venerdì 26 ottobre 2012
Il Maestro e Margherita - Michail A. Bulgakov
Ambientato (e scritto) negli anni 30 del secolo scorso, il romanzo racconta una visita di pochi giorni che il Diavolo con un piccolo seguito fa a Mosca, dei considerevoli impicci che ne derivano ai moscoviti e di come il suo intervento si riveli risolutivo per riunire una coppia di innamorati. In parallelo, si racconta anche una versione un po' alternativa (ma neanche tanto) dell'incontro tra Jeshua e Pilato, e delle conseguenze che tale incontro ebbe su quest'ultimo.
La lettura scorre molto bene e la storia è di quelle che rimangono impresse. Come tutti i racconti sui Massimi Sistemi (si parla di Amore, di Morte e soprattutto di Redenzione, ma anche di Occasioni Perdute e di Speranza) ha almeno una ventina di livelli di lettura, ma come tutte le belle storie anche il primo livello da solo funziona benissimo.
Quando lo lessi per la prima volta avevo 14 anni e mi mancavano un sacco di addentellati (per esempio il fatto che la protagonista si chiamasse Margherita non mi richiamò nessunissima reminescenza faustiana) ma questo non mi impedì di apprezzarlo. Non avevo letto il Faust, non sapevo nulla della società russa degli anni 30 né della storia dell'autore, cui Stalin complicò abbastanza la vita (si sa che Stalin era un assoluto impiastro, non gli andava bene nemmeno Eisenstein), ma ero comunque al mondo da un tempo sufficiente a sapere tutto quel che va saputo sul coraggio necessario per cogliere le occasioni, il rimpianto di essersele fatte sfuggire e la paura che tutti abbiamo di avvicinare Dio e il Diavolo al di là degli schermi protettivi forniti dalle religioni o dall'ateismo. Trovai perfettamente comprensibili sia la viltà di Pilato che il coraggio di Margherita, e mi entusiasmai leggendo la descrizione del volo su Mosca, quando lei, senza esitazioni e senza rimpianti, diventa strega per salvare il suo amante e accetta di fare da padrona di casa a Satana in persona.
Margherita è la prima strega moderna della letteratura; una strega di puro stampo femminista, cioè essenzialmente una donna forte, libera e coraggiosa. Ispirandosi alla sua amata consorte, Bulgakov disegnò una signora della buona società moscovita, ricca e ben fornita di tutte le comodità materiali nonché di un marito provvisto di tutti i pregi, che si lascia tutto alle spalle senza pensarci due volte, stanca oltre ogni umano dire dei tiepidi confort e dell'infelicità logorante di una vita lontana dalla realtà delle cose. Nuda, a cavallo di una scopa, dopo che una passata di crema le ha tolto tutti i vantaggi e gli svantaggi della civiltà (le sottili rughe del dispiacere, l'arricciatura artificiale dei capelli, la depilazione delle sopracciglia) fornendole in cambio una pelle di raso, liscia ma resistente e due occhi verdi leggermente strabici, fa uno stupendo volo da Mosca e ritorno, bagnata dalla luna, dalle stelle e dall'acqua di una fonte nei boschi, per approdare infine a casa del Diavolo, dove riceverà gli ospiti di un importante ballo. Un lavoro faticoso, che svolge con grande fermezza e che le varrà una doppia ricompensa.
Margherita e la sua fedele cameriera (che sceglierà di rimanere strega) sono gli unici personaggi del libro che accettano con semplicità e senza opporre resistenza la presenza e la natura del Diavolo - un diavolo dispettoso quanto basta (ma non con loro), che fa da specchio per tutti i rispettabili "cittadini" che incontra e che si rivelano incapaci di andare al di là dei loro piccoli interessi pratici e del loro orizzonte ristretto - e qualcuno ci lascerà anche la pelle, per non aver saputo riconoscere chi aveva davanti o per non avere avuto il coraggio di affrontarlo apertamente, armato solo di una coscienza limpida. Tra i sopravvissuti ci sarà poi chi passerà la vita a rimpiangere l'occasione perduta, proprio come Pilato - ma per Pilato, alla fine del libro, su intercessione del Maestro e di Dio, arriverà la pace e potrà incamminarsi con Jeshua su una strada di luce, perso in un eterna discussione sui Grandi Temi dell'Universo. Per i moscoviti codardi, chissà...
Con questo post partecipo ai Venerdì del Libro di Homemademamma, e auguro un felice Halloween a tutti, e in particolare ai gatti neri e alle streghe. Che le vostre zucche siano di cioccolato!
Mi vergogno a dire che provo a leggerlo da un anno, ma non mi scorre.....forse ancora devo arrivare al punto di svolta. La mia sfida è finirlo entro al fine dell'anno e apprezzarlo, come tutti mi dicono sia fantastico e tu me lo confermi. Perchè non mi prende e mi risulta così ostico?
RispondiEliminaL'ho letto molti anni fa e devo ammettere che non me lo ricordo, e non ricordo nemmeno se mi fosse piaciuto o meno, quindi un'ottima opportunità per riesumarlo e rileggerlo:) bella recensione
RispondiEliminaIo invece questo libro non ho mai neppure iniziato a leggerlo, ma la tua recensione è davvero bella. Sono curiosa di leggere qualche altro commento.
RispondiEliminaCiao!
Degli scrittori russi ho letto solo un pò (pur avendolo amato molto) di Dostoevskij. Mi segno questo da leggere in momenti di concentrazione.
RispondiEliminaIo, come Monica, lo lessi anni fa ma non lo ricordo più. Mi sa che lo devo rileggere!
RispondiEliminagran pezzo del nostro immaginario dei 18 anni. da rileggere, più prima che poi! Mi chiedo davanti a questi capisaldi come (e quando) (e perché) riproporli ai diciottenni.
RispondiEliminaLo lessi un paio di anni fa per il quindicinale gruppo di lettura della biblioteca comunale.
RispondiEliminaUn gran bel libro che ottenne un coro di commenti positivi.
ahah ma e' bellissimo! :-D Una trama avvincente e, sicuramente, un libro zeppo di spunti di riflessione!
RispondiEliminaCerto... chi crede che i libri del passato siano superati, forse dovrebbero impegnarsi in testi del genere ;-)
Un caro saluto :-)
www.wolfghost.com
Margherita è quello che la parte più coraggiosa e ribelle di molte di noi vorrebbe diventare. E qualcuna ci riesce anche...
RispondiEliminaBel post, Murasaki, bel post. :)
Uno dei libri per me fondamentali della vita. Che bello ritrovarlo qui.
RispondiElimina@Federicasolde
RispondiElimina...forse perché non è il tuo genere di libro. E allora, perché nn piantarlo lì e partire in cerca di qualcosa di più attraente?
Nessun libro può piacere proprio A TUTTI, per fortuna, e nessun libro è pli così del tutto indispensabile ^__^
@Minne:
concordo, più prima che poi, E' sempre bello rileggerlo.
Quanto ai diciottenni non so, sospetto che oggi sia scomparso dal canone... o forse non c'è mai stato. Però la parte della strega è senz'altro molto attuale, e piacerebbe anche a Seraphina Pekkam!
@ Bentornato Wolf!
Vedo che, smaltito il trasloco, hai ripreso una rispettabile vita telematica.
A noi storiche piacciono molto i libri del passato...anche se il passato che mi ha più colpito è stato il mio. Perché fa uno strano effetto pensare che ci sono ormai libri che hai letto per la prima volta trenta e quarant'anni fa, e che NON erano "La casa del coniglietto Bunny" oppure "L'orsetto Teddy e il barattolo di miele"...
@Linda
Bel commento, Linda, bel commento. Davvero
@ povna
Non so perché, ma me lo aspettavo ^__^
Lo adoro...è tra i miei libri preferiti!
RispondiEliminaIo non vado forte con diavoli e streghe...
RispondiEliminaCiao, l'ho iniziato a leggere (insieme ad altri libri avviati) e chissà che ne verrà fuori ;)
RispondiEliminaciao ciao
ahahah è verissimo cara! :-D Anche a me fa lo stesso effetto vedere libri che ho letto e... rendermi conto che sono passati 25 e più anni! :-P
RispondiEliminawww.wolfghost.com