Come ad ogni autunno, ecco che ritorna la stagione del ricevimento - un Orrido Evento che non si sa se è guardato con maggior spavento dai genitori o dagli insegnanti da quando si svolge on line.
Quest'anno, devo dire a mio grandissimo disonore, l'ho approcciato con una certa serenità: dopotutto la Classroom del Ricevimento (con immancabile banner che evoca un salottino decorato da gatti) l'avevo già preparata l'anno prima, e ormai mi consideravo esperta in materia.
E così molto per tempo ho aperto apposita scheda sul registro Argo, mostrando benevolmente ai nuovi colleghi come fare altrettanto, e invitato la mia nuova classe e predisposto tutto, da brava veterana. E con incosciente ottimismo mi sono approcciata stasera alla piattaforma dove mi aspettavano tre colloqui: il primo con un caso piuttosto critico della mia nuova prima, al quale avevo riservato ben venti minuti, gli altri due per due bravi alunni della Terza.
E all'ora stabilita entro serenamente nella Classroom a gattini e aspetto. Ma non arriva nessuno.
In un lampo di ispirazione vado a controllare se tutti gli inviti sono stati ricevuti e no, il Caso Critico non aveva accettato l'invito, vai a sapere perché.
Allora prendo in mano il telefono e chiamo la madre. Che mi spiega che non ha ricevuto alcun invito e di conseguenza non riesce a entrare nella Classroom a gattini.
Pasticciamo un po', poi lei mi suggerisce di invitarla in un evento a parte. Ma nell'evento a parte lei non riesce a entrare perché le dicono che sta già partecipando a un incontro. Pasticciamo un altro po' e alfine la madre arriva, con un buon contatto e una immagine decisamente ballerina.Ma insomma parliamo.
E poi torno a controllare e scopro che nel frattempo, non si sa come, si è iscritta nella Classroom. Misteri della rete.
A questo punto aspetto il secondo colloquio, ma chissà perché non arriva nessuno. Finché mi accorgo, con orrore, di essere rimasta nell'Evento a Parte, mentre i genitori del secondo colloquio mi aspettavano nella Classroom circondati da gattini.
Per fortuna ci ho una tale sviolinata da fargli, sul loro pregiatissimo figlio, che alla fine del ritardo non gliene può fregar di meno.
Il terzo colloquio, molto banalmente, si svolge nella Classroom con i gattini e tutti arriviamo puntuali e sorridenti per poi scambiare due chiacchiere amichevoli sull'alunna di turno - una cara e brava ragazza che non ha mai creato problemi e giustamente non ne crea nemmeno ai colloqui in rete ai quali non partecipa.
Infine chiudo, ormai stremata.
Siamo solo al primo ricevimento, ce ne sono altri trenta in arrivo.
Non ce la posso fare.
(Murasaki piange accasciata sul divano del salotto a gattini della Classroom).
Insomma, diciamo che non ti annoi! E pensare che ho sempre creduto che i colloqui fossero un incubo più da questa parte che da quella degli insegnanti. Bisogna sempre vedere la realtà da punti di vista differenti
RispondiEliminaQuesto non è un mestiere noioso. Ma in questi tempi, diciamo, si sta superando!
RispondiEliminaNaturalmente non è divertente nemmeno per i genitori perché anche per loro si presentano le stesse difficoltà e allora è tutto un fiorire di lettere di scuse: non ho capito, non avevo la rete, il cell non prendeva, non sono riuscito a entrare, il vicino che suona proprio quando sei riuscito a collegarti...
Naturalmente l'incubo è legato alle circostanze. I normali colloqui vis a vis non mi dispiacevano. Soprattutto, non mi mettevano ANSIA.
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