e un profondo istinto materno (condiviso più o meno da tutte le specie, peraltro).
Stabilito ordunque che i gatti neri sono il massimo che c'è, soprattutto per chi ha la grande fortuna di averne uno vicino, oggi ho pensato di dedicare il post non soltanto ai gatti neri, ma a una deplorevole bufala che da gran tempo circola su queste adorabili creature e che viene regolarmente rimpallata sui siti dedicati ai gatti, ovvero la strage di gatti neri ordinata niente meno che da un papa: Gregorio IX.
Ordunque, si racconta che nel civile e colto medioevo i gatti, specie se neri, fossero regolarmente maltrattati e uccisi; qualche sito particolarmente avventuroso parla di milioni di gatti sterminati senza un perché, confondendosi evidentemente con la shoah della seconda guerra mondiale dove morirono tra i cinque e i sei milioni di ebrei (anche se qualcuno sostiene che fossero solo quattro milioni, che non mi è mai sembrato cambiasse molto la questione).
Tutto ciò contrasta vistosamente con le varie miniature e mosaici e affreschi dei conventi dove i gatti ci sono eccome. Molti dei miei amici medievisti nel corso degli anni mi hanno mandato cartoline o foto dove ci sono queste graziose creature, e uno scolaro mi ha spiegato che per i benedettini il gatto era un simbolo di fedeltà - in effetti l'accoppiata monaco-gatto è tutt'altro che insolita anche ai nostri giorni; del resto va anche detto che in uno scriptorium un gatto aveva senz'altro il suo perché, visto che ai topi la pergamena piaceva assai* e altri animali gran cacciatori di topi, come le volpi e i serpenti del grano, non erano poi così facili da accattivarsi (non uso il verbo addomesticare perché secondo gli studiosi è stato il gatto ad addomesticare l'uomo e non viceversa, e garantisco che non sto scherzando: il gatto può essere un animale fedele e affettuoso e affezionarsi enormemente a uno o più umani, ma obbedisce solo se e quando gli pare).
La tradizionale accoppiata gatto nero + strega, entrambi arrostiti sullo stesso rogo, afferisce alla letteratura moderna più che alle fonti storiche: di gatti neri con le streghe si comincia a parlare solo in tempi relativamente recenti e anche i processi per stregoneria veri e propri non sono poi così comuni in epoca medievale, mentre abbondano quelli per eresia. I quali eretici, si sa, facevano spesso cose stranissime e di tendenza adoravano il demonio, a volte sotto forma di un enorme gatto nero - o di un grosso caprone nero, anche se non ho mai sentito parlare di massacri di capre nere per purificare le comunità.
Ma veniamo a Gregorio IX e alla sua presunta crociata contro i gatti. Si narra spesso e volentieri, in rete e fuori, che nel 1233 papa Gregorio IX in apposita bolla pontificale (!) diede ordine ai fedeli di sterminare tutti i gatti neri in quanto incarnazioni del demonio. La bolla fu poi doverosamente diffusa dal clero e i fedeli ammazzarono perciò una grande quantità di micetti di tutti i colori, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza della specie e fu così che quando arrivò la peste, portata come ognun sa dai topi, mancavano i gatti per dare la caccia agli appestatori a quattro zampe, da che derivò grande moria di uomini in tutta Europa.
Messa così sembra un delirio: dopo più di un secolo i gatti, con tutto il gran daffare che sempre si son dati ad accoppiarsi e figliare, non erano ancora riusciti a riempire i vuoti? E anche se eran rimasti in quattro gatti, suvvia, quanti topi saranno arrivati dalle navi a portare la peste? Non certo a milioni.
Peccato che il vero problema non fossero i topi, se non all'inizio della catena, ma i molti marinai che sbarcarono già contagiati - e quelli no, i gatti non pensarono a mangiarseli; proprio non gli venne in mente. Magari un branco di lupi molto affamati avrebbe forse avuto qualche speranza di fermare il contagio, ma nessuno pensò a dotare i porti di branchi di lupi per sbranare i marinai. I governanti di tutti i tempi si sono sempre distinti per la singolare idiozia delle loro pensate, ma questa non mi risulta essere mai venuta in mente a nessuno.
Questa stravagante versione della vicenda viene dalla pagina Facebook di una associazione di atei - a riprova del fatto che la religione sarà forse l'oppio dei popoli, ma non basta rinunciarci per diventare assennati
Di solito la bufala sulla crociata sui gatti non si spinge così lontano, e si limita a dire che nel 1232 papa Gregorio IX, non avendo evidentemente nulla di meglio da fare per passare il tempo, emanò la bolla Vox in Rama dove bandiva una crociata contro i gatti cui i fedeli aderirono con grande zelo invece di chiedere un impeachment contro il vescovo di Roma per manifesta insania del medesimo, e detta bufala si trova facilmente anche altrove: per esempio in questo articolo più volte pubblicato che si dà un tono molto storico ma senza mai citare il passo in cui il buon cattolico è esortato a sterminare gatti neri o gatti in generale.
La storia viene pazientemente smontata dal sito History For Atheists, che se non altro riscatta l'onore degli atei e dimostra che anche un ateo è capace, se si applica con criterio e metodo, a scrivere un rispettabile articolo di storia, con tutte le sue brave fonti e illustrazioni e citazioni. Il succo della storia è che Gregorio IX si limita a riferire nella bolla il resoconto di Corrado di Marburgo su cosa fanno gli adepti di una specifica setta satanica, detta dei Luciferiani, adorando tra l'altro un demone sotto forma di grande gatto nero; ma non chiede alcuno sterminio di gatti di alcun tipo, né risulta che infatti alcun gatticidio sia seguito alla bolla in questione. L'articolo contiene invece una serie di interessanti considerazioni sul gatto nel medioevo - e anche un po' di quelle miniature di cui parlavo prima, tra qui questa
dove un micio dispettoso si diverte a complicare la filatura di una brava monaca, a riprova del fatto che i gatti anche all'epoca non erano granché addomesticati, ma dolcemente dispettosi come sono tuttora.
Oltre che per l'interesse storico, l'articolo si segnala anche per la squisita follia dei commenti al post, che dimostrano come su Internet circoli gente decisamente strana anche fuori dall'Italia e dal tanto vituperato Facebook.
Infine, per chi volesse in testo italiano sull'argomento, abbiamo anche un articolo pubblicato sul sito dell'Unione Cristiana Cattolici Razionali (immagino nata in contrapposizione agli Atei Mentecatti), cui sono debitrice del bel micione che ci spiega che non è perseguitato dalla Chiesa.
A questi ultimi due articoli sono debitrice anche di una notizia che non sapevo: nella Regola per Anacorete del XIII secolo l'autore esorta le aspiranti eremite a non possedere alcun animale... tranne un gatto. Che mi sembra iun consiglio di singolare saggezza. Quale compagnia è più adatta di un gatto per un anacoreta, maschio o femmina che sia? Non solo caccerà con entusiasmo i topi, ma non turberà il suo desiderio di silenzio e la sua contemplazione e gli/le fornirà quel solido appoggio emotivo che i gatti sono così bravi a dispensare.
Infine, visto che è la Giornata per la Valorizzazione del gatto nero, un consiglio per la lettura - dove si racconta di come i marinai inglesi volessero a tutti i costi un gatto sulla loro nave, possibilmente nero, perché portava fortuna.
* so di un esimio filologo che, nel caso di gravi lacune nei manoscritti, suggeriva ai suoi allievi di scrivere nell'edizione mm ovvero manducavit mus (il topo se l'è mangiato).
Io sono canofilo e con i gatti ho sempre un rapporto un po' conflittuale: non ci amiamo, diciamo così. Però non gli farei alcun male! Solo non capisco perchè potendo avere un cane, uno dovrebbe prendere un gatto. Ma è un vecchio discorso, non pretendo di convincere nessuno come nessuno convincerà me! In ogni caso articolo molto interessante
RispondiEliminaE anche qui siamo speculari: neanch'io ho niente contro i cani (degli altri) e se mi ritrovassi in sorte a badare a qualche cane cercherei di fare il meglio possibile, ma certo non riuscirei a stabilire con loro quel legame emotivo che invece mi viene del tutto spontaneo con i gatti.
RispondiEliminaQuanto a chi si mette volontariamente in casa un cane, è ai miei occhi un mistero impenetrabile. Ma dal momento che sia loro che i cani se ne trovano bene, perché no? 😃
Aspetta aspetta perché un grande storico, Robert Darnton, ha scritto proprio un libro, che non ho letto ma mi parte più serio di queste fonti facebook, proprio sul massacro dei gatti. Ecco, qui, è stato anche ripubblicato nel 2013.
RispondiEliminaDarnton scrive in maniera molto divertente, come sa chiunque lo abbia letto o ascoltato una sua conferenza (forse anche un po' troppo gigione), a testimonianza che no, la cultura non è affatto seriosa in sé. Se mai lo sono coloro che non hanno abbastanza di che riempire le loro giornate e si mettono a discettare dei vestiti altrui.
Complotti, complotti... sarà per colpa di un complotto che il tuo link mi manda in una misteriosa pagina che dice che non sa dove andare? Comunque ho ritrovato il libro e posso prenderlo in biblioteca. Solo che temo si parli di un ALTRO massacro di gatti, probabilmente autentico e avvenuto qualche secolo dopo quello attribuito a Gregorio IX. Ti saprò dire, prima o poi.
RispondiEliminaNon conoscevo questa ulteriore leggenda "barbara" e non approfondirò perché la violenza su queste creature mi fa imbufalire..Ma grazie cara Dama non manchi di sorprese😊
RispondiEliminaCara Dama,lo sai che noi eravamo tutti tipi "da gatti"in famiglia?..ma da quando è entrata nella nostra vita Stella,che ora è una vecchietta di 13 anni con un po' d'incontinenza,ci siamo innamorati di lei ed ogni giorno ci rendiamo conto quanto sia "umana"..sembra di accudire una nonna ed a volte una bambina..Gli animali in generale fanno magie..❤
Lo scorso mese, nel mio giro per l'Inghilterra del sud, sono passata da Exeter, una bellissima cittadina che consiglio a tutti di visitare. Un must è la famosa cattedrale, e ho appreso che anche qui mantenevano dei gatti per mangiare i topi attratti dal grasso animale che usavano per oliare le corde dell'orologio del campanile, infatti all'interno della chiesa c'è ancora la porta gattaiola
RispondiElimina@ Eva:
RispondiEliminaa mia zia è successa esattamente la stessa cosa: dopo una vita di gatti per lei è arrivata Eva, che si è rivelata una cagnetta capace di fare infinite magie, e soprattutto una eccellente partner per le psicoterapie (mia zia fa la psicologa, e il fatto che si porti dietro Eva nello studio dice parecchio sul loro rapporto)
@Aliceland:
Favoloso, questa storia non l'avevo mai sentita!
Dai?Grande zia..e complimenti per il nome😀..ma complimenti soprattutto perché la porta in studio:pet-terapy ..scioglie qualunque cuore👍❤
RispondiEliminaBrava hai smontato l'ennesima bufala!
RispondiEliminaViva tutti i gatti e anche quelli neri. NE ho avuti due, entrambi amatissimi. Avevano entrambi un carattere schivo, ma erano affettuosissimi.
La "diatriba" - anche se non è il termine giusto - tra cinefili e gattari secondo me è spesso questione di non aver provato a tenere l'animale a cui si ritiene essere meno affini. Penso che nel momento in cui ci si occupa di un animale, spesso si sviluppa un rapporto così profondo che in definitiva poi la specie conta poco. Certo, ogni animale specifico ha il suo carattere e no è detto che si entri in perfetta sintonia, ma questo vale sia per cani che per gatti. E' una cosa indiviiduale.
@Kuku:
RispondiEliminaCredo che tu abbia perfettamente ragione, e infatti tutti conosciamo molti canari che hanno poi follemente amato uno o più gatti e viceversa - anche mia zia era gattara, per esempio, e in effetti lo è rimasta.