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venerdì 31 ottobre 2025

Il pozzo nero (un racconto per Hallloween)

Non sono riuscita a trovare un meme carino sui pozzi neri - eppure il tema secondo me offriva diverse possibilità. Rimedio con dei gattini neri, non molto pertinenti ma carini

Quando arrivo, di prima mattina, la scuola è invasa da strani individui con strane attrezzature che vagamo con aria incerta.
"Sono gli operai del Comune" mi spiega la prof. Therral, anche quest'anno Responsabile di Plesso "Sono venuti per vuotare i pozzi neri".
"Oh?" casco dalle nuvole.
"Sì, i water hanno cominciato a traboccare, al piano di sotto. Sono quasi due mesi che avvisiamo il comune che la situazione è ormai piuttosto piena, ma hanno continuato a rimandare. Ci hanno detto che per qualche giorno potremo usare solo i bagni dei piani alti".
"Perché per qualche giorno?" chiedo interdetta: per quel minimo di esperienza concreta che ne ho avuto, le ditte di autospurgo mi risultano formate da persone laboriose ed efficienti che sanno benissimo quanto i clienti apprezzino in loro la velocità con cui riescono a limitare i tempi della loro presenza e le tracce olfattive che il loro lavoro inevitabilmente reca seco "Siamo una scuoletta da duecento alunni, quanto ci vorrà a svuotarci i pozzi neri?".
"Il problema è che devono cercarli, perché non sanno dove sono".
"Basterà guardare sul progetto, immagino".
"Dice che non riescono a trovarlo. Non sanno più dov'è".
Perché  il lettore possa seguire appieno la totale follia della questione, fornisco qualche elemento storico sulla scuola media di St. Mary Mead.
Quando la legge del 1963 rese la scuola media obbligatoria per tutti, molti paesi decisero di dotarsi di apposita scuola media da far frequentare ai fanciulli del luogo. In qualche caso vennero riadattati edifici destinati ad altri usi*. 
Non fu questo il caso di St. Mary Mead che, preso un pezzo di terreno confinante con quello della scuola elementare, gettò le fondamenta per una scuola media progettata proprio per essere una scuola media e la costruì in base alle leggi che all'epoca regolavano gli edifici delle scuole medie. Dal giorno della sua inaugurazione fino ad oggi detto edificio e è sempre stato usato  solo e soltanto in funzione di scuola media, con tanto di cucine per la mensa interna, ampio laboratorio di arte e di musica, piccolo teatro per le recite, palestra e altre amenità. 
In seguito la legislazione  cambiò più volte, soprattutto per quel che riguardava le norme di sicurezza, e piú volte vennero cambiati caldaia e bagni, fu smantellata la cucina, vennero avviati laboratori di lingue e di scienze, rifatti alcuni pavimenti, messi in opera pannelli solari e insomma l'edificio non rimase lì immobile mentre la storia gli scorreva accanto, ma anzi il Comune provvide più volte a cambiarlo, rinfrescarlo, adattarlo eccetera, tutto alla luce del sole e in modo assai onesto per quanto ne sappiamo. Inoltre corale edificio è dotato di un largo ingresso su una delle vie principali del paese che testimonia che a St. Mary Mead c'è una scuola media - e insomma niente fa pensare che mai, in alcun momento della sua edificante esistenza, la scuola media di St. Mary Mead abbia recato in sé qualcosa di clandestino - e d'altra parte chiunque abbia passato una settimana della sua vita in un paesello del genere di St. Mary Mead sa benissimo che ivi niente può essere fatto, vuoi di lecito o vuoi di illecito, che non sia notissimo ad ogni abitante compresi i piccolissimi che ancora non sanno parlare. Per quale motivo dunque i piani di un edificio non esattamente illegale come una scuola media debbano essere rimpiattati non si riesce a capire se non sospettando una grandissima incapacità da parte di chi gestisce la documentazione del comune in questione.
E mentre tutto noi meditiamo sull'infinità vastità dell'imbevillità umana gli operai del Comune se ne vanno via a coda bassa e con aria infelice e a noi non resta che salire in classe per spiegare la situazione (invero assai fluida) in cui ci troviamo.

In realtà la storia è a lieto fine, perché verso la metà della seconda ora, mentre con la Seconda ci stiamo dilettando nella contemplazione delle  varie danze macabre e trionfi della morte che dopo il passaggio della prima ondata della peste del Trecento** diventarono un tema assai ricorrente per la pittura arriva la custode ad annunciare che la situazione dei bagni è tornata normale. A quanto sembra, qualcuno deve essere riuscito a trovare il nascondiglio segreto ove erano occultati i segretissimi progetti della scuola - probabilmente un normalissimo faldone, e neanche escludo che sopra ci fosse scritto qualcosa di assolutamente esplicito sul suo contenuto, del tipo "planimetrie della scuola media".

* per esempio io frequentai a Firenze una scuola che aveva sede in un ex-Istituto per Ciechi che non era stato fatto oggetto di particolari controlli e che,mentre facevo la terza media, fu oggetto per qualche mese di lavori di ristrutturazione piuttosto emergenziali onde evitare che ci cascasse in testa.
** la più famosa è la prima, ma ne seguirono diverse altre, per quanto più contenute

martedì 28 ottobre 2025

Prof, che ne pensa della Terza Guerra Mondiale?

Piccolo scontro tra un mago e un drago. Io sto per il drago.
La Terza Guerra Mondiale entrò nella mia vita l'11 Settembre. Sì, quell'11 Settembre.
Ero in giro per commissioni e andai al supermercato a fare la spesa. Mentre prendevo il carrello sentii intorno a me un gran brusio, e raccontavano di due grattacieli a New York che... Chiesi qualche chiarimento e mi fu dato. Vicino a me il commesso che sistemava il carrello ripeteva "E adesso faranno la Terza Guerra Mondiale".
Io ero perplessa. Per quanto l'accaduto mi sembrasse effettivamente assai traumatico, e soprattutto sull'orlo dell'incredibile, non mi pareva foriero di guerre mondiali. Feci la spesa che mi serviva e continuai il mio giro di commissioni. La tappa successiva era il rinnovo della patente.
All'ACI aspettai un po' che arrivasse il mio turno. Nella sala d'attesa c'erano due enormi schermi che proiettavano e riproiettavano all'infinito gli aerei che si schiantavano contro i grattacieli che crollavano su loro stessi - un filmato affascinante, con in sottofondo un sacco di gente che parlava in inglese.
Rinnovai la patente, che era l'ultima tappa del mio giro, e tornai a casa dove mi inchiodai al computer. All'epoca c'erano solo i newsgroup e le mailing list, ma naturalmente ovunque navigassi non si parlava d'altro, né io desideravo sentir parlare di altro. Navigai alquanto, scambiai un po' di mail (dove comunque nessuno parlava della Terza Guerra Mondiale) e scambiai anche un bel po' di telefonate. Eravamo tutti piuttosto scioccati e cercavamo compagnia e conforto.
Qualche settimana dopo l'argomento affiorò a scuola, con una prima decisamente brillante che due mesi dopo mi dispiacque molto lasciare. Siccome con una circolare una volta tanto piuttosto sennata la ministra Moratti si era raccomandata che parlassimo senza risparmio dell'argomento se i ragazzi facevano domande, li lasciai parlare, risposi, e due ore passarono in un lampo parlando dei massimi sistemi. Alcuni ragazzi mi spiegarono che in casa avevano cercato di evitare l'argomento per non traumatizzarli "ma insomma prof, abbiamo undici anni e non ha senso non parlarcene". Così, al suono della campana, gli dissi che chi voleva  scrivesse qualcosa sull'argomento.
Incredibile ma vero, quando mi portarono una sfilata di testi davvero fluviali, mi accorsi che tutti avevano preso l'argomento da un lato diverso, chi parlando delle cronache, chi descrivendo l'avvenimento con foto e resoconti tecnici, chi cantando lodi della pace, e così allestii un grosso cartellone dove ognuno attaccò il suo testo, che spesso era stato scritto con la collaborazione di fratelli e familiari vari.
Nessuno avviò una Terza Guerra Mondiale, ma ci fu la guerra in Afghanistan e ricordo una Terza che badavo durante l'ora di Alternativa che cantava con grande attenzione&diligenza Salvami di Jovanotti, che uscì proprio mentre si preparava la non particolarmente fruttuosa spedizione in cui poi gli USA negarono di aver chiesto il nostro intervento - che pure accettarono.
Due-tre anni dopo ci fu una delle tante crisi con l'Iran, che stava mettendo su un programma nucleare che secondo gli USA li avrebbe portati a fabbricare anche loro bombe atomiche. La questione in quei giorni era molto calda e un giorno, dopo l'ennesima dichiarazione ostile degli USA  i ragazzi mi accolsero con la domanda "Prof, che cosa ne pensa della Terza Guerra Mondiale?".
"Oh, non credo che sia particolarmente alle porte" risposi un po' svagata. In effetti in quel momento ne avevo davvero fin sopra i capelli di tutte le storie che facevano gli USA sul programma nucleare dell'Iran e assumere un tono rassicurante e un tantino scavato non mi costò molta fatica. Di fatto, l'Iran fu passato una volta di più nella parte della lavagna destinato ai cattivi, ma in effetti erano anni e anni che stava da quella parte e non cambiò molto.
E passarono diversi anni e una mattina Papa Francesco espose una teoria su la terza guerra mondiale a pezzi. Ricordo che in tanti lodarono l'acuta sintesi del pontefice e la sua sensibilità alle questioni internazionali. Non io, che l'ho sempre trovata una tesi bislacca. I ragazzi di St. Mary Mead, dove nel frattempo mi ero stabilizzata, non sembrarono nemmeno loro farne gran conto. O forse non mi chiesero niente sulla terza guerra mondiale a pezzi perché non sembravo loro una valida interlocutrice, vai a sapere.
La mattina del 24 Febbraio 2022 i bombardamenti russi sull'Ucraina ci sorpresero e ci inquietarono, e probabilmente la persona più sorpresa all'interno della scuola ero io. Il giorno dopo mi trovai sotto un fuoco di fila di domande su Russia, Ucraina e NATO da cui faticai non poco a spantanarmi. Per fortuna il presidente russo aspettò mi sembra il terzo giorno per avviare il tormentone ricorrente sulla minaccia di una guerra nucleare, e per diverso tempo non si parlò di Terza Guerra Mondiale in classe. 
Tuttavia, un paio di settimane dopo l'inizio del presente anno scolastico, per qualche motivo una di queste consuetissime evocazioni della guerra termonucleare deve avere avuto un risalto maggiore nei media tradizionali, e ai primi di Ottobre, di nuovo, mi è stato chiesto cosa ne pensavo della Terza Guerra Mondiale e di nuovo ho sfoggiato un'aristocratica indifferenza spiegando che ormai ne avevo viste tre. Tuttavia, visto che la classe in questione è una Terza, ne ho approfittato per intortarli con una serie di interessanti questioni del tipo "Quand'é che una guerra europea diventa Guerra Mondiale?"  e raffinate questioni di tassonomia del tipo "quella che in Italia chiamiamo Prima Guerra Mondiale all'estero la chiamano Grande Guerra e quella che noi chiamiamo Seconda Guerra Mondiale i Russi la chiamano La Grande Guerra Patriottica"
fino a quando una soccorrevole campanella è intervenuta a trarli in salvo. 
Credo comunque che la questione sia mal posta: la Sè onda Guerra Mondiale è stata messa all'eterno di una serie perché è venuta pochi anni dopo la Prima, e c'erano dei tratti piuttosto simili se proprio ti intestardivi per cercarli. Riprendere la serie a distanza di ottant'anni... non so, mi sembra una specie di convenzione per titolisti pigri e senza fantasia.
Probabilmente verrebbe chiamata con un altro nome.

domenica 26 ottobre 2025

Sull'indubbia utilità delle zanzare

 
Lezione di Geografia nella Prima Strillante. Si chiacchiera sui biomi, l'importanza della biodiversità, l'integrazione dei vari elementi...
Si alza una mano. È una classe che fa sempre molte domande, anche ad ampio spettro. Qualcuno, a volte, addirittura alza la mano prima di parlare.
"Prof, ma che utilità hanno le zanzare?".
I compagni mi guardano, interessati. Si tratta di una bella sfida, non c'è dubbio - soprattutto qua a Mary Mead dove ce ne sono tante, e per tanti e lunghissimi mesi.
"Ah, è una domanda che risente di un punto di vista antropocentrico. Per quanto la Bibbia ci spieghi che Dio ha creato il mondo per noi,tuttavia è pur possibile che le cose stiano diversamente, e quindi sarebbe meglio chiedersi come le zanzare si inseriscono nella complessa struttura ambientale. E tuttavia..".
Zanzare... fornelletti... elettroemanatori...
"Prima di tutto occorre considerare il ritorno economico. Esiste un fiorente mercato di insetticidi, spray e stick per curare le pinzature, fornelletti, zanzariere.... Per chi produce e commercia questi prodotti le zanzare sono utilissime e grazie alle zanzare costoro nutrono sé stessi e le loro famiglie. Inoltre le zanzare, e credo soprattutto le loro uova e larve sono un ottimo alimento per altri insetti e per tanti uccelli e pipistrelli. Inoltre le zanzare portano i virus e i batteri, che noi tendiamo a vedere come una cosa negativa, ma se proviamo a vedere le cose dal punto di vista di virus e batteri, le zanzare sono molto preziose."
Davvero non saprei dire da dove è venuta fuori una risposta così articolata visto evito quanto più posso di pensare alle zanzare se non per augurarmene ardentemente lo sterminio, cui cerco di contribuire disseminando la casa di fornelletti ed emanatori di cui tengo sempre ampie scorte - perché le zanzare mi amano molto, ma io non le corrispondo.
L'entrata in scena dei virus e dei batteri ad ogni modo imprime una nuova svolta alla lezione, che vira imotprovvisamente verso le epidemie (con una serie di domande che cerco di deviare sull'insegnante di Scienze).
Considerando che siamo partiti dalla salvia e il rosmarino della macchia mediterranea, direi che abbiamo fatto un bel po'di strada. Del resto, almeno per ora, questa è una di quelle classi dove si sa (forse) da dove si parte ma è abbastanza difficile prevedere dove si potrebbe arrivare.