In autunno, nel boschetto, gli scoiattoli raccolgono ghiande e gli insegnanti progettano |
Tanto per cambiare, in Sala Insegnanti ci si lamenta.
Stavolta tocca alla prof. Chantelle, che quest'anno per sua sventura sta coordinando l'assemblaggio di tutti i progetti (pardon, tutti le "iniziative di ampliamento curricolare") delle medie di St. Mary Mead e Crifosso che van pagati con il Fondo d'Istituto
Stavolta tocca alla prof. Chantelle, che quest'anno per sua sventura sta coordinando l'assemblaggio di tutti i progetti (pardon, tutti le "iniziative di ampliamento curricolare") delle medie di St. Mary Mead e Crifosso che van pagati con il Fondo d'Istituto
In teoria non dovrebbe trattarsi di un lavoro complicato: basta andare nella piattaforma di Google dove, in apposito drive, giace una cartelletta che accoglie le suddette iniziative di arricchimento curriculari. Ogni insegnante depone le sue, sì come un bravo coniglietto pasquale che porta le sue uova, ed ecco fatto.
Certo, c'è da riempire un modulo per ogni singolo progetto; e, come ogni modulo di quelli che circolano a scuola, ti chiede delle cose strane.
Prima di tutto devi specificare a quale area di appartenenza nell'ambito delle attività di arricchimento afferisce la tua iniziativa di arricchimento curricolare. Per la cronaca, le possibili aree di appartenenza sono tre: Recupero, Potenziamento e valorizzazione delle eccellenze più il buon vecchio altro (specificare) che tante volte ha salvato tutti noi qualsiasi lavoro facciamo, e che va usato quando si fa qualcosa che è rivolto a tutti gli alunni (ovvero quasi sempre).
Va poi indicato il campo/i di esperienza o nucleo/i tematico/i di cui il progetto si occupa e pure gli obiettivi delle Indicazioni Nazionali 2012 che si perseguono con il progetto in questione e, in apposito campo a parte, anche eventuali altri obiettivi*. Infine compare un misericordioso campo di testo libero dove spiegare in che consiste il progetto, e lì si parla finalmente dell'orticello di piante esotiche, del censimento nel bosco, del corso di teatro eccetera. Segue poi qualche ragionevole dato sugli insegnanti coinvolti, il numero di ore e i soldi che servono. Fine.
Quanto a me, da quando insegno ho compilato solo e soltanto il progetto per la Mostra del Libro, che è piuttosto semplice e ormai, dopo averlo fatto sette volte, lo potrei compilare anche in sogno; e dunque, quando venti giorni fa è apparsa la circolare che ci esortava con assai congruo anticipo a compilare i moduli per poi metterli nella cartella del Drive mi sono detta con solerzia "ah sì, domani lo faccio".
Ma torniamo alla prof. Chantelle che si lamenta. "Tutto il pomeriggio al telefono, una cosa da incubo. Alla fine l'ho spento perché magari dopo cena uno vorrebbe anche dormire".
"E chi era che ti chiamava?" mi informo incuriosita, pensando alla solita fila di genitori/responsabili di questo e di quello/operatori sociali eccetera che tanto spesso ci onorano di fitti colloqui telefonici su questioni del tutto infinitesimali.
"Insegnanti!" ruggisce la prof. Chantelle "Che naturalmente all'ultimo momento si sono finalmente decisi a fare il progetto che potevano tranquillamente fare nelle settimane scorse, e che non erano buoni nemmeno a scrivere il loro nome nel modulo. E quelli di lettere sono i peggio di tutti!".
Senza dubbio, convengo in cuor mio: invero noi insegnanti di Lettere siamo singolarmente capaci di perderci in una goccia d'acqua, ché già il bicchiere è di troppo grande vastità perché riusciamo anche solo a sperare di venirne a capo.
Tuttavia quel che mi perplime è altro.
"E dimmi, quando scadrebbe la presentazione dei progetti?"
"Ieri. Cioè, oggi, perché tra un'ora mando la cartella al responsabile".
"Oh... Scusa, sai dove posso trovare il modulo da compilare? Ti mando subito il mio".
Trovare il modulo è stata di gran lunga la parte più complicata della faccenda. O meglio, non tanto trovarlo quanto aprirlo in modo da poterci scrivere.
Compilato in circa sette minuti il modulo (dove, tra gli obbiettivi "altri" faccio scivolare anche un "Domesticare gli alunni all'approccio con i libri" perché, gente mia, a cosa altro serve organizzare una Mostra del Libro a scuola?) spedisco il tutto a Chantelle.
Il subject della mail, naturalmente è un doveroso Gli insegnanti di Lettere sono i peggio di tutti!".
Perché quel che è giusto è giusto, e io sono una Vera Insegnante di Lettere fin nelle midolla.
(Ma poi nella risposta Chantelle assicura che mi perdona).
* che poi, da quando esiste la scuola, gli obbiettivi sono sempre gli stessi tre: tenere buoni i ragazzi, farli divertire e cercare di insegnargli qualcosa di nuovo, anche solo su sé stessi e le loro capacità.
Condividono in toto
RispondiEliminaCondivido (il t9 fa da sé)
RispondiElimina😅😅...non ho capito in cosa consiste una mostra del libro, una specie di fiera in cui si presentano libri? Perché immagino non si possano fare acquisti
RispondiEliminaBuongiorno a tutti, e stavolta andiamo alla rovescia ^__^
RispondiElimina@ Elena:
Una mostra del Libro è proprio un'occasione in cui si vendono libri: ci si convenziona con una libreria, che porta a scuola un tot libri e allestisce il tutto. Poi qualcuno sta alla cassa e vende. Una percentuale dell'incasso viene restituita alla scuola sotto forma di libri (scelti dalla scuola).
E' sempre una buona iniziativa, almeno dal punto di vista di chi ama i libri, ma nei paeselli senza una libreria l'iniziativa ha senz'altro un suo perché. Ragazzi (e spesso anche genitori) vedono e palpano un bel po' di libri, gli insegnanti si rinfrescano le idee e il tutto ha un certo tono festoso. Mi ci sono approcciata con una certa diffidenza (ma d'altra parte io mi approccio A TUTTO con una notevole diffidenza) ma adesso la consiglierei a qualsiasi scuola; tenendo un occhio di riguardo sulla scelta della libreria, certo.
@ Filippo:
Se hai torto conviene ammettere di aver torto senza fare storie.
Del fresto, la collega non è delle più aggressive, senza contare che io non l'avevo affatto disturbata con telefonate fuori luogo (anche se forse avrei fatto meglio)!
@ Dolcezze: il t9 è una vera iattura per tutti noi! :(
Visto che è tutto vero e che io sono insegnante di lettere perché mai la preside ha affidato a me la revisione contabile dei progetti? Perché? Sono anni che cerco di liberarmene. Invano.
RispondiElimina@ Tenar:
RispondiEliminaProbabilmente perché, tra tutti i tuoi colleghi, sei quella meno veloce a scappare e non ti sei allenata abbastanza al tiro con l'arco ^__^
(vivaddio, da noi non mi risulta che nessuno si occupi di revisione contabile. Forse la fa il DS? Magari sarebbe interessante indagare, chissà)