venerdì 28 ottobre 2022

Racconti di fantasmi - Montague Rhode James (con supplemento tolkieniano)

Durante gli anni 80 la casa editrice Theoria si dedicò senza risparmio a tradurre e pubblicare un gran numero di classici inglesi, anche molto famosi, di cui a malapena in Italia si era vista traccia. Tra i pregiati frutti di cotale lodevole impegno ci fu anche questo volume, che comprai a scatola chiusa visto che si trattava di un autore vittoriano e i vittoriani per i fantasmi hanno notoriamente un certo tocco, o per meglio dire hanno canonizzato il genere. E poi a me le storie di fantasmi piacciono molto.
I racconti di fantasmi contiene tutta la produzione fantasmatica di M. R. James, che è divisa in cinque diverse raccolte: I racconti di fantasmi di un antiquarioAltri racconti di fantasmi di un antiquario, Uno spettro scarno e altre storie, Avvertimento ai curiosi, Ultimi racconti e in appendice c'è anche un testo intitolato Storie che ho tentato di scrivere che contiene appunto una serie di tracce che non hanno mai decollato.
Al momento il volume completo è disponibile nell'edizione Newton, e costa anche molto poco. Non so però se si tratta della stessa versione. Circolano poi in libreria una certa quantità di selezioni e qualche edizione della prima raccolta I racconti di fantasmi di un antiquario. Non so perché quella è stata ristampata e le altre no, visto che qualitativamente non mi sembra migliore delle altre né molto diversa. Misteri dell'editoria.

Montague Rhode James era uno scrittore inglese, e dunque non c'entra niente con Henry James, che gli è quasi contemporaneo e ha scritto pure lui un sacco di racconti di fantasmi, anche se con un tratto molto diverso. Per continuare poi a parlare di scrittori americani ce n'è uno, non sprovvisto di una certa qualche fama nel campo dei racconti dell'orrore e della letteratura fantastica in generale, che invece da M.R. James ha tratto spunti e ispirazione, e ha sempre dichiarato di apprezzarlo molto: H. P. Lovecraft.
In sintesi, M.R. James rientra (in Italia) nel club degli Illustri Sconosciuti ma ha lasciato la sua bella traccia anche nella letteratura contemporanea.

I racconti sono stati scritti tra il 1893 e il 1930, mi sembra di capire al ritmo di uno all'anno, e M.R. James li scriveva per leggerli a Natale intorno al fuoco* ad amici e studenti dei college dove insegnava. Non ha mai scritto altro che storie di fantasmi per quanto riguarda la narrativa, ma è stato un illustre e stimato medievista e ha partorito un congruo numero di saggi di storia e letteratura. Gli archivi erano il suo pane e molti dei protagonisti o narratori delle sue storie sono studiosi, giovani o meno giovani, e spesso impegnati in varie ed erudite ricerche.
Il volume contiene 33 storie (più l'ultima), più o meno intercambiabili tra loro e con una certa aria di famiglia all'interno. Non si tratta però di storie ripetitive - il che ha del prodigioso, avendo avuto sempre cura l'autore di mantenersi in un canone con regole molto precise. Tutti questi racconti (a parte forse un paio) lasciano al lettore un senso di sottile angoscia e di inquietudine e una forte tendenza a guardare con sospetto anche gli oggetti apparentemente più innocui tra quelli che ci circondano**. Sono, di fatto, racconti dell'orrore e il concetto di ghost è inteso in una accezione decisamente ampia: non incontriamo solo persone vissute molti o pochi anni fa che portano rancore per i più vari e magari giustificabili motivi, ma tutta una schiera di alberi sospetti, gatti neri (due, e di fatto non fanno niente tranne esistere. Detto e non concesso che davvero esistano), fogli che si scrivono da soli, finestre che riescono ad essere aperte nonostante tutto, capelli insidiosi, tappezzerie decisamente pericolose, ragni oversize molto demoniaci, cespugli poco raccomandabili, cavalli discutibili, gradini pericolosi, case di bambole animate, stampe che narrano storie agghiaccianti, entità vendicative, ombre che sfidano ogni legge dell'ottica, tappeti e guide che se ne vanno per i fatti loro eccetera, e ci sono anche vicoli e strade che davvero è meglio non percorrere e persone che spariscono e non vengono mai più ritrovate, oltre a un quantitativo di scheletri più o meno completi davvero notevole.
Normalmente le storie cominciano in atmosfera molto serena, e spesso e volentieri il protagonista è un molto rispettabile studioso appassionato di ricerche storiche che, appunto nel corso di una ricerca storica, finisce per trovare molto di più di quel che stava cercando, vuoi che si tratti di oggetti o di manoscritti; talvolta si limita a riferire qualche storia del tempo passato di cui è venuto più o meno casualmente a conoscenza, talvolta si ritrova decisamente inguaiato e non sempre riesce a cavarsela. Quasi sempre comunque abbiamo un iniziale momento di pace idilliaca, magari accompagnato a qualche bellissimo paesaggio inglese - ma, scopriamo, niente sulla faccia della terra è più insidioso di un bellissimo paesaggio inglese, in particolar modo durante i lunghi pomeriggi d'estate o nelle belle sere di primavera.
Alla fine dei racconti il lettore non ha mai le idee davvero chiare su cosa sia successo davvero, ma quasi sempre ha la vaga impressione di aver capito l'insieme - salvo poi incontrare notevoli difficoltà quando cerca di rimettere insieme i tasselli perché, gira e rigira, manca sempre qualcosa. E' infatti teoria apertamente dichiarata di M.R. James che il lettore non deve capire tutto - immagino perché una precisa ricostruzione dei fatti sia a modo suo rassicurante e non lascia quindi al lettore quel sottile senso di angoscia di cui quasi sempre si va a caccia quando si legge un racconto dell'orrore.

Infine una notarella letterario-filologica-culturale: a quel che sembra nella cultura anglosassone i ragni sono portatori del Male e in qualche modo collegati con le streghe. Mi rendo conto che non è di quelle scoperte che sconvolgono la vita, ma in effetti non ci ero mai arrivata, anche perché nella cultura mediterranea i ragni sono magari non amatissimi quando te li ritrovi in casa, ma guardati senza troppa ostilità e talvolta perfino considerati di buon auspicio e portatori di futuri guadagni, senza contare la tradizione mitologica che li vuole discendenti da una figura della Grande Dea, Aracne, trasformata appunto in ragno dopo aver perso una sfida nell'arte della tessitura con Atena. Da notare che la sfida fu persa non perché Aracne non tessesse a meraviglia, ma perché si divertì a tessere tutta una serie di sciocchezze fatte dagli dei.
Comunque sia era una bella ragazza, con un nome che la collega all'Arianna di Teseo che alla fine venne invece trasformata in una corona di stelle, abile tessitrice e vittima di un maleficio di Atena - insomma, una storia tra donne.
Sta di fatto che i racconti dell'orrore anglosassoni pullulano di ragni, in particolar modo quando entra in scena una strega, e si tratta di ragni chiaramente inviati dal demonio, senza contare che una cartolina di Halloween non è degna di questo nome senza qualche ragno. Tutto ciò ai miei occhi illumina di nuova luce (...beh, luce per modo di dire, visto che i ragni a quanto sembra sono solerti servitori del tenebrosissimo dimonio) i ragni di Tolkien, tutti discendenti da una Grande Madre, Ungoliant, che aiutò nientemeno che a seccare gli Alberi della Luce a Varda (il tutto senza dimenticare l'Aragog di Harry Potter, che comunque è maschio e in realtà è solo una creatura interessante, secondo i personalissimi parametri di Hagrid).
Colpevolmente, le antologie scolastiche raramente si occupano di M.R. James (e, se dobbiamo dire la cruda verità, sono parecchio avari anche quando si tratta di H.P. Lovecraft, che è un vero scandalo). Visto che i diritti editoriali di entrambi sono ampiamente scaduti immagino che il problema consista nella lunghezza, anche se in entrambi i casi si tratta di una lunghezza molto relativa e molto adatta ai tempi della scuola - a meno che il vero problema non stia nel fatto che fanno abbastanza paura; io comunque li ho elargiti spesso ai miei alunni, e sempre con grande successo. Mi sento di raccomandare in particolare Una storia dei tempi di scuola, ambientata in un college e che praticamente qualsiasi Seconda o Terza che mi sia passata tra le mani ha avuto il piacere di apprezzare, ma anche Cuori strappati e La mezzatinta hanno riscosso i loro bravi successi e quest'anno potrei provarci pure con La casa di bambola animata che contiene tra l'altro anche una garbata parodia del tema del traghettatore vincolato al suo traghetto ma che cerca di liberarsene.

Con questo post commemoro il Venerdì del Libro ed auguro buone letture e un tenebroso Halloween a chiunque passi di qua.

*del resto, i racconti di fantasmi per gli inglesi sono un genere natalizio per eccellenza e non a caso il Racconto di Natale per eccellenza è appunto una storia di fantasmi.
** al tema è anzi dedicato uno degli ultimi racconti La malignità degli oggetti inanimati.

14 commenti:

  1. Prontamente comprato (su kobo, a €2,99). I racconti però sono 31 in tutto, compreso I racconti che ho tentato di scrivere. Di suo direi di aver letto solo L'acquaforte, veramente spaventoso. Magari me li centellino, al pomeriggio presto

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  2. @ Lurkerella:
    Li ho ri-contati con ogni cura e continuano a risultarmi 34. Tuttavia non so spiegarmi perché dovrebbero averne lasciati per strada proprio tre, e con quale criterio. Ad ogni modo, buona e tenebrosa lettura ^_^

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  3. @ Lurkerella:
    A proposito, se davvero la tua edizione lo intitola L'acquaforte e non La mezzatinta come nel mio volume, allora forse si tratta di una nuova traduzione. E sì, secondo me è davvero uno dei più spaventosi.

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    1. È proprio acquaforte, non so perché visto che è una tecnica diversa dalla mezzatinta, andrà chiesto al traduttore, Gianni Pilo. E continuano ad essere 31, anche se wikipedia ne conta 41, gli ultimi incompiuti. Bene bene bene. Magari l'introduzione risolverà il mistero. Qui mancano quelli da I cinque vasi in poi

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  4. Segnalo questo, perfettamente open source. Non avevo mai pensato di usarlo a scuola, ma - avendo io una prima (prevedibilmente) molto bambina - penso che potrebbe proprio essere il destinatario giusto. Non c'è quasi mai niente di meglio di un bel racconto fantastico per parlare delle potenzialità e della realizzazione tecnica della narrazione inattendibile... Grazie!

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  5. Scusami, il link: http://learningsources.altervista.org/Montague_Rhodes_James_racconti_di_fantasmi.pdf

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  6. Mi fa già paura la tua sintesi, per cui passo.
    Tra l'altro non riuscirei mai a comprare un libro con la copertina così orrorifica (orrorifica??), Non riuscirei nemmeno a tenerlo in mano.

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  7. @ la povna:
    WOW, è esattamente la mia edizione!
    Grazie, mi farà davvero comodo. E sì, sono racconti molto graditi alle medie ma crtedo che alle superiori piaceranno ancor di più.
    Se ti capita te li consiglio ^__^

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  8. @ Elena:
    Credo che si trovino anche altre copertine, e comunque questa è solo una sovraccoperta che sio può comodamente archiviare.
    Ad ogni modo, visto che mi sembra di capire che non è esattissimamente il tuo genere, forse è meglio lasciar perdere ^_^

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    1. Esatto, sono una fifona, di quelle subdole, non mi spavento subito, ma dopo qualche giorno inizio ad aver paura ad uscire dal letto durante la notte...no no, prossimo libro! 😅

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  9. @ Filippo:
    Con gli autori vittoriani dovresti essere abbastanza al sicuro sotto questo aspetto perché il male di solito viene appunto da fuori, dal demonio. L'altro James, quello americano, sotto questo aspetto è molto più sfumato e, come lo Shakespeare di Macbeth, suggerisce che possa venire anche DA NOI.
    Gli alieni... bah, anche a me gli alieni cattivi non mi hanno mai convinto - anche perché comunque gli invasori sono cattivi per definizione, non importa scomodare gli alieni degli altri pianeti.

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  10. @ Lurkerella:
    ho contato e ricontato, e continuano ad essere 34. Piccolo particolare: non ho niente tra i miei che possa andare sotto il titolo di Cinque vasi quindi se ne deduce che la vera edizione completa non l'abbiamo né io né tu.
    Maledetti editori italiani!

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  11. Dovresti trovarlo un po' più soft, credo ^_^

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