Una tranquilla coppia, ormai avviata verso la mezza età, una sera sente bussare alla porta.
E' un bambino; un piccolo bambino vestito con una lacera divisa da valletto che spiega che "era un topo".
Smarrito, rapito, scappato di casa?
La coppia accoglie il piccolo sbandato, lo rifocilla, lo riveste e avvia un microcorso di civilizzazione, visto che il ragazzo cerca di mangiarsi le cose più strane; poi comincia a cercare la sua famiglia.
Solo che non risultano bambini scomparsi, né smarriti né rapiti, e nemmeno scappati di casa o dall'ospedale dei matti.
La coppia ha sempre desiderato un figlio, senza però essere mai riuscita ad averlo. Si affezionano subito al piccolo smemorino, gli danno un nome, Roger, e provano a trattarlo come un bambino normale (salvo pagare i danni per le cose stranissime che il bambino mangia e i vari disastri che combina).
Tutti gli altri adulti che entrano in contatto con Roger però non riescono a capirlo, né ad inquadrarlo: il piccolo è pieno di buona volontà e avrebbe anche un carattere molto dolce e disponibile, ma c'è in lui qualcosa di davvero diverso rispetto agli altri bambini, che spaventa le persone e insieme le manda in collera.
Presto, molto presto, la vita di Roger diventa un inferno. La troppa fiducia e l'ingenuità lo spingono nelle mani sbagliate. Maltrattato, messo in mostra come un fenomeno da baraccone, scacciato e poi cacciato, perseguitato e vilipeso, considerato alla stregua di un terribile mostro...
Nel frattempo la coppia che l'ha accolto la prima sera continua a cercarlo, finché finalmente le cose cominciano a girare per il verso giusto. Con una sorpresa veramente sorprendente. Perché in realtà tutti noi sappiamo chi è, o meglio chi era il piccolo Roger, e abbiamo già letto e sentito molte volte l'inizio della sua storia... ma senza mai domandarci cosa succedeva dopo.
Il libro riesce ad essere contemporaneamente la storia di un povero bambino infelice e perseguitato, una critica piuttosto salata del mondo degli adulti e del mondo in generale e un perfetto esempio di come fa la stampa (grandemente aiutata dall'opinione pubblica) a creare un mostro e a smontarlo. Si sa che molti Roger, non necessariamente bambini ed ex-topi, sono finiti stritolati da questo meccanismo infernale, spesso senza nessuna coppia di signori di mezza età che riuscissero a rimediare la situazione all'ultimo momento con la forza dell'ostinazione.
Meravigliosamente scritto, ottimamente illustrato (da Peter Bailey) e costruito in modo geniale, il breve romanzo è adattissimo per chiunque dagli otto anni in poi. Anche se apparentemente si tratta di letteratura fantastica - con una possibile svolta verso il fiabesco - è in realtà di una storia di grande e crudele realismo.
Consigliatissimo a chiunque.
Con questo post partecipo in extremis al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro felici letture e un bel fine settimana a tutti, lettori e non lettori.
Come dire, quel certo Franz Kafka che in questo campo ci sapeva fare?!
RispondiElimina(No, scherzo, so che non c'entra nulla, e pur tuttavia...).
Ma ROTFL!!!
RispondiEliminaQui sarebbe presto ma me lo segno, manca poco... Ciao
RispondiEliminaA me capita spesso di leggere libri pensati per giovani lettori ma che, alla fine, possono piacere anche ai grandi. Questo non lo conoscevo... ne prendo nota.
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