(a volte i genitori tendono ad essere un po' iperprotettivi)
Una legge di più di trent'anni fa (i cosiddetti Decreti Delegati) ha permesso ai genitori di interagire con la scuola.
La cosa ha avuto i suoi pro e i suoi contro: perché i genitori sono di aiuto per avere i finanziamenti dal quartiere e dal comune e anche da altre casse, e possono suggerire o collaborare a varie iniziative. Possono anche intromettersi, però; anzi, spesso considerano non tanto un diritto quanto un dovere vincolante l'intervenire sulle più varie questioni.
In realtà i genitori intervenivano anche prima della legge sui Decreti Delegati - chi ha avuto la ventura di insegnare in una scuola nei quartieri alti, dove i genitori erano ricchi e laureati e assai presi da questioni di prestigio sociale, sa che da sempre certe categorie rompono per definizione e c'è un'intera letteratura a testimoniarlo, dai signori Votini di Cuore a Lucius Malfoy (che se non altro però è un bell'uomo, il che non dovrebbe lasciare troppo dispiaciuto Albus Silente, che si ritrova assai spesso ad affrontare le sue infinite recriminazioni).
Negli ultimi decenni la categoria si è però estesa. Non esistono più quei bei genitori di una volta, che venivano al colloquio con il loro piccolo omaggio (lasciando per quel pomeriggio il pascolo o la stalla incustoditi), ascoltavano il resoconto dell'insegnante a testa bassa, dicevano sissignore e nossignore e al primo accenno di lamentela da parte dell'insegnante riempivano il figlio di ceffoni.
Dicevo, questa razza non c'è più e forse non era comunissima nemmeno un tempo. Sta di fatto che ormai praticamente tutti i genitori ci hanno la loro brava licenza media, sono stati a scuola (non sempre serbandone un buon ricordo), talvolta guadagnano molto più dell'insegnante pur avendo studiato molto meno e lo sanno, hanno pochi figli e verso quei pochi sono iperprotettivi, gelosi, apprensivi, adoranti, possessivi - insomma sono genitori.
Ad un certo punto si vedono strappare dalle braccia l'amato bene, che viene portato in una landa infida dove schiere di aguzzini lo torturano notte e giorno perché impari una serie di cose stranissime, dalla definizione di "retta" ai verbi irregolari inglesi fino ai predicativi del soggetto e dell'oggetto e alla vita e le opere di Michelangelo, sottoponendolo a severe sanzioni se il malcapitato non studia notte e giorno. Ovvio che cercano di reagire.
Certo, alcuni di loro sono in grado nonostante il genitoriale affetto di fare la tara ai racconti della prole, o magari ne ricevono di verosimili. Alcuni hanno troppo da fare per intervenire ad ogni stormir di fronda. Alcuni perfino ricordano ancora che studiare non sempre è una passeggiata. C'è una vasta e folta categoria di genitori che firma le note e incassa le insufficienze senza deprecarle altro che con il diretto responsabile, ce ne sono tantissimi che sanno prendere gli alti e bassi delle scolastiche vicende della prole senza drammatizzarle né minimizzarle e che preferiscono intervenire tre volte di meno piuttosto che una di più. Questi genitori esistono, sono tanti e vengono troppo spesso dimenticati dagli insegnanti esasperati che solo grazie a loro sopravvivono; ci si dimentica facilmente di loro perché non fanno nulla per farsi ricordare o mettersi in mostra, salvo, qualche volta, intervenire per dare una mano.
Poi ci sono gli altri...
6 commenti:
Santo cielo, questo post così in sospeso sugli "altri"... mi mette ansia :-)
(me ne vengono in mente di tutti i colori)
Ebbene sì, Prof: gli "altri" sono esattamente quelli cui stai pensando -a chiunque tu stia pensando ^__^
(a me invece mette in ansia avere qualcuno che mi commenta a ideogrammi)
ah, ma questi sono i genitori bravi. ora corro a leggere "gli altri"...
Tranquilla, Murasaki. Quel commento in ideogrammi è senz'altro pieno di parole di plauso ^__^
I genitori: se ne trovano di tutte le tipologie...
@ Cauty:
lo do per scontato (chi sarebbe cos tordo da perdere tempo a insultare qualcuno che non riuscirà mai a capire i suoi insulti?) ma insomma... boh?
la 'povna sa di scrivere una cosa poco condivisa, ma, nei suoi anni di insegnamento (non tantissimi, ma oramai non così pochi - è entrata nel magico mondo con l'ultimo concorsone, 10 anni pari pari, o quasi, fa) ha trovato soprattutto genitori di tipo molto diverso da quelli di cui, da quando ha varcato la soglia della scuola, si è sentita, da tutti, raccontare. sarà che lei è partita dal presupposto che i genitori, come tutti, sono persone nella media. e quindi se ne possono incontrare, come ovunque, pure in fila alle poste, di bravi, meno bravi e di medi. ma, lei lo deve dire, complessivamente ha incontrato (ovviamente) moltissimi medi, alcuni con cui, per carattere, si trovava meno bene, ma con il quale il rapporto genitore-insegnate era assolutamente easy, qualche petulante e parecchi (parecchi) spiriti affini... così passa il tempo, leggendo e discorrendo con le opinioni altrui, a chiedersi dove ha sbagliato... ;-)
un saluto dalla 'povna
http://nemoinslumberland.splinder.com/
Posta un commento