lunedì 3 giugno 2019

Documenti fantastici e dove NON trovarli

Per risolvere misteri grandi non basta un investigatore grande: ci vuole un grande investigatore
Alla fine dello scorso anno scolastico avevo lasciato in Segreteria una bella richiesta di libri per la biblioteca di scuola. Inoltre, dall'ospedale, a Maggio mi era stato richiesto di scegliere cinque romanzi da una lista di dieci perché il Libronauta ce li offriva aggratisse - e io, previa complessa consultazione telefonica con le colleghe di Lettere, avevo fornito la lista. A Ottobre, poi, durante  uno dei miei rari soggiorni a casa, mi erano stati chiesti una ventina di titoli da richiedere, e sarebbero stati pagati da una qualche associazione partigiana perché la scuola aveva partecipato ad un concorso legato ai valori della Resistenza. Frugando tra le liste di desiderata che conservato sparpagliate qua e là, grazie una collega che si era infilata in biblioteca tra le mie carte e con l'aiuto di qualche ricerca in rete e delle solite colleghe di Lettere avevo fornito anche quella lista in circa tre giorni. Inoltre, a Maggio dell'anno scorso avevo lasciato, sempre in Segreteria, la richiesta di partecipazione al Giralibro, che in cambio di quella letterina di poche righe ci manda tutti gli anni una ventina di titoli di un certo pregio.
Al mio rientro ai primi di Maggio mi aspettavo dunque di trovare, oltre a un certo casino in biblioteca, svariati pacchi di libri in paziente attesa di catalogazione e un bel pacco pieno di fermalibri e cancelleria varia, come giusto premio per la mia incrollabile dedizione alla nobile causa bibliotecaria che né le vicissitudini mediche né le difficoltà logistiche avevano potuto piegare.
Invece ho trovato un pacco solo: quello con gli omaggi degli editori per #ioleggoperché e i libri acquistati dai genitori.
Come mai proprio quello?
Perché in #iopleggoperché la Segreteria non interviene in alcun modo, e gli organizzatori trattano  soltanto con i bibliotecari. Sanno loro perché.

Così, già il primo giorno del mio epico ritorno, recuperate le varie liste di richieste e di promesse, sono scesa nella Segreteria in questione e, dopo i doverosi mirallegri, e la trovo bene professoressa,  e che piacere rivederla e analoghe frasi di circostanza ho chiesto dov'era scomparsa tutta la roba che mi aspettavo di trovare.
Grandi cascamenti dalle nuvole, non sanno, non ricordano, non c'erano... (beh, una davvero non c'era perché è arrivata a Settembre, e "di tutto questo non sapeva niente". Non ho avuto alcuna difficoltà a crederle, considerando come lavorano lì dentro).
Eh, una richiesta fatta a Giugno... è difficile ritrovarla... anche la lettera per il Giralibro...
Sono rimasta calma e sorridente e sono andata a tirare Maestra Tina per la coda. Lei può tutto, non so come mai. E non so nemmeno perché simpatizza con me e con la biblioteca delle medie, ma è l'unico filo affidabile che posso tirare.
E come sempre Maestra Tina ha fatto il miracolo e tutte le lettere sono rispuntate - anche perché una gliel'ho portata io.
Ma in cuor mio mi domando: come accidenti è possibile che sia "difficile" trovare traccia di qualcosa spedito l'anno scorso? Un registro del protocollo ce l'hanno, visto che mi avevano mandato la fotocopia corredata appunto di numero di protocollo di una di quelle lettere.
Possibile che non abbiano un titolario per classificare la corrispondenza? Mi sembra incredibile, ma è l'unica spiegazione visto che già altre volte si sono mostrati in difficoltà nel ritrovare carte di vario tipo, e non certo solo con me.
Comunque, anche senza titolario ufficiale, anche con una classificazione fatta a occhio e con lo spannometro, i documenti di una scuola dovrebbero ritrovarsi con una certa facilità; dopotutto siamo  sì un comprensivo con vari plessi, ma a quel che ho capito passiamo di poco i mille alunni, e le categorie in cui dividere la corrispondenza di una scuola come la mia non sono poi infinite. Non siamo un Istituto Superiore con settecentotrenta indirizzi diversi, tre lingue e via dicendo. Siamo due materne, due elementari e due medie.
Torno alla scuola media e mi metto a fare colazione. Intorno a me tutti si interrogano sulle solite grandi questioni: chi siamo? Donde veniamo? Qual è il nostro codice fiscale? E, soprattutto: rispetto all'anno scorso le competenze degli alunni sono cambiate? Perché ormai i prescrutini incombono e sarebbe il caso di lavorarci un po' su...
"Qualcuno ha chiamato la Segreteria?"
"Io l'ho chiamata" sospira la VicePreside. Ha l'aria Triste&Stanca. Ce l'ha sempre, quando riferisce le sue conversazioni con la Segreteria "Hanno detto che non lo sanno e chiederanno alla Preside. Ci faranno sapere".
"Se non ne sanno niente vuol dire che dal Ministero non è arrivato niente di nuovo, nel qual caso basterà che mandino quelle dell'anno scorso".
"Seee, se sanno dove trovare il modulo..."
In quel momento capisco che i miei problemi sono solo una goccia nel profondo fossato che circonda la scuola di St. Mary Mead.
"Qualcuno ha conservato una copia del modello dell'anno scorso?"
Tutti scuotono la testa melanconici. Qualcuno mi guarda con aria speranzosa.
"No, io butto sempre via tutto quando ho finito di inserirlo" assicuro "ma ricordo di aver visto il file sul computer". 
Ricordo anche di essermi domandata "A che ci serve tenere il file ora che gli scrutini sono finiti?" ma non lo dico. Adesso lo so, a cosa serve.
Non è necessario essere stati archivisti per quattro anni per conservare le copie dei documenti più strani. Basta essere in questa scuola da qualche tempo, e avere imparato come (non) funziona la nostra Segreteria.
E infatti il modulo delle competenze salta fuori.
E, col tempo, sono saltati fuori anche i libri che avevo ordinato.
Quanto al Giralibro... ho chiamato facendo un pianto greco che non finiva più, e la mia malattia, e l'ospedale, e la richiesta che era scomparsa... e alla fine mi hanno riammesso almeno per quest'anno, anche se la domanda era ormai scaduta.
Perché siamo in Italia e, per quanto le leggi siano strampalate, a volte basta un pianto greco per risolvere tutto. 
A volte.

2 commenti:

  1. Il pianto greco funziona (quasi) sempre. ma stavolta almeno era per una giusta causa!

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  2. E speriamo che abbia funzionato davvero, che qua siamo diventati tutti molto diffidenti!

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