martedì 15 novembre 2016

Ai confini della realtà (post sulla realtà dei confini)


E' noto che ogni insegnante ci ha le sue (più o meno innocue) fissazioni. Una delle mie è che l'interrogazione di geografia su un paese o un continente comincia con l'indicazione dei confini, e che detti confini devono essere elencati in senso orario o antiorario, a piacer dell'alunno, ma non con la sequenza nord-sud-est-ovest oppure sparpagliati e come viene viene.
Non so donde mi venga questa (tutto sommato innocua) fissazione; forse da un condizionamento innestato ai tempi delle medie, quando mi chiamavano alla cattedra con l'atlante?
In tutti i casi non dovrebbe essere nulla di drammatico starmi dietro, se non quando i confini sono quelli della Russia (che, oggettivamente, confina con un numero di paesi immane e che spesso hanno pure nomi stranissimi) tanto più che interrogo alla carta geografica e, quando posso, alla LIM, dove il malcapitato di turno può tranquillamente passare dalla carta politica a quella fisica ogni volta che lo desidera.
Nei primi tempi capita spesso che il malcapitato in questione elenchi i confini con la sequenza nord-sud... e lì lo fermo e con bel garbo, gli ricordo che voglio i confini in senso orario o antiorario; il malcapitato si corregge e amen.
E c'è un altra cosa su cui insisto, e onestamente non posso definirla una fissazione: se un paese confina con qualche mare, voglio che mi venga detto il mare e non il paese o continente che arriva dopo il mare.
Lì succede qualcosa che ai miei occhi è estremamente misterioso.
"Mi raccomando" spiego sempre "Quando il paese o il continente confina con un mare mi dovete dire il mare, non quello che c'è dopo.  Niente Regno Unito che confina con la Francia, niente Italia che confina con l'Africa, niente Danimarca che confina con la Svezia".
Ho imparato a fare questa precisazione dopo i primi, spiacevoli incidenti. 
Col tempo ho anche imparato che fare questa precisazione non serviva a niente, ma la faccio lo stesso, per onor di bandiera e perché non si dica che non ci ho provato. Io non sono di quelli che tendono coscientemente trappole ai loro implumi allievi per ridere sadicamente di loro. Niente è più lontano dal mio modo di essere. E tuttavia: dopo la mia precisazione tutti proclamano in gran coro che no, assolutamente, chi mai potrebbe essere così scemo da sostenere che la Danimarca confina con la Svezia? Davvero a nessuna persona ragionevole verrebbe mai in mente di dire una stupidaggine del genere.

Si arriva poi alle interrogazioni e, regolarmente, la Grecia confina con l'Africa, l'Estonia con la Finlandia e Cipro con la Turchia. A tutt'oggi il pezzo migliore della mia collezione restano i Paesi Bassi i quali confinano con l'Inghilterra, da cui sono separati dal mar Baltico.
Segue invariabilmente una sceneggiata dove io, mostrando i segni del più acerbo dolore, sospiro e dico "ripensaci bene, caro/a, e guarda la carta" per poi proseguire con la domanda "e quella roba celestina/azzurra/azzurroscuro, cosa sarebbe secondo te?" e infine l'urlo "Mare! Quello è un mare! Non c'è niente di immorale nel confinare con uno o più mari, anche l'Italia è in gran parte circondata da mari e nessuno ci ha mai trovato da ridire!" e consimili esclamazioni altamente teatrali.
Ho visto studenti che sapevo essere perfettamente in grado di intendere e di volere, impuntarsi per un tempo interminabile sulla Grecia che confinava con l'Africa e perfino con la Turchia che confinava con l'Africa, mentre la classe cercava invano di fargli intendere ragione, e non voglio nemmeno provare a ricordare con cosa riusciva a confinare l'Irlanda (intesa come isola, non come Eire). E tutto ciò mi ha sempre immerso nel più profondo stupore non disgiunto da un certo sgomento. 
Perché mai un territorio non può confinare col mare? Cos'ha il mare che non va? Perché il mare non può essere un confine lecito, legittimo, onesto e rispettabile?
Vallo a capire.

12 commenti:

  1. Evidentemente, il mare non viene percepito come confine. E' curioso. Al giorno d'oggi, i confini sono quelli col filo spinato sopra. :-(

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  2. La fissazione di mia madre è che si è rotta le palle, pure se è una donna XD, di tutta questa burocrazia nella scuola, mi dice sempre che vorrebbe insegnare e fare solo quello, preparare le lezioni, interrogare, avere rapporti di amicizia e impegno con gli alunni, e occuparsi solo di queste cose, chiaramente oltre alle cose basilari che riguardano l'organizzazione, ma dice che qui ce ne sono tantissime superflue e che hanno l'unico pregio di rendere la vita maledetta agli insegnanti XD, tipo mille ricevimenti, mille registri, mille fotocopie, riunioni varie ecc ecc
    @ Murasaki: Tu che ne pensi? Ovviamente insegnando alle medie (o elementari?) avrai meno palle burocratiche, questo è quello che mi immagino poi posso sbagliare. In effetti in teoria avremmo avuto solo qualcosa da spartire su Hobbitfilm, perché la cosa che ci accomunava era Tolkien, e se io venivo qui era più che altro per salutarvi e per parlare di quello, invece incredibilmente mi ritrovo con una mamma prof di Matematica (se tante volte vi scordaste, ma mi pare di averlo già detto) in un blog guidato da un'insegnante :-), oltre alla passione comune sui gatti, quindi oltre a Tolkien c'erano altre cose comunque sia qui che su Hobbitfilm! :-).

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  3. In teoria quindi posso anche contribuire direttamente con notizie dal mondo scolastico e pareri di insegnanti. Ecco il primo consiglio, ma forse l'avevo già scritto, se arriva il solito genitore che scassa il ... XD, perché spesso mi raccontano che è così, e ha il figlio che non studia (solo in questo caso eh, a volte veramente può essere colpa di come spiega l'insegnante, quindi male) e incolpa voi per il rendimento del figlio, voi "dovete" (è un'ottima idea XD) rispondere così; chiaramente il dialogo è questo: "Suo figlio va male" "Ma va male non per colpa sua, lui studia, è lei invece che DEVE XD far innamorare suo figlio della sua materia" "Mi spiace, non siamo un'agenzia matrimoniale" XDXDXDXDXD. Coi genitori spesso bisogna fare così, altrimenti vi montano in testa :-). Chiaramente è la situazione dove l'insegnante spiega, spesso bene, e il ragazzo si va i cavoli suoi, poi ci saranno realmente dei casi dove gli insegnanti non fanno nulla per far appassionare i ragazzi, ma saranno casi rari.
    @ Murasaki: Da voi ci sono insegnanti ignoranti? Nel senso di cattivi, io avevo una prof di Scienze terribile, poi si è sciolta subito dopo che è passata la mia classe, perché ora c'ha i nipotini ecc ecc però io me la sono dovuta beccare quando era ignorante XD. Quando ti interrogava e rispondevi ti continuava a chiedere "Perché" di ogni cosa che dicevi finché ti bloccavi, arghhhh! XD. Era così con tutti ma se la prendeva coi più scarsini, io con lei non studiavo era anche colpa mia. Altra dimostrazione di quanto fosse ignorante: una volta avevo studiato, quella volta mi andava o non ricordo perché, all'inizio dell'ora si giustificarono tutti tranne io e altri 2 o 3 credo, quindi lei pensava che io non avessi voluto sprecare la giustificazione e che cercavo di farla franca comunque, non si immaginava che ero preparato, e ovviamente chiamò me e gli altri pochi che non si erano giustificati, mi sa che non ho mai fatto interrogazione migliore, ho risposto a tutto. Lei comunicava i voti a fine ora personalmente, probabilmente per pensarci di più, quando sono andato da lei mi ha guardato in un modo strano, avete presente quando uno abbassa la testa e ti guarda tirando su gli occhi? Non so come dire, ovviamente pensava che non fossi neanche io XD, e mi fa "7 e mezzo Solfaroli" ... io lì per lì manco me ne ero accorto, pensavo "Wow" dato che prendevo sempre 4 o 5, e il primo voto con lei fu un 5-, e dicono che la prima impressione per un'insegnante è sempre importantissima, poi non so se tutti fanno così o solo i più fissati/cattivi. Quando sono andato dai miei compagni mi hanno detto "7 e mezzo?! Ti doveva dare minimo 9", solo che nel suo cervello 5- e 9 non erano compatibili :-). Scusate la lunghezza ma spero sia interessante per la psicologia dei prof, vi sono capitati fatti simili? Volevo raccontarlo :-).

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  4. Ovviamente nel primo messaggio è "Deve far innamorare MIO figlio della sua materia", ho fatto un errore ;-).

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  5. @ Eva:
    Ah piccolo aggiornamento per te. Ti ricordi quando ti avevo detto su Hobbitfilm che sul podio di Monza a intervistare i primi 3 c'era George Lucas? Ecco, ieri ospite della Ferrari nel box in Brasile c'era Slash dei Guns, mi ricordo che sono entrambi tuoi idoli vero? :-) ;-).

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  6. @Murasaki:
    L'ho già raccontato credo:
    tra le numerosissime prof.di storia dell'arte avvicendatesi nella nostra sfortunata classe,all'istituto d'arte, ce n'era una spettacolare,Fiorentina d.o.c.i.g.p.Durante l'interrogazione voleva che noi sapessimo spiegare,oltre all'Opera stessa anche "dove"era situata l'Opera d'Arte e "come" raggiungere il Museo o la Collezione che la "ospitava". Non dimenticherò mai quanto era soddisfatta nel sentire nominare strada,vicolo e numero civico del Bargello 😊
    In effetti si trattava di una "educazione stradale" del Bel Paese,per imparare che la Cultura ci circonda ogni giorno,ovunque, in Italia.
    @Dhaulagiri8167:
    Grande, ci hai regalato un articolo nell'articolo😊"Immortale" la frase:"è lei che deve far innamorare mio figlio della sua materia"....ma anche la frase più ignobile e disfattista che un genitore incosciente possa pronunciare.
    P.S.
    Il caro e sempre fighissimo Slash...quanti ricordi😍di fanciulla!!!
    CIAOOOOO

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  7. @pensierini:
    ahimé sì, siamo in un epoca di confini così ben delineati... e naturalmente tutti li valicano alla grande.

    @dhaulagiri8167:
    Giusto in questi giorni sto annegando in una discreta marea di scartoffie, quindi sono dispostissima a lamentarmi anch'io!
    Alcune sono molto obbligatorie, altre dipendono dal Dirigente Scolastico, ma quel che è più irritante è che nessuno le legge. D'altra parte nessuno le controlla, e quindi nella mia scuola non sempre siamo... ehm... puntualissimi. In effetti sono già in ritardo di due settimane buone, e talvolta mi assalgono piccoli e impercettibili sensi di colpa, mentre scelgo la canzoncina per iniziare la lezione o controllo le slide per vedere se posso aggiungere qualcosa, oppure preparo gli schemini... o, più spesso, leggo beatamente per i cavoli miei.
    Con i genitori sto diventando piuttosto bravina, ma la prima regola che seguo è iniziare con un complimento, a costo di inventarmelo. Dopo diventa tutto più facile.
    Poi ci sono circopstanze esterne che aiutano. Quest'anno faccio anche storia e geografia ad una classe che l'anno scorso aveva un vero impiastro, una di quelle insegnanti "cattive". Più che cattiva, credo fosse una persona del tutto incapace di trattare con gli esseri umani: ai ragazzi stava sull'anima, ma sapessi a noi colleghi... Ora, è verissimo che non li aveva fatti inn amorare della materia, mentre con me assicurano che è tutt'altra cosa, con la prof. Murasaki storia e geografia sono così divertenti... unico piccolo particolare: non studiavano con l'altra, e non studiano nemmeno con me (né con gli altri insegnanti). Perché un conto è amare una materia, un altro è studiarla.
    I Professori Cattivi esistono ancora, ma alle medie reggono poco perché il rapporto con i ragazzi è particolare. Di solito scappano di gran carriera alle superiori... dove continuano ad essere cattivi, qualsiasi cosa si intenda per "cattivi", ma alla fine il mondo non è solo di zucchero filato e di solito dopo un primo impatto i ragazzi si abituano. Comunque ricordo (con molto affetto & piacere) una prof piuttosto stretta di voti dove partii da un 4/5 e sbarcai il sette, il che mi diede una gran soddisfazione. Dovetti studiare parecchio, ma imparai anche un bel po' di latino ^_^

    @Eva:
    Ecco un tipo di insegnante cui non assomiglierò MAI: non solo non so le strade per andare ai musei, ma riesco a sbagliare strada anche in quei paeselli dove ce n'è solo una: all'ultimo collegio docenti sono riuscita ad arrivare in ritardo di mezz'ora perché prima ero andata a prendere un libro in biblioteca e da lì ci ho messo un eternità per trovare la strada per la scuola. Considera che biblioteca e scuola sono vicinissime e che frequento quella biblioteca da sei anni, e insegno nella scuola da più di dieci...

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  8. Uh cara Murasaki sapessi io.... Infatti la ammiravo per questa sua dote da "Prof-TOMTOM"....ma non son mai riuscita a ripeterle per filo e per segno la topografia degli Uffizi..e francamente amo alla follia l'idea di perdermi a Firenze o Siena😂😂
    Ciao

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  9. ahah strano! :-D Ai miei tempi non succedeva, che io mi ricordi. In effetti sembra alquanto bizzarro immaginare, ad esempio, che la Grecia confini con l'Africa :-D Chissà da quale strana impostazione mentale nasce questa curiosa... inesattezza! :-)
    www.wolfghost.com

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  10. Leggo la tua risposta sui colloqui coi genitori e concordo molto: anche io trovo che cominciare con un complimento, o, forse, semplicemente anche con un gesto di attenzione reale che non parta dal registro (aspetti che guardo: "ah, ecco, il 7 ottobre ha preso 7), sia molto produttivo. Per loro, certo, ma anche per me: nel senso che, secondo quella molto opportuna funzione essere umano che tu mi citasti una volta e che io da allora uso sempre, da un lato imparare a partire con un complimento è un modo per porti verso anche l'alunno con il quale hai più difficoltà con apertura. Se provo a pensare a un complimento, alla fine scoprirò che c'è un complimento da fare, e a forza di pensare al complimento mi sarò concentrato sull'alunno in quanto persona e non solo in quanto voce del mio elenco a registro. E i genitori sono essere umani come gli altri, e dunque, banalmente, possono sapere che il loro figliolo gli fa vuotare i coglioni, ma uno glielo dice a brutto muso proveranno la terribilmente umana voglia di dire: "ma no dai, c'è anche del buono in questo cristo". Lo faremmo anche noi. Se Semolino scartoccia la porta del vicino, io SO che il vicino ha ragione a lamentarsi, ma se arriva e mi dice: "Il suo gatto ha, di nuovo, scartocciato la porta" mi irrigidisco. Se me lo dice sottolineando che Semolino è molto bello ma questo suo difetto di scartocciare la porta, proprio per questo, gli andrebbe levato, sono molto più compiacente.
    Ed è straordinario quante cose si riescano a fare meglio, nella media, presumendo di trattare per davvero gli altri come vorremmo essere trattati noi!

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  11. @Wolf:
    Ma infatti! Per quanto poco si potesse aver studiato, con la cartina sotto gli occhi i confini scorrevano lisci senza problemi. Chissà cosa gli dicono oggi per traviarli così facilmente.
    Ma prima o poi lo scoprirò (anche se non so ancora come)

    @la povna (desaparecida):
    (Ooooh, il fastidio inenarrabile di quando si permettono di lamentarsi del tuo santissimo gatto!)
    Sì, c'è anche questo: lisciali un po' e inghiottiranno meglio l'eventuale boccone amaro. Se li attacchi si difenderanno, è normale - e si sa che la miglior difesa è l'attacco e dunque ti attaccheranno a loro volta.
    Ma c'è anche, come dici tu, l'idea di far capire che la loro preziosa prole, per quanto esasperante, sta a cuore a me come a loro (sul piano scolastico, intendo) e, appunto, ai miei occhi non è solo una macchina per sfornare verifiche e interrogazioni ma anche una persona da capire e da conoscere, per insegnargli meglio, e via sviolinando. Se vengono convinti che "con la prof. Murasaki si può parlare" verranno più volentieri e saranno più disponibili a capire il tuo punto di vista.
    Poi, cosa dicono a casa ai coniugi e agli amici è affar loro, e tante cose è meglio non saperle, sospetto.

    @Eva:
    Oh sì, la povna è assai saggia ^__^


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