Piccolo video di propaganda patriottica della Disney al tempi della seconda guerra mondiale
Siamo già al secondo mese della guerra-lampo con cui i russi han deciso di liberare la povera Ucraina oppressa dal giogo nazista e come tanti, passato il primo choc (la guerra? In Europa?!? Ma non si può, è pericoloso! La gente dorme male la notte se li bombardi e le guerre son cose scomode, che fanno far tardi a cena!) ho cominciato a reagire.
Stabilito che no, l'Ucraina non si sarebbe arresa entro tre giorni, in tanti ci siamo trasformati in consumati esperti di strategia militare, armamenti e storia contemporanea, riuscendo a sparare una quantità di cazzate che non hanno dell'umano. Mi metto nel mucchio anch'io perché in generale me ne sto parecchio ma parecchio zitta però penso moltissimissimo, e non sono affatto sicura che quel che penso sia roba particolarmente sensata o competente.
In qualcosa però ho una certa di competenza - o almeno sono convinta di averla, che è un po' lo stesso: valutazione delle fonti e propaganda di guerra.
Forte di una tesi di laurea che, tra i suoi tanti elementi, comprendeva anche la Guerra Santa (quella delle crociate, per intendersi) e di una attenta osservazione da lontano delle due guerre del Golfo e della spedizione in Afghanistan, di cui a tutt'oggi sappiamo veramente pochino nonostante un grande sfoggio di servizi dal vivo, ho tratto alcune conclusioni e mi sono schierata, anche se solo in cuor mio. Per la cronaca, sto dalla parte di quelli che vivono in mezzo a una selva di punti interrogativi, in particolare quattro:
1) Perché cazzo è stata fatta questa guerra?
I motivi indicati mi sembrano quanto meno strampalati. I vertici russi, o chi per loro, ne indicano soprattutto due: il primo sarebbe stati il gran desiderio di liberare le popolazioni del Dombass dal crudele gioco nazista che li opprime, ma che dura, a quel che ho capito, dal 2014. Perché occuparsene proprio stamani, e senza nemmeno tentare un qualche tipo di mediazione diplomatica attraverso l'ONU? In otto anni il tempo l'hanno avuto.
Il secondo motivo dichiarato invece è il minaccioso accerchiamento della Russia ad opera della NATO che si è allargata troppo nei pressi dei suoi confini.
Ma i confini della NATO si sono allargati, per quel che riguarda i confini russi, nel 1999 e nel 2004, e corre voce che all'epoca i russi non ci abbiano trovato niente da ridire. Dopo di allora hanno aderito alla NATO Albania, Croazia, Macedonia del Nord e pure il Montenegro - non proprio potenze militari, tra tutti, ma soprattutto per niente ma proprio per niente confinanti con la Russia.
(C'è poi una terza tesi che sostiene che in Ucraina c'erano dei laboratori incaricati di disperdere virus pericoloso tra i russi e finanziati dal figlio di Biden, ma che Putin non ha potuto dirlo - però non viene specificato perché non ha potuto dirlo, immagino che sia colpa dei Poteri Forti. Questa, comunque, è roba che circola solo nelle frange più estremiste e stralunate, ed è un palese calco del complotto Qanon, dal governo russo non risulta essere arrivata una sola parola in proposito, a quel che so).
Guardando il succedersi degli avvenimenti viene in mente un quarto possibile motivo: volevano semplicemente annettersi l'Ucraina. Che magari non è un motivo improntato alle più squisite forme di cortesia, ma son cose che succedono.
A questo punto parte la seconda Grande Domanda:
2) Se proprio volevano annettersi l'Ucraina, perché non hanno organizzato un po' meglio l'attacco?
Per quanto laureata in strategia militare all'Università della Vita con i punti della Coop, attaccare con mezzi ridotti un paese così grande sparpagliando le truppe un po' qua e un po' là mi è sembrato curioso. A dirla tutta, mi ha ricordato molto la tattica degli USA nella prima guerra del Golfo ma in versione molto più scalcinata: vogliamo riprenderci il Kuwait e dunque prima di tutto bombardiamo Baghdad che è da tutt'altra parte. Da notare che in quella guerra gli USA fecero un immane casino in Iraq, ma non conquistarono il paese, anzi nemmeno ci provarono (se un giorno qualcuno mi spiegherà perché gli sarò molto riconoscente).
La versione più vulgata dice che Putin sia stato male informato sull'effettiva condizione delle sue truppe, e che era convinto che in Ucraina i russi sarebbero stati accolti come fratelli&liberatori ma che così non sia stato, con suo grande disappunto&delusione. Il problema, sembra, è che lo staff di un dittatore evita sempre di contraddirlo.
Ma se voleva essere ben accolto, forse sarebbe stato meglio cominciare dal Dombass oppresso da una dittatura nazista, mi pare. Bombardare Kiev e poi sperare che i chievini, chievesi o come diavolo si chiamano ti buttino le braccia al collo dicendo "Grazie di avermi distrutto la casa, ne volevo giusto costruire una più grande"... boh?
Fra l'altro sembra (ma alla rovescia) la stessa storia dell'Afghanistan in Agosto, quando si prevedeva che i talebani avrebbero ripreso lentamente in non meno di sei mesi il controllo del paese, una volta andate via le truppe, e invece l'han ripreso in sei ore e gli americani nemmeno erano andati via davvero.
In entrambi i casi il presidente di turno non ci ha fatto una gran figura, ammettiamolo.
Per me comunque la vera domanda è:
3) Che gli salta in mente alla Russia di far la guerra?
A partire dalla fine dell'Ottocento le guerre han perso di utilità, diventando sempre più una roba costosissima, scomoda, che fa fare tardi a cena e sempre più inutile. Dopo la caduta del comunismo sono diventate senz'altro una abitudine incredibilmente stupida di cui, davvero, converrebbe liberarsi. Qualche vantaggio si può ricavare da brevissime scorrerie ben programmate (la stessa Russia l'ha dimostrato nel caso della Crimea) ma un conflitto di più di due settimane è una roba che conviene evitare sempre e con qualsiasi mezzo, lecito o illecito che sia. A questo proposito, gli USA avrebbero davvero parecchio da raccontare.
Il problema è che molti governanti, credo soprattutto per motivi anagrafici, continuano a non capire che non funziona.
E questo porta diritti filati alla quarta Grande Domanda:
4) Cosa succederà dopo questa brillante pensata, quando ci sarà un dopo?
E va bene, questo non si sa ed è più normale visto che nessuno ha la palla di vetro, ma quanto meno sappiamo che ai confini dell'Europa ci sarà un sacco di gente piuttosto irritata, e non sembra una cosa foriera di rosee prospettive.
Avere delle notizie attendibili è difficile perché entrambi i contraenti raccontano storie abbastanza strane. Nei primi tempi si è dato molto più credito ai racconti ucraini perché erano redatti in un tono assai meno delirante di quelli russi - che comunque non sono mai stati il massimo dell'attendibilità nemmeno in tempo di pace, da un secolo a questa parte. Ma già dopo i primi giorni è risultato chiaro che era assai opportuno cercare sempre una fonte di appoggio a qualsiasi notizia, fosse pure un bollettino meteorologico.
In Italia il problema è particolarmente acuto: perché abbiamo una classe dirigente in buona parte compromessa fino a ieri con l'attuale capo della Russia, perché i social sono infestati da blocchi compatti di commentatori che cercano di aderire a una strana narrazione filorussa (si spera che siano pagati, perché sarebbe davvero triste se credessero anche solo a un decimo di quel che raccontano; e tuttavia, almeno tra i fautori della tesi dei laboratori che preparavano la guerra dei virus, alcuni danno pericolosamente l'aria di essere in buona fede), ma anche perché le reti televisive ritengono loro dovere spettacolarizzare al massimo qualsiasi cosa e perciò si scelgono una fazione cui aderire e ci aderiscono con assoluto sprezzo del ridicolo, riciclando con gran disinvoltura vecchi video, video palesemente contraffatti e pure video presi da film e financo da videogiochi, allestendo poi sontuosi dibattiti dove quasi tutti i protagonisti sembrano piuttosto ignari degli argomenti che van trattando, che si tratti di forniture di gas, di trattati diplomatici del recente passato, di armamenti militari o, peggio che peggio, di psicologia di Putin - un argomento, questo, su cui tanti sembrano avere molto da dire anche se, a conti fatti, quelli che davvero lo conoscono abitano piuttosto lontano da noi e l'uomo non sembra di quelli più facili da comprendere, anche per sue personali scelte di marketing.
E dunque, come potevo fare per procurarmi notizie sugli scontri che fossero almeno vagamente attendibili?
Radio Radicale, una volta tanto, non offriva molto: non è che trascuri la Russia, ma nemmeno le dedica rubriche o rassegne stampa regolari, come fanno con altre zone diciamo interessanti del pianeta. Una volta spolpati i bollettini quotidiani dell'inviato stabile in Turchia e di quello del Parlamento Europeo più qualche occasionale reportage mi ritrovo con più fame che pria.
Così mi sono buttata sugli interventi del canale YouTube di Limes, dove se non altro c'è gente che non ha scoperto l'esistenza dell'Ucraina questa mattina e che ha al suo arco un buon numero di esperti veri su varie questioni cui ricorrere.
Anche loro però han finito per ammettere che su quel che sta effettivamente succedendo in Ucraina avevano idee piuttosto vaghe, non abitando nella camera da letto degli stati maggiori dei due contendenti.Ogni tanto però fanno collegamenti con qualche prode giornalista che vive pericolosamente in vicinanza del conflitto - fermo restando che, certo, anche il giornalista può al massimo raccontare quel che succede intorno a lui, o meglio ancora quel che gli risulta succedere intorno a lui.
E più in là, nel resto del paese?
Chissà.
Allora ho cominciato a vagare nella savana del Tubo come un leone affamato in cerca di preda.
Laggiù è pieno di insopportabili, piccoli video di gente che litiga nelle trasmissioni televisive e di opinionisti che parlano della guerra in Ucraina - ma a me gli opinionisti non interessavano molto: se voglio delle opinioni sulla guerra in corso ho già le mie; non saranno un granché, ma se non altro mi convincono.
Mi sarebbe invece piaciuto trovare qualche elemento che me le confermasse, queste mie opinioni - o anche che me le confutasse, perché no? Dopotutto, una opinione senza fondamento è utile quanto la tradizionale bicicletta per il pesce, e nion c'è niente di male a rivedere anche radicalmente le proprie opinioni davanti ad elementi concreti che le dichiarano sbagliate.
C'è tanta roba, su YouTube, chissà che non ci sia anche qualcuno che sa dirmi cosa succede davvero in questa guerra?
Per strano che sia, l'ho trovato.
La biblioteca di Alessandria, stimabile canale gestito da appassionati di storia che già tante volte mi aveva soccorso quando i manuali su cui mi ritrovavo a lavorare si dimostravano particolarmente ermetici, ha organizzato (come già altri canali) una maratona live di dodici ore per raccogliere fondi per gli ucraini, nel loro caso per la Croce Rossa; molti YouTuber di vario ramo han partecipato per intrattenere variamente il pubblico - anche con le loro opinioni sulla guerra in Ucraina, naturalmente, ma non solo.
Una maratona molto interessante e assolutamente onnicomprensiva, con grossi intermezzi dedicati a temi affascinanti del tipo "com'era realmente la società degli spartani?" o "quanti erano i persiani che attaccarono i greci?"; ma anche con una serie di persone che della guerra in Ucraina sembravano sapere molto di più della gran parte dei commentatori televisivi. Non solo, ma nel corso della fluviale diretta nessuno ha litigato o berciato con nessuno, bensì tutti hanno esposto pacatamente le loro opinioni aggiungendo molti "non so" quando era il caso. Insomma, persone adorabili. Ne ho approfittato per stirare diverse lenzuola che languivano in malinconica attesa da gran tempo e ho imparato molte cose (anche sugli spartani e i persiani, di cui quel pochissimo che sapevo risaliva agli anni del liceo).
Ho anche conosciuto due adorabili esperti di armi e di guerra moderna: Parabellum, che tiene un sontuoso canale dedicato alla seconda guerra medievale e dintorni cui non mancherò di attingere in futuro, ma che in questi giorni si dedica alla guerra in corso, e RedCOmet'sDen, che all'occorrenza spazia anche un po' più indietro nella storia militare. Usando quelle strane fonti che si trovano nella rete costoro riescono, basandosi sulla loro notevole conoscenza degli armamenti moderni, a interpretare quella strana minutaglia di notizie e contronotizie che arrivano anche a noi poveri mortali, ma che alle nostre orecchie sono del tutto incomprensibili.
Un piccolo esempio che mi ha molto colpito: le mappe che i russi usano per dare le coordinate per sganciare le cosiddette bombe intelligenti sono vecchie: e la povera bomba intelligente si ritrova a colpire bersagli che non sono registrati e che la fanno esplodere prima che abbiano raggiunto il vero obbiettivo, o addirittura la zona colpita un tempo aveva installazioni militari e oggi non più - e così è stato per la scuola andata distrutta (mi pare almeno che si trattasse della scuola).
E niente, ognuno ha le sue perversioni personali. Io mi sono presa una vera fissazione per capire come funziona questa guerra sul piano militare e adesso sono contenta.
Quasi contenta, intendo. Preferirei di gran lunga di non avere nessunissima guerra in corso su cui tenermi informata, in effetti.
E sì, naturalmente stamani ero in homebanking a pagare il mio piccolo obolo alla Croce Rossa. Mi sembra davvero il minimo.
9 commenti:
Siti molto interessanti, Limes in primis. Non sapevo che Limes avesse un canale YouTube. Segno per attingere, anche per la magra ora di geografia. 👋
Infatti: in tempi più felici anch'io lo usavo soprattutto per l'aggiornamento...
Apprezzo la segnalazione del canale e apprezzo sempre più quando uno dice "non so", inteso nel senso che magari lo deve ancora scoprire e non spara qualche cazzata solo per dire di avere un'opinione. Mi sto infastidendo sempre più con chi sembra avere le risposte in tasca per tutto, qualsiasi argomento sia in ballo, loro sanno.
Sì, le persone che ammettono di non sapere sono preziose. E, per me, molto più convincenti di quelle che sanno tutto.
Sappiamo di non sapere e questo certo è un punto di partenza. Ma quel poco che sappiamo è sufficiente per capire chi ha più ragioni e chi ha più torti (posto che la ragione difficilmente sta da una parte sola e anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta). La vera domanda è quella che ti fai per ultima: come ne usciamo? Cosa succederà domani? Da profano dico che forse avessero ceduto subito quelle due regioni a prevalenza russofona forse ci saremmo risparmiati tutti moli orrori, ma certo dirlo da qui è molto semplice. Si accontenterà Putin di quelle due? E gliele lasceranno con la speranza che si fermi lì? Speriamo bene...
@ Romolo:
Il futuro è pieno zeppo di incognite e il passato è pieno zeppo di cose che non conosciamo, vuoi perché i Poteri Forti non celo dikono, vuoi perché in quel momento pensavamo a tutt'altro e alla fine non è che di mestiere facciamo gli esperti di geopolitica (che, nel mio caso, è davvero una bella fortuna per la collettività). Due cose però le sappiamo tutti: la prima è che non c'è situazione, per quanto incasinata, di cui non si possa venire a capo con l'aiuto del buonsenso; e la seconda è che i morti non ritornano, qualsiasi cosa ci promettano i film di Halloween, e che quindi se taluni tornassero a casa propria ci farebbero e si farebbero davvero un gran favore!
Forse, e dico forse con tutti i significati del "non so un cazzo", bisognava pensarci bene prima di cercare di mettere nell'angolo una bestia feroce. Perché essa non se ne sta nell'angolo quieta. La bestia feroce non ha bastoni per difendersi, ha un arsenale nucleare ben fornito, esattamente come noi. Questo mi fa molta paura, non per me ovviamente che a quasi 80 anni mi avvio serenamente (?) alla fine. Noi occidentali pensiamo di essere i migliori, di essere nel giusto sempre, che il nostro modo di vivere sia esportabile. Con la nostra storia, poi..... Personalmente non vorrei vivere in un altro paese. E non mi sento più buona se dico a voce alta che Putin è un macellaio. Se sono un potente che ha mezzi e responsabilità per fare finire questa inumana guerra, dovrei sentirmi più stupido.
Un abbraccio carissima
Lo ammetto senza remore: a me 'sta storia del povero Putin braccato e circondato e stretto all'angolo non mi convince nemmeno un po', e in questa guerra quelli messi all'angolo mi sembrano gli ucraini, che da anni chiedevano invano di entrare nella NATO e se lo facevano evidentemente c'era il suo motivo sin dall'occupazione della Crimea. Non perdo il mio tempo a dare a Putin di macellaio, anche perché ho un'ottima opinione dei macellai, che almeno da noi fanno un utile lavoro. Stante che gli ucraini sono stati molto contrariati dall'invasione e han reagito con molta vivacità (né vedo perché non avrebbero dovuto) mi sembra che l'unico che ha il potere di far finire questa guerra sia l'orso incattivito, ma aggiungo che avere ai confini di casa mia qualcuno che decide di punto in bianco di invadere di qua e di là mi inquieta parecchio.
Comunque, nel mio privato, posso fare solo due cose: comprare cioccolata per i profughi ucraini (la cioccolata è un antidepressivo) e abbassare il riscaldamento di casa - oltre a tenermi informata per rispondere alle domande delle belvette che ho in classe, che sono perfino meno guerrafondaie di me. Mi sono sentita molto in colpa e molto contrariata per l'Iraq e l'Afghanistan, ma in questo caso mi sembra che l'Occidente stia facendo un po' meno schifo del solito. Poi, naturalmente, ognuno ha le sue idee.
Ricambio l'abbraccio - per te, per tutta la tua famiglia e per i gatti; e pure per i gatti e cani ecc. ucraini, che pure loro se la stan passando male :(
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