giovedì 2 maggio 2019

Murasaki torna a scuola per prova (post a bassissimo contenuto scolastico)


Passato il primo periodo in cui si comincia pallidamente a riaversi la convalescenza diventa un affare piuttosto faticoso, soprattutto quando si riparte da una base molto, molto bassa. Il primo giorno che mi sono vestita normalmente invece di buttarmi addosso una vestaglia sulla camicia da notte infilarmi le calze è stata impresa lunga e laboriosa. Il primo giorno che sono uscita semplicemente per fare un giro a piedi (per qualche settimana mi ero limitata ad andare, appunto in camicia da notte e vestaglia, a portare la spazzatura ai cassonetti del condominio, in un gran tubare di mirallegri dei vicini che mi vedevano finalmente riaffiorare alla luce del sole) barcollavo come un ubriaca e facevo dei gran giri per evitare anche il minimo gradino. Il primo giorno che ho salito il gradino per entrare nella corriera che mi doveva portare in paese mi sono dovuto aggrappare ai pali della corriera medesima e sono pure stata aiutata da un gentile passeggero. La prima volta che ho preso un treno ho ringraziato la mia buona sorte che fosse un treno che arrivava al livello del marciapiede, e non sto a dire che impresa è stata fare le prime rampe di scale.
Pian piano gli orizzonti si sono allargati e ho cominciato a fare le prime spesucce di pane e latte al negozio a 500 metri dal condominio, sono arrivata in paese a piedi, sono andata in biblioteca a cambiare i libri, ho fatto il mio primo pranzo al ristorante sushi (wow!).
Negli ultimi giorni ho affrontato tre prove molto ambiziose. La prima è stata andare alla Mostra dell'Artigianato a Firenze (che è una delle attività più faticose che ci siano), poi ho accompagnato Dolcezze e famiglia a visitare Santa Croce e relativo chiosco più il Museo del Bargello (e anche il turismo è davvero faticoso!) con relativa pausa pizza e oggi infine sono tornata a scuola - perché l'ultimo certificato scade Domenica, ma uno vorrà pur provare se riesce a fare tutto il complicato tragitto, giusto?
In realtà quest'ultima prova è stata di gran lunga la più leggera perché, complice una rara giornata di bel tempo, ho fatto il tragitto in moto, ben avvolta in uno spesso piumino - che il due di Maggio, magari, non è la tenuta più consueta, ma d'altra parte questa è una primavera di quelle che fa quel che vuole, cambiando idea anche quattro volte al giorno. 
Ho così potuto finalmente vedere il mio supplente - o, per meglio dire, colui che quest'anno ha fatto tutto il lavoro che lo Stato aveva assegnato a me e continuerà a farlo fino alla fine dell'anno, salutare i colleghi... e rientrare nella Biblioteca della scuola, che durante la mia assenza è diventata una stanza decisamente disordinata perché i ragazzi hanno continuato a prendere libri in prestito, com'era giusto, ma nessuno ha pensato a rimetterli a posto; e così so già come passerò la mattinata di Lunedì.
Durante la mia assenza naturalmente molte cose sono cambiate, in particolare in Sala Insegnanti: i due divani sono stati disposti in modo nuovo e più pratico,  è stata acquistata una macchinetta per fare il caffè con le cialde e l'armadio che avevo quasi vuotato con grande dedizione e pazienza ha un intero palchetto occupato da tazze, cialde, cucchiaini e altre indispensabili attrezzature. E' sempre bello accorgersi che qualcosa che hai fatto è servito a qualcuno, e dopotutto a Sostegno rimangono altri quattro palchetti.
Prima di tornare a casa ho pure fissato l'appuntamento dal parrucchiere: i miei poveri capelli, che durante l'estate se n'erano andati quasi tutti, hanno infatti ricominciato a spuntare e poi a crescere ognuno per conto suo*, col risultato che adesso ho un grazioso look da ananasso, e in parecchi mi hanno esortato a darci un bel taglio per permettergli di ricrescere in modo più assennato anche se meno originale; e dopotutto sono d'accordo anch'io che le creste punk hanno sì i loro lati positivi, ma stan bene solo ai ragazzini.
Ma non è detto che sarà l'unico cambiamento: strane nubi vanno infatti assemblandosi minacciose nel quieto cielo di St. Mary Mead...
Ma di ciò parlerò più chiaramente solo quando tutti noi avremo cominciato a capirci qualcosa, o meglio quando finalmente ci sarà qualcosa da capire - insomma, quando il Comune si sarà infine dato una svegliata.

* mio padre un giorno guardandomi mi citò un personaggio di Boccaccio che "non aveva un capello che ben si volesse con l'altro" (citazione a memoria) - ed è davvero una descrizione perfetta!

5 commenti:

  1. Non ci rendiamo conto di quanto stiamo bene quando riusciamo a fare i nostri piccoli gesti quatidiani, quelli che segnano la nostra indipendenza. Non ci pensiamo proprio, li diamo per scontati. Quando qualcosa si inceppa, da un ginocchio usurato a una malattia invalidante, capiamo quanto è preziosa la nostra buona salute.
    È bello leggere che stai rientrando a scuola, alive e kicking. Significa che sei tornata in forma (in moto!?!?)- WOW😁😁😁

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  2. Beh sei grandiosa! Una convalescente centaura che va in moto! Io neanche da non convalescente riuscirei!
    Sono molto contenta di leggere di questi progressi, ma le ultime righe hanno creato la suspense...cosa sta succedendo in quel di St Mary Mead?

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  3. Vogliamo la foto dell'ananasso prima che sia sbucciato per sempre! Tagliarsi i capelli dopo una lunga malattia ha sempre un significato di rinascita.
    Evviva per questo ritorno al passo, peccato per l'armadio, cioè avrebbero almeno potuto chiedere, no?
    Ricordo quando sono stata operata di una banale appendicite: fare le scale era una battaglia che richiedeva pianificazioni complicate e strategie raffinatissime. Buon proseguimento.

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  4. @Acquaforte:
    Oh sì, è un tale piacere ricominciare a fare senza nemmeno accorgersene quei banali gesti della vita di tutti i giorni... :)

    @ Kuku
    In realtà si tratta di un banalissimo scooter - però è un 150, di quelli che per guidarli serve la patente, e secondo la legge è una moto. Un Liberty 150 assomiglia in tutto e per tutto a un Liberty versione 50, compreso il fatto di non avere marce, però va più veloce... ed è molto più pesante; cosa a cui non avevo fatto il minimo caso fino alla primavera scorsa, quando scoprii che non riuscivo più a togliere o a mettere il cavalletto, un semplice gesto che non mi aveva mai dato un pensiero al mondo. Tornarci su è stat una vera soddisfazione!

    @ Grazie, Mel. Stiamo arrivando alla fine di questi stucchevoli Post da Rinascita, a quel che sembra ^_^

    @ Pellegrina:
    No, l'ananasso no! Tra l'altro in questi giorni sta diventando meno appariscente, deo gratia.
    L'armadio... ma no, non c'era motivo di chiederlo. L'avevo vuotato perché era pieno di cose che non adoperavamop mai, e dico proprio MAI. Se adesso serve a qualcosa va bene così. E poi hanno preso solo un palchetto ^_^
    (Oh, le scale... l'avventura di strisciare su e giù per le scale... Chi non l'ha provato NON SA!)

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