Dopo le prime puntate di assaggio condite di quadretti di vita quotidiana Candy viene adottata dalla perfida famiglia dei Legan, che la vuol tenere come cameriera da fatica e la fa dormire nella stalla, lasciandola in balìa dei capricci e dei dispetti dei due giovani figli, Neal e Iriza, che per tutta la serie svolgeranno coscienziosamente il loro ruolo di antagonisti e soprattutto di grandissimi rompiballe, a volte anche in modo piuttosto forzato. Candy comunque si difende bene; quasi subito poi entra in scena un gruppo di cugini della villa vicina che invece la prendono in simpatia; tra loro c'è anche Anthony, che sembra un sosia del principe della collina e che, preso atto della situazione, procura di farla adottare dal capofamiglia degli Andrew (il misterioso Prozio William, destinato a restare nell'ombra fino all'ultima puntata).
Gli Andrew trattano Candy come una vera figlia adottiva: niente stalla ma una bella camera in una splendida villa con parco dove Candy ha un sacco di alberi su cui arrampicarsi col suo procione (che viene incluso d'ufficio nel pacchetto dell'adozione). Con il gruppo dei cugini nasce una bella amicizia e in particolare con Anthony si avvia un rapporto molto affettuoso.
Il primo amore di Candy è un personaggio che è stato molto amato dagli spettatori: oltre ad essere molto carino ha un carattere dolce ma piacevolmente concreto e tiene testa ai Legan nel migliore dei modi, sfanculandoli con molta eleganza. E' anche un appassionato coltivatore di rose e a Candy dedica appunto una varietà da lui selezionata, la "dolce Candy". E tutto ciò è estremamente gradevole fino al giorno in cui Anthony, durante una caccia alla volpe, cade da cavallo e muore. Così, di punto in bianco. All'inizio della puntata, perché non ci sia nemmeno la speranza di scoprire alla puntata successiva che è stato tutto un equivoco.
Trauma generale e gran disperazione di tutti, personaggi e spettatori - e non parliamo di come si sente Candy. Dopo un intermezzo di convalescenza alla casa di Pony il prozio William la spedisce con tutto il gruppo dei nipoti in un college a Londra a studiare - e sì, al college vanno anche i giovani Legan, ma non certo perché glielo ha chiesto il prozio William. In compenso c'è anche il procione, che attraversa l'oceano con tutti loro.
Candy si riprende, si ambienta al college - e al college c'è Terence, che in verità aveva già fatto una comparsata a bordo della nave e che si presenta sin da subito con tutte le caratteristiche tipiche dell'enfant terrible dal cuore d'oro (oltre a essere una gran bel ragazzo) conquistando rapidamente le spettatrici, oltre a Candy. Anzi, se vogliamo dirla tutta conquista anche Iriza, ma naturalmente per lei non c'è partita.
Non so se vale la pena di stare a descrivere Terence: è un personaggio costruito con cura ma è anche estremamente canonico. Ai nostri occhi di liceali apparve subito come il tipico rappresentante di una categoria ben precisa - in una compagnia teatrale del Settecento sarebbe stato un perfetto Primo Amoroso e in effetti quasi subito gli spettatori vengono informati che è un aspirante attore.
Terence viene da una famiglia nobile, che disapprova il suo desiderio di impelagarsi in una professione sconveniente com'è quella dell'attore, ha un vissuto piuttosto complesso col padre, gode di una serie di privilegi particolari all'interno del college, dove fa strame dei vari regolamenti senza preoccuparsi granché di coprire le tracce delle sue infrazioni, è irriverente e mordace (ma con una certa moderazione) ma si mostra anche assai consapevole dei suoi doveri di aristocratico di difendere gli oppressi... insomma, le solite cose. L'unica nota insolita ai nostri occhi occidentali era che invece che in un romanzo (magari ambientato ai tempi della Reggenza) se ne stesse in un cartone animato - cioè proprio l'aspetto che per i giapponesi era assolutamente normale, dal momento che i loro cartoni animati sono sempre stati molto variegati e includono assolutamente di tutto, dalla preistoria alle distopie.
Ad ogni modo, appena lo vedemmo, già dall'incontro sulla nave, prendemmo atto che sarebbe stato il futuro partner di Candy, dando anche per scontato che sarebbe stato quello definitivo, e seguimmo la loro danza di corteggiamento con grande interesse.
Era un cartone animato, per giunta giapponese; tutti sapevamo dunque che le storie d'amore erano più accennate che concrete. Quella però procedeva proprio bene, con grande sfoggio di situazioni tipiche e topiche incluse le scenate di gelosia della giovane Legan - che Terence gestiva con un certo stile, tra l'altro.
E a sorpresa arrivò il bacio, il primo bacio in un cartone animato per tutti noi.
No, sul serio, ci si poteva addirittura baciare in un cartone animato? Il brusio di commenti si trasformò ben presto in una sorta di alveare impazzito. E poi...
E poi la storia tra Candy e Terence si arenò.
Roba da impiccarli tutti dal primo all'ultimo, a partire dalle autrici.
Anzi, soprattutto le autrici.
Senza nemmeno perder tempo a insaponare la corda.
Il bacio infatti era finito in un gran volare di schiaffi, come usava nei vecchi film americani. E d'accordo con le situazioni tipiche o topiche, ma lì gli schiaffi non c'entravano proprio niente.
Vabbé, si sarebbero spiegati. Bastava aspettare.
I due però, invece di spiegarsi, si guardano da lontano. Poi fissano un appuntamento nelle stalle, vengono sorpresi (grazie a una spiata della giovane Legan) con grande scandalo della collettività, Terence lascia il college, Candy si dispera perché non è nemmeno riuscita a dirgli addio e piange davanti alla nave che si allontana nella notte...
E i due non si incontreranno quasi più nella successiva settantina di puntate. Candy Candy passa così nel filone delle Storie d'Amore In l'Assenza.
Questo ci piacque molto meno, ma non servì a metterci sull'avviso via via che la storia si sviluppava. Una separazione tra innamorati che presto... no, non esattamente presto... no, decisamente non presto... ma prima o poi quei due si sarebbero riuniti, giusto?
Qualsiasi ragazzino giapponese avrebbe potuto metterci in guardia e spiegarci che a quel punto la cosa era tutt'altro che scontata, ma noi all'epoca ragazzini giapponesi non ne conoscevamo, e quand'anche ne avessimo conosciuti non avremmo davvero saputo in che lingua parlarci. Forti della nostra conoscenza delle convenzioni occidentali per le storie d'amore continuammo ad aspettare con fiducia (e pian piano anche con un certo qual fondo di noia, nel mio caso).
Prima di tutto ci fu una lunga serie di incontri saltati, annullati, rimandati, perduti per colpa di circostanze esterne, di complotti esterni, di...
insomma, i due tentato di rivedersi ma non ci riescono. Mai. Dopo un po' è un meccanismo che comincia a stufare.
Nel frattempo Terence si unisce a una compagnia di attori che guarda caso preparano il Romeo e Giulietta di Shakespeare, che è una specie di tormentone ricorrente della serie ma anche della formazione culturale giapponese nonché uno dei soggetti preferiti delle recite scolastiche - un po' come i Promessi sposi da noi, per intendersi. Guarda caso, gli viene assegnato il ruolo di Romeo. Guarda caso la sua Giulietta si innamora di lui e comincia a fargli il filo - senza ottenere alcun risultato, va detto.
Candy invece si mette a studiare da infermiera.
A sorpresa, una parte della scena viene poi occupata da Albert.
Albert non è un personaggio nuovo: fin dalle prime puntate lo vediamo comparire sporadicamente, soprattutto quando a Candy serve consiglio o conforto.
Si tratta di un bell'uomo con una decina di anni più di Candy, che fa il naturalista nei boschi vicino alla casa di Pony e alle tenute dei Legan e degli Andrew. Con Candy sviluppa un rapporto molto amicale, diciamo da fratello maggiore, e ha praticamente tutti i pregi che si possono attribuire a un giovane uomo: bello, gentile, istruito, amante dell'avventura e della natura, simpatico ma anche provvisto di grande sensibilità, intuito e discrezione.
Già che ci sono, anticipo che oltre ad essere Albert è anche il Principe delle Colline, ovvero il ragazzino in kilt che Candy aveva incontrato nel primo episodio (e nelle prime tavole del manga) ed in più è anche il mitico Prozio William: il suo nome completo è infatti William Albert Andrew; ma questo sia Candy che gli spettatori lo scopriranno soltanto nell'ultima puntata.
Dopo aver collezionato una serie di comparse occasionali, improvvisamente Albert entra in scena collezionando una serie di incidenti e si ritrova senza memoria. Candy decide di occuparsi di lui. A quanto ricordo a nessuno venne in mente che Albert avrebbe potuto avere un qualche risvolto sentimentale nella vicenda: prima di tutto era ormai cosa nota che Candy e Terence prima o poi dovevano riunirsi - e caso mai qualcuno avesse deciso di dimenticarsi di Terence, le autrici avevano avuto gran cura di continuare a seguirne le vicende e di farlo quasi incontrare con Candy non so più quante volte; ma soprattutto, il rapporto tra Candy e Albert era sempre stato assolutamente amicale e fraterno.
Mentre il povero Albert si arrangia con la sua amnesia, ecco che arriva la Gran Tragedia - ed è una tragedia davvero, non un modo di dire: la Giulietta dello spettacolo dove Terence fa Romeo durante le prove vede un riflettore che sta per cadere addosso a Terence e gli fa scudo col proprio corpo. Ci rimette una gamba, che viene amputata.
E tutto ciò non rispetta gli schemi nemmeno un po', ma lo spettatore occidentale fatica a rendersene conto, tanto è salda la sua convinzione che la Coppia che uscirà fuori dalla storia sarà quella di Terence e Candy. Coltiva però sin dall'inizio una sorta di rancore per quel grandissimo impiastro femmina, a nome Susanna, che sembra dare per scontato di essersi guadagnata col suo eroico salvataggio l'amore di Terence.
Il quale Terence si ritrova incastrato senza rimedio e finisce col sottomettersi alla sua dura sorte; e così l'unico incontro che avrà con Candy in circa settanta puntate sarà quello in cui si dicono addio, addio per sempre. E mentre guardavo la scena cercavo invano di ricordare quando mai si erano effettivamente messi insieme. Eppure le puntate le avevo viste tutte...
A quel punto sia io che le mie amiche eravamo diventate abbastanza insofferenti: naufragi, amnesie, gambe amputate - e siccome nel frattempo era arrivata anche la prima guerra mondiale, uno dei ragazzi del clan di Andrew decide pure di partire volontario come pilota, e naturalmente morirà in battaglia lasciando un fratello e una fidanzata affranti. Più che un romance sembrava un racconto dell'orrore.
Il grande successo del cartone animato aveva spinto la Fabbri a pubblicare il fumetto originale (la parola manga ancora non esisteva in Italia). Anzi, avviarono addirittura una rivista chiamata Il giornalino di Candy Candy, con tanto di rubriche, lettere e curiosità. Non era una edizione filologica, perché il fumetto era colorato (i manga sono sempre in bianco e nero, tranne alcune tavole iniziali di certi episodi) e naturalmente il verso di lettura era all'occidentale. Si dice anche che la traduzione non fosse delle più impeccabili, ma naturalmente nessuno era in grado di controllare. Per la cronaca, la rivista ebbe un grande successo, tanto che quando il manga finì... venne continuato da disegnatori italiani, con vicende inventate di sana pianta, e senza avvisare i lettori. Lo usarono anche per pubblicare altri shojo, tra cui Lady Oscar.
Chi leggeva quella rivista raccontò in giro che sembrava, pareva, si diceva, correva voce che alla fine Candy si sarebbe messa con Albert. Restammo perplessi, appunto perché niente nel cartone animato lasciava trapelare che il rapporto tra Candy e Albert fosse diverso dalla più pura amicizia.
E poi, via, sapevamo tutti che alla fine Terence e Candy avrebbero fatto coppia fissa, nonostante la questione di Susanna complicasse non poco la questione.
A questo punto si impone qualche anticipazione: la versione originale del cartone animato non contiene alcun tipo di riferimento ad un futuro legame tra Candy e Albert ma nemmeno contiene niente che impedisca di credere che ciò avverrà in futuro - insomma è uno di quei classici finali giapponesi dove si evita accuratamente di sporcarsi le mani: la nostra storia finisce qui, su quel che succede dopo pensatela un po' come vi pare.
Il fumetto offre un po' di pietanza in più, e diciamo che l'impressione di un possibile legame futuro si insinua sottopelle. Chi non approva quel tipo di soluzione, può comunque tranquillamente ignorare il tutto e immaginarsi quel che gli pare.
Naturalmente il fatto che Albert si riveli essere il principe della collina, cioè in pratica di essere sempre stato nel cuore di Candy, è un elemento che non può sfuggire allo spettatore, per quanto distratto o maldisposto verso la coppia Candy-Albert.
E magari se qualcuno passa di qui e si mette a leggere potrebbe pensare "Ma perché mai tutta questa preoccupazione di dire e non dire, di far capire ma non troppo, di seminare indizi ma senza parere? Se Candy avvia una relazione con Albert, oppure se lo sposa e magari ci fa pure sette figli, infine non fa mica niente di male! Perché non dirlo apertamente?".
A questa più che legittima domanda si possono azzardare due diverse risposte che non sono incompatibili tra loro: la prima è che i giapponesi fanno tutto a modo loro e un finale del genere non è insolito laggiù, mentre è piuttosto contrario ai nostri usi e costumi occidentali. La seconda è che, anche in Giappone, Terence era rimasto molto più impresso di Albert come potenziale compagno di Candy e i lettori anche lì avrebbero preferito che la coppia si riunisse in qualche modo. Lasciando il finale aperto, volendo, si poteva anche immaginare che così sarebbe stato.
Che tutti gli spettatori dei due emisferi si fossero fissati sulla coppia Candy-Terence La cosa non è poi così strana per vari motivi, il primo dei quali è che Terence era stato presentato sin dall'inizio come potenziale partner e i due si erano effettivamente innamorati: che quindi gli spettatori fatichino a distogliere l'attenzione da lui per puntarla su un personaggio che è stato fino a quel momento tenuto lontano da ogni tipo di implicazione romantica mi sembra piuttosto comprensibile. Va poi considerato il fatto che i due si sono separati non perché il loro rapporto presentasse delle reali criticità, ma solo perché le autrici si sono impegnate con molta determinazione in tal senso, costruendogli una serie di circostanze esterne di cui nessuno dei due è responsabile - per tacere del fatto che i due non sono mai riusciti davvero a formare una coppia, ma solo a separarsi, che in effetti a me è sempre parsa una roba piuttosto contronatura.
Sia come sia, pare che anche per le autrici separare i due sia stato un dispiacere: messo nella storia come riempitivo, Terence aveva preso loro la mano. Al che viene da osservare che infine Terence non si è fatto da solo e non gode quindi delle attenuanti che valgono per la vita reale, dove incontri gente di tutti i tipi senza poterla scegliere da un catalogo, ma è un personaggio immaginario e, come tutti i personaggi immaginari, del tutto in balìa di chi l'ha creato; e dunque qualcuno avrebbe ben potuto dire a quelle due: Terence è stato accuratamente costruito con tutte le caratteristiche giuste per essere un perfetto partner da innamoramento adolescenziale, il pubblico che vi siete scelti è in gran parte formato da adolescenti, sembra dunque più che comprensibile che come innamorato costui piaccia più di un personaggio che è stato tenuto con gran cura lontano da ogni risvolto sentimentale. Perché non accettate le cose come stanno e magari non cambiate idea sul finale?
Così non è stato, e le autrice-coccodrillo han mantenuto fede ai loro propositi iniziali, avendo cura di tenere separati i due fino all'ultima tavola del manga e all'ultimo fotogramma del cartone animato. Ma poi han detto che gli è tanto dispiaciuto (e qui non commento perché ho già parlato più che a sufficienza di corde non insaponate e se mi ripetìessi rischierei di diventare monotona).
Tuttavia, come sa ogni spettatore che seguì la storia fino alla fine, alla fine Candy e Terence tornano insieme, perché Susanna si è decisa infine a fare un bel gesto lasciando Terence libero di seguire il suo cuore.
E qui entrano in scena gli adattatori italiani del cartone animato, che si ritrovarono tra le mani un finale dove, nelle ultime scene, Candy saliva sulla collina della Casa di Pony (dove a suo tempo aveva incrociato per la prima volta il suo Principe vestito col kilt) e salutava i suoi più cari ricordi del passato: Anthony, morto ormai anni prima, l'amico morto da poco in guerra... e Terence. "Addio, amici, addio, addio!".
I primi due personaggi citati in questo struggente saluto sono morti, e quindi siamo tutti d'accordo che salutarli ha un suo perché. Quanto al terzo, ormai gravi impegni d'onore lo vincolano in una vita dove per Candy non c'è più posto, e Candy questo lo ha accettato (e addirittura incoraggiato, e vabbé).
Insomma, da qualsiasi parte lo si guardi è un addio al passato che ci si lascia alle spalle prima di voltare pagina e aprire una nuova fase della vita.