...poi inserire la presa nell'alimentatore...
Come ho già avuto occasione di raccontare, la Terza Effervescente ha una LIM; anzi, al momento ha l'unica LIM funzionante di cui dispone la nostra scuola. Più esattamente avrebbe una LIM...
Potrei continuare a lungo, in uno sfolgorìo di congiuntivi, ricordando altresì che, laddove italiano e latino dispongono di tre tipi di periodo ipotetico (realtà, possibilità e irrealtà) in greco c'è anche un quarto tipo, ovvero quello dell'eventualità. Per la nostra LIM però sarebbe utile un quinto tipo, ovvero quello della fantascienza: "Qualora casomai la lavagna si accendesse, e caso mai si degnasse di accendersi anche il computer e nell'improbabilissima eventualità che il collegamento in rete funzionasse, allora forse riuscirei talvolta anche a farci lezione".
L'anno scorso, a Maggio, il collegamento in rete era scomparso e non si riusciva a capire che fine avesse fatto. Cioè, io non riuscivo a capirlo, né ci riusciva la mia collega di Italiano né quella di Matematica; è assai probabile però che un tecnico almeno vagamente qualificato ci sarebbe riuscito benissimo.
Quest'anno, avendo io deciso di riproporre agli indifesi alunni il mio mirabolante Laboratorio di Storia, che consta soprattutto di grandi quantità di filmati da YouTube, ho addentato la questione con una certa fermezza.
Prima di tutto ho tentato col prof. Jorge. La sua reazione, del tutto prevedibile, è stata un rilassato "Davvero non funziona? L'anno scorso funzionava".
La VicePreside mi ha dato decisamente più soddisfazione: si è attaccata al telefono chiamando il Comune. Il Comune ha mandato un tecnico. Il tecnico è arrivato in mattinata e ha lavorato quel giorno e il giorno dopo. Poi è andato via avvisandoci che, per mantenere il collegamento, era necessario non spengere la ciabatta delle prese in IC, dove hanno l'altra LIM della scuola, ormai rotta da diversi mesi.
In base alla regola Lohengrin* che prescrive "Non fare domande, ché c'è sempre il rischio che qualcuno ti risponda" nessuno è stato minimamente a indagare su cosa diancine c'entrino la IC e le sue prese con il collegamento in rete della nostra LIM.
La mattina dopo, informati della novità, i ragazzi della Terza Effervescente hanno rumorosamente festeggiato il loro ritorno nella Grande Ragnatela, poi hanno acceso il tutto.
"C'è Google! Prof, siamo in rete!"
"Molto bene, se andate un attimo su YouTube vi faccio veder...".
"Prof, la lavagna si è spenta!".
E così non siamo andati su YouTube né da nessun'altra parte, perché la lavagna non fungeva. La prof. di Tecnologia, passata per caso da lì per annunciare la sua messa in maternità e richiesta di un parere, ha osservato che la spina centrale della LIM non sembrava ben infilata.
"Vero" ha confermato un ragazzo "Non c'è l'adattatore. Hanno infilato la spina a forza perché tanto ci stava lo stesso".
Sgrano gli occhioni che nemmeno Cenerentola quando le trasformano la zucca in carrozza. "Come sarebbe a dire?".
"Vede prof, è una spina grande per questa presa, ci vorrebbe l'adattatore".
E' vero, ci vorrebbe. Perché è proprio una spina come quella del ferro da stiro o dell'aspirapolvere di casa Shikibu - che infatti sono muniti di regolare adattatore come questo per infilarle nelle prese.
"Vuoi dire che da due anni questa spina sta lì a forza senza l'adattatore?" trovo infine la forza di chiedere. Da notare che il Coordinatore di classe sarebbe anche il responsabile della sicurezza nella scuola.
E' possibile però che non abbia fatto il minimo caso a come sono infilate le spine nelle prese, dando assolutamente per scontato che ognuno le infili in modo congruo. Onestamente, non ci ho fatto mai caso nemmeno io. Perché dovrei? Perché mai dovremmo?
Blocco ulteriori tentativi di forzare la spina nella presa con i buchi troppo piccoli, rimando tutti a posto e riprendo la spiegazione dal libro. Finita la lezione corro dalla VicePreside a chiedere un paio di adattatori.
La mattina dopo qualcuno (non so chi e non voglio saperlo) ha di nuovo forzato la spina nella presa, la lavagna funziona, il collegamento in rete anche, ma il computer si autoresetta - presumibilmente perché è stanco, stressato e con un po' di spleen addosso (è un piccolo computer, molto sensibile).
Da tre giorni LIM e computer si accendono senza problemi e il collegamento in rete è stabile e veloce. Oggi ci siamo anche guardati il filmatino a cartoni animati di Google che si fa gli auguri (ma senza capire che dovevamo colpire la stella per raccogliere le caramelle).
Non so quanto durerà questa felice coincidenza di circostanze favorevoli. Per il momento abbiamo banchettato lussuosamente con lo Statuto Albertino e la Costituzione della Repubblica Italiana a confronto, direttamente dal sito del Quirinale. Ma tutti, là dentro, sappiamo che niente va dato per scontato in questo mondo mutevole e imprevedibile.
"Vegliate, perché non sapete né il giorno né l'ora in cui il collegamento a Internet sarà possibile".
*"Mai devi domandarmi / né a palesar tentarmi" recita il libretto nella versione italiana.
Potrei continuare a lungo, in uno sfolgorìo di congiuntivi, ricordando altresì che, laddove italiano e latino dispongono di tre tipi di periodo ipotetico (realtà, possibilità e irrealtà) in greco c'è anche un quarto tipo, ovvero quello dell'eventualità. Per la nostra LIM però sarebbe utile un quinto tipo, ovvero quello della fantascienza: "Qualora casomai la lavagna si accendesse, e caso mai si degnasse di accendersi anche il computer e nell'improbabilissima eventualità che il collegamento in rete funzionasse, allora forse riuscirei talvolta anche a farci lezione".
L'anno scorso, a Maggio, il collegamento in rete era scomparso e non si riusciva a capire che fine avesse fatto. Cioè, io non riuscivo a capirlo, né ci riusciva la mia collega di Italiano né quella di Matematica; è assai probabile però che un tecnico almeno vagamente qualificato ci sarebbe riuscito benissimo.
Quest'anno, avendo io deciso di riproporre agli indifesi alunni il mio mirabolante Laboratorio di Storia, che consta soprattutto di grandi quantità di filmati da YouTube, ho addentato la questione con una certa fermezza.
Prima di tutto ho tentato col prof. Jorge. La sua reazione, del tutto prevedibile, è stata un rilassato "Davvero non funziona? L'anno scorso funzionava".
La VicePreside mi ha dato decisamente più soddisfazione: si è attaccata al telefono chiamando il Comune. Il Comune ha mandato un tecnico. Il tecnico è arrivato in mattinata e ha lavorato quel giorno e il giorno dopo. Poi è andato via avvisandoci che, per mantenere il collegamento, era necessario non spengere la ciabatta delle prese in IC, dove hanno l'altra LIM della scuola, ormai rotta da diversi mesi.
In base alla regola Lohengrin* che prescrive "Non fare domande, ché c'è sempre il rischio che qualcuno ti risponda" nessuno è stato minimamente a indagare su cosa diancine c'entrino la IC e le sue prese con il collegamento in rete della nostra LIM.
La mattina dopo, informati della novità, i ragazzi della Terza Effervescente hanno rumorosamente festeggiato il loro ritorno nella Grande Ragnatela, poi hanno acceso il tutto.
"C'è Google! Prof, siamo in rete!"
"Molto bene, se andate un attimo su YouTube vi faccio veder...".
"Prof, la lavagna si è spenta!".
E così non siamo andati su YouTube né da nessun'altra parte, perché la lavagna non fungeva. La prof. di Tecnologia, passata per caso da lì per annunciare la sua messa in maternità e richiesta di un parere, ha osservato che la spina centrale della LIM non sembrava ben infilata.
"Vero" ha confermato un ragazzo "Non c'è l'adattatore. Hanno infilato la spina a forza perché tanto ci stava lo stesso".
Sgrano gli occhioni che nemmeno Cenerentola quando le trasformano la zucca in carrozza. "Come sarebbe a dire?".
"Vede prof, è una spina grande per questa presa, ci vorrebbe l'adattatore".
E' vero, ci vorrebbe. Perché è proprio una spina come quella del ferro da stiro o dell'aspirapolvere di casa Shikibu - che infatti sono muniti di regolare adattatore come questo per infilarle nelle prese.
"Vuoi dire che da due anni questa spina sta lì a forza senza l'adattatore?" trovo infine la forza di chiedere. Da notare che il Coordinatore di classe sarebbe anche il responsabile della sicurezza nella scuola.
E' possibile però che non abbia fatto il minimo caso a come sono infilate le spine nelle prese, dando assolutamente per scontato che ognuno le infili in modo congruo. Onestamente, non ci ho fatto mai caso nemmeno io. Perché dovrei? Perché mai dovremmo?
Blocco ulteriori tentativi di forzare la spina nella presa con i buchi troppo piccoli, rimando tutti a posto e riprendo la spiegazione dal libro. Finita la lezione corro dalla VicePreside a chiedere un paio di adattatori.
La mattina dopo qualcuno (non so chi e non voglio saperlo) ha di nuovo forzato la spina nella presa, la lavagna funziona, il collegamento in rete anche, ma il computer si autoresetta - presumibilmente perché è stanco, stressato e con un po' di spleen addosso (è un piccolo computer, molto sensibile).
Da tre giorni LIM e computer si accendono senza problemi e il collegamento in rete è stabile e veloce. Oggi ci siamo anche guardati il filmatino a cartoni animati di Google che si fa gli auguri (ma senza capire che dovevamo colpire la stella per raccogliere le caramelle).
Non so quanto durerà questa felice coincidenza di circostanze favorevoli. Per il momento abbiamo banchettato lussuosamente con lo Statuto Albertino e la Costituzione della Repubblica Italiana a confronto, direttamente dal sito del Quirinale. Ma tutti, là dentro, sappiamo che niente va dato per scontato in questo mondo mutevole e imprevedibile.
"Vegliate, perché non sapete né il giorno né l'ora in cui il collegamento a Internet sarà possibile".
*"Mai devi domandarmi / né a palesar tentarmi" recita il libretto nella versione italiana.
7 commenti:
Da me, a Granburrone, sono state messe le LIM anche in classe prima e seconda, quindi grande conquista!
Però...il primo giorno di scuola ho fatto il collegamento alla stampante, che è anche la fotocopiatrice, e dopo alcuni giorni la fotocopiatrice non funzionava. Quindi adesso bisogna tenere il cavo della stampante staccato. Un altro caso in cui meglio non chiedersi troppi perché. Anche perché non è che la fotocopiatrice si spenga se stampiamo, basta che le LIM siano accese :-/
Anche questo non è niente male come enigma. Che la LIM provochi delle perturbazioni nella Forza?
La segretaria mi chiede: ma come mai hai la borsa così piena?
Io apro e mostro: due ciabatte e quattro adattatori. La ciabatta professionale, da elettricista, quella che si arrotola dentro apposito contenitore, l'avevo lasciata in classe.
In più, ogni filmanto lo porto in chiavetta.
Intanto, la LIM che ci hanno messo alla fine dell'anno scorso (maggio), insiste a mostrarci uno schermo ridotto, così che, se tocchi qui, risponde là.
Ma naturalmente, non mi lamento del fatto che le scuole italiane non sono attrezzate ed è inutile pretendere quando non ci sono i mezzi di base (nemmeno con una tecnologia ormai obsoleta).
Se lo dico, mi dicono che sono contro la tecnologia.
Dei vantaggi di avere una LIM. La nostra si è persa nei meandri di un ordine amministrativo male indirizzato. Attualmente, con le Giovani Marmotte, la nuova classe telematica, andiamo a gessetti&I-Pad.
@La Prof:
Bel quadretto incoraggiante, non c'è che dire.
@La povna
...averceli, gli iPad...
Come dici? Gli IPad dei ragazzi?
Proverò un sondaggio, ma dubito che ce l'abbiano.
Comunque è una possibilità da prendere in considerazione.
(Per la LIM, avete provato con una segnalazione a "Chi l'ha visto?")
amen.
Se il dettaglio può essere istruttivo anche se non riguarda proprio la LIM, che sia messa a verbale la seguente cosa:
qualche giorno fa sono andata da un fabbro e gli ho pietito qualche scarto di travetti metallici tagliuzzati a blocchetti di pochi centimetri, perché a scuola ci hanno definitivamente chiuso il laboratorio di fisica... e se voglio provare a far eseguire ai miei alunni qualche misura di volume e di densità, devo portare personalmente in classe i calibri e il materiale da misurare.
La bilancia di precisione, almeno quella, ce la facciamo prestare dal laboratorio di chimica e biologia, che ancora esiste (per poco).
L.
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