Questa bella fenice è di Nella Donato e si trova qui
Mentre i blogger di Splinder migravano, un altro evento parimenti vasto ma di maggior risonanza ha sconvolto le nostre vite: è migrato anche il vecchio governo.
Così, all'improvviso: un giorno c'era e il giorno dopo non c'era più. La crisi più veloce della storia della repubblica - o forse la più lenta, perché il governo precedente, quello con la Maristella, era in agonia da tempo immemorabile; da prima della cacciata di Fini, altrimenti Fini non se ne sarebbe andato. Si è sfilacciato, lentamente, sprofondandoci in una voragine sempre più nera.
Cosa è successo esattamente non lo possiamo sapere: troppe cose sono avvenute dietro le quinte. Non sappiamo chi è stato a staccare la spina, ma solo che è stata staccata dall'esterno. Qualcuno, Lassù in Alto, ha stabilito che il troppo era troppo e ha mandato a casa quella strana compagine che era diventata dl tutto incapace di intendere e di volere. Il Mercato, i Massoni, i Banchieri, il Vaticano, il Summit Europeo, gli Statii Uniti?
Nessuna ipotesi mi sembra convincente, anche se tutte sono possibili agli occhi di una sprovveduta cittadina che conosce solo quel che avviene in pubblico. Di alcune cose però siamo ragionevolmente sicuri: Osama Bin Laden, Saddam Hussein e Gheddafi non hanno avuto responsabilità dirette nello strano epilogo di questa vicenda. La Grande Domanda che turba il sonno a parecchi, o almeno a me, è: qual è stata la scintilla che ha fatto decidere per il pollice verso ora e non in un qualsiasi momento dell'ultimo anno? Tutto è partito da uno spread a 570 punti, ma lo spread è stato la causa o il pretesto per dare il via libera al processo di ricambio, o meglio alle Grandi Pulizie?
Ce lo spiegheranno tra qualche anno o qualche decennio, oppure lo capiremo da soli davanti allo svolgersi degli eventi. Per il momento dobbiamo tenerci la curiosità.
Partito il Gran Circo sono arrvivati gli Altri, gli alieni da Betelgeuse.
Sì, lo so, in teoria sono esseri umani come noi, mangiano, bevono, parlano, fanno figli; ma ai nostri occhi risultano alieni. Da un giorno all'altro il rutilante sciocchezziario che ormai da anni riempiva i giornali e le cronache cosiddette politiche è scomparso, e al loro posto sono apparse queste persone sconosciute alla politica, ognuna con il suo bel curriculum estraneo alla vita dei partiti, che parlano poco e si ritrovano a dover gestire uno dei peggiori pasticci in cui l'Europa si sia cacciata dall'ultimo dopoguerra. E forse lo gestiranno male e forse lo gestiranno bene o così-così, ma insomma qualcosa faranno, qualcosa probabilmente provvista di un qualche senso interno, bene o male che funzioni. Certo, un anno fa sarebbe stato tutto più semplice e indolore. Anche tre mesi fa. Ma insomma è andata così e amen.
E' un governo strano, per i nostri italici occhi. Parla poco, dichiara poco, non polemizza e non insulta. Nessuno racconta barzellette, nessuno parla più dei comunisti e dei fascisti, gli unici tenui accenni al governo precedente sono di vaga approvazione, con riferimento ad un'assai improbabile (e impraticabile) "continuità" - come se stessero parlando di un vero governo. Non c'è stata l'ombra di una critica, nessun accenno a voragini nei conti pubblici (che ci sono, oh se ci sono).
I nostri mille (all'incirca) parlamentari li guardano basiti e cercano di proseguire i consueti battibecchi, ma sono costretti a filarsi tra loro. I governi Prodi (e Amato e D'Alema) raccoglievano le provocazioni, questi no. Tacciono, e perfino per scrollare le spalle aspettano di essere a casa, possibilmente in una stanza da soli, oppure con i rispettivi coniugi - che anche loro in pubblico tacciono.
In questo silenzio assordante i giornalisti sono sconcertati, ma hanno dovuto adattarsi e nel giro di pochi giorni le rassegne stampa sono completamente cambiate: adesso si parla di pensioni, salari, imposte aggiuntive, imprenditoria, tagli. Argomenti normali, insomma. Il sesso è scomparso dalle pagine politiche, insieme alla zoologia (topi e tope) e alla cucina (gnocchi e gnocche, finocchi); un certo numero di parole, ormai da tempo di uso comune nel linguaggio quotidiano ma che nelle dichiarazioni politiche non erano proprio sempre pertinenti sono sparite da un giorno all'altro (oh, liberazione e sollievo!).
L'Italia cerca faticosamente di rientrare nel mondo.
Nonostante tutto, probabilmente non è troppo tardi.