Scolari negli ultimi giorni di scuola |
Viene alfine quel momento, negli ultimi giorni di scuola, in cui ti rendi conto che non riuscirai a fare questo, quello e nemmeno quell'altro che ti eri ripromessa di fare e ritenevi del tutto indispensabile perché, come ho già avuto occasione di raccontare, le ultime settimane dell'anno scolastico somigliano più a un groviera che a un normale calendario scolastico e Maggio scivola via con una rapidità inimmaginabile a chi non lavora nella scuola.
A quel punto, quando infine hai tirato i remi in barca e ti sei rassegnata alla tua ria sorte, spuntano un paio di giornate tranquille e a orario pieno che avrebbero fatto un gran comodo dieci giorni prima ma che a quel punto servono davvero il giusto. E proprio allora, naturalmente, scoppia il caldo; e già devi ringraziare che non è scoppiato prima e che le classi siano comunque riuscite a combinare qualcosa nei ritagli di tempo miracolosamente scampati alle infinite attività sbucate fuori dal nulla.
Dunque, niente lezione normale. E allora?
Quest'anno con le prime ho deciso di darmi alla cinematografia.
Miyazaki, per le prime, è sempre una soluzione perfetta. Così ho optato per Il mio vicino Totoro per la Prima Turbolenta e La città incantata per la Prima Brava. Con la Seconda invece avevo una quantità sterminata di cose da concludere e sistemare, quindi il mio progetto di fargli vedere Romeo+Juliet come introduzione al romanticismo è andato purtroppo a farsi benedire, e lo rimpiango molto. Ma tant'è.
La mattina del Penultimo Giorno di Scuola - un'entità particolare che nel mio caso era quasi un Ultimo Giorno perché nel vero Ultimo Giorno di Scuola non sarei stata in classe - mi sono ritrovata con quattro ore filate su tre classi diverse. Niente di male, in apparenza, perché era quel che avevo fatto per tutto l'anno in quel giorno della settimana - ma presentava l'inconveniente assai serio di non avere nemmeno l'ombra di un buco libero per sistemare alcuni inconvenienti.
Che erano, in sintesi, il fatto che rischiavo di sforare, anche se di pochi minuti, con entrambi i film, entrambi rimasti a mezzo. Tutto ciò non avrebbe creato inconvenienti di sorta quando le classi stavano fisse nella stessa aula per tutto il giorno - bastava fermare il collega in entrata e avvisare "Devono finire di vedere il film", il collega annuiva ed entrava in classe in silenzio. Stavolta invece, con la didattica DADA, le classi passavano al piano inferiore e occorreva dunque avvisare il collega di cui sopra che sarebbero arrivate in ritardo, ma c'era l'ulteriore problema di avvisare la classe che mi aspettava che sarei arrivata dopo. Inoltre avevo anche tre pile di libri da portare nella Seconda Sfigata perché...
C'è di buono comunque che a scuola tutto si sistema in qualche modo, ma ero assai inquieta perché i film sanno essere davvero dispettosi, soprattutto a St. Mary Mead.
Invece.
Prima ora: miracolosamente non ci sono stati problemi ad avviare il film, ritrovare il punto in cui eravamo arrivati e continuare la visione. I titoli di coda sono arrivati trenta secondi dopo il suono della campana. La classe ha ringraziato e si è avviata al piano di sotto.
Siccome nel cambio delle ore c'è il Passaggio Agli Armadietti la classe entra sempre nell'aula qualche minuto dopo, quindi al loro arrivo mi han trovato ad aspettarli. Spiego il problema dei tempi all'insegnante di Sostegno che scende giù ad avvisare la collega che forse faranno tardi.
Tutto ciò però non si rileva necessario: con due minuti di anticipo sul suono della campana scattano di nuovo i benefici titoli di coda. La classe si rassetta, chiede di andare in cortile per l'intervallo e passa dall'aula a prendere gli zaini. Quando suona la campana siamo già fuori, loro giocano a palla e io, accasciata sulla panca, ringrazio in cuor mio quel gran genio di Miyazaki che con tanta benevolenza ha vegliato su di me riuscendo perfino a sconfiggere la Maledizione di St. Mary Mead con i suoi immensi poteri.
In cortile trovo la Seconda Sfigata che fa l'intervallo fuori pure lei. Al suono della campana nomino tre Portatori per le pile di libri che passiamo a prendere in Sala Insegnanti e poi saliamo.
Nel giro di due ore riesco prima a portarli nell'aula video per esaminare l'ultima esposizione rimasta per strada, quella della Polonia; poi a rimproverare le tre malcapitate perché l'esposizione era stata preparata male e fatta peggio, poi a riportare tutti in classe per dare i compiti di Geografia per l'estate: le Tre Malcapitate dovranno rifare l'esposizione sulla Polonia, una coppia dovrà preparare una piccola esposizione sulla Transnistria per scontare taluni suoi peccati e tutti quanti dovranno portarmi una notizia che li ha colpiti su un paese extraeuropeo.
"Se poi durante l'estate non succede niente di notevole, né guerre né conflitti né inondazioni né colpi di stato, allora venite senza notizie e insieme festeggeremo il mirabile prodigio di una intera estate trascorsa in pace senza drammi né tragedie". Tutti scuotono la testa, ritenendo la cosa assai improbabile, ma chissà? La vita a volte ti sorprende con effetti speciali.
Poi restituisco e commento l'ultimo pacchetto di verifiche, ovvero l'alfabetiere sulla Costellazione illuminista (illuminismo e rivoluzione francese, americana e industriale). Si sono divertiti a farli e questo è importante, però a qualcuno ho dovuto spiegare che di solito la lettera iniziale si prende dal cognome e non dal nome, a meno che non si tratti di un re: Luigi XVI va benissimo per la L, Maria Antonietta con la M ci sta a meraviglia ma Benjamin Franklin va sotto la F e non sotto la B.*
Passo poi alla consegna dei libri: come l'anno scorso ho scelto dalla biblioteca della scuola un libro per ognuno. L'anno scorso è stato un trionfo del fantasy, quest'anno la scelta è stata finalizzata non tanto al puro piacere della lettura quanto al lugubre programma che ci aspetta a storia. In tutti i casi dovranno riferire e dire cosa ne pensano, e staremo a vedere; c'è comunque il vantaggio che quest'anno sono volumetti piuttosto corti, visto che il loro rapporto con l'italiano è decisamente migliorato.
E basta, abbiamo finito. Tutto è stato detto e fatto, e manca ancora un quarto d'ora alla campana dell'intervallo.
Miracolo! Prodigio! Giorno da segnare con la pietra bianca!
Avevo un'infinità di cose da fare in queste quattro ore e le ho fatte tutte. Se nel frigo della scuola ci fosse una bottiglia di champagne la stapperei.
Purtroppo non c'è ma pazienza, non si può pretendere di avere proprio tutto dalla vita.
Ovviamente li porto giù in cortile per un lungo intervallo.
Riuscire a fare tutto quel che ci siamo proposti di fare in un determinato intervallo di tempo è una esperienza rara per tutti, ma per un insegnante ha davvero del prodigioso. In effetti, in ventiquattro anni che insegno non credo mi sia mai successo.
E adesso non lo dico più.
* colpa mia che non li avevo avvisati, ma è la prima volta che vedo fare un alfabetiere con i nomi di battesimo, lo ammetto.
Miyazaki che bello! La città incantata mi è piaciuto molto, anche se il mio preferito è il castello errante di howl...il mio amico Totoro mi è piaciuto meno, non si capisce bene come finisce per cui mi aveva un po' intristita quando l'ho visto.
RispondiEliminaAnche quest'anno è andato allora!
L'anno è andato, tutto sommato anche piuttosto bene ^__^
RispondiEliminaMa, pur apprezzando moltissimo anche il Castello errante di Howl, direi che Totoro è forse il mio film preferito di Miyazaki - per quanto per me sia davvero difficile farci una classifica. Ma mi sembra che finisca molto bene, o comunque a me ha sempre lasciato una impressione molto vitale e solare.