Restano comunque i rimpianti per l'infinita infinità di cose che non sono riuscita a fare. D'accordo, nessuno arriva alla fine della terza media avendo fatto tutto quello che aveva programmato di fare, ma con le precedenti terze i rimpianti erano ben più contenuti.
Quattro dei ragazzi sono rimasti indietro. Due si sono tranquillamente seduti fin dall'inizio dell'anno sul bordo della strada a guardare gli altri che lavoravano, dando per scontato che nessuno ripete la terza per due volte. I fatti hanno dimostrato che non è vero.
Una invece era partita con ottime intenzioni ma ha passato il secondo quadrimestre smontando tutto quello che aveva fatto di buono nel primo, e non siamo riusciti a capire cosa le è preso.
Una è andata in tilt all'inizio dell'anno e non ha più dato segni di ripresa.
Comunque sia, all'esame non ci sono. Tre l'hanno presa con filosofia, la quarta (Marinaretta) è convinta di aver subito un'orribile ingiustizia, e la famiglia è ancor più convinta di lei - anche se della famiglia, in verità, mi importa davvero il giusto.
Avevo dieci ore a settimana, meno di quelle che ho avuto con le precedenti terze. Siccome avevo anche dei colleghi cagionevoli di salute alla fine di ore ne ho avute un po' di più, o per meglio dire me le sono prese.
Era una classe che doveva abituarsi a parlare. Interrogare più volte ventisette alunni porta via una quantità immane di tempo. Per la prima volta ho lesinato sulle prove scritte.
Abbiamo fatto un programma di analisi del periodo ridotto ai minimi termini: metà dell'anno se n'è andata per rifare il programma di analisi logica (quello cioè che si erano ostinatamente rifiutati di fare in seconda). Per tutta una serie di delicate questioni linguistiche a questa classe l'analisi logioca serviva come il pane e dunque proprio non si poteva far finta di nulla.
Non abbiamo fatto uno straccio di lavoro sui registri linguistici. Diciamo che mi sono contentata che molti di loro imparassero a usare decorosamente un registro solo, quello standard - insomma, che scrivessero e parlassero in modo comprensibile.
Tuttora dubito molto sul loro uso dei pronomi, mentre sul loro uso del congiuntivo non ho alcun motivo di dubitare, perché so che parecchi insistono a sbagliarlo. D'altra parte basta vedere gli agghiaccianti verbali dei consigli di classe scritti dai rappresentanti dei genitori per capire che il problema è nel manico, e che più di tanto probabilmente non si poteva fare.
Forse.
Non abbiamo visto un solo film.
Ripeto: con una LIM in classe, non abbiamo visto un solo film. Non c'è stato tempo, e a dirla tutta non c'è nemmeno stato modo: la classe non aveva tende, e in tutta la scuola non c'è una postazione video decente, cioè dove si possa raggiungere un decoroso grado di oscurità. Ho chiesto le tende fino allo sfinimento, mio e altrui, ma le tende non sono mai arrivate. Comunque, anche se fossero arrivate, mi sa che non c'era tempo lo stesso.
Niente Notte di San Lorenzo. Niente Giorno più lungo, niente di niente.
Una terza senza i suoi regolamentari tre film ai miei occhi è come un topo senza formaggio, ma tant'è.
Abbiamo a malapena finito la seconda guerra mondiale. Nemmeno la guerra fredda, sono riuscita a fare. Eravamo indietro a storia - siamo sempre stati indietro a storia in modo incredibile. Siamo sempre stati indietro su tutto. L'anno si è aperto con la rivoluzione francese - sì, con la rivoluzione francese - dove siamo stati un'infinità di tempo finché qualcuno non si è degnato di cominciare a ripeterla come si doveva. Vanno fatte delle scelte, nella programmazione. Non so se ho fatto quella giusta, ma col taglio che ho dato alla storia quest'anno la rivoluzione francese era indispensabile. Almeno, così' mi sembrava a Novembre (sì, a Novembre eravamo ancora a Napoleone). Adesso non ne sono più così sicura, ma è un po' tardi per cambiare idea.
Non abbiamo letto "Libertà" di Verga. Non abbiamo letto "La macchina che vinse la guerra" di Asimov. Non abbiamo quasi fatto educazione civica.
Non abbiamo letto Leopardi. Ho creato un mostro: un'intera classe che non ha letto nemmeno "Il sabato nel villaggio". Sì, è vero, io non faccio letteratura - però Leopardi piace sempre a quell'età, e so con certezza che sarebbe piaciuto anche a loro. E si legge in fretta e con poca spesa. Ma non c'era tempo. Mando alle superiori una classe che non sa nemmeno che è esistito Leopardi. E nemmeno Martin Luther King, se per questo.
Non abbiamo fatto altro che un vago accenno al problema dell'acqua, o della diseguaglianza di risorse tra Nord e Sud del mondo. Nemmeno la classica lezione sul lavoro minorile (ma mi è parso di capire che l'argomento non era nuovissimo per loro. Spero sia vero).
Non hanno fatto la gita di tre giorni, né loro né le altre due terze. A St. Mary Mead ho imparato quanto sia importante quel rito di passaggio, soprattutto per i ragazzi che abitano in piccoli paesi. Ma le terze hanno dato tali e tatnti problemi disciplinari che nessuno degli insegnanti se l'è sentita di organizzare il Gran Tour - e io, nelle gite fuori dall'orario scolastico, non mi impiccio mai, ché tanto ci pensa qualcun altro. Quest'anno il qualcun altro non c'è stato e così anche la mia terza, che alla fine grandi problemi disciplinari non li dava, si è limitata a un giretto di un giorno a Verona.
Poi c'è la ragazza certificata: una certificazione nata soprattutto per tappare in qualche modo una situazione familiare piuttosto difficile, ma che faceva capo a una ragazza capricciosa assecondata da un'insegnante di sostegno lunatica, imprevedibile e molto, molto assenteista. Non sono mai riuscita a concordare né una programmazione né un orario stabile - o meglio, li potevo anche concordare ma poi quel che era concordato non veniva mai rispettato. Non sapevo mai quando avrei avuto la ragazza in classe e quando no, col risultato che spesso la creatura era in classe mentre finivamo argomenti iniziati quando lei non c'era (e dunque si annoiava a morte e faceva i capricci) e mancava quando venivano fatte cose che sarebbe stata perfettamente in grado di seguire. E siccome la ragazza è capricciosa, instabile e prepotente (nonché emotivamente dipendente dall'insegnante di sostegno, che secondo me è una pessima insegnante nonché un'eccellente venditrice di fumo) ma non stupida, mi domando adesso che risultati avrebbe ottenuto con un sostegno meno capriccioso, instabile e prepotente, o perfino senza alcun sostegno. Molto migliori, sospetto.
Comunque sia è andata. Con i se e con i ma non si fa la storia, è risaputo.
E nemmeno piantandosi come un mulo sulla rivoluzione francese, ho scoperto.
7 commenti:
Ti leggevo, e mi venivano i brividi perché riconoscevo sensazioni e situazioni di due anni fa, quando diedi l'addio all'Onda. Scrissi loro una lettera che cominciava, in anafora, con una serie di "non". I rimpianti per le cose che non avevamo fatto. E ci sono quelle misteriosi alchimie che non ti spieghi, eppure poi è così. E certo, hai ragione, quello che porteranno non lo saprai mai del tutto, ma nello stesso tempo hanno portato esattamente quello che hai vissuto, che è già moltissimo. E, come diceva il vecchio Musil, non viviamo per cercare belle emozioni...
cara, anch'io NON, con la mia PrimaPrima, ahimè. e dire che non era neppure un anno bisestile...
@'povna
Sì, sapevo che avresti capito ^__^
@laNoisette
ma la tua PrimaPrima adesso dovrebbe diventare la tua Seconda, no? No?
Anche se non hai fatto hai sicuramente piantato un seme ...
Capisco, eccome se capisco! E poi, incredibilmente, ogni tanto ritornano. E ti rendi conto che quello che pensavi ci fosse... c'era davvero! http://nemoinslumberland.splinder.com/post/24740570/onda-lunga
Diciamo che ho finito quest'anno la Rivoluzione francese e ho già letto "La macchina che vinse la guerra" (e anche "Razza di deficienti",a dir la verità). Abbiamo visto "Mission", "Alla ricerca dell'isola di Nihm", "Coraline", "Amistad", "The Patriot".
Analisi logica: Non come avrei dovuto;
Uso dei pronomi: Non pervenuto;
Registri linguistici: Non e basta;
Gita: Non, e va bene così.
Però, hai ragione: io l'anno prossimo ce li ho ancora, e per qualche misterioso meccanismo, a giungo sembra che l'anno dopo riuscirai a fare proprio tutto tutto.
Vedremo.
Intanto, un abbraccio e buone vacanze, da chi spesso pensa che più di metà della classe non ha affatto bisogno della sua guida, e il restante ne avrebbe bisogno ma non si riesce mai a fare per loro quello che si deve.
Bella definizione del nostro lavoro, Prof: metà se la caverebbe comunque, per l'altra metà non riusciamo a fare abbastanza.Sì, corrisponde-
"Razza di deficienti" sono riuscita a farlo, comunque, ed è stato molto apprezzato.
E grazie dell'abbraccio ^__^
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