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sabato 7 marzo 2009

Un racconto per l'Otto Marzo (Il racconto del mese di Marzo)


"Ha ancora senso festeggiare l'8 Marzo o protestare in occasione dell'8 Marzo?"

Questi sono i consueti temi di dibattito ogni anno. 
Personalmente sono della scuola di pensiero che ogni scusa è valida per festeggiare e la mimosa mi è sempre piaciuta moltissimo, sia sotto forma di fiori che di torta o di tartine. Inoltre sono sempre stata molto soddisfatta di essere nata donna, e trovo cosa buona e giusta essere festeggiata in quanto tale e festeggiare amiche, congiunte e conoscenti.

Per quanto riguarda i motivi per protestare, ho deciso di raccontare un fatterello che nelle ultime settimane ha fatto gran rumore in quel di St. Mary Mead.
Torniamo indietro nel tempo di poco più di un mese, quando il nostro Nuovo Preside aveva stabilito che i coordinatori di tutte le classi dei quattro plessi della Grande Scuola dovevano andare a firmare le schede del primo quadrimestre alla Sede Centrale*. Tutti i coordinatori sono andati tranne, nella nostra scuola, la prof. Casini, che lo chiamò per spiegargli che era all'ospedale del distretto per farsi curare: il marito l'aveva picchiata, lei aveva problemi a muovere il braccio destro e a guidare (la Sede Centrale dista una quindicina di chilometri da St. Mary Mead, dove la Casini abita) e comunque non si sentiva proprio in gran forma; la mattina dopo sarebbe andata a scuola, ma quel pomeriggio le schede non poteva firmarle.
Ne è seguita una scena estremamente sgradevole in cui il Nuovo Preside ha rifiutato di accettare il certificato dell'ospedale "in quanto infamante per la scuola" e ha tolto alla prof. Casini l'incarico di Coordinatore della sua classe.
La notizia filtra lentamente attraverso la scuola di St. Mary Mead, ma Lunedì mattina il VicePreside ci spiega che la Casini è stata convocata dal Nuovo Preside che le restituirà l'incarico di Coordinatore.
"Ah, beh, ci sarebbe mancato solo che non glielo rendesse,  chissà che gli era preso, boh, avrà avuto uno dei suoi scatti di nervi" (il Nuovo Preside ha una quantità impressionante di scatti di nervi, soprattutto quando viene contraddetto; e siccome ha idee tutte sue sulla gestione di una scuola, capita che venga contraddetto anche abbastanza spesso). 
Quando arriva a scuola, piuttosto alterata, la collega Casini ha però una storia ben diversa da raccontarci: il Nuovo Preside le ha spiegato come:
1) il certificato per percosse è infamante per la scuola, e lei non avrebbe mai dovuto raccontare che è stata picchiata dal marito. Lo ha detto anche sua moglie (la moglie del Nuovo Preside) che una donna che racconta una cosa del genere "è un'infame"
2) il fatto che lei sia sotto separazione implica necessariamente che, al momento, non è in grado di intendere e di volere. Del resto "basta guardarla in faccia" per accorgersi che è pazza. Dunque toglierle la carica di Coordinatore è misura ovvia e opportuna.
(Ovviamente nessuna infamia ricade su colui che picchia, ma questo lo diamo per scontato)

La prof. Casini non si è mai distinta per manifesta insania mentale, ma dopo una scena del genere è abbastanza alterata e vuole la testa del Nuovo Preside su un piatto d'argento (desiderio, agli occhi di molte colleghe, più che legittimo). Purtroppo, ahimé, c'è una causa di separazione in corso con tanto di affido di tre figli  e questo complica parecchio le cose. Sindacati e avvocati sconsigliano vivamente di muoversi (dice) perché, qualora risultasse che il Nuovo Preside ha avanzato riserve sull'equilibrio mentale della separanda, l'affido dei figli potrebbe essere messo in pericolo. A me sembra una sciocchezza, perché un marito che picchia così forte da lasciare tracce riscontrabili dai medici non mostra di avere grandi titoli per l'affido di tre figli uno dei quali di otto anni, e chiunque parli per tre minuti con il Nuovo Preside non pensa certo che costui sia affidabile nel parlare di sanità o insania mentale propria o altrui - ma chi ha il coraggio di rischiare sulla pelle degli altri, quando avvocati e sindacati ci assicurano che?

A scuola siamo perplessi. Non possiamo protestare con il Nuovo Preside in forma ufficiale perché l'episodio non va tirato  in ballo (anche se ormai a St. Mary Mead è probabile che lo sappiano tutti, visto che la collega Casini non ne ha certo fatto mistero) senza contare che all'episodio non abbiamo assistito. Il Vice Preside parimenti non ha assistito, ma il tutto gli è stato amichevolmente raccontato dal Nuovo Preside. Potrebbe dunque testimoniare ma...
"No, io non ho sentito dire niente. Qui lo dico e qui lo nego".
Sempre il VicePreside ci spiega poi che certamente il Nuovo Preside ha fatto male a comportarsi come si è comportato, ma la collega Casini, che pure nel suo lavoro è brava, ha un carattere fragile perché racconta sempre i fatti suoi in giro. Ora, che la Casini racconti i fatti suoi  è cosa verissima (personalmente conosco anche il tasso del suo mutuo, con tanto di variazioni contrattate con la banca negli ultimi due anni) ma proprio non capisco cosa c'entri questo con la fragilità di carattere. Anzi, ripensandoci ci vuole certamente maggior forza di carattere per raccontare apertamente che il marito ti ha picchiata che per occultare l'accaduto simulando improbabili cadute per le scale.
"Insomma, sei d'accordo col Nuovo Preside" taglio corto. Il Vice Preside spiega che no, assolutamente, anzi lui ha...
"Se non sei d'accordo perché non ti sei dimesso?" domando.
No, certo, ma, cioè, dunque...

In effetti noi colleghi non possiamo fare molto. Non c'eravamo, la stessa diretta interessata si raccomanda che non tiriamo in ballo la vicenda direttamente... decidiamo di scrivere una lettera di protesta al Nuovo Preside senza far nomi. Ma protesta su che cosa?
Così cominciamo a informarci. Le schede del primo quadrimestre non sono state firmate dalla Presidenza. Non esiste una circolare che chiedesse al coordinatore di firmarle (quindi non averle firmate non può venire inteso come motivo di biasimo). Non esisteva nemmeno una circolare sui prescrutini, che abbiamo fatto senza Ordine del Giorno. Non abbiamo ancora approvato un verbale del Collegio dei Docenti, dall'inizio dell'anno scolastico. L'ultimo verbale che ci è arrivato dichiara che abbiamo approvato le schede (e non le abbiamo approvate) e non fa cenno della discussione sui giudizi (e ci abbiamo discusso quaranta minuti). La nomina dei coordinatori è avvenuta in modo illegale. E via spulciando.
A conti fatti, l'unica cosa che il Nuovo Preside si è dimostrato capace di fare è incassare lo stipendio. Ce n'era venuto più volte il sospetto, ma non avevamo mai indagato troppo a fondo.

I giorni passano. Ogni volta che incontro il VicePreside gli racconto tutte le belle nuove scoperte che stiamo facendo e di come ci apprestiamo a scrivergli, al Nuovo Preside, una garbata letterina di contestazione inviandola per conoscenza al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale. Il mio sindacalista preferito ci ha suggerito di spedirne due o tre, con vari capi di lagnanza, e di mandare la quarta direttamente al Direttore dell'Ufficio Scolastico, chiedendogli di intervenire.
Il VicePreside scalpita e si divincola. No, non è sicuro che la firma del Dirigente Scolastico sia indispensabile per le schede di valutazione (e il giorno dopo trova sul tavolo fotocopia ingrandita dell'apposita comunicazione ministeriale), non si ricorda che al Collegio avessimo discusso sui giudizi (il verbale l'aveva scritto lui), è vero, non c'erano circolari sull'ordine del giorno dei prescrutini ma in fondo il Nuovo Preside aveva detto in Collegio dei Docenti...
"Sì, ma il verbale del Collegio non è stato approvato, e d'altra parte non è approvabile perché è del tutto inaffidabile" gli spiego con dolcezza.
Riferirà a chi di dovere? Non riferirà? Non possiamo saperlo.
Qualche giorno fa però spunta fuori un simpatico articoletto su Italia Oggi (qui però è possibile leggerselo aggratisse) che racconta di un preside condannato per mobbing dal giudice del lavoro  a pagare più di 10.000 euro tra spese legali e danni; c'era voluto qualche annetto, ma infine la cosa era andata in porto.
Prima è stato incollato sul tavolo in Sala Insegnanti in bella vista (magari il Preside l'avrebbe visto?)
Poi è stato attaccato alla vetrata d'ingresso,  giusto per sicurezza: lì il Preside l'avrebbe visto senz'altro. 
Ma alla fine, per evitare ogni possibile rischio che il Preside non lo veda, l'articolo viene spedito per fax, dalla scuola alla Cortese (cortese?!?) Attenzione del Dirigente Scolastico. Chissà se il Preside coglierà l'implicito e ben nascosto messaggio subliminale?
Il fax parte un Giovedì pomeriggio. Martedì arriva l'annullamento della revoca da coordinatore per la collega Casini. Senza una riga di scusa, ma tant'è.
Qualche giorno dopo trapela la notizia che il Nuovo Preside ha chiesto il trasferimento.**

Intendiamoci: non ho nessuna prova che esista un rapporto di causa-effetto tra le nostre manovre e i deliri di quello strano essere; e non voglio nemmeno sostenere che questa sia una storia a lieto fine (anche se abbiamo definitivamente chiarito di che pasta son fatti sia il Nuovo Preside che il VicePreside, che è pur sempre una cosa utile). 
E' soltanto una storia, figlia del nostro tempo e del nostro mondo.
Volendo, avrebbe potuto essere migliore.

*abbiamo poi scoperto che lui non le ha firmate "nel caso che qualche genitore avesse protestato" ma questa è un'altra storia
**naturalmente "chiedere" non vuol dire "ottenere". Ma c'è sempre speranza...

7 commenti:

La prof ha detto...

oh, my God.
(un monumento al mio Preside)

palmy ha detto...

Senza parole.

lanoisette ha detto...

mi unisco al coro delle allibite, sia per la "caratura" professionale sia per quella umana del Preside...

Anonimo ha detto...

Che tristezza.

il grigio ha detto...

Continuo a ripetere che ogni mondo è paese e si merita i sindaci che ha. Peccato che i cittadini del paese non si comportino tutti come te. Le cose potrebbero essere diverse....
I Presidi (scusa i DS) sono spesso un problema, ma maggior problema sono i colleghi ignavi.

viviana ha detto...

Arrivo dal blog della nostra prof.

Vorrei picchiare il tuo DS, potresti gentilmente fissarmi un appuntamento?

L'omertà sulla violenza domestica risveglia in me istinti animaleschi

Murasaki ha detto...

@ La prof:
se serve una mano per il monumento (chessò, scalpellare la lapide, asemblare il marmo pregiato etc.) fatemi un fischio che arrivo.

@ palmy, lanoisette, vitadaprof
sì, all'inizio scarseggiano le parole. Poi ne vengono in mente di tutti i tipi

@ il grigio
vero, un grippo di insegnanti ben compatti potrebbe aver ragione di qualunque DS. Peccato che un gruppo di insegnanti ben compatti sia comune all'incirca quanto un branco di tigri vegetaliane: siamo una razza molto individualista

@viviana
d'accordo, ma devi avere pazinza: come potrai facilmente capire c'è una luuuunga lista di attesa...