martedì 28 agosto 2018

Uno hobbit per finirlo e alle stampe alfin mandarlo

Copertina della prima edizione del Silmarillion - che naturalmente mi precipitai a comprare, in quel lontano 1979

La seconda considerazione che è andata prendendo forma nelle spaziose pareti eccetera eccetera (vedi post precedente) riguarda le vicende editoriali di Tolkien, che fin da ragazzo scrisse ampie e dettagliate storie delle Ere Antiche della Terra di Mezzo, partendo dalla sua creazione attraverso la musica e raccogliendole pazientemente nel Silmarillion, che non diede mai alle stampe.
Tolkien morì nel 1973, ovvero diciotto anni dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli. Il romanzo gli portò in cassa qualche soldo e lui andò in pensione. Quali circostanze più favorevoli per riordinare infine la sua opera di una vita, quella cui in teoria aveva sempre lavorato? Ma così non avvenne: quando infine Il Silmarillion venne pubblicato ad opera del figlio Christopher, costui dovette pasticciare non poco per sistemare una materia che era ancora allo stato fluido. Non solo, ma molti dei testi che compongono Il Silmarillion esistevano in più versioni, talvolta lunghe e dettagliate e in contraddizione o in contrasto tra loro. Fino alla fine Tolkien aveva continuato a giocare col suo giocattolo preferito, evitando con cura di dargli una forma stabile che gli permettesse di andare in giro per il mondo incontro a un destino editoriale.
Insomma, la mia personale teoria è che, vivente Tolkien, Il Silmarillion non sia stato pubblicato perché al professore non importava, e voleva tenere aperto il laboratorio fino all'ultimo - oppure, a scelta, che a quel punto le storie del Silmarillion lo interessavano fino a un certo punto perché ormai sapeva come andava a finire la storia. 
C'è un altro fattore da considerare: nel frattempo, nell'eroica Terra di Mezzo colma di gioielli magici e cupidi nani e nobilissimi e sanguinarissimi (e talvolta stupidissimi) elfi e uomini usciti di peso, loro sì, da saghe celtiche e germaniche di quelle dove il destino si comporta sempre in maniera scorretta, era entrato in scena un popolo anarchico e disciplinato, gaudente e resiliente, disinteressato a gioielli magici, alle spade incantate e spesso perfino agli spocchiosissimi elfi, che commerciava con i nani comprando soprattutto giocattoli e fuochi d'artificio... insomma, gli hobbit, con le loro doppie colazioni (una delle quali a base di bacon e uova), i loro pub, i loro campi ben arati, indifesi in modo patetico ma capaci di sbrogliarsela nelle situazioni più assurde.
In presenza degli hobbit le storie assumono un senso, e pretendono a gran voce di essere portate a una conclusione. Non ci sono hobbit nel Silmarillion, se non appiccicati con lo sputo nell'ultimissimo capitolo che in sintesi è solo un rapido riassunto per infilare il Signore degli Anelli in tutta la vicenda. 
Non ci sono hobbit, ma soprattutto: come potrebbero esserci? Cosa potrebbero fare, in tutte quelle storie nobili ed eroiche e pure un po' convenzionali? 
Beh, magari potrebbero farci molto, ma col loro intervento le storie avrebbero avuto una conclusione, un senso, una dimensione precisa: sarebbero insomma diventate vere storie. Oppure, più probabilmente, le storie si sarebbero snaturate perdendo sapore.
Resta il fatto che di tutte le storie della Terra di Mezzo Tolkien è riuscito a completarne e stamparne due (la prima delle quali non era nata per stare nel ciclo della Terra di Mezzo) ed erano quelle con gli hobbit. Guarda caso, sono anche quelle secondo me letterariamente più valide e con i personaggi più interessanti. 
Coincidenze? Personalmente ne dubito.

18 commenti:

  1. Guarda, ogni volta che esce un libro di Tolkien (il quale, poveretto, è morto da che mo') mi chiedo quale spesa imprevista debba affrontare il figlio, per massacrare gli appunti del padre. Capisco che la materia tolkeniana possa essere pubblicata, anzi, capisco che debba essere pubblicata, visto che è una occasione unica per studiare la genesi di una mitologia, che sarà opera di una sola mente ma è pur sempre un processo affascinantissimo e utile per comprendere anche il passato. Trasformare una operazione culturale in una operazione economica mettendo mano agli appunti del padre e scegliendo una linea invece di un'altra limita la possibilità di studio enormemente e mi innervosisce parecchio, detto questo ammetto anche che pur avendo acquistato alcuni dei libri (silmarillion, racconti) non sono mai riuscita a leggerli sul serio, per cui la mia confusa critica può essere solamenTe un caso di "volpe e uva"

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  2. Concordo un po' con Bridigala sulla questione MINIMUM TAX di Christopher..ma i libri che ho comprato me li son letti tutti,soprattutto i temibilissimi"racconti incompiuti"+"racconti ritrovati"ed il bellissimo "Lo Hobbit annotato".Da andarci fuori di melone😊
    ..ammetto che però non mi sono arrischiata con pubblicazioni più complicate di"il medioevo ed il fantastico"
    Che bello leggere di nuovo i tuoi post DAMA!!!

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  3. Non ho mai letto un fantasy, non amo i film di quel genere e questo commento e' del tutto inutile... :-)

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  4. Questo commento è da Monumento!Troppo ganzo👍
    ..e "io non sono un robot"ha rotto le balle

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  5. Tutte le volte in cui si è tentato di dare seguito a qualcosa scritto da altri, è stato un fallimento.
    Mi chiedo poi se il Professore avrebbe gradito la pubblicazione del Silmarillion.

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  6. Grazie, Eva, la pazzoide ero io, in un momento topico ;-)
    pens

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    1. "Io non sono un robot" ha deciso che non potevo risponderti.
      Comunque PREGO.."Ero io"😁chi..@pens??

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    2. Sì, pens, l’enigmatica e inafferrabile pens. Si fa per dire :-)

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  7. Una cosa che non mi spiego del Silmarillion è il fatto che piaccia ai non scrittori. Quando io l'ho avuto in mano sono stata colta da una sorta di folgorazione "questo è tutto il sommerso, il lavoro preparatorio che si deve fare per scrivere un fantasy coerente". Se ti interessano gli hobbit e vuoi farli correre in un mondo da saga nordica devi avere un'idea ben precisa di quello che è accaduto a quel mondo. Quindi ho sempre visto il Simarillion come il lavoro sommerso che sta dietro agli hobbit, che il professore non aveva alcuna intenzione di pubblicare. Non mi sono "appassionata" al Silmarillion, l'ho studiato, montato, smontato, ho controllato come quegli eventi si riflettono ne Il signore degli anelli e credo sia stata una palestra di scrittura notevole.
    È un dietro le quinte fenomenale. Ma in tutta onestà penso che il professore avrebbe preferito se fosse rimasto inedito

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  8. Pens..PENSIERINIIII!!!!
    MI FACCIO 2000 VOLTE "FACEPALM"..ma sui denti!!
    Sorry ;-D

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  9. @Bridigala & Eva:
    Di commenti malvagi sul figlio ne sono stati fatti in abbondanza. Personalmente ho molto gradito i Racconti Incompiuti, che sono per lo più dedicati ai due romanzi, certi pezzi del Silmarillion mi piacciono assai (l'inizio, soprattutto) mentre le genealogie degli elfi mi annoiano oltre ogni dire e anche parecchie storie delle prime due ere, a dirla tutta. Ogni tanto piglio qualche volume in biblioteca, tipo I figli di Hurin, mi sembra identico alla versione del Silmarillion e lo riporto dopo averci cazzeggiato un po'. I saggi critici invece, che non sono proprio domesticissimi (almeno non lo sono per me) me li centellino con pazienza, ma quello sulle fiabe l'ho letto e riletto con grande soddisfazione.

    @Pens:
    Ebbene sì! 😁 (e grazie ad Eva per come ha riassunto la cosa. Quanto al nonsonounrobot... BAH, mi rifiuto di commentare!

    @Luz:
    Non so se l'avrebbe gradito IN QUELLA FORMA, ma è noto che cercò di pubblicarlo insieme a Isda. Quanto effettivamente fosse in buona fede non saprei dire, ma chissà... sta di fatto che non l'ha pubblicato.
    Quanto ai seguiti, l'Orlando Furioso onestamente non è venuto male, dài. Però è anche l'unico esempio riuscito che mi viene in mente - anche se molta letteratura greca vive di seguiti... o meglio di rifacimenti su una base di miti preesistenti, quindi lí il discorso non vale.

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  10. LUNGA VITA A CHRISTOPHER TOLKIEN!
    ...e mo' ,visto che le mie "ferie" si prolungano..tisana di zenzero e "Una festa a lungo attesa"..ho deciso di ricominciarlo da capo..

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  11. @ Tenar:
    Il parere di una scrittrice quinè particolarmente prezioso, grazie ☺️
    Sì, il vantaggio di Tolkien è stato proprio quello di avere pronta una base, e soprattutto una prospettiva storica, per le vicende del romanzo, e proprio da quella deriva una bella parte del fascino di Isda: Colle Vento, i boschi magici, il mito dell'impero di Gondor, gli Elfi che vanno e vengono, la mitologia dei nani... molto viene detto e moltissimo viene semplicemente accennato, ma sono tutte storie abbastanza vissute ed elaborate da fornire un vero spessore storico all'insieme, come i sette nomi di cui quasi ogni personaggio e luogo geografico dispone. È un lavoro che non si improvvisa e non bastano due cartine cosparse di Boschi Boscosi, Montagne Rocciose, Laghi Azzurrini e Cammini Verdi per colmare la differenza - specie quando sei uno scrittore statunitense che di prospettiva storica ne ha poca di partenza ^_^

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    1. Che forma cara Dama!!!
      Concordo.
      Volevo scrivere del Silmarillion come di una cosmogonia,una sorta di Bibbia..ma è meglio che lascio questo lavoro agli esperti..e mi godo i vostri fantastici scritti.

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  12. @Eva:
    anch'io, anch'io ( quando tornerò a casa).
    E piantala di sentirti inadeguata e scrivi quello che ti pare, qua non abbiamo nessuno del Fandom Integralista, solo qualche appassionato e un po' di indifferenti ☺️😍☺️😇

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  13. Daijie de tisana..e pure di succo spremuto a freddo di mela&zenzero..'na squisitezza. .ti senti a Lorien😊
    Grazie..questo È il blog dei blog😀

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  14. Condivido in pieno il commento di Eva, è meglio lasciar parlare gli esperti. Avevo pensato di scrivere qualcosa che andasse oltre il ribadire la mia ignoranza, ma ho lasciato perdere. I tuoi post su ISDA, Hobbit e Tolkien in generale sono talmente pieni di sorprese, di notizie, di considerazioni che mi fanno venire la voglia di rileggere le opere. Ha ragione Eva, godiamoci i tuoi fantastici scritti (e anche I commenti). Tra l'altro, voglio ringraziare Bridigala per Le cronache di Inazuma. Nella mia attuale "nuvola giapponese" ci sta proprio bene. L'ho già ordinato.

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    1. Nuuuu nuuu nuuu!!!
      "Chiara e fresca e dolce"Acquaforte,no sono io l'unica che non ha il dono della scrittura e del senso delle cose..perciò continua a scrivere come dice la Dama..che questo è un Blog Sano..non c'è contaminazione di invasati!!
      Solo appassionate&appassionati.
      Un abbraccio..
      Ah oltre alla tisana pure torta di mele senza glutine.DAVVERO è colpa degli Hobbit!!

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