venerdì 19 agosto 2016

La contessa segreta - Olga Ibbotson

Olga Ibbotson è famosa soprattutto come autrice per ragazzi, ma questo libro non ha un target di età preciso - anche se ogni ragazzina o giovinetta ne può trarre gran piacere.
La copertina è azzeccatissima (evento molto raro nell'editoria italiana), il rigo scritto sotto il titolo per presentare la storia molto meno: si tratta senz'altro di una storia d'amore, ma descriverla come "la storia di un grande amore, una sfida a tutte le convenzioni sociali" la fa più drammatica del necessario; cioè, drammi volendo ce ne sono, ma sono raccontati in modo assai felpato e il tutto si legge con gran piacere e godimento. 
E' senza dubbio una bella storia d'amore, comunque.

Andiamo per ordine: la prima guerra mondiale è appena finita, e in Russia c'è stata la rivoluzione. Inoltre in Inghilterra, dove si svolge quasi tutta la vicenda, c'è una discreta crisi economica che incide a tutti i livelli.
E così la bellissima e lussuosa... beh, diciamo ex-lussuosa tenuta di Marsham, dove vivono i conti di Westerholme, è in piena decadenza. Il giovane conte Rupert però ha trovato per puro caso un eccellente soluzione, fidanzandosi con una ricchissima ereditiera di grande bellezza e fascino, che ha conosciuto all'ospedale militare dove la fanciulla, infermiera volontaria, lo ha amorevolmente curato. 
Adesso è tempo che la bella ereditiera vada a Marsham, per celebrare il matrimonio ed essere presentata a famiglia e vicinato con tutte le cerimonie del caso.
Nello stesso periodo a Marsham approderà anche una giovane e adorabile cameriera, Anna, che si è rifugiata in Inghilterra dalla Russia, dove fino a poco tempo prima lei e la sua famiglia erano ricchi oltre ogni immaginazione.
Con grande sollievo della lettrice di turno (io) il conte inglese e la contessa russa in incognito non passeranno trecento pagine e passa a becchettarsi e insultarsi, com'è ormai d'uso nella stragrande maggioranza dei romanzi d'amore: infatti il conte Rupert è uno squisito gentiluomo, molto attento a non urtare i sentimenti altrui, mentre Anna, oltre che bella e gran lavoratrice, ha un carattere solare e gentile e una gran comprensione dell'animo umano.
E la fidanzata? 
La fidanzata è un tipo particolare, molto particolare, con una grande passione per l'eugenetica - per esempio non le piacciono gli ebrei e nemmeno gli storpi o i mentecatti. In compenso quasi tutti gli altri personaggi non hanno niente contro le bambine afflitte da qualche leggera malformazione fisica, mostrano un buon grado di comprensione verso le persone un po' confuse mentalmente e la ricca famiglia ebrea approdata di recente nelle vicinanze è assai ben vista da tutti. L'arrivo della fidanzata sarà dunque destinato a creare parecchi attriti, e non certo per colpa di Anna.

E' un romanzo storico costruito con molto garbo e accuratezza: ci sono i problemi con la servitù (la servitù ha una parte molto importante nell'intreccio), le complicazioni con i vicini, i traumi da bombardamenti, il vecchio zio un po' suonato, l'ombra delle problematiche di razza che comincia lentamente a incombere, l'antisemitismo nemmeno troppo strisciante, i musicisti dell'epoca, un corpo di ballo russo assai vivace, le ragazze a caccia di marito, i giri di compere e il tema, sempre molto serio, delle Prove dei Vestiti e della Scelta delle Damigelle - perché c'è un Grande Matrimonio da allestire e non te la puoi cavare con un aperitivo servito agli ospiti in terrazza. 
Le rose, anche. Un sacco di rose. Un cigno di meringa. Una bellissima cavalla bianca (il dono dello Sposo alla Sposa).
E ci sono anche molti dei topi letterari ricorrenti nei romanzi dell'epoca in cui è ambientato:  gli aristocratici russi in esilio, allegri e di buon cuore, il Grandioso Ballo verso cui punta tutta la vicenda, un bel po' di questioni sociali e anche il ritrovamento finale di un tesoro scomparso che risolverà parecchi problemi.
C'è poi una villa inglese assolutamente incantevole che qualsiasi amante del genere adorerà, e un sacco di informazioni sulla vita della servitù all'epoca. 
E' una lettura piacevole, luminosa, rilassante e che fa bene all'anima, nonché una bella storia d'amore, anzi due (volendo, anche tre). Di amore in effetti si parla parecchio, senza limitarsi alle coppie da formare. Per esempio anche la villa è molto amata, e ama molto i suoi abitanti.

E' una lettura che va bene in spiaggia, naturalmente, ma la vedrei molto bene anche in parchi e giardini, sotto gli alberi, all'aperto. Rende bene soprattutto in un clima di mezza estate o tarda primavera, secondo me.
Con questo post idilliaco partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro buone letture e una felice chiusa d'estate a chiunque passi di qua.

2 commenti:

  1. ...e questa tua idilliaca recensione mi intriga assai. Non conosco l'autrice,ma mi fido del tuo giudizio. In questa fine estate (x me ferragosto è come l'Epifania)ho ancora parecchi libri in corso,ma me lo segno.

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  2. Ho letto "Fantasmi sotto sfratto" di Olga Ibbotson, delizioso, infatti mi ricordavo il nome :) Segnerò anche questo in wishlist... intanto ne approfitto per un saluto e buona fine estate
    Alexandra

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