Quel giorno, alla mensa di St. Mary Mead, inauguravano il menu estivo: insalata di riso per primo e prosciutto e pomodori per secondo, con un bicchiere di carta pieno di fragole per completare - diciamo che nella vita poteva capitare ben di peggio. L'insalata di riso in particolare fu graditissima da tutti perché era veramente buona - che per un'insalata di riso non è poi cosa tanto consueta: era fatta con riso non scotto, non era composta in buona parte di olio di semi ed era condita in proporzioni perfette con dadini di buon prosciutto cotto e fontina, pisellini teneri e dolci, spicchi di carciofo, olive e quant'altro richiede il galateo delle insalate di riso.
Mentre mi stavo piacevolmente strafogando arriva Hermione "Professoressa, hanno trovato un vermetto nell'insalata di riso".
Mi alzai fiduciosa, convinta che a un occhio imparziale il "vermetto" sarebbe risultato un chicco di farro capitato lì per sbaglio o simili; ma mi trovai davanti il vermetto più vermesco che mai si sia visto al mondo.
"Coraggio ragazzi, i nostri antenati sono usciti dalle caverne mangiando vermi, non può succederci niente mangiandone uno per caso" provai a rassicurarli. Chiaro che andai anche dall'inserviente a riferire.
L'inserviente arrivò, ammise l'evidenza dei fatti e portò via il corpo del reato promettendo di farlo vedere al cuoco.
I ragazzi ripresero a mangiare senza particolari strilli o squittii. Anche l'insalata di riso venne mangiata (dopo attento esame).
Ripresi a mangiare anch'io, congratulandomi in cuor mio per la fortuna di avere quella classe: altre che ho conosciuto avrebbero sfinito l'universo a forza di lamentele, strilletti e vibrate proteste.
Durante l'intervallo una collega suggerì che si trattasse del verme di una farfallina da pasta (che in verità io ho trovato esclusivamente nel farro e mai nella pasta né nel riso). Viste le assai rispettabili condizioni della mensa è molto probabile che abbia ragione. Ugualmente...
Mentre risalivamo in classe spiego ai ragazzi che il Comune sarebbe stato informato quanto prima e il preside pure. In particolare il preside andava informato quasi in tempo reale: metti che qualche genitore sconvolto gli piombasse tra capo e collo già la mattina dopo straparlando di vermi...
Così, finito il mio orario, presi due bei fogli in A4 e redassi un sobrio resoconto della vicenda per il Comune e per la Dirigenza, che venne poi spedito da custodi assai divertiti.
In realtà nessun genitore andò a protestare né mostrò di dare soverchia importanza all'accaduto. Altrettanto fecero i ragazzi.
Unica conseguenza del fatto: l'insalata di riso sparì dal menù. Peccato, perché era davvero buona.
Il primo pensiero che mi è sorto, leggendoti, è stato "se succedesse nelle scuole del paese in cui risiedo, una cosa simile, credo che la minoranza farebbe fuoco e fiamme".... Si scatenerebbe la terza guerra mondiale...
RispondiEliminaIl secondo pensiero (molto più divertente) mi ha riportato all'estate di due anni fa. Andai, con la famiglia, in vacanza in Val Venosta (spettacolo, come tutto l'Alto Adige, che adoro) e, un giorno, andammo a Merano a visitare i Giardini Trauttmansdorff. Nel mezzo della visita, essendo circa l'una, andammo a pranzo nel ristorante adiacente il castello (di cui i giardini fanno parte).
Presi una specie di insalatona (non ricordo bene ma mi pare si chiamasse Insalata Sissi o qualcosa di simile, visto che il castello è famoso per la sua illustre ospite) composta da insalata riccia verde e rossa e molti altri ingredienti.
Nel mezzo di una foglia di insalata rossa, vidi un bruco (proprio un bruco, sì), verde. Con il coltello provai a toccarlo e mi accorsi che era vivo, poiché si muoveva. Mio marito e mia figlia, un po' schifati, mi suggerirono di chiamare il cameriere e farmi sostituire il piatto. Ma io non ero d'accordo. Sollevai il bruco dalla foglia e lo adagiai sul bordo del piatto. Poi finii di mangiare l'insalata, stando attenta ad eventuali altri ospiti.
Ma il cameriere stava per sparecchiare e mi preoccupai del destino dell'animaletto. Lo tolsi, quindi dal piatto, nascondendolo alla vista del cameriere che - ignaro - venne a prendere i piatti vuoti.
Portarono i caffé ed io approfittai della bustina vuota dello zucchero per infilarci il bruchetto (non oso immaginare lo spavento di quel povero tapino....).
Quando uscii dal ristorante, con la mia bustina in mano, mi diressi verso le aiuole (dove nessuno avrebbe potuto calpestarlo) e lì vuotai la mia bustina. E lo salutai...
Per qualche giorno, dopo la visita, continuai (tra l'ilarità e la compassione della mia famiglia) a domandarmi "chissà il mio bruchetto come sta?". :-)
E, dopo questo racconto, mi considererai totalmente pazza...
:-D
Viva il verme! Condivido il commento di FireArrow. Pensa che rientrando a casa, ogni tanto trovo scorpioncini che vagano sul pavimento. Li piglio delicatamente e li posto in giardino ... Come ex assessore ho esperienza di vermi nell'insalata ....
RispondiEliminaCondivido anch'io, perché la presenza di un bruco nell'insalata indica scarsa o nulla presenza di pesticidi, che è sempre una buona cosa - e sono d'accordo che anche i bruchi vanno tutelati, nei limiti del possibile (verso gli scorpioni sono molto meno garantista perché i disgraziati MI MORDONO). Qualche anno fa feci una manfrina del genere per una chiocciola che faceva bella mostra di sé su un cesto di lattuga della Coop.
RispondiEliminaLa scena di Fire che si domanda "chissà come sta il mio bruchetto" è assolutamente fantastica!
Per il vermetto da pasta dell'insalata di riso, comunque, non c'era più niente da fare: il poveretto era stato affogato, bollito e pure condito...
Accidenti... mi sa che col senno del poi quel verme sarebbe stato sparire in silenzio dai ragazzi stessi ;D
RispondiEliminaMi viene in mente una battuta...
Sai cosa c'e' di peggio di trovare un verme in una mela?
...
Trovarne... mezzo! :D
(l'altra meta' l'hai gia' mangiata)