domenica 18 giugno 2023

Di topi che ballano e di gatti industriosi (ultimo giorno di scuola)

Nell'ultimo giorno di scuola i topi ballano anche quando il gatto c'è ancora
Anni fa una qualche persona provvista di un po' di buon senso stabilì che l'ultimo giorno di scuola al Comprensivo di St. Mary Mead e Crifosso ci sarebbe stata la Giornata Breve sia nell'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale che nell'ultimo giorno dell'anno scolastico.
Tale modesto ma utilissimo provvedimento era già regola quando frequentavo le scuole medie in versione alunna, almeno nella provincia di Firenze; quando approdai alle medie di St. Mary Mead scoprii invece che in quei giorni usava fare l'orario pieno, il che ne faceva d'ufficio i giorni più faticosi di tutto l'anno scolastico per gli insegnanti - perché quando un numero di ragazzi tra i dieci e i quindici anni che va dai 150 ai 200 vien lasciato a pascolare per cinque ore senza alcun freno, che cosa mai potrebbe andare storto?
Per nostra buona sorte a St. Mary Mead i ragazzi spesso si comportano in modo piuttosto ragionevole anche quando pascolano - ma spesso non significa sempre, e dunque talvolta succedevano eventi leggermente incresciosi, anche perché era ben salda la convinzione, per i nostri alunni ma anche in generale per molti alunni di molte altre scuole del Regno che nell'ultimo giorno di scuola si facevano i mitici gavettoni, ovvero palloni pieni d'acqua da tirare addosso ai compagni.
Cotale uso potrebbe sembrare tutto sommato innocuo, e anzi era dichiarato apertamente come lecito in talune sennatissime scuole dove ho avuto il piacere di lavorare a Firenze; e tuttavia, nella nostra tranquilla scuoletta di provincia si era col tempo radicata una variante invero assai incresciosa di tale passatempo, ovvero i gavettoni impreziositi da farina e altro - il che tra l'altro si traduiceva in un deplorevole spreco di risorse alimentari, perché la farina andrebbe usata solo per farne cialde, pan di Spagna, focaccine et similia, non certo per sporcare i vestiti dei compagni di scuola, o almeno così la vedo io (e qualcuno mi ha addirittura parlato di uova, ma spero che si tratti di una tipica esagerazione afferente al genere Questi Terribili Giovani d'Oggi).
Vietare i gavettoni in una scuola dove gli alunni sono convinti che i gavettoni siano uno dei diritti imprescindibili sanciti dalla Carta dello Stuidente non è però una cosa facile. Si è cominciato con circolari assai seriose - che hanno avuto un successo analogo a quello delle grida contro i bravi per poi proseguire con forti ammonimenti da parte degli insegnanti e infine con la chiusura del rubinetto centrale dell'acqua nelle ultime ore - un provvedimento, questo, che secondo me è del tutto illegale ma siccome nessuno ne chiederà conto a me ho deciso, una volta tanto nella vita, di non impuntarmi sulla questione.
E insomma col passare degli anni gli alunni han quasi rinunciato a fare gavettoni e financo ad arrivare a scuola l'ultimo giorno con zaini strapieni di bottiglie ricolme d'acqua.
La cosa si è vieppiù smorzata con la riduzione a tre ore della mattinata scolastica - in effetti tre ore di pascolo si riescono a reggere abbastanza bene e il tutto si limita a una grande bolgia in cortile dove gli alunni giocano e scherzano, temperata dal fatto che qualche insegnante tiene in classe o in qualche laboratorio gli alunni per fare non so quale attività di riordino.
Quest'anno l'ultimo giorno di scuola cadeva di Venerdì, quando avevo terza e quarta ora con la Prima Difficile e le ultime due ore con la Seconda Sfigata. Insomma, per me si è trattato di passare un'ora in cortile pascolando un po' con i ragazzi della mia Prima e parecchio conversando del più e del meno con varie maestranze della Seconda - un modesto atto di presenza e niente più.
Con mia grande delusione mancavano del tutto invece gli enormi vassoi di patatine e dolcetti che da sempre le classi portano per le cosiddette Feste di Classe - che sono, in effetti, una sorta di movimento migratorio in cui vari sciamo di alunni si recano in visita gli uni dagli altri, seminando briciole di patatine per ogni dove.
Niente patatine, dunque, e un po' di conversazione amena con allievi e colleghi. Una roba piuttosto tranquilla, nel complesso.
Alle un dici la campana è suonata e i ragazzi sono sciamati via in modo tutto sommato abbastanza ordinato. E gli insegnanti si sono ritrovati nella loro stanza a scambiarsi saluti e auguri...
...per poi avviarsi verso le Elementari dove si tenevano gli scrutini di fine anno delle Terze, dopo un lussuoso intervallo di ben quindici minuti.
Non io. Io sono rimasta a riordinare il cassetto e a dare gli ultimi tocchi al Registro perché quest'anno non ho Terze da portare all'esame.
In compenso il giorno dopo ho goduto una esperienza che non avevo più provato dai tempi del mio primo anno si scuola: gli Scrutini di Sabato. Disposti in modo piuttosto perfido, perché mi sono ritrovata a fare la prima classe del pomeriggio, all'una, e l'ultima e la penultima, tra le quattro e le sei - una degna conclusione per un anno che, a conti fatti, si è rivelato piuttosto faticosa - senza contare che, mentre di solito agli scrutini tutti arrivano carichi di dolci, salatini, bevande varie (rigorosamente analcoliche) e talvolta perfino gelati, stavolta a nessuno è venuti in mente di portare nemmeno un pacchetto di semi di zucca, e dunque gli scrutini si sono svolti nel più rigoroso digiuno.
Praticamente un fine anno scolastico degno di un circolo dietetico.

3 commenti:

  1. Bellissimo il tuffo nella fontana di fine anno, fa molto Dolce Vita ^__^
    (anche se non èmolto cortese verso il Comune che gestisce le fontane, ma vabbé)

    RispondiElimina
  2. Concordo un bel tuffo liberatorio è come un bel ballo, fa sempre bene purché sia spontaneo.

    RispondiElimina
  3. @ Pellegrina:
    Assolutamente d'accordo!

    RispondiElimina