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giovedì 13 febbraio 2020

La Prima Asserpentata

Serpentelli giocherelloni. Ma poi mordono
Quest'anno, dicono tutti, le prime non sono granché. Per fortuna c'è la Prima Asserpentata, tanto buona e brava e carina. Che prima carina, che prima coccolosa, mentre le altre sono così difficili e inquiete e infantili. Del resto, la prima Asserpentata è stata fatta su misura per la Ragazza dei Centri Sociali*, che però non ci sta quasi mai perché ha paura di entrare in classe (e mi sa che fa proprio bene a non entrarci!).

Di primo acchito la Prima Asserpentata non mi aveva granché entusiasmato. Ma si sa, io con le prime non mi ci trovo mai molto bene all'inizio, un po' perché non voglio spaventarli, molto perché sono ancora bambini e io con i bambini comunico poco e allora sto buona e cheta nel mio cantuccio, tasto con delicatezza e aspetto che crescano un po' - e forse per questo dicono alle prime di solito piaccia molto, o almeno così mi assicurano colleghi e genitori.
Poi, l'orario. Ho due ore con loro, e una è la sesta ora del Venerdì; le classi prime già alla quinta ora combinano poco, figurarsi alla sesta. Sta di fatto che, con me, la prima tanto coccolosa faceva un gran casino e sbarcare la lezione per me non era proprio una passeggiata. Limite mio, senza dubbio.
Tutti i colleghi che ci lavoravano però erano tanto soddisfatti.
Col tempo lo sono diventati un po' meno.
Per esempio: d'accordo alzarsi in piedi quando entra l'insegnante. Io non lo trovo proprio del tutto indispensabile ma se gli fa piacere, perché no?
Un po' meno bene il fatto che salutino in coro "Buongiorno professoressa" con le loro vocette acute da hobbit.
Ancor meno bene che lo urlino a gran voce.
E il primo giorno son stati lasciati fare, poi garbatamente rampognati perché non dovevano urlare. 
Tre mesi dopo eravamo ancora punto a capo.
"Proprio non c'è verso di farglielo capire, che non devono salutarci urlando" ho commentato scocciata a voce assai udibile un giorno in un casuale attimo di silenziomentre davo il cambio a Spagnolo. 
"Sembra proprio di no" ha risposto la collega sullo stesso tono.
Da allora si sono un po' calmati, almeno al momento dell'ingresso, e si limitano a scrivere il benvenuto agli insegnanti delle varie ore sulla lavagna con gessetti colorati, ideogrammi cinesi e raffinata scrittura indiana (ebbene sì, ci abbiamo un cinese e anche un rappresentante del subcontinente indiano, e parlano entrambi un eccellente italiano).
Poi c'è  l'Assalto alla Baionetta, tipico delle classi prime: tutti aggrappati alla cattedra che urlano tutti insieme - sempre con le solite vocette acute "Prof, posso dire io l'esercizio? Prof, posso restare qui di banco? Prof, posso andare a buttare questo? Prof, posso fare questo, quello e quell'altro ancora? Prof, Abraracourcix ha fatto questo, questo e quest'altro e mi ha anche preso la penna!".
Lo fanno parecchie prime, all'inizio, ma col tempo e la pazienza le cose si calmano, di solito.
Nella Prima Asserpentata però si è calmato ben poco. In compenso qualcuno si è anche picchiato (e non in modo giocoso) e qualcuno è stato insultato dai compagni in quanto straniero, e mi rifiuto di scendere nei dettagli.
Così adesso entro con fiero cipiglio, urlo "A posto" ed eventualmente scudiscio per un buon cinque minuti di gelida predica.
Allora si chetano, più o meno. 
Ma non è esattamente il tipo di ambiente in cui è gradevole far lezione. A me piace avere una classe allegra e brusiva, che chiacchiera e interviene. Qui, se uno interviene nel giro di pochi secondi la classe diventa una bolgia infrequentabile.
Insomma, due palle da non dirsi.

Sono andata a rileggermi gli appunti di quando le prime ci sono state presentate dagli insegnanti delle elementari, e ho scoperto che di molti è stato detto che tramano sottobanco, che tendono a prendere in giro i compagni, che... insomma, su venti almeno sette ci sono stati presentati come veri e propri serpenti a sonagli.
Sicuri che una collezione di serpenti a sonagli sia adatta ad accogliere la Ragazza dei Centri Sociali che ha paura a stare in classe ? Non è che questo tipo di ragazzi non abbia le antenne, anzi sospetto che le abbiano ben più lunghe della media.
Qualcuno poi non è esatto dire che lavora sottobanco - dire apertamente a piena voce al compagno che ha sbagliato una risposta che non ha cervello non mi sembra sia esattamente una manovra sotterranea. Ma almeno su quello si può intervenire. Per gli insulti detti di nascosto, che qualche genitore viene a riferire ma che gli insegnanti non riescono mai a sentire però la questione si fa più complessa - anche se il Serpente Xenofobo, richiesto se davvero diceva questo, questo e quest'altro in effetti lo ha ammesso senza remore, e dunque anche lui tanto sottobanco non direi che lavora.
C'è poi la Ragazza Irruenta, quella che picchia i compagni. Ci avevano raccontato un lungo e complesso pettegolezzo sulla madre. Soltanto quando ho visto la madre in questione insieme a un gruppo di genitori che la tenevano visibilmente a distanza e in castigo trattandola come una appestata mi sono resa conto della complessità della situazione: le faide di paese sono un vero strazio e St. Mary Mead sotto questo aspetto non è certo migliore della media.
È chiaro che la ragazza vive sulla difensiva e, avendo un carattere piuttosto focoso, reagisce a modo suo. Possiamo comprendere e scusare, ma non lasciarle usare i compagni come punching ball, nemmeno se i suddetti compagni la stuzzicano.

Insomma i serpentelli stanno cercando di marcare il territorio, spesso con tattiche tutt'altro che consone all'ambiente scolastico, e in classe non è che si raccatti granché sul piano didattico.
"Proviamo col lavoro di gruppo" ha suggerito una collega.
"Quelli si ammazzano, se li mettiamo a fare il lavoro di gruppo" ho predetto io.
Comunque ci ho pensato su, ho tirato fuori un paio di trovate dal cilindro e li ho messi a fare il lavoro di gruppo.
Non si sono ammazzati, e hanno pure lavorato discretamente. Non solo, hanno lavorato decentemente anche nelle lezioni successive e quello che la compianta** prof. Marzapane chiama "il mimmaio" si è un po' placato, a tratti. Forse stanno crescendo, almeno un po'. 

A volte i rimedi della nonna funzionano, almeno sul momento.

* no, non quelli tanto deprecati dai partiti di destra. Si tratta di associazioni che gestiscono ragazzi allontanati dall'ambiente familiare per tutta una serie di motivi uno più lacrimevole dell'altro.
** no, non è morta. Gode anzi di ottima salute. È soltanto andata in pensione, suo malgrado, in un tempo in cui tutti cercano disperatamente di andare in pensione e non ci riescono perché aveva ormai troppi contributi. Adesso ci fa il recupero di Matematica gratis et amore Dei e quindi a scuola la vediamo ancora.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Murasaki, ti ho scoperto per caso l' anno scorso navigando in rete e da allora non mi perdo un tuo post. È un piacere leggerti,hai uno stile fresco e originale, 0si vede che hai talento per la scrittura, complimenti! Tra l' altro mi hai fatto tornare in mente tanti piacevoli ricordi dell' epoca in cui anch' io frequentavo le medie che non credevo di aver conservato nella mia memoria.

Niccoló

Anonimo ha detto...

Scusa, non sono molto pratico di blogger, ho pubblicato il commento due volte per sbaglio

Kukuviza ha detto...

Menomale che il finale è stato positivo perché la situazione è piuttosto deprimente. Come fai, dico io, come fai ad affrontare tutte queste cose? I miei complimenti!

Romolo ha detto...

È che uno di dimentica di quanto possano essere fetenti dei quasi bambini come quelli. Tutta la mia solidarietà!

Murasaki ha detto...

@ Nicola:
Ben trovato, e grazie per tutti i complimenti che mi fai. Trovo ilò mondo della scuola terribilmente affascinante, anche nelle sue perversioni, e scriverne mi fa bene e mi aiuta a capire molte cose e a migliorarmi.
Non preoccuparti per il doppio commento, Blogpost è un po' perverso pure lui, ma ho cancellato il tuo doppione.

@ Kuku:
Oh, insegnando si affronta un po' di tutto, spesso sbagliando e imparando dai nostri errori, perché questo è un mestiere che non si finisce mai di imparare a fare, e dove quindi le cose da raccontare non mancano mai ^_^
E, attenzione, il finale è AL MOMENTO positivo, poi chissà cosa tireranno fuorim di nuovo per mandarci tutti nei pazzi!
Ma sono convinta che abbiano molte potenzialità come classe.

@ Romolo:
Grazie! ^_^
Sì, è un'età molto critica. Ma, sul serio: quale età non lo è?

Pellegrina ha detto...

Trovo adorabile il serpentino nell’angolo in basso a destra.