giovedì 3 luglio 2014

Talento de che?



Portato attraverso molte genti e navigando su molte acque, il Premio "Talento Innato" ha infine attraccato nel fiume che scorre a Lungacque, sotto casa mia. Ringrazio la povna per il gradito quanto originale regalo e mi dedico subito alla prima considerazione che, oggettivamente, si impone:
Talento?
Talento Innato??
Ma de che???

A quanto ho capito si tratta di un premio per blogger-scrittori - insomma quelli che fanno racconti, poesie e romanzi.
Io però non sono uno scrittore (anche se come nom de blog ho preso quello di una delle più grandi scrittrici della storia della letteratura),  solo una persona che scrive parecchio e che a un certo punto della sua vita ha cominciato a dedicarsi alla complessa arte di addomesticare alla scrittura chiara e corretta le giovani leve delle nuove generazioni - che è un lavoro delicato, complicato ma anche molto divertente, e in questo lavoro ho anche finito per disvelare un certo talento (tutt'altro che innato!). 
Il fatto di avere un buon rapporto con la scrittura mi ha senza dubbio aiutato, quando sono salita in cattedra - se non altro riesco a trasmettere alle creature che mi sono state assegnate l'impressione che scrivere non è poi questa gran tragedia, e che con un po' di mestiere e di abitudine si arriva a fare senza troppa fatica tutto quello che la vita normale ci richiede in merito. Poi, certo, se vorranno riscrivere Guerra e Pace sarà bene che cerchino maestri più qualificati: sé stessi medesimi, per esempio. Io gli do quella che King chiama "la cassetta degli attrezzi" - la prima, il set di base. Gli accessori se li dovranno comprare uno ad uno.

Cosa scrivo?
Un po' di tutto: diari (da sempre), relazioni di vario tipo (su precisa richiesta e imposizione, e sempre con un fondo di finto malumore), parodie di canzoni e di libretti d'opera, lettere e biglietti di auguri, tracce di temi ed esercizi di grammatica, testi di vario tipo su richiesta;  il mio top è stata una domanda per il servizio civile, quando c'era ancora il servizio militare obbligatorio e l'obiezione di coscienza, e sembra anche che sia stata molto apprezzata - ad ogni modo l'amico che me la chiese scansò il servizio di leva e si dichiarò molto riconoscente per questo.
Da tempo ormai nessuno mi chiede più di scrivergli un tema; questa cosa un po' mi manca, ma in compenso leggo un sacco di temi scritti dagli altri. Certo, nessuno mi impedisce di darmi un tema, svolgerlo e magari alla fine valutarlo anche - ma per ora non l'ho mai fatto.

Tutto questo, col talento, non c'entra un accidente.
La verità è che mi piacevano le sei domande legate al premio.

E dunque: accetto il premio, ringrazio la povna e esibisco doverosamente il logo.
Dovrei anche nominare dieci blogger in cui riconosco la dote del Talento ma sorvolerò con eleganza, anche perché ho le idee tutt'altro che chiare su cosa sia il talento e su come riconoscerlo. Chiunque passi da qui però è ufficialmente autorizzato a raccogliere il testimone nominando chi vuole e rispondendo alle domande.

Ed ecco, appunto, le domande con relative risposte 

1) Quando hai capito di amare la “scrittura”?
Direi verso gli otto anni, quando i radiosi portali dei Componimenti, dei Bigliettini alle Compagne e dei Diari cominciarono a schiudersi davanti a me e quando quel nobile strumento che è la Macchina da Scrivere mi insegnò ad aggirare l'ostacolo di una scrittura manuale che non sempre era... ehm... ordinatissima. Più avanti imparai i piaceri della scelta tra i vari tipi di penne e di carta e soprattutto di quaderni. A scuola si scrive moltissimo, e non solo quando l'insegnante te lo ordina. Poi, una volta tornati a casa, si scrive sul diario quel che è successo a scuola, oppure si scrive ai compagni di scuola...

2) Ti ispiri mai alla tua realtà?
Mi ispiro solo a quella, immagino. La mia realtà però contiene anche le varie realtà che ho imparato a conoscere dall'esterno - chessò, l'antica Roma o l'astronave Enterprise. Il fatto che io sia stata all'occorrenza un generale romano (in pensione) o un drago non toglie che sia stata comunque un generale romano in pensione o un drago à la Murasaki.

3) Se potessi partecipare e vincere una competizione letteraria o fotografica importante, quale sarebbe?
Sarei molto compiaciuta e lusingata di vincere il premio Hugo (intitolato a Hugo Gernsback, non a Victor Hugo) perché tutte le volte che ho letto un racconto o un romanzo che ha vinto quel premio l'ho sempre trovato molto valido, ed è dunque un premio letterario in cui ripongo grande fiducia come lettrice.

4)In cambio di una ingente somma di denaro, riusciresti a realizzare qualcosa lontanissima dalle tue corde?
Se mi offrissero una ingente somma di denaro per realizzare qualcosa lontanissimo dalle mie corde ci proverei senz'altro. Il fatto che in partenza sia qualcosa di lontanissimo dalle mie corde non mi preoccuperebbe molto, perché ho quel tipo di personalità che riesce comunque a lasciare la sua impronta in quel che fa o a lasciarsene assorbire (che è più o meno la stessa cosa) e insomma, credo che dopo un po' che ci lavoro entrerebbe nelle mie corde, da diritto o da rovescio.
Quanto a riuscire a realizzarne qualcosa di almeno vagamente sensato e leggibile... ecco, qui penso che ci sarebbero delle difficoltà. Molte difficoltà.

5)Ami sperimentare?
Assolutissimamente no, NO, cento volte NO! Odio sperimentare, con tutte le mie forze. Se volete farmi sperimentare qualcosa dovete mettermi all'angolo e puntarmi il coltello alla gola. A quel punto, in totale assenza di qualsiasi via di fuga, se proprio non c'è altra scelta, accetto di sperimentare. Molto a malincuore.
A scuola queste circostanze si verificano circa due volte a settimana, ahimé. 
Le uniche cose che sarei disposta a sperimentare senza costrizioni sono i diversi tipi di materasso e ogni tipo di cibo, purché non vivo. Caso mai alla Eminflex servisse un collaudatore...

6)Offri qualcosa di inedito alle persone che ti seguono e credono nelle tue capacità?
Tutto quel che ho messo in rete è inedito e a disposizione del mondo intero. E anche se non credete alle mie capacità leggete pure, non mi offendo.
(Sì, d'accordo, questa è una domanda per scrittori,  in effetti non aveva molto senso rispondere).

5 commenti:

  1. Talento o no, sei probabilmente l'unica (scrittrice, blogger, persona?) che ho cercato di leggere anche quando mi era stato ordinato di tenere gli occhi assolutamente lontan dal p.c. E ne è valsa sempre la pena. :)

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  2. Grazie di non avermi dato tante botte in testa per averti coinvolto nell'ennesima catena. E grazie soprattutto delle risposte, lo sapevo che era interessante leggere la tua prospettiva sulla scrittura.

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  3. @Linda:
    "persona", "persona" va benissimo ^__^
    (e grazie!)

    @la povna:
    nessuno rischierà mai botte in testa da me per una piccola, innocua catena telematica. Al massimo mi chiuderei in un dignitosissimo silenzio - un arte in cui, modestamente, posso raggiungere vertici notevoli :)

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  4. Sebbene la Povna mi abbia preceduto, anch'io ti ho nominato.
    Il tuo post rispecchia quello che scrivi nel blog. :-)

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