I libri, come i misteri, si snodano in lunghe ghirlande e hanno seguiti talvolta imprevedibili. Questo è un libro nato da molti libri, e che a sua volta ha prodotto libri e film.
Si tratta insomma, per uscire dalla Palude delle Raffinate Metafore, del saggio in parte di fantastoria che Baigent, Leigh e Lincoln, giornalisti inglesi, pubblicarono nel 1982 e che è dichiaratamente alla base del Codice da Vinci - anche se, dal mio punto di vista, Dan Brown fece l'errore di occuparsi dell'insulsa parte moderna invece di concentrarsi sulla ben più affascinante parte legata all'arco storico che va dal I al XV secolo dopo Cristo.
In casa nostra entrò appena tradotto in italiano, portato da mio padre, che da sempre è appassionato di Misteri Misteriosi, e tutta la famiglia se lo divorò con entusiasmo; tuttavia l'impronta più profonda la lasciò senz'altro su di me, tanto che è diventato uno dei miei libri preferiti, da rileggersi periodicamente, e ha cambiato il mio modo di avvicinarmi alla storiografia in generale e in particolare alle fonti storiche.
Si tratta insomma, per uscire dalla Palude delle Raffinate Metafore, del saggio in parte di fantastoria che Baigent, Leigh e Lincoln, giornalisti inglesi, pubblicarono nel 1982 e che è dichiaratamente alla base del Codice da Vinci - anche se, dal mio punto di vista, Dan Brown fece l'errore di occuparsi dell'insulsa parte moderna invece di concentrarsi sulla ben più affascinante parte legata all'arco storico che va dal I al XV secolo dopo Cristo.
In casa nostra entrò appena tradotto in italiano, portato da mio padre, che da sempre è appassionato di Misteri Misteriosi, e tutta la famiglia se lo divorò con entusiasmo; tuttavia l'impronta più profonda la lasciò senz'altro su di me, tanto che è diventato uno dei miei libri preferiti, da rileggersi periodicamente, e ha cambiato il mio modo di avvicinarmi alla storiografia in generale e in particolare alle fonti storiche.
Partendo da una serie di Eventi Misteriosi che spaziano dal XIX al XX secolo, spesso tenuti su con gli spilli e nemmeno troppo bene, gli autori ipotizzano una società segreta incaricata di tutelare il futuro Ritorno del Re, che dovrebbe essere nientemeno che un discendente di Gesù di Nazareth. La ricostruzione della catena di indizi moderni è divertente e nulla più, anche se mi ha permesso di conoscere la serie dei quadri "Et in Arcadia Ego", che sono sempre un bel guardare. La parte veramente affascinante però per me cominciò con i capitoli dedicati a Gesù (e infatti da lì partii per la lettura).
La vicenda ricostruita dagli autori è piuttosto nota, perché il libro ebbe grande successo e viene tuttora regolarmente ristampato: Gesù, dal quale gli ebrei si aspettavano di essere guidati in una rivolta che li riscattasse dalla dominazione romana, non morì sulla croce e in ogni caso sua moglie, Maria di Magdala, fuggì dalla Palestina portando con sè il sangue reale (o sang real) ovvero i figli, e approdò in Francia. Lì la discendenza di cotal sangue reale salì al trono e regnò (i re merovingi). Più avanti un discendente dei merovingi, Godefroy de Bouillon (Goffredo di Boglione, per noi italiani) venne messo a capo della prima crociata, che aveva lo scopo di riportare appunto la terra di Gesù sotto il dominio cristiano. Proprio in occasione della prima crociata nacque il misterioso ordine dei Templari e proprio all'ambiente dei templari è legata tutta la vasta letteratura legata al Santo Graal, la magica coppa da cui Gesù bevve in occasione dell'ultima cena e dove si racconta che venne raccolto il suo sangue durante la crocifissione. La storia continua anche dopo la drammatica soppressione dell'ordine dei Templari (avvenuta agli inizi del XIV secolo) ma a quel punto perde interesse ai miei occhi, perché usciamo dal medioevo edall'arco temporale in cui i misteri di cui si parla sono autentici misteri.
Com'è noto, la storia è piena di Autentiche Circostanze Misteriose, non (soltanto) perché le fonti spesso scarseggiano o non sappiamo interpretarle bene o perché la scrivono i vincitori, ma anche e soprattutto perché, da sempre, una parte della storia non viene scritta perché deve rimanere segreta per i più vari motivi. Una regina che si ritrovi a figliare con altri che non sia il suo legittimo consorte, o un esattore che intasca più del dovuto, poniamo, evitano con cura di lasciare ampia testimonianza scritta della cosa, e di molte ambasciate e trattative e mediazioni ci si guarda bene dal tenere registrazione; capita spesso quindi che allo storico molte cose sfuggano, perché non ne trova traccia, mentre al contempo costui prende per oro colato le più colossali balle. E capita anche spesso che uno storico che affronta con occhio non prevenuto resoconti tramandati di padre in figlio da molti secoli si accorga che c'è qualcosa che non va. Così ci accorgiamo una bella mattina che la Donatio Constantini è scritta in un latino improponibile per il IV secolo, e che di Omero a ben guardare non sappiamo un accidente di niente, a partire dal fatto che sia effettivamente esistito.
Cercare notizie attendibili su Gesù, com'è noto, è un vero mal di denti. Un ebreo che a trent'anni non è ancora sposato? Un censimento dove ti devi portare dietro anche le donne di casa, comprese quelle in avanzato stato di gravidanza? Un ebreo ucciso sulla croce per volontà degli ebrei, che la crocifissione non la praticavano (ma i romani sì, eccome)? Chi era Maria di Magdala, e chi erano le Marta e Maria di cui si racconta? Eccetera eccetera. Ancor più interessante è rendersi conto che la donna che unge i capelli di Gesù con olio di gran prezzo... in realtà compie un rito molto simile all'unzione dei re. Una donna?* Di misteri, in quella storia, non ne mancano di certo.
Sui re merovingi, l'unica cosa che si sa con certezza è che ne sappiamo proprio poco, a partire dal fondatore della dinastia, Meroveo, il quale fu concepito da una fanciulla vergine che, a quanto pare, bevve uno strano sorso d'acqua. Sul passaggio di dinastia ai carolingi se ne sa poco di più, salvo che Pipino il Breve mandò a chiedere una specie di autorizzazione papale, che gli fu concessa: "chi ha il potere effettivo, è giusto abbia anche la corona"; e da quando serviva nientemeno che il permesso del papa, per cambiare dinastia regnante? A centinaia di chilometri da Roma, poi. Forse c'era qualcosa di particolare in quel cambio di dinastia?
E il graal, soprattutto, il graal che salta fuori nella letteratura del XII secolo (ma di cui prima non c'era traccia, non dico nei Vangeli della Chiesa o in quelli apocrifi, ma in nessuna fonte) e viene badato e amorevolmente sorvegliato da una misteriosa setta di accoliti che custodisce grandi misteri... che però non si sono mai degnati di spiegarci. O forse qualcuno li sapeva?
Non parliamo dei templari sulla cui fondazione abbiamo quattro righe di notizie che gli storici ripetono pazientemente da secoli e che non hanno senso. Un gruppetto di uomini (venti, mi sembra) che dovevano sorvegliare niente meno che le strade della Terrasanta, e il simbolo dell'ordine erano due cavalieri armati su un cavallo, in segno di povertà, ci spiegano - la sola idea di un povero cavallo che si porta addirittura due cavalieri con tanto di armature in sella, oltre che folle, è altamente crudele verso la povera bestia, destinata a stramazzare al suolo nel giri di pochi metri, e non parliamo di combattere.
Misteri ce ne sono, senza dubbio, da dare e da serbare. Siccome la storia è ordita bene, mentre leggiamo non ci sono problemi a mandare giù la storia della Stirpe Predestinata, custodita e preservata nella sua purezza nel corso dei secoli attraverso innumeri traversie e difficoltà, ma per ognuno dei misteri presentati ci sono altre decine e centinaia di possibili soluzioni - e se sui tempi dei re merovingi solo qualche francese ha pensato a costruire qualche romanzo storico (e Debussy un'opera), soluzioni alternative per Gesù, i cavalieri del graal e soprattutto i templari non ne mancano di certo.
Il libro scorre bene, può essere letto per diritto o per rovescio, tutto di fila o in ordine sparso, sbocconcellando o leggendosi un capitolo ogni tanto, come un romanzo o come (nei capitoli centrali) un buon testo di storia divulgativa, fermo restando che è stato scritto ormai 30 anni fa.
Nelle ultime pagine viene anche individuato l'attuale discendente di Gesù (per quanto corra voce che negli anni successivi costui sia risultato discendere da un comunissimo alberello e non da un divino lignaggio bimillenario, oltre a non avere mai dato particolare prova di sé salvo in una certa mitomania), così la storia può dirsi completa.
Con questo post partecipo ai Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro un caldo e luminoso fine settimana e lunghe passeggiate e ottime letture a tutti quanti.
Nelle ultime pagine viene anche individuato l'attuale discendente di Gesù (per quanto corra voce che negli anni successivi costui sia risultato discendere da un comunissimo alberello e non da un divino lignaggio bimillenario, oltre a non avere mai dato particolare prova di sé salvo in una certa mitomania), così la storia può dirsi completa.
Con questo post partecipo ai Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro un caldo e luminoso fine settimana e lunghe passeggiate e ottime letture a tutti quanti.
*devo questa interessante interpretazione ad Abelardo, che in una specie di de mulieribus dignitatem inviata a Eloisa come introduzione della regola che lei aveva chiesto per il suo monastero appena costituito cita proprio questo episodio aggiungendo "gli uomini unsero il corpo, ma la donna unse la testa".