Mentre armeggiava variamente sul computer, Arte mi ha chiesto "Ma in effetti a cosa serve il registro elettronico?".
Ammetto che è una bella domanda.
"Per segnare le presenze, così i genitori possono controllare se i figli han fatto forca" provo.
Cioè, se il docente si ricorda di inserirle. Le assenze e le giustificazioni andrebbero inserite alla prima ora, ma siccome tutte le classi di tutte le scuole che usano Argo alle otto di mattina cercano di fare la stessa cosa, a volte il registro non si apre. Allora il Bravo Docente si ripromette di segnarle a metà ora, poi se ne dimentica platealmente e le appunta da qualche parte insieme alle giustificazioni. Poi, dopo tre ore filate, arriva in Sala Insegnanti dove l'unico computer disponibile è saldamente in mano alla VicePreside che ci sta scrivendo una circolare. Finisce che certe assenze non vengono mai segnate e così una bella mattina Liutprando arriva con la giustificazione, e siccome quel giorno il registro va che è una scheggia il Bravo Docente apre la schermata... e scopre che l'assenza di Liutprando non esiste.
In un registro cartaceo non sarebbe un problema, basterebbe segnare l'assenza di Liutprando nel giorno indicato e poi scrivere che ha giustificato. Ma talvolta il Bravo Docente in quel giorno in cui Liutprando era assente in quella classe non faceva lezione e non può segnare alcunché.
Allora lascia la giustificazione sulla cattedra con due righe di spiegazione e spera in dio.
Può anche succedere però che Liutprando risulti avere una giustificazione da portare.
"Liutprando, perché non hai ancora portato la giustificazione?".
Liutprando casca dalle nuvole "Quale giustificazione?"
"Quella dell'assenza che hai fatto Martedì"
Liutprando giura che Martedì c'era eccome, tant'è vero che ha pure fatto il compito di matematica, dove ha preso sette perché aveva sbagliato una espressione. La classe conferma.
Poi interviene Livio per dire che Martedì mancava lui, e che in effetti non ha ancora giustificato. Evidentemente la sua assenza è stata attribuita a Liutprando.
Capita, sono così vicini nell'elenco...
Poi c'è il giorno in cui il collegamento in rete non funziona, il giorno in cui il computer fa i capricci, il giorno in cui la classe è stata divisa perché il professore mancava e quindi nessuno ha preso le assenze, il giorno in cui alla prima ora c'era un supplente a cui nessuno ha dato ancora la password e quindi ha segnato le assenze sull'agenda di classe ma nessuno le ha inserite, il giorno che... e perfino il giorno in cui le assenze sono state regolarmente segnate, i ragazzi lo ricordano benissimo, ma adesso le assenze non ci sono più perché per motivi suoi personali il computer ha rifiutato di registrarle.
Certo, col tempo e la pazienza si viene a capo di tutto, ma spesso e volentieri la situazione delle presenze nella nostra scuola presenta un certo margine di incertezza. Che era molto più ridotto quando le assenze venivano segnate sul registro cartaceo - anche perché capitava spesso che gli insegnanti che venivano dopo, notando il quadrato delle assenze vuoto e tre banchi altrettanto vuoti si affrettavano a colmare la lacuna.
"E poi ci segniamo i compiti, così da casa alunni e famiglie possono vederli" provo ancora.
"Ma metà delle password delle famiglie non funziona!" ribatte Arte.
"Qualcuna funziona, allora fotografano la schermata e la mettono nel gruppo di What's up" spiego.
"Sempre?"
"Beh, non sempre. In effetti si tratta di un'azione volontaria, non spetterebbe a loro farlo" ammetto.
Ma soprattutto, gli assenti giurano e spergiurano che no, non l'hanno vista, la foto. Anche perché magari si sono ben guardati dal cercarla.
Come tutte le Grandi Domande, anche questa rimane senza risposta.
A cosa serve davvero il registro elettronico rispetto a quello cartaceo?
Ah, saperlo, saperlo...
Da me i ragazzi lasciano il libretto in guardiola dove i solerti bid...ehm...collaboratori scolastici giustificano. A metà mattina arrivano con i libretti e sul registro elettronico DOVREBBE essere tutto a posto. A noi rimane solo il compito di staccare il talloncino e conservarlo in apposita busta posta nel cassetto della cattedra...quando c'è (alcune cattedre non hanno il cassetto).
RispondiEliminaPoi succede che
1 Liutprando non ha passato il badge perché l'ha lasciato a casa e l'insegnante della prima ora lo segna presente. Se non lo fa quello della prima ora lo può fare solo il coordinatore.
2 Genoveffa ha giustificato dai collaboratori scolastici ma misteriosamente l'assenza non risulta giustificata sul registro. Coordinatore...again!
3 Imam, che non fa religione ed è autorizzata ad entrare alle 9 si trova l'entrata in ritardo tutti i giovedì...coordinatore
4 Il giorno dello sciopero per salvare il mondo i collaboratori scolastici si sono rifiutati di giustificare...siete troppi, che ci pensino gli insegnanti
E questo è solo per le giustificazioni, per gli argomenti e compiti è un altro post ;-)
A farti perdere la vista, soprattutto se usi lo smartphone. Si rasentano casi di disperazione quando Argo non riconosce le parole e le modifica in peggio. Se te ne accorgi qualche giorno dopo son figuracce, quindi, prima di salvare, leggere!
RispondiElimina@ Aliceland:
RispondiEliminaMi apri un mondo, non sapevo di questo possibile uso dei custodi e tantomeno di entrare strisciando il badge. Quando l'ho letta mi sono detta "Ma è una soluzione splendida!". Poi ho continuato a leggere...
Diciamo che è una soluzione che presenta dei margini di miglioramento, ecco ^_^
@ Mel:
Per mia buona sorte ho ancora un cellulare preistorico, di quelli a mattoncino. E sul perdere la vista la penso esattamente come te - io poi, che continuo a intrecciare i tasti anche sul computer!