In un'immagine non esattamente coeva, ecco Odoacre e Romolo Augustolo. Sorge spontanea una domanda: ma con tutta quella stoffa il buon sovrano erulo non rischiava di inciampare?
Tra l'altro non era mica una dama hejan, di quelle che meno si muovono e più tutti ne apprezzano la finezza d'animo e la delicata sensibilità artistica.: il suo anzi era un
lavoro che richiedeva un certo dinamismo.
Ci sono anniversari che conosciamo tutti; il più famoso è probabilmente il 14 Luglio 1789, data di nascita del mondo contemporaneo - un gruppo di esagitati smantella una fortezza semiabbandonata e libera un gruppetto di detenuti. La cosa fece un certo scalpore, ma quella sera nessuno sapeva ancora che si era addirittura iniziata una nuova era della storia occidentale. Adesso è la festa nazionale della Francia e gli insegnanti di storia (con me in testa) minacciano rappresaglie orrende se i loro alunni non ricorderanno con precisione quella data.
Il 5 Settenbre è una data meno conosciuta ma altrettanto importante per la nostra partizione storica: nel 476 cade l'Impero Romano - per vecchiaia, per deterioramento o, come molti sostengono oggi, semplicemente per cause di forza maggiore - e inizia il medioevo.
Che cosa sia poi il medioevo nessuno lo sa: un'epoca di transizione, spiegano a volte - ma nessuno è mai stato buono ad indicare un periodo che non fosse di transizione. Certamente nei mille e più anni che circoscrivono il medioevo (finirà solo ai primi di Ottobre del 1492, quando gli equipaggi sfiniti di tre caravelle approdarono a un'isoletta che secondo loro apparteneva all'India) molte cose transirono, ma sarebbe stato strano il contrario: in mille anni si cambia per forza, anche a esser di pietra.
Andando un po' più nello specifico, la deposizione di Romolo Augustolo segna l'inizio del passaggio dall'antichità classica ai regni europei, passaggio che durerà fino all'incoronazione di Carlo Magno nella notte di Natale dell'800 - anche se, in effetti, l'antichità classica di Romolo Augustolo era assai diversa da quella di Cesare e Ottaviano.
Cade dunque ufficialmente (per noi) l'Impero Romano di Occidente e inizia l'affascinante e abbastanza sconosciuta era barbarica: poche fonti scritte, una gran frammentazione e anche un cambio di clima. Per molto tempo tutti rimasero convinti di essere ancora ai tempi dell'Impero Romano (soprattutto nella parte orientale del suddetto, dove non era caduto un bel nulla), ma nel frattempo tutti transivano e transitavano e trasmigravano, e soprattutto tutti cambiavano.
Quel pacchetto di tre secoli e mezzo è ai miei occhi una delle zone più affascinanti della storia, proprio perché in buona parte sconosciuto e in parte inconoscibile, ma soprattutto perché molto usato (proprio perché sconosciuto e inconoscibile) come base per un sacco di favole e leggende, anche storiche.
Era medioevo, ma gli mancavano molte caratteristiche che si usano attribuire al medioevo. Non c'era (ancora) la cavalleria, non c'era (ancora) il feudalesimo, non c'erano gli stati nazionali, il papa imperversava molto meno di quanto farà in epoche ben più "moderne" (i cosiddetti re barbarici avevano strategie tutte loro per tenere in chiaro le linee di confine dell'autorità della chiesa), i comportamenti sessuali non erano particolarmente inibiti e la condizione femminile non era più dura di quanto non fosse stata e non sarebbe stata in altre epoche. E c'erano un'infinità di regni e di re che cambiavano con una frequenza esasperante per chi cerca di preparare un esame di storia.
Il mondo oggi è migliore o peggiore di quello che era prima del 5 Settembre 476?
Difficile da dire. Di sicuro è più grande e più popolato.
Soprattutto è molto, molto diverso
6 commenti:
tempi cupi, quelli che descrivi (già: ma quali descrivi?!). medioevo affascinante, indubbiamente. e dal letame nascono (molti) fior. viene da chiedersi però se chi viveva per noi questo periodo foriero di fiabe e di leggende, stesse così bene.
proprio come ora?
buon inizio e in bocca al lupo! (crepi)
Tempi meno cupi di quel che raccontano in certi manuali, 'povna, e senza dubbio molto, molto fertili. Ci sono rimaste soprattutto le leggende perché i nuovi arrivati scrivevano poco o niente e quindi aveva un sacco di tempo libero. Non c'erano gli antibiotici, certo, e nemmeno la microchirugia, e questo era senza dubbio un male. Non voglio dire che fiosse tutto rose e fiori (specie quando i raccolti andavano perduti per il maltempo) ma evidentemente si tirava avanti, visto che siamo ancora qui a parlarne.
E speriamo che il nuovo inizio sia buono per tutti, o che almeno si riveli tale col tempo ^__^
E' un periodo un po' trascurato, questo, nello studio della storia.
Qualche accenno e poi, via...
Chissà come apparirà il nostro tempo agli studiosi di qui a qualche secolo...
E a te, un augurio di buon anno scolastico.
Per gli studiosi del nostro periodo direi che il problema sarà quello della *sovrabbondanza* delle fontio, mentre per l'alto medioevo c'è ancora una bella carenza, nonostante l'archeologia che sta facendo meraviglie.
E facciamo benissimo ad accennarlo soltanto: non si può traumatizzare una giovane mente in formazione con quel caleidoscopio che è l'alto medioevo, dove ogni re si riteneva in dovere di avere un nome più strampalato del suo predecessore, i santi non ne parliamo e, signori miei, anche i toponimi... ^__^
Grazie di cuore degli auguri, Cauty: serviranno tutti.
Io però ci tengo ad osservare che tutto questo è giusto e vero, ma solo per quel pezzetto relativamente piccolo (per quanto importante per noi, certo) di mondo che è la penisola occidentale dell'Europa.
Se mai insegnerò storia, romperò immensamente l'anima sul punto che i confini del Medioevo (e delle epoche storiche in generale) non sono solo nel tempo ma anche nello spazio.
@ Falecius
Giustissimo.
Ma, se mai ti troverai ad insegnare storia alle medie, farai una certa distinzione tra quel che dici in classe e quello che pretendi ti sappiano ripetere alle interrogazioni - perché è importante non confondere troppo le idee alle creature ^__^
L'excursus sulle 101 date possibili per l'inizio e la fine del medioevo va benissimo, ma viene fatto in modo più approfondito alle superiori e soprattutto all'università.
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