La biblioteca della scuola media di St. Mary Mead non è esattissimamente così. Non proprio.
Prima di tutto: a St. Mary Mead c'è una biblioteca, e credo ci sia sempre stata da quando quella scuola esiste* e questo ci mette già in posizione di netto vantaggio rispetto a una cospicua fetta delle scuole medie. E c'è anche una stanza dedicata alla biblioteca, con scaffalature a norma, in metallo, fissate al muro.
Ci sono anche dei libri. Magari non recentissimi, ma ci sono.
Il punto è che nessuno là dentro (salvo, in piccola parte, io, dopo qualche mese che ci sto dietro nei ritagli di tempo in cui la scuola è aperta, non sono in classe o a compilare registri e nemmeno mi diletto a prendere e riprendere influenze) ha la benché minima idea di quali siano questi libri.
Non c'è il registro dell'inventario. Chiaramente deve esserci stato, un tempo, perché molti libri sono inventariati ed etichettati; ma, a giudicare dalle condizioni dello scotch che tiene attaccate le etichette e delle date di stampa dei libri in questione, si tratta di un tempo piuttosto remoto. Da un attento (forse) esame storico, storiografico e storicistico nonché da accorte analisi per la datazione col metodo del carbonio 14 non risultano interventi successivi alla metà degli anni 70 del secolo scorso.
Perché l'inventario è scomparso nel nulla? Quel tipo di registri non scompare quasi mai, nemmeno quando da tempo ha perso ogni utilità di essere.
Da noi però è scomparso.
D'accordo, sono molti anni che non c'è più un bibliotecario. Sono diversi anni che la maggior parte delle scuole non ha più un bibliotecario - più o meno da quando il ministro Moratti ha stabilito che quegli insegnanti che non possono più stare in classe** devono stare in classe nonostante tutto. Tra l'altro in molte scuole ormai non c'è più un bibliotecario, ma non per questo manca l'inventario.
Inoltre la gran parte delle biblioteche scolastiche della zona ha avuto una fioritura, o ri-fioritura, verso la fine del secolo scorso e i primi anni di questo (facciamo 1995-2003), quando su richiesta arrivavano fondi e aiuti. Lì no. In quegli anni, in cui il Ministero era ancora della Pubblica Istruzione e concepiva ancora la possibilità di scucire qualche soldo alle singole scuole, nessuno da St. Mary Mead ha chiesto un soldo bucato per la biblioteca della scuola media, nessuno lo ha speso, nessuno ha incollato nemmeno mezza etichetta sul dorso dei libri.
Oltre all'inventario manca anche la memoria storica della biblioteca - comprensibile, visto che quella specifica biblioteca ha smesso di esistere verso la fine degli anni 70. Da quando sono lì ho sempre sentito parlare della "biblioteca" come di una misteriosa entità di cui nessuno sa niente, quasi fosse un meteorite con tracce di metalli sconosciuti alla scienza terrestre piombati dal cielo chissà quando e chissà da dove.
In un tempo lontano quella bibioteca fu montata e costruita con dei criteri di base (e, direi, con dei finanziamenti quasi rispettabili). Comprarono un sacco di enciclopedie, quasi tutte ormai buone soltanto per l'Istituto Antropologico per la Storia della Cultura del Dopoguerra e anche un po' sfasciate. Comprarono pure una selezione di opere di didattica, anche sperimentale, degli anni 60 e primi 70 e riviste di informazione scolastica - chiaramente per gli insegnanti.
C'è poi uno stuolo di quei libri che usavano tantissimo quando ero bambina (infatti erano considerati libri per bambini, non per ragazzi): riduzioni di riduzioni di classici della letteratura ottocentesca (ormai logorati dal grande uso al punto di non essere più utilizzabili) spesso corredati da orribili illustrazioni.
Due palchetti di libri sulle due guerre mondiali.
Un po' di libri di storia locale (nessuno dei quali etichettato).
Un'enciclopedia del calcio... degli anni 70 (non etichettata).
Molta letteratura italiana, con molti autori tutt'altro che praticati nelle scuole medie.
Un po' di classici stranieri.
Un'infinità di quei libretti di narrativa che gli editori scolastici ti rifilano, tu lo voglia o no.
Ex libri di narrativa adottati negli anni intorno al giro di boa del 2000.
Un po' di roba portata dio solo sa da chi negli ultimi vent'anni, non catalogata e per la maggior parte dei casi utile ad una biblioteca delle scuole medie quanto le tradizionali biciclette lo sono per i pesci.
Libri di geografia e di scienze degli anni 50.
Un po' di Maestri del Colore, malridotti.
Gran copia di libri scolastici degli ultimi dieci anni, per lo più non adottati (una parete piena, in buona parte intatti).
Stante che l'inventario non esiste e che la lista dei libri non è ricostruibile ho deciso di partire da un'accorta opera di sfrondamento allo scopo di far emergere da questa curiosa accozzaglia ciò che può servire se non altro agli insegnanti. Sì, lo so, un vero bibliotecario dovrebbe prima di tutto procurarsi un programma per la catalogazione al computer; ma siccome io non sono un vero bibliotecario, prima di tutto mi occuperò di selezionare ciò che va ri-catalogato.
E prima ancora di far questo, archivierò*** immani quantità di zavorra.
E per farlo mangerò una gran quantità di polvere e mi divertirò alla follia, incurante degli sguardi compassionevoli dei colleghi (un paio delle quali mi han pure offerto una concreta collaborazione).
Al cuore non si comanda, si sa.
*La scuola media unica è stata istituita nel 1963. Le medie comunque esistevano già da prima, e St. Mary Mead le aveva
**magari perché sono pazzi furiosi. Beh, probabilmente la Cleptomane non sarebbe stata una buona bibliotecaria. E potrebbe pure essere che l'inventario l'abbia fregato lei, chissà.
***in questo caso il verbo "archiviare" va inteso nel suo significato non-archivistico di "accantonare e/o cestinare"
7 commenti:
Sei brava, ti piace, ci riesci. St. Mary Mead è parecchio fortunata...
Condivido "l'accorta opera di sfrondamento": è un'operazione di buon senso.
Confesso che ho riso di gusto(sperando che la biblioteca non si offenda! :-D ), perché è un post divertentissimo!
E Conoscere? Non c'è Conoscere? La "biblioteca" della mia scuola ne è piena.
Anch'io mi occupai, per qualche anno, della biblioteca della gloriosa scuola, con operazioni quasi simili alle tue (sfrondamento in primis), inizialmente con l'ausilio di un'applicata di segreteria che l'accorta preside mi aveva affiancato.
Poi giunse un'insegnante distaccata dall'insegnamento(leggermente pazzoide)che divenne la regina del luogo, 'stazionando' là fino alla meritata quiescenza.
Chissà come funziona oggi!
@ la povna
Che ci riesca è ancora tutto da vedere. Ma ci proverò (ci proveremo), con costanza e perseveranza e determinazione!
@ Linda
No, sono sicura che la biblioteca non si offenderà. Probabilmente si diverte anche lei, dopo tanto sonno, a rivedere un po' di mondo ^__^
@ Ilaria
No, niente Conoscere, per strano che possa sembrare. Ma ne ho visto un lunghissimo scaffale alla biblioteca della scuola elementare. Ben in alto, che giustamente non lo consultano molto spesso...
@ Cautelosa
Visto che voi avete lo statuto autonomo probabilmente funzionerà un po' meglio che da noi, ma temo che anche lì abbiano sfrondato un po'.
Di applicati di segreteria, naturalmente, in questi anni non c'è nemmeno da parlarne qui da noi: li hanno ormai ridotti al lumicino...
Alle superiori, trattandosi di un ITIS la biblioteca era gia' informatizzata con un Apple ][+ e due floppy da 5 1/4 e stampante Apple, che pero' non poteva essere usato per le ricerche, che dovevano essere fatte con i cartellini stampati con la stampante ma anche no.
Alle medie la biblioteca c'era, con la particolarita` che i libri erano in armadi con vetri che spaziavano dalla fine dell'800 all'inizio adegli anni '60 come stile ottenuti grazie a rimescolamenti e cessioni quando diventavano fuori moda. Anche i libri non e` che fossero recentissimi....
Insomma, il nostro non è un caso isolato a quel che sembra...
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