bene, e di cattolici non parla perché non sono inclusi nelle domande che gli faccio. Il terzo si chiude in un dignitoso silenzio, evitando di parlare sia dei cattolici che di ogni altro gruppo sociale, politico o culturale. Il quarto si barcamena piuttosto bene ma nelle sue risposta non cita i cattolici. Infine è il turno di Baroque, che risponde come meglio non si potrebbe ma che, mentre sto in cuor mio a riflettere se segnarle otto o nove, spiega che "chiunque poteva essere cattolico, bastava che credesse in dio".
La interrompo "Scusami, cara, ma questo discorso da dove salta fuori?"
Baroque mi sgrana addosso due occhi celesti radianti di innocenza e buona fede: "Lo ha detto lei" spiega convinta.
"L'ho detto io?".
Impossibile che abbia detto una simile scempiaggine, nemmeno dopo la quarta bottiglia o la sesta pasticca, di questo sono sicura: perché certamente per i cattolici chiunque ha diritto ad essere o diventare cattolico, ma per esserlo certo non basta credere in dio, occorre anche credere ad una serie di cose più specifiche.
Tutta la classe, bravi e meno bravi e fulmini di guerra ripetono convinti "Sì, l'ha detto lei".
Va bene, alla fine è più ragionevole credere in un mio temporaneo raptus (inserito, garantisco, in una lezione del tutto rispettabile e condotta con proprietà) che a un'allucinazione collettiva dell'intera scolaresca. Così imploro i miei alunni di cassare la malefica frase e di sorvolare pietosamente sull'immane sciocchezza da me detta e, nei limiti del posibile, di dimenticarsela completamente.
In cuor mio però sono perplessa. E d'accordo che non sono certo la prima che dice stupidaggini in cattedra e di sicuro, ahimé, non sarò l'ultima. E d'accordo che tutti possono scivolare in una frase fraintendibile o imprudente... ma io, che cerco comunque di essere quanto più precisa possibile su argomenti religiosi, a St. Mary Mead mi allerto doppiamente quando devo tirare in ballo a storia qualche questione che coinvolga la santa romana ecclesia, perché si tratta di un paese assai chiesino e praticante e impegnato su questo fronte e quasi tutti i ragazzi navigano tra un coro parrocchiale, una recita parrocchiale e un campo scout di cui parlano con grande entusiasmo, e mai e poi mai desidererei urtare la loro delicata e cattolica sensibilità con frasi approssimative o fuorvianti.
Detto questo, era chiaro che avevo detto una stupidaggine; soltanto che non riuscivo a capire quale contorto meccanismo mentale mi ci avesse portato.
Soltanto qualche sera dopo, a vacanze di Natale ormai iniziate, nell'ultimo dormiveglia che precede il dolce scivolare nel sonno, mentre la mia mente era avvolta in tutt'altri pensieri e fantasticherie, improvvisamente emerge un limpido ricordo.
"I cattolici non appartenevano ad un ceto sociale in particolare, chiunque poteva essere cattolico. C'erano cattolici tra gli operai, tra i nobili, nella borghesia...". In questo senso chiunque poteva essere cattolico, non c'erano limitazioni di censo o di mestiere, bastava che credesse nei dogmi della religione cattolica...
Dunque era stato un caso di allucinazione, o meglio di fraintendimento, collettivo. Tutti avevano semplificato la mia frase a modo loro (proprio quella frase, su quello specifico argomento, mentre il resto era stato trascritto e assimilato in modo corretto, salvo fraintendimenti individuali) e per una volta ad avere torto era la collettività e non il singolo.
Questa esperienza mi ha squadernato davanti un nuovo ventaglio di possibilità per le molte e assolute cazzate che circolano nel mondo precedute dalla micidiale premessa "Il/La Prof. ci ha detto che...".
10 commenti:
"La prof. ci ha detto che", almeno nella mia esperienza, di solito è premessa che non conduce a nulla di buono, anche quando usata senza fraintendimenti.
Anche io coi cattolici cammino sempre sulla uova!
Sì, quella frase 'l'ha detto lei!!!', con un crescendo di stupore, quasi a voler aggiungere 'ma come, non ti ricordi più di quello che dici?' penso se la siano sentita ripetere centinaia di insegnanti.
Spesso fa coppia con 'ma c'era sul libro'... che di solito è più facile da confutare, perché 'scripta.... manent'. E allora capisci come sia facile per molti studenti prendere i classici 'bisi per fave'...
Segue a ruota: "l'ha detto la maestra"...
Visto che io mi devo sorbire entrambe le situazioni ("l'ha detto la prof" e "l'ha detto la maestra"), posso avere uno sconto sugli scleri che seguono tale immonda premessa? XD
Non vi è mai capitato "il prof. Tale ci ha detto che LEI ha detto -segue castronata tipo: che ci porta in gita una settimana a Londra."
quando voi non l'avete mai detto.
Lì la trama si infittisce
Non ti dico quella volta che ho cercato di spiegare che non erano state le trombe a fare crollare le mura di Gerico, ma i puntelli tolti al segnale delle trombe ... parroco, sindaco e genitori all'attacco.
i cattolici fanno proseliti.
per questo ho sempre preferito l'ebraismo.
@ noise : oddio, vorrei vederti con ragazzi di una comunità di ebrei ultraortodossi tipo i Lubavitch (?) che ci sono qui a Venezia, poi ci racconteresti...
Anonimo SQ
@Anonimo: nessuno di noi, credo, ama i fanatismi. Ciò non toglie che la vocazione al proselitismo sia, storicamente e culturalmente, profondamente cattolica. E che il concetto di 'popolo eletto', anche se declinabile, indubbiamente e come tutto, come fanatismo, sia agli antipodi da tutto ciò.
@Cauty, 'povna e Prof: sì, ci siamo capite...
@Sayuri
Lo sconto sugli scleri è assicurato, lo passa la mutua ^__^
@Anonimo SQ
Gli ultraortodossi ebrei possono avere le loro stravaganze, ma si limitano a praticarle in proprio, senza imporle ai gentili - cosa che, oggettivamente, i fedeli ultraortodossi delle altre due religioni del libro ahimé non fanno...
@ Nel caso specifico, comunque, non c'è motivo di biasimare alcuna delle confessioni sopra citate: erano i ragazzi che hanno applicato una versione... diciamo "personale" dei fondamenti della confessione cattolica
@Alice
Scoprire che, in teoria, i tuoi colleghi ti hanno fatto dire le più strane cose è un classico. Lì però non sempre si può dare per scontata la buona fede degli alunni che, soprattutto per ottenere accompagnatori alle gite di più giorni, non esitano a ricorrere ai più ignobili mezzi ^__^
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