martedì 22 ottobre 2019

A cosa serve il registro elettronico? - 2 - Piccole perversioni individuali

Oscuri spettri turbano la mia coscienza
 Sono le dieci. Prima di spengere la luce ho abbondante tempo da dedicare alla lettura, e sto leggendo un libro che mi piace assai.
Ma sono inquieta. Guardo male il libro. Lo riguardo ancor più male. 
No, non sono inquieta, sono infelice e turbata.Oppressa da cupi presentimenti. La mia coscienza, quella sì, è inquieta.
Ma cosa vuole da me? Ho preparato le lezioni e la borsa per il giorno dopo, corretto le verifiche di geografia, riempito le ciotole delle gatte che dormono serenamente intorno a me, svolto tutti i miei doveri.
Proprio tutti?
In preda a una oscura premonizione torno al computer, che ho spento poco prima. Lo accendo e vado... sul registro elettronico.
Cosa diavolo ci faccio sul registro elettronico? Ho trascritto i voti delle verifiche, segnato i compiti per le prossime lezioni...
Torno indietro. E scopro con vivo orrore che il giorno precedente nella Seconda Invasata non ho scritto l'argomento delle lezioni. E nemmeno risulto aver interrogato nessuno.
Riguardo ancora indietro. E anche nella Terza...
Tiro fuori l'agenda dalla borsa. Riempio i buchi. Inserisco tutte le interrogazioni. Controllo le altre classi. Risistemo i compiti. Combatto col Perfido Registro per più di mezz'ora. E vinco su tutta la linea.
Controllo la settimana precedente, ma lì va tutto bene.
La seduta di lettura è andata a ramengo ma non importa più: torno a letto di umore celestiale e con la coscienza che ronfa soddisfatta.
Le gatte mi guardano perplesse. 
Le accarezzo, spengo la luce e mi addormento di un sonno tranquillo.

Sono scema, non c'è altra spiegazione.

5 commenti:

  1. Uffa, che ansia. Ma mi sembra un po' assurda sta cosa del registro elettronico. I vantaggi superano le complicazioni? Non mi sembra tanto, chissà forse in futuro. Boh, io non sono per l'informatizzazione su tutta la linea. A volte si fa, a volte non vale la pena.

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  2. La mia impressione è che dipenda molto dalle scuole. Per esempio, se si ha una copertura di rete adeguata, cosa che a me è capitata in tutte le scuole dove sono stata, invero poche, pur alcune con più plessi, da che è stato introdotto, il fenomeno della mancanza di rete alle 8 del mattino è ridotto ad aberrazione statistica (dal 2013 a oggi direi non più delle dita di una mano, nella mia esperienza) - almeno per quanto riguarda Argo, non so altri software di gestione. Personalmente, io trovo molto utile avere un quadro sinottico della situazione degli alunni senza bisogno di andare a scuola (per esempio, il RE ha tagliato quasi a zero il fenomeno dei registri personali, documenti ufficiali, portati a casa - cosa che era un reato amministrativo, grave, praticato da almeno il 50% della popolazione di insegnanti; io non lo ho mai fatto, ma poter controllare alcune cose da casa è più comodo, specie se, come nel mio caso un tempo, si abita a 50 km dalla propria sede di servizio); trovo estremamente comoda l'esportazione dei voti per lo scrutinio fatta da Argo (sulla quale poi lavoro, ovvio, ma mi pare che semplifichi un passaggio che non può essere in alcun modo rimpianto con il vecchio modo) e la possibilità di inserire voti con il calcolo di media pesata fatto direttamente da lui, che essendo binario è più bravo, e non da me.
    Inoltre: mi piace, per le programmazioni di classe e i contatti con la famiglia, avere direttamente nomi cognomi e recapiti dei colleghi e di tutti gli alunni e le famiglie sul registro senza disturbare la segreteria, e trovo estremamente comodo avere le segnalazioni di chi entra dopo/esce prima ben chiare appena apro la schermata e non in svariati fogli volanti nel registro.
    Di contro: ovviamente, la sicurezza. In caso di calamità in ogni caso dobbiamo avere sempre un elenco cartaceo sulla cattedra, ed è chiaro che l'abitudine a non avere il registro cartaceo non renderebbe ovvio prendere il foglietto se c'è un terremoto.
    E poi la documentazione extra che viene consegnata dagli alunni, perché la busta ufficiale di classe è comunque assai meno ufficiale, nella mia esperienza, nella percezione, rispetto alla busta dentro il registro.

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  3. OT: Murasaki; siccome non riesco più a commentare sul mio blog (!) ti lascio qui il link che dicevi di aver trovato rotto qualche post fa:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/16/scampia-13enne-escluso-dalla-scuola-per-le-treccine-blu-le-tagliera-per-tornare-in-aula-il-sottosegretario-intervenga-il-provveditore/5456444/

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  4. @ Kuku:
    Di tendenza io sono di quelli che informatizzerebbero anche le mutande. Ma dopo quattro anni di lotta all'arma bianca un po' di dubbi stanno venendo anche a me e "a volte non ne vale la pena" potrebbe diventare il mio motto.

    @ la Povna:
    Ognuno ha la sua storia e la sua scuola. Da noi la Segreteria ha uno strano modo di gestire la cosa e ci sono diverse zone d'ombra, anche adesso che la connessione non funziona male - non peggio di quella di casa mia, comunque. Comunque sono contenta che qualcuno ci si trovi bene. Qui da noi però l'entusiasmo mi sembra piuttosto ridotto, ecco, anche in persone che, come me, hanno un rapporto più che decoroso con l'informatica.

    @ Pellegrina:
    Mi rendo conto che non riuscire a commentare sul proprio blog è un problema - quando è successo a me ero piuttosto irritabile, ricordo. Comunque a questo punto non mi serve più il link, perché ho avuto il piacere di seguire la vicenda da Facebook e l'ho trovata davvero inqualificabile. In cuor mio alberga comunque il sospetto che se il 13enne fosse stato UNA 13enne nessuno si sarebbe scomposto per quelle treccine colorate; e aggiungo che insegno da vent'anni e, tra tante lagne, non ho mai sentito lamentarsi nessuno per i capelli colorati dei fanciulli - e nemmeno per i capelli in generale, tranne un paio di fave marzole che trovavano da ridire per alcuni che avevano la frangia lunga da un lato e continuavano a spostarsela all'indietro con fare civettuolo - il che, mi pare, rientrava ampiamente nella categoria dei cazzi loro. In tutti i casi, per quanto ne so i Dirigenti, pur avendo ognuno le sue brave stranezze, han sempre osservato gran riserbo sulla questione (se pur vogliamo chiamarla questione).

    @ Mel:
    Ti ringrazio!

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