domenica 31 maggio 2020

Come fanno ad Hogwarts? (considerazioni didattiche accampate per aria)

A Hogwarts la didattica ha un approccio piuttosto laboratoriale
Durante la chiusura delle scuole ho pensato molto a Hogwarts. 
Prima di tutto perché ad Hogwarts era già successo qualcosa di molto simile, nel secondo libro Harry Potter e la Camera dei Segreti: dopo un certo numero di ragazzi pietrificati dall'Erede di Serpeverde, Hogwarts viene chiusa e a fine anno gli esami vengono annullati e tutti gli alunni promossi d'ufficio, come comunica Silente durante il banchetto conclusivo, nel gran tripudio generale.
Quando poi è cominciata la Gran Tragedia delle Valutazioni mi sono improvvisamente accorta che ad Hogwarts non fanno mai interrogazioni né verifiche scritte, solo un esame a fine anno. Tuttavia i ragazzi studiano, oh se studiano.
Come funziona?
Le lezioni iniziano sempre con un piccolo riepilogo del precedente e una o due domande alla scolaresca (dove di solito risponde Hermione, ma questo succede nella classe di Harry Potter, che è l'unica che seguiamo dall'interno. Nelle altre classi si suppone che risponderà qualcun altro).
Di solito con la sua risposta Hermione spiattella in sintesi il contenuto della lezione. L'insegnante riprende l'argomento, ci ricama un po' su e mette i ragazzi al lavoro. I ragazzi quindi provano gli incantesimi, tentano di allestire pozioni, invasano piante, cercano di alzarsi in volo sulla scopa eccetera. Unica eccezione il professor Rüf, che spiega monotonamente il suo argomento (non a caso fa storia) e non si è ancora accorto di essere un fantasma, forse perché non sente la differenza rispetto a quando era vivo - ma in effetti Storia è una materia che richiede molte spiegazioni e non puoi chiedere ai ragazzi di allestire una rivoluzione o una carestia, sarebbe scomodo. È probabile comunque che esistano modi più coinvolgenti di insegnarla del metodo Rüf, e so che qualcuno fa costruire castelli e rappresentare investiture cavalleresche. Certo, ci vogliono gli spazi giusti e un po' di materiali - giusto quello che difficilmente si riesce a ottenere.
Alla fine della lezione i ragazzi ricevono i compiti: di solito si tratta di scrivere un saggio di una lunghezza stabilita (in centimetri, non in parole) sulla parte teorica dell'argomento, oppure di lavorare sugli incantesimi e le trasfigurazioni. Nella lezione successiva talvolta si è "interrogati", per esempio mostrando di saper padroneggiare gli incantesimi, e assistiamo a compiti piuttosto concreti - per esempio quando preparano gli schiantesimi, allestendo una stanza ben imbottita di cuscini per il poveretto di turno che così, quando viene schiantato, cade senza farsi male.
Ci sono molti metodi e molte possibilità, e ognuno lavora a modo suo. La professoressa Cooman mette i ragazzi a divinare dai fondi del tè, la professoressa McGonagall fa trasformare vari oggetti, il professor Vicious fa levitare piume e cosa fanno ad Astronomia non è dato sapere, ma stan sempre in osservatorio.
I compiti sono compiti essenzialmente di compilazione: i ragazzi copiano dai libri di scuola, oppure vanno a fare ricerche in biblioteca, a volte lavorando in gruppo. Conta la completezza del lavoro - e, immagino, anche il modo con cui il compito è strutturato. Le valutazioni fioccano numerose ma sono spesso il risultato di un duro lavoro tra salamandre, ippogrifi e mandragole urlanti.
In Italia abbiamo ministri che straparlano di laboratorietà senza pagare i laboratori, e le valutazioni sono rigorosamente divise tra scritte e orali ("almeno due valutazioni scritte e due orali per quadrimestre" si raccomandò a Gennaio la preside prima degli scrutini, beatamente ignara del fatto che alcune materie sono soltanto orali, qualsiasi cosa ciò voglia dire). E, arrivati alla didattica a distanza molti si sono lamentati di avere problemi a interrogare a distanza. E se leggono sul libro? E se da dietro gli suggeriscono? Corre voce che qualcuno abbia perfino fatto bendare gli alunni prima delle interrogazioni, ed è una vera fortuna che esistano tanti ragazzi di animo così gentile e disponibile da accettare di adattarsi a questa roba - non so cosa avrei detto io alla proposta di farmi interrogare bendata, ma dubito davvero che sarebbe stata una risposta cortese, e sospetto anche che avrebbe un po' abbassato il mio voto di condotta.

Molti insegnanti hanno cercato di continuare "nello stesso modo", salvo lamentarsi che non funzionava granché. Altri si sono dati alla libera invenzione mandando a ramengo le vecchie regole e consuetudini, che indipendentemente dal risultato (per quanto ne so, spesso piuttosto buono) è sempre una buona cosa.
(Quanto agli insegnanti dell'alberghiero, giunti alla preparazione di soufflé e pasticcini, non so cosa hanno detto ma credo non siano parole adatte ad un ritrovo di gente educata. Purtroppo nessuno di loro tiene un blog o una pagina su Facebook, e mi dispiace assai).

Comunque questo è un post che non va da nessuna parte in particolare, semplicemente mi andava di scriverlo.

14 commenti:

  1. Sai che avevo del tutto dimenticato la stanza degli schiantesimi?
    Soprattutto mi piacerebbe sapere cosa sia aritmanzia, perché ha un bel nome e perché è la materia del personaggio che trovo più simpatico insieme a Dumbledore, cioè Ermione. Ma mi sembra che no lo spieghino mai.
    Per il resto le tue riflessioni sulla dad mi sembrano le più intelligenti che abbia letto rispetto a una ragionevole gestione di una situazione fuori dall’ordinario.

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  2. Già, l'alberghiero...ma sai che fino a oggi non ci avevo pensato? Che mai avranno fatto in questi mesi? Avranno abbandonato cucina e sala a vantaggio di matematica e italiano? Mistero.

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  3. Ma invece con tutte queste trasmissioni di cucina che ci sono in tv, penso che all'alberghiero almeno per i cuochi non ci saranno state troppe difficoltà. Certo, se il voto andava dato dopo l'assaggio qualche problemino poteva venir fuori!

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  4. Io sono una di quelle che ha mandato a ramengo (quasi tutte) le vecchie abitudini. Non ho interrogato, non ho fatto compiti in classe. Risultato: son qui che correggo da tre mesi, come se non ci fosse un domani.

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  5. noi abbiamo fatto così:
    https://www.youtube.com/watch?v=IVkN-cnNhec&feature=youtu.be


    https://www.facebook.com/ipaaciropollini/

    se guardi la nostra pagina facebook ci sono i lavori dell'indirizzo agricoltura, sociosanitario ed enogastromia!

    cha

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  6. Anche io ho pensato moltissimo a Harry Potter durante questi mesi di distanza forzata, tanto che quando mi hanno chiesto di scrivere un breve pezzo pubblicistico sulla mia esperienza per una rivista, eravamo ancora al primo mese, ho cominciato e finito proprio con lui. E, come ho pensato prima, ho scritto allora e ripeto adesso, bastava seguirlo e saremmo stati un pezzo avanti.

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  7. @ Pellegrina:
    Ah, anch'io vorrei tanto sapere qualcosa sull'aritmanzia e no, non lo spiegano se non di striscio, spiegano solo che è una materia difficile. Tra l'altro non mi sembra che Hermione faccia mai qualcuno dei suoi prodigi spiegando "questo l'ho imparato ad aritmanzia". Due anni di una materia che non serve a niente? Mah.
    Comunque sono stati in tanti ad affrontare la Didattica a Distanza con regole diverse in quanto si trattava di una bestia diversa - ma mi sembra che nessuno si sia mai soffermato a spiegare troppo; nemmeno io, anche perché non sono affatto sicura di aver capito quel che stavo facendo. Lo scopriremo dopo e ne parleremo in futuro, immagino.
    Comunque ho scoperto, da quel che dicono i genitori di più figli che ci han coperto di complimenti, che alle medie di St. Mary Mead abbiamo fatto miracoli e prodigi, assai meglio di tanti altri Non so se lo hanno fatto col criterio che dando gli zuccherini ai cavalli quelli corrono più veloci, ma quello che mi sento di garantire è che ci abbiamo provato con grande impegno pur lamentandoci a gran voce dall'alba al tramonto e dal tramonto all'alba. Siamo una piccola scuoletta di un paesello di campagna, ma la determinazione non ci manca, ecco. E per fortuna non ci è mancata nemmeno la banda larga e soprattutto abbiamo potuto cominciare quasi subito, e si sa che facendo magari si sbaglia, ma col tempo qualcosa si impara.

    @ Hermione:
    Non so, neanch'io ci avevo pensato e mi è venuto in mente solo ricordando la parte laboratoriale di Hogwarts. Alle medie non si laboratorializza molto (anche se, veramente, noi di laboratori ne abbiamo parecchi e in particolare scienze è laboratoriale da un buon ventennio).
    Adesso un alberghiero ci ha mandato a dire come hanno fatto, ed è interessante vedere come con la stessa ricetta, tutto sommato semplice, i tre alunni hanno mostrato tre modi diversi di porsi e di presentare. Certo, cucina vanta ormai una ricca tradizione di video online di ricette, magari gli elettricisti di Milady hanno avuto più problemi. O forse no, chissà? Per me il mondo quest'anno si è fermato su storia e geografia, e sospetto che avrei combinato qualcosa anche a italiano, ma sono materie che tutto sommato reggono bene, almeno per un po'.

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  8. @ Romolo:
    Infatti. Certop, per l'assaggio ci si basa sull'impressione estetica - e tante cose con la telecamera le vedi male, ma come io riconosco il suono della scrittura dei miei alunni, immagino che gli insegnanti di cucina sappiano valutare molte cose che a noi comuni mortali sfuggirebbero.

    @ La Noisette;
    Non parlarmene! Oggi che ho finito di correggere tutto (MA mancano ancora quattro prove che arriveranno in settimana) mi sento una regina. Tra l'altro, se chiedi compiti sulla piattaforma devi correggerli al computer, e io son qui che coltivo un mezzo strascico di congiuntivite. Sono abituata a fare lunghe tirate al computer, ma quando ci devi correggere i compiti è stancante.

    @ il Cortesissimo Anonimo:
    Ma GRAZIE! È molto interessante. In effetti, quando si parla di "compito di realtà" un orto ha davvero il suo perché, molto meglio di quella roba strana che han cercato di rifilarci sul libro di geografia...
    (certo, per le ricette ci voleva una telecamera vera, non quelle da computer. E chi non l'aveva ha dovuto procurarsela, immagino)

    @ la povna:

    Mi curioserebbe leggerlo, il breve pezzo. O almeno sapere in che senso avremmo dovuto seguire Harry Potter
    (andando ad Hogwarts? Immagino che sarebbe una buona idea, anche se non so come se la sarebbero cavata in questo periodo. Magari sarebbe bastata Mrs. Chips a fermare tutto? O si sarebbero decisi a comprare delle telecamere?)

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  9. Te lo mando per email, in realtà ho idea che proprio per i motivi che hanno spiegato i vostri genitori di St. Mary Mead abbiamo preso molti spunti, secondo me.

    Approfitto per dire che Aritmanzia viene descritta una volta come la gemella scientifica di Astrologia, e direi che è una branca della matematica, teoria dei numeri applicati soprattutto alla creazione e previsione di modelli replicativi di qualcosa. Come dire, esattamente quello di cui avremmo bisogno ora...

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  10. Ricordo che Dante e Dino (ambedue furono insegnanti, sebbene Dino si sia rotto le palle guasi subito) inventarono una verifica a distanza. Correva il 96 e la rete la conoscevano in pochi ma loro avevano un contratto con una scuola americana che usava già l' on line. Per il fatto che gli studenti copiassero o avessero il suggeritore stabilirono che poco importa se uno copia o si fa aiutare basta che dopo maneggi bene quel che ha copiato o gli è stato fatto o detto da altri e crearono un test online vero/falso che non spaziava su tutto il libro ma su quello che lo studente aveva scritto nei riassunti nelle relazioni ecc. il test era in pochi secondi a domanda e uno non poteva rivedere i propri scritti. Quando chiesi loro come fosse finita mi dissero che il 70 per cento superava il test "e quegli altri?" chiesi " s' andava a casa loro, Dino li teneva fermi e io li frustavo cor gatto a na coda sola ma co parecchie undie" fu la risposta.
    Ti s'è messo frikkisse in cineteca e oggi vedo di mette i fusi di capo

    Un abbraccio e grazie per la lunga e costante amicizia che ci dimostri
    Zanza

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  11. Ciao Bella ho infuso "i fusi" in cineteca e mi sò permessa di linkà ir tu blogghe ner mi poste odierno
    bonissima giornata
    Zanza

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  12. Io ho lavorato in maniera apparentemente diversa dal solito, ma in fondo simile. Lezioni moooolto partecipate e modo alternativo di lavorare a casa. Per intenderci : è ovvio che se ti do da fare un compito sullo scudo di Enea, mettiamo, tu vai a scopiazzare... e allora io che faccio?Per esempio, contestualmente alla traccia, ti fornisco anche un bel po' di materiali: dovrai leggerli tutti per poi rielaborare (o altre diavolerie del genere). Ho " inventato" un sacco di diavolerie del genere e, credimi, per l'italiano ha funzionato benissimo. Meno per il latino, ahimè. Certamente è cambiato il mio modo di fare didattica e ho molto imparato dai ragazzi.

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    1. Mi scuso per le ripetizioni. È partito prima della revisione 😉

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  13. @ la povna:
    ho letto e anche apprezzato!
    Grazie della spiegazione su aritmanzia, l'avevo dimenticata. Immagino che con l'ausilio della magia le proiezioni risultino più attendibili... cosa che quelle che abbiamo non sono, visto che si contraddicono vistosamente tra di loro. Come hai scritto, dovremmo prendere tutti esempio da Hogwarts. Anche per i programmi, intendo.

    @ Zanza:
    li hai messi e poi li avete tolti troppo presto! Fa niente, ve li richiederò più avanti.
    Grazie a voi per l'aiuto assai concreto che date a una povera insegnante stressata!
    Sul fatto di copiare, la penso esattamente come Dante e Dino: quando faccio i compiti di storia metto sempre il manuale sulla cattedra oppure possono usare il loro. Anche così si vede benissimo chi sa la storia e chi no, strano ma vero - anzi, nemmeno troppo strano, in effetti.

    @ Dolcezze:
    Io, dovessi dire che ho capito come ho lavorato, non sarei molto convinta. Sono andata parecchio a tastoni. Un obbiettivo però me lo ero proposto: cercare di annoiarli il meno possibile. Me lo pongo sempre, certo, ma stavolta mi ci sono impegnata in modo particolare. Spero di esserci riuscita.
    Il fatto di sapere elaborare autonomamente il materiale è uno degli obbiettivi principali della scuola attuale, mi sembra. Alle medie naturalmente si fa in modo più addomesticato (oppure non si fa affatto, ma non è il mio caso).

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