Nell'intervista da me citata nel post precedente la nostra ministra aveva accennato al nuovo e portentoso rimedio da lei studiato per dare agli studenti una scuola più bella e innovativa: dei nuovi banchi. Pochi giorni dopo si è anche presentata in televisione a mostrarli al grande pubblico, e su questi poveri banchi si è scatenato l'inferno. E qualcuno ha anche rievocato il buon Goldrake, che ha rallegrato l'infanzia e l'adolescenza di tanti di noi: banchi con le rotelle, banchi rotanti... alabarda spaziale... pioggia di fuoco...
Giustamente perché, come ci ricorda la celebre canzone di Vince Tempera Goldrake era un ottimo studente, mangiava libri di cibernetica e insalata di matematica (prima di andare a giocare su Marte)
Quando però ho visto la foto dei banchi in questione a me, più che Goldrake, è venuto in mente un altro ricordo della mia giovinezza: L'autoscontro.
E il mio primissimo pensiero non è stato di indinniazione, di deprecazione o altro, ma la gran preoccupazione non tanto di impedire alle classi di giocare all'autoscontro con banchi rotellati, e nemmeno di trovare un modo per impedirglielo (ad impossibilia nemo tenetur) ma di riuscire a tenermi ferma e a non mettermici a giocare con loro - cosa che, seriamente, dispero di riuscire a fare.
Si suppone, in base alle sagge argomentazioni presentate dalla povna nei commenti al post precedente nonché al buon senso che da qualche parte esiste anche nell'italica dirigenza (anche se, certo, talvolta è un po' nascosto), che quei banchi nelle aule non ci entreranno mai e che la storia morirà ben prima di cominciare dopo aver allietato per qualche giorno la rete. E tuttavia una domanda mi perplime.
Senza dubbio è vero che la scuola necessita di tante cose, e che scuole più belle, più innovative e dotate di suppellettili che coniughino bellezza, eleganza e funzionalità sarebbero assai gradite dall'utenza. Ma in questo momento quel che l'utenza richiede a gran voce è, prima di tutto, una scuola sicura sul piano sanitario.
Forse qualcuno si è dimenticato di avvisare di questo la ministra - che tuttavia, vista l'aria che tira, avrebbe anche potuto arrivarci da sola anche senza suggerimenti. I banchi, bene o male ci sono. I disinfettanti, i tamponi e i misuratori di temperatura no, e tuttavia sarebbe assai opportuno procurarcene un po' in queste settimane prima della riapertura dell'anno scolastico.
Una volta passata questa tempesta, certo, si può pensare anche a banchi e sedie.
Per esempio:
Io, che sono un tipo molto semplice, mi sono chiesta come su questo strumento meravigliosissimo, eccellentissimo e modernissimo possano poggiarsi contemporaneamente un quadernone, un libro e un dizionario di latino o greco. Dal momento che è evidentemente impossibile, mi sono chiesta se il prossimo limite da superare nella scuola del futuro siano quelle orribili traduzioni che tanto turbano i giovani rampolli da tempo immemore. D'altro canto, se ci badi bene, le misure del banco sono quelle di un tablet o di un portatile in cui, com'è universalmente noto, è contenuto tutto lo scibile(degli altri, ma questa è una sottigliezza). Se continuiamo su questa strada, vedrai che saranno tante le cose che cambieranno e il processo di "ignorantizzazione" (obiettivo finale) andrà a gonfie vele.
RispondiEliminaPer quanto sta agli igienizzanti, si possono acquistare sulla base dell'art. 231 del decreto rilancio (sperando che non succeda come per la mascherina, perché non è che le scuole che faranno incetta di igienizzanti sul mercato siano proprio due di numero). Sul fronte della medicina scolastica, branca della medicina territoriale, che latita, posto il link a una bella intervista di Galli sul tema: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/perch-il-virus-non-ritorner?utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR0Hj5SaAphvvnyzZ-i--qE-_e6crqCV8x_wz63_yUjSOVAlmSkaOgNgB7M#Echobox=1595835384.
RispondiElimina@Dolcezze:
RispondiEliminaInutile girarci intorno, quelle sono seggioline (scomode) da conferenza, con in più le rotelle per complicare la vita a chi le usa. Il dizionario di greco e latinoo qualsivoglia altra lingua credo si possa trovare on line, anche acquistandolo, il foglio protocollo in A4 può essere rimpiazzato dall'A5, ma non ho idea di come potrebbero cavarsela ad arte o matematica. Sappiamo che il Movimento cui afferisce la ministra non si segnala per una grande attenzione verso la cultura, ma la ministra ama sciorinare una gran serie di lauree, specializzazioni, abilitazioni e non so che altro, in teoria dovrebbe sapere qualcosa del mondo della scuola, almeno di terza mano. Ma quella roba lì si spieha solo con qualche parente di cui incentivare gli affari, non è possibile che sia così stordita da essere in buona fede (o sì?)
@ Qualche anno fa nelle scuole distribuirono una copia della Costituzione per ogni alunno. Non è che le scuole dovettero ordinarle, arrivarono i pacchi e amen. Lo so che le scuole "possono acquistare", ma qualcuno si è assicurato di garantire degli stock abbastanza vasti e delle procedure semplificate per l'acquisto, magari con dei quantitativi minimi assicurati, insomma roba di questo tipo? E se lo han fatto perché non vanno in televisione a vantarsene, invece di farci vedere improbabili gadget a rotelle?
Signore pietà! 😥
RispondiEliminaLa seconda parte del commento qui sopra è da considerarsi rivolta alla povna.
Chiedo scusa!
Ma infatti, me lo son chiesta anche io. Da quel che so la ministra è un'insegnante e, a meno che non abbia messo l'abilitazione in un cassetto senza mai utilizzarla, mi chiedo come possa pensare di dare le rotelle ai ragazzi (e ai bambini!) sperando che costoro non ne usufruiscono.
RispondiEliminaGuarda, io parlo da mamma e da ex-studentessa che si ricorda bene di quando era tale. A parte il discorso delle gare di velocità nei corridoi (suffragate dalla volontà di figlie e nipoti di farsi sospendere pur di gareggiare...) boccio i banchi a rotelle perché semplicemente sono l'ennesima spesa inutile. Nella scuola di mia figlia i banchi sono singoli, ma il problema non è il banco è lo spazio e quello temo che non si guadagni con questi banchi ultramoderni. Oltretutto, come dicevate, sarebbero costretti a fare acrobazie con un piano di scrittura 20x30 (così a occhio): ma qualcuno si ricorda all'università che impresa era prendere appunti sulle sedie da conferenza, con piano d'appoggio minuscolo che stava in tutte le posizioni tranne che in quella giusta?
RispondiEliminaDevo dire che l'intervista al prof.Galli è veramente interessante e illuminante. Che ci sia una seconda ondata in autunno (e, francamente, secondo me la seconda ondata sta già arrivando adesso altro che autunno) o non ci sia non cambia il fatto che dovremo convivere ancora per mesi con la circolazione del virus. Quindi occorre che la vigilanza a scuola sia organizzata perfettamente, che ci siano i presidi sanitari per tutti, che ci sia una struttura di screening equiparabile se non superiore a quella che ci sarebbe in un'azienda a rischio. Ora si fa screening nel settore carni/insaccati e nella logistica? Probabilmente lo stesso dovrà avvenire nelle scuole. Capisco che lo sforzo economico è enorme, ma provate ad immaginare una forte circolazione del covid19 a livello scolastico che effetti potrebbe avere.
Sono molto preoccupata, anche perché noi viviamo in provincia e, nessuno dica di no, la scuola di provincia è la sorella povera delle scuole di città quindi qui il precariato è cosa comune. Purtroppo però anche la sanità di provincia e la sorella povera della sanità di città. Coniughiamo insieme queste due povertà e capirete anche voi che faccio fatica a vedere un ritorno a scuola organizzato, strutturato ed efficiente. Questo a dire il vero un po' ovunque, figuriamoci qui.
Come scrivevo altrove, saranno anche una manica di incapaci, quaquaraqua, incompetenti, però certo non possiamo negare che con questi non ci si annoia!
RispondiEliminaNon ho detto che si possono acquistare. Ho detto che si possono acquistare sulla base di quel capitolo di spesa specifica, e non solo sui fondi ordinari del programma annuale. Ma certo, si devono acquistare, e la procedura può giovarsi dell'uno o dell'altro capitolo di spesa. Sul resto diciamo appunto la stessa cosa: che speriamo che non accada come per le mascherine.
RispondiElimina@Manu: di quei banchini ce ne saranno pochi e solo in quelle folli scuole di pasdaran renziani e para-tali, su questo stai tranquilla (nel comitato scientifico scolastico sulla ripartenza c'è un nome che, per chi è del ramo, dice da solo "banchi a rotelle" e tante tante tante altre minchiate di pseudo-didattichese pseudo-innovativo - poi per fortuna c'è anche un preside di strada di Palermo che deve avere compensato). Lo spazio, come spiegavo nell'altro commento, si guadagna con la gabola delle rime buccali e della distanza statica, perché 20 cm per 5 fa 100 e dunque alla fine con 1 m per fila in lunghezza e un po' meno in larghezza 2/3 postazioni in più ce le infili. Sempre, nel nostro caso, di enormi ragazzi delle superiori che in quei banchini non ci stanno, ma questo è chiaramente secondario.
Ma intanto le classi continuano a essere state accorpate, e nessuno ve le ridà.
@Hermione:
RispondiEliminaIn realtà ha vinto anche il concorso per Dirigente Scolastico, quindi ha insegnato per qualche anno.
Il mistero si infittisce... 🤔
@ Manu:
Nessun problema per le corse in corridoio, quelle rotelle non le reggerebbero. No, io temo invece l'autoscontro IN CLASSE, quello soft. Non credo sarebbe pericoloso, anzi potrebbe essere divertente, almeno per liro. Ma non favorirebbe la concentrazione, ecco, proprio no.
E non mi preoccuperei nemmeno di essere in provincia, le differenze sono livellate e ogni scuola è infelice a modo suo, ma tutte lo sono tantissimo.
E sì, i banchi con la tavoletta sono scomodissimi per scriverci. Ma anche per starci suduti, temo che Pellegrina abbia colto il difetto principale. Speriamo di non doverlo scoprire mai.
@ la povna:
La meccanica del gioco a incastro mi sembra molto brutta. Insisto che gli estremi per una denuncia per atti osceni in luogo pubblico ci sono tutti. Ma anche senza appellarsi a quello, credo che in queste condizioni classi sopra un certo numero siano realmente illegali.
@ Romolo:
RispondiEliminaSenza dubbio: con i nostri politici non ci si annoia mai 😃
(qualche travaso di bile, magari....)
Sempre a mo' di curiosità: presente, il mio amico che lavora per una scuola privata e sta lavorando da circa tre mesi per organizzare una riapertura in sicurezza?
RispondiEliminaOvviamente, tre mesi fa non c'erano indicazioni ufficiali da parte del Ministero, quindi lui aveva cominciato a pensare, di testa sua, a quegli interventi che gli sembravano più sensati per mettere in sicurezza le aule.
Embeh: una delle cose a cui lui aveva pensato era cercare un modo di ancorare fisicamente i banchi al pavimento, specie nelle classi delle elementari, per evitare che i bambini potessero spostarli anche accidentalmente accorciando così le distanze di sicurezza.
L'ipotesi è stata scartata per ragioni di fattibilità, ma verranno messi sul pavimento dei segnetti colorati per indicare visivamente ai pargoli i punti in cui devono posarsi le gambe dei tavoli.
E in effetti a me era sembrata una pensata abbastanza ragionevole, visto che lo scopo è - appunto - assicurarsi che gli studenti stiano a distanza di sicurezza. Per non capirci niente, una persona ragionevole pensa a quello, no?
Poi accendo il telegiornale e vedo i banchi con le rotelle eletti a icona della scuola in sicurezza 😂
Ma infatti! Già i banchi hanno la strana tendenza a muoversi per conto loro e ti ritrovi file e settire completamente cambiati nella struttura. Ma se gli dai addirittura le rotelle, allora il distanziamento sociale te lo puoi proprio scordare!
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