giovedì 8 marzo 2018

Le nostre istituzioni (e una grossa ciotola di pop corn)

Come mi è già successo di raccontare, ormai da diversi anni tutte le terze che mi sono passate tra le mani si sorbiscono un piccolo corso sul funzionamento delle principali istituzioni italiane con qualche possibile aggancio a quelle estere (repubblica presidenziale ed elezioni del presidente degli USA, per esempio). Il corso cambia di anno in anno a seconda delle circostanze politiche ma tratta comunque alcuni temi principali: il parlamento, il presidente della repubblica, come nasce un governo, come nasce una legge. All'occorrenza faccio ampliamenti su referendum, elezioni degli organi locali e simili, e naturalmente quel che non so me lo vado a cercare.
Tutto questo non nacque per caso, ma dai numerosi strepiti dell'ex presidente del consiglio Berlusconi che amava moltissimo parlare di governi illegittimi perché non eletti dal popolo. Nelle scuole dove insegnavo non è mai stato una figura molto popolare tra gli alunni, pure mi rendevo conto che le sue parole arrivavano con una certa forza. Mi sembrò quindi opportuno chiarire alcuni punti principali e, per non dar l'impressione di voler contraddire il capo del governo, senza citarlo nemmeno di striscio improvvisai appunto il piccolo corso di cui sopra, avendo cura che la classe sottoposta al mio arbitrario capriccio imparasse nel dettaglio quelle lezioni, sia pure per semplice sfinimento.
Sia come sia, queste lezioni hanno sempre sortito un certo tasso di gradimento e più volte hanno innescato discussioni piuttosto interessanti senza mai scivolare nella politica spicciola da bar.
Quest'anno avremmo un po' anticipato, ho spiegato alla Terza Amichevole: infatti avremmo avuto il piacere di assistere in diretta alle elezioni politiche e conseguente nascita del governo. Non solo, siccome tutto sembrava promettere una nascita del governo piuttosto travagliata, avremmo anzi potuto studiare la questione nel dettaglio. 
Ma, addirittura, c'era una ulteriore e fascinosissima possibilità: che le camere venissero sciolte quasi subito per indire nuove elezioni.
"Dovete tenere conto che un governo comunque lo faranno: lo hanno sempre fatto, non c'è motivo che non riescano a farlo proprio questa volta. Non c'è nessun rischio che le cose vadano male. Semplicemente, potrete seguire nel dettaglio un momento particolare. Quindi ci armeremo tutti di sacchetti di pop corn e patatine e cornetti di mais e seguiremo la vicenda a grandi linee".
La prospettiva non sembrava priva di interesse ai loro occhi (soprattutto la parte con i pop corn, immagino) - e quanto a me, adesso son qui che scalpito e maledico la mia mala sorte per essere stamani in malattia invece che a spiegargli il meccanismo delle consultazioni presidenziali. Ma, in effetti, prima ancora sarà bene spiegargli come gran parte delle consultazioni avvengano sottobanco perché consistono in manovre molto simili al corteggiamento - e, sottobanco, con raffinata ars manipolatoria, insinuargli il tenue sospetto che appunto in questo consista la politica: mediare, corteggiare, blandire, contrattare fino allo sfinimento per creare un punto d'accordo - e che in tutto ciò non vi è nulla di riprovevole, anzi è quel che manda avanti il mondo da sempre.

Ma siccome la scuola ha i suoi tempi e la politica ne ha altri, talvolta più frenetici ma talvolta più distesi, mi sembra evidente che la Terza Amichevole avrà finito il suo minicorso sulle istituzioni ben prima che il nostro futuro governo abbia la possibilità di insediarsi. Del resto si sa che la vita è breve e non si può trascorrerla tutta a mangiare pop corn - e non si può ragionevolmente sperare che un quattordicenne riesca ad appassionarsi a certi rituali per più di una settimana o due...

3 commenti:

  1. Proprio oggi discutevo con una classe, a proposito di Cicerone, dell'arte del maneggio politico. Spero che gli studenti abbiano colto alcune analogie tra il passato e i tempi post elettorali di oggi. Qualche faccia stupita c'era, eccome!

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  2. Aspetto con ansia il tuo prossimo post. Soprattutto perché, aprendo il tuo blog, mi trovo sempre davanti la faccia di Salvini. Non è esattamente un bel iniziare la giornata......😈

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  3. @Mel:
    È vero che gli anni di Cicerone somigliano parecchio ai nostri, e quanto al,maneggio politico l'antichità classica ha scritto pagine davvero indimenticabili, anche per una specifica tendenza alla sega che assai ci accomuna ai nostri antenati. Sotto questo aspetto il medioevo si mostrò più spiccio (anche se non necessariamente meno democratico)

    @Acquaforte :
    Non avevo proprio considerato questo aspetto della questione - e, giusto in tama col prossimo post che finalmente ho pubblicato, non posso che scusarmi profondamente e di tutto cuore... ☺️

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