E così, mentre io giaccio in un letto che ormai non è più di dolore ma anzi apportatore di un piacevole senso di benessere, la madre di una carissima amica, una di quelle amiche storiche con cui si è legate da fili e gomene più spesse dei cavi d'acciaio che tengono su i ponti più famosi dello scorso secolo, è infine partita per il Grande Passaggio.
Una signora con cui nel corso di molti anni ho diviso tante colazioni e cene e tantissime chiacchiere, ma anche qualche opera di Wagner e un po' di concerti.
E io non posso andare al funerale né ho potuto farle nemmeno una visitina in camera mortuaria.
Nessuno mi biasima per questo, anzi sono stata aspramente diffidata dal fare colpi di testa: si sa che in questi giorni non sono mobile, punto e basta.
Ma mi dispiace comunque. Molto.
Mi dispiace tanto per questa perdita....Un abbraccio a te ed uno alla tua amica...siceramente....
RispondiEliminaCiao e FORZA RAGAZZE!
E' mia ferma credenza che i funerali siano per i vivi, non per i morti. Vita ultraterrena o no, a loro non importa nulla del funerale. E tu sai che certamente non sei andata non per tua scelta, ma perché non potevi. Non è una scusa. Quindi i tuoi sensi di colpa sono... sciocchi, anche se umani :-) Scordali ;-)
RispondiEliminaIo credo che dovresti piuttosto essere contenta di essere stata per lei una buona amica :-)
www.wolfghost.com
Un abbraccio
RispondiEliminaCerto, la morte è un aspetto della vita che non possiamo evitare, per noi e per coloro che amiamo. E ci sono momenti in cui è più facile (?) accettarla, in cui vorremmo consolare ed essere consolati. Non è un momento dei più felici per te, ma sono sicura di non sbagliare se dico che sei nei nostri pensieri. Coraggio....
RispondiEliminaCapisco quello che provi perché l'ho vissuto alla morte della mamma della mia amica d'infanzia: non potevo credere che non l'avrei più vista e non ci sarebbe più stata nelle cose importanti della mia vita. Però ciò che conta è ciò che si è ricevuto e ciò che si è dato.
RispondiEliminaUn abbraccio
Anch'io capisco bene, perché ci sono genitori di alcuni amici ai quali mi sento davvero legata; sono i genitori degli amici che mi porto dietro dall'infanzia o dall'adolescenza, persone che ci ospitavano nelle loro case, ci scarrozzavano in giro tra trasferte di pallavolo o gite per poi osservarci più sullo sfondo nei periodi più ribelli della nostra adolescenza. Possiamo coltivare tutta la filosofia del mondo ma la morte è sempre uno strappo nero e pesante.
RispondiElimina@Eva:
RispondiEliminaGrazie, carissima. So che puoi capire.
@Wolfghost:
Sono d'accordissimo che i funerali sono per i vivi. Il fatto è che tra i vivi c'è una delle mie più care amiche... e ci sono anch'io. Ci avrei tenuto, a salutare la signora e tutta quella parte della vita che abbiamo condiviso insieme. I miei non sono veri rimorsi - se non mi posso muovere non mi posso muovere, e amen. Lo stesso, mi dispiace. Anche se il tuo discorso vale anche per il dispiacere: in fondo quel che abbiamo diviso lo abbiamo diviso comunque, e il fatto che non sia al suo funerale non sposta un accidente.
@Bridigala:
Ricambio, debolmente ma con riconoscenza ^_^
@Acquaforte:
questa disdicevolissima esperienza che sto attraversando mi ha permesso di ricevere molto anche da persone da cui non me lo sarei aspettata. Sotto questo aspetto anzi non è nemmeno giusto dire che non è un periodo felice.
Un po' scomodo, magari...
@Dolcezze:
Hai ragione, assolutamente. Esserci o non esserci al funerale non cambia quel che è stato. Quel che conta è successo prima, quando entrambe eravamo (eravate) vive.
E grazie a tutti, una volta di più.
@Murasaki:
RispondiElimina.....ieri ho saputo della morte di una ragazza che conoscevo bene, è stata mia collega al vecchio lavoro per quasi 10 anni e l'ho scoperto nel peggiore dei modi; (...come se ce ne fosse uno migliore....visto quello che mi è accaduto da poco...)
Avevo finito di pranzare con un paio di colleghi, nel solito posto ed ho aperto il giornale cittadino.....LEI era in prima pagina....un problema di malasanità...al Pronto Soccorso...hanno sbagliato diagnosi.....
Lei si chiamava Cinzia, aveva 47 anni ed aldilà che fosse una bravissima persona ed una gran lavoratrice, faceva parte di una associazione animalista per la difesa dei gatti e dei cani, ma comunque di tutti gli animali abbandonati...l'associazione è serissima e si chiama LO SCUDO DI PAN....
Scusate ma glielo devo....
http://www.loscudodipan.org/
Ciao e grazie
Mi dispiace! :-(
RispondiElimina@Eva:
RispondiEliminaHai fatto bene a ricordare la tua amica e la sua associazione
@Ilaria:
Sì, è anche un pezzetto della nostra vita che se ne va, insieme ai ricordi condivisi da anni anche piuttosto ruggenti...
@dhaulagiri8167:
Grazie!
@Murasaki:
RispondiEliminaGrazie a te....
@Ilaria:
Un abbraccio, sinceramente...