E infatti nessun micio si sognerebbe mai di discriminare un gatto nero in quanto nero, come ben dimostrano queste foto, fornite per gentile concessione da Acquaforte:
La deliziosa, piccola gattina quasinera chiamata Magò è stata accolta con amichevole ospitalità dal più grande gatto quasibianco Benjamin, già ospitato su questo blog qualche tempo fa.
I due ci offrono una piacevole e affettuosa simmetria molto miciosa e non priva di possibili raffronti con la classica raffigurazione yin-yang:
Un altro esempio di simmetria miciosa bianco-nero ci è offerto da Eva*, che mi ha inviato la foto di due gatti (o gatte?) della sua amica Chiara: (osservate il delicato gioco di rimandi tra cravatte, mascherine eccetera):
I gatti sono consapevoli che esiste una sola razza, quella felina, indipendentemente dal colore e dalla taglia, e non si perdono in assurde discriminazioni.
Nella speranza che l'umanità prenda esempio da loro, dedico ai gatti neri e diversamente neri (o anche diversamente gatti) una bella canzone che giocava appunto sulla simmetria dei colori, estesa financo ai cantanti:
* (in questi giorni in lutto stretto per la dipartita del bel Fred, stroncato da infausta malattia e che, pur non essendo affatto nero, era un gatto molto bello e ricco di pregi)
I gatti sono oltre, non c'è niente da fare. ^__^
RispondiEliminaStasera ho finito di leggere un bel giallo di Hans Tuzzi "Il maestro della testa sfondata" ed Bollati Boringhieri. Un bel romanzo, perché tratta di libri, ma quelli speciali, rari. Il mondo dei libri antichi, delle raffinate botteghe dell'antiquariato, dove le copertine (o meglio le legature) sono preziose quasi quanto il libro che ricoprono.
RispondiEliminaAvevo letto già altri 5 romanzi di Tuzzi, ma questo, che è il primo della serie, era introvabile. Quest'anno è stato ristampato, per la gioia di molti.
E poiché parliamo di gatti, ho pensato che quasi in ogni romanzo giallo che si rispetti c'è un gatto, anche solo nello sfondo, anche non fondamentale per la storia. Ma si fa ricordare.
"... Con fare padrone una gatta dei certosini entrò dalla portafinestra affacciata sulle piante della terrazza e si fermò fra le gambe di Frangipane: lo fissò pigra, poi con un balzo gli si accoccolo' in grembo. Lui prese a grattarla con delicatezza dietro le orecchie."
".....lui invece sarebbe tornato a casa, a guardarsi i suoi acquerelli napoletani e a coccolare Garance, la gatta dei Certosini , la sola creatura che sapeva dargli un affetto che non si dovesse elemosinare. Garance?, ma è il nome di un fiore......"
Il romanzo è molto bello, e io lo ricorderò anche per la gatta dei certosini .
@Linda:
RispondiEliminaSo' troppo avanti! ^__^
@Acquaforte:
ADORO i gatti nei gialli :)
Non ho un gatto, ma capita di prendermi cura dei randagi, a prescindere dal colore. Solidarietà a tutti gatti! 😁
RispondiElimina@Mel:
RispondiEliminaLo so, che sei una quinta colonna in incognito :)
@EVA, la mia sbadataggine è imperdonabile. Solo ora, rileggendo con attenzione, mi sono accorta della notizia. Mi dispiace per Fred, spero non abbia sofferto. Un abbraccio.
RispondiElimina@Acquaforte:
RispondiEliminaUn po' ha sofferto, purtroppo. Ma Eva, molto giustamente, ha impedito che soffrisse più dello stretto indispensabile.
@Murasaki:
RispondiEliminai mici sono maschio e femmina, grazie per la pubblicazione, bellissimi, bellissimi tutti!!!
@Acquaforte:
ciao e scusa se ti leggo solo ora....e sì Murasaki ti ha detto tutto già in due righe...quella creaturina era dolce come solo un animale sa essere. E' stata un privilegio la sua presenza in famiglia per 11 anni.
Grazie cara
@Melchisedec:
fai una grande azione per i poveri randagi, Grazie