venerdì 11 novembre 2016

Vacanze matte - Richard Powell


Il romanzo è stato scritto nel 1959 e tradotto immediatamente in Italia da Garzanti, che continuò a ristamparlo almeno fino al 1977. Quando da ragazzina leggevo Angelica o le storie di James Bond o un altro degli infiniti tascabili Garzanti che riempivano la mia libreria lo trovavo spesso pubblicizzato, ma aveva una copertina con delle facce talmente idiote che non mi venne mai la più vaga tentazione nemmeno di scorrerlo in libreria, nonostante che mi promettessero risate senza fine.
Adesso Einaudi l'ha ritradotto e impreziosito con una introduzione di Francesco Piccolo, che assicura che dentro ci sono gli antenati dei Simpson e Forrest Gump, e da una postfazione di Luca Briasco che, più sobramente, ci informa su chi era Richard Powell e cosa ha scritto e fatto nella sua vita.
Leggendo l'una e l'altra ho così scoperto che il libro con le facce idiote in copertina negli anni era diventato un cult e che ne veniva regolarmente chiesta la ristampa da un piccolo stuolo di lettori - quelli, per intenderci, che erano riusciti a metterci su le mani in biblioteca.
Proprio in biblioteca l'ho rivisto, con una copertina un po' meno demenziale, e ho deciso di dargli una possibilità.
Non è che abbia riso fino a farmi venire le convulsioni, e francamente non capisco cosa c'entrano i Simpson, con tutto il rispetto per quel nobile cartone animato, ma mi è piaciuto molto.

I protagonisti sono una famiglia... no, non sono propriamente una famiglia, anche se si considerano tali. Sono (in buona parte) un gruppo di Kwimper, una stirpe particolarissima e assai ambita dagli psicologi a scopo di studio. Il titolo originale del romanzo è Pioneer, go home! senza alcuna citazione di vacanze matte.

Ricominciamo e descriviamo il gruppo. Prima di tutto c'è il patriarca, chiamato semplicemente "papà" perché la storia è narrata dal figlio  (si suppone che in un qualche tempo ci sia stata anche una madre, ma nel corso del romanzo non viene mai nominata). E' un brav'uomo, onesto, nemmeno tanto spiccio di modi, abituato a rapportarsi da pari a pari con lo Stato (che lo campa a suon di sussidi), con un etica piuttosto solida anche se a tratti un po' personale, e un ruvido fondo di buon senso.  Non è un uomo di cultura, ma conosce il viver del mondo e soprattutto le leggi - in particolare sa quali leggi esistono anche senza aver letto i vari codici dei singoli stati, e sa anche a che periodo attribuirle, in modo da costringere i magistrati a cercarle - e, naturalmente, a trovarle. Non è autoritario né desidera esserlo, ed è senz'altro un padre affettuoso con tutto il gruppo.
Il figlio, Toby, è un bravo e candido ragazzo, bello e forte, beatamente inconsapevole dell'effetto che ha sulle donne e piuttosto ignaro di quelli che comunemente vengono chiamati "i fatti della vita". La sua etica è molto semplice: fare ciò che è giusto, aiutare chiunque quando può, dire sempre e comunque la verità. Il concetto di Male è assai estraneo al suo modo di essere, anche se è vagamente consapevole del fatto che da qualche parte probabilmente ne esiste un po'. Non solo è incapace di mentire, ma non concepisce nemmeno la pur vaga possibilità di farlo. Ed è un figlio devoto, in tutto e per tutto obbediente al padre.
Poi abbiamo la baby sitter, una graziosa fanciulla di nome Holly Jones: la classica fanciulla americana piena di senso pratico, un po' intimorita dalle autorità ma non del tutto ignara del viver del mondo. Ha fatto le medie, quindi è vista come l'intellettuale del gruppo, e gestisce i due gemelli con disciplina dolce ma implacabile.
E i due gemelli, naturalmente. Da dove parte il tema letterario dei gemelli americani discoli e irrefrenabili? Da molto lontano, credo, perché c'è già nel Fantasma di Canterville. Comunque i due gemelli sono proprio così: furbetti, simpatici, discoli e un po' irrefrenabili. Un po', non troppo.
Non sono figli di Papà, fanno parte di un ramo laterale della famiglia. Papà li ha presi con sé, intascando regolare assegno di mantenimento e li tratta con gran cura, oltre ad avere assunto una baby sitter proprio per loro.

La storia è semplice e molto, molto americana: tornando dalle vacanze, un po' per caso e molto per puntiglio il gruppo ignora un cartello di divieto di accesso e finisce così in una zona che non è del tutto di proprietà dello stato né di un altro stato; e dopo essere rimasto bloccata lì per qualche giorno decide di reclamare il terreno e di stabilircisi, avviando una piccola rivendita di esche con annesso noleggio di canne e barchette da pesca.
Inizialmente lo Stato cercherà di impedirglielo in ogni modo (anche lui in gran parte per puntiglio ma anche per partito preso e infine per pura ostinazione) ma sempre fallendo pietosamente; ma più avanti lo Stato, nelle vesti di un giudice capace di coniugare logica e senso dell'umorismo, accetterà il fatto compiuto e soggiogherà i Kwimper facendogli pagare un po' di tasse - nemmeno troppe, in verità.
E tutto ciò è molto divertente da leggere e incoraggia la fiducia del lettore nel genere umano e nella vita, ma gli ricorderà anche l'importanza dell'etica e della sincerità, oltre a trasmettere il messaggio che non c'è nulla di meglio del Sano e Onesto Lavoro: i Kwimper, usi a sfruttare tutti i possibili sussidi statali, di loro spontanea volontà accetteranno di lavorare per mantenersi, e anzi insisteranno per godere di tale privilegio, con grande giovamento per la loro salute fisica - né saranno i soli a scegliere (o riscegliere) questa strada nel corso del romanzo. 
Molto adatto nei momenti di scoraggiamento o quando non si osa pensare di voler prendere una qualche iniziativa, e particolarmente adatto per chi è nato o vive in Italia.
Con questo post partecipo al Venerdì del libro di Homemademamma e auguro a chiunque viva nella mia zona un lungo fine settimana molto casalingo, e tanta felicità ad anatre e paperelle di ogni specie. Che il diluvio sia con voi!


2 commenti:

  1. Vedi a volte le copertine .... Molto molto interessante questo libro, che non avevo mai sentito nominare. Me lo segno senza dubbio.

    RispondiElimina
  2. Grazie,come sempre fonte inesauribile di ottimi consigli di lettura😊Prendo nota!!

    RispondiElimina