mercoledì 6 aprile 2016

Come stampare una cronologia in meno di due ore (unplugged)

Per compiere grandi imprese occorrono grandi guerrieri

Da tempo ormai (più o meno da quando ho una LIM a disposizione) quando arriva il tempo della Rivoluzione Francese preparo una cronologia insieme ai miei alunni. Uno dei ragazzi fa da dattilografo, gli altri la copiano. Poi la stampo e do una copia a tutti, e interrogo i ragazzi davanti alla LIM con la cronologia proiettata.
Quello che segue è il veridico resoconto di come ho fatto a stamparla quest'anno.

Premetto che, per quanto imbranata, anch'io di solito riesco a produrre una stampa in pochi secondi in circostanze favorevoli. Si da il caso tuttavia che le circostanze, nella mia scuola, non sempre siano favorevolissime. 

Ma andiamo per ordine.
La cronologia era stata scritta su Works, un programmino molto leggero per videoscrittura. L'ho scelto prima di tutto perché funzionava, mentre in Word non riuscivamo ad aprire un file nuovo. Chissà perché?

Tempo per produrre la cronologia: circa tre ore di lezione, intervallate da abbondanti chiacchiere, squarci di spiegazioni e molte domande. 
Finita la mattinata, sono rimasta a scuola per fare varie cose, tra cui appunto la stampa (per la quale avevo stanziato una manciata di minuti).
Prima fase: sono andata in classe e ho riguardato la cronologia, ritoccandola in qualche punto. Tempo: circa 5 minuti. Poi ho tentato di salvare il file in Word, perché il computer di Sala Insegnanti non ha Works.
Il computer ha mandato a dire che non c'era spazio sufficiente sulla mia chiavetta per salvare il file (due cartelle scarse, scritte grandi).
Ho sgranato gli occhi "Ma che mi racconti?" ho chiesto al computer, piuttosto seccata.
Il computer non mi ha risposto.
Ho ritentato il salvataggio in Word, e di nuovo mi ha spiegato che non c'era posto sulla chiavetta.
Allora ho aperto un file di Word già esistente e da lì ho provato ad aprirne uno nuovo. E finalmente ho capito: la licenza Word sul computer della LIM era scaduta, e quindi continuava ad aprire i vecchi file, ma si rifiutava di farne di nuovi.
Allora ho salvato la cronologia in formato testo (txt), l'ho copiata senza problemi e sono andata al computer in Sala Insegnanti, dove al momento c'è l'unica stampante funzionante di tutta la scuola (beh, sì, ce ne sarebbe una anche nel laboratorio di informatica, ma non ricordo la password, e comunque non è che faccia sempre tanto bene nemmeno quella). 
Il computer di Sala Insegnanti si è rifiutato di leggere il file in formato testo.
"Si può sapere cosa combini?" gli ho chiesto offesissima.
Nemmeno lui mi ha risposto.
Sono tornata al computer della LIM, ho riaperto la cronologia, ho copiato tutto su un nuovo file in Works e poi l' ho salvato in formato testo.
Nel frattempo era già passata più di mezz'ora, anche perché i due computer sono ai due capi opposti della scuola.

Sono tornata in Sala Insegnanti. Il computer ha gentilmente accettato il file in formato testo. Ho avviato la stampa.
La stampante ha rugliato, poi si è inceppata. Si inceppa speso, in questo periodo.
Allora, in base alla procedura che abbiamo imparato a seguire in questo caso, ho spento, ho riacceso e ho disincastrato il foglio (manovra piuttosto complicata con quel modello di stampante). Poi ho riavviato la stampa, e di nuovo il foglio si è incastrato.
Allora ho spento la stampante, l'ho lasciata riposare qualche minuto, poi l'ho riaccesa. L'ho accarezzata e le ho spiegato che era bella e brava (non so se serve, ma ad ogni buon conto nei casi più critici faccio anche quello. Sospetto che questo rituale serva soprattutto a placare me, che in questo modo non trasmetto il mio nervosismo alla povera stampante stressata). Poi ho di nuovo lanciato la stampa, che questa volta è andata a buon fine.
Ho ringraziato la stampante, poi sono andata alla fotocopiatrice.

In questo periodo anche la fotocopiatrice è molto stressata. Ogni volta che fa una fotocopia lancia lunghi gemiti strazianti, ma soprattutto in certi momenti fa una fotocopia qualsiasi tasto venga toccato: se chiedi un ingrandimento fa una fotocopia (non ingrandita), se chiedi una fotocopia fa una fotocopia, se chiedi un colore più intenso fa una fotocopia (del colore solito), se chiedi 22 fotocopie ti fa una fotocopia, ma te la fa dopo il primo 2 e non ti fa mettere il secondo 2 nel display.
Ho pigiato il tasto di reset (ottenendo con ciò la quarta fotocopia), poi l'ho fatta riposare qualche minuto e, a tradimento, sono riuscita a inserire la richiesta di 18 fotocopie. Con grandi lamentazioni straziate la macchina ha accettato la richiesta e ha sfornato tutte le fotocopie.
Ho preso il pacchetto delle fotocopie, l'ho rimesso nella fotocopiatrice per fare il fronte-retro e ho chiesto 22 copie della seconda facciata della cronologia. E le ho ottenute, seppure tra grandi lamenti e gemiti.
Con il mio bel pacchetto di fotocopie ben croccanti sono tornata in Sala Insegnanti, dove ho messo il tutto in apposito inserto per consegnarle il giorno dopo ai ragazzi.
Non mi sono sorpresa molto quando, guardando l'orologio, ho realizzato che dal momento del mio primo, ingenuo tentativo di copia del file era passata più di un ora e mezzo.

D'accordo, io sono una persona dai tempi distesi; non mi piace che mi facciano fretta e non ho ritmi frenetici. E non mi è mai dispiaciuto passare qualche quarto d'ora in più a scuola, senza badare troppo all'indice di produttività. Ma, sinceramente, più di un ora e mezzo per stampare 22 copie di una cronologia di due facciate mi sembra un po' troppo.

Come in quasi tutte le cose comunque c'è stato un aspetto positivo: vedere la classe che si rotolava dal gran ridere mentre gli raccontavo punto per punto l'avventurosa stampa. 
Dopotutto, un piccolo interludio comico migliora il clima in classe e favorisce la concentrazione dei discenti (quando hanno smesso di ridere, si capisce).
Io, comunque, ero disponibile anche a passare quell'ora e mezzo in modo un po' più proficuo, avendone la possibilità.

Aggiornamento dopo due settimane:
Dopo lunghi mesi di attesa, il prof. Jorge nostro responsabile informatico ha finalmente ottenuto una nuova stampante per la sala docenti, montata l'altro ieri. Nel frattempo anche la fotocopiatrice è stata riparata.

6 commenti:

  1. I raccontini autobiografici degli insegnanti di natura comica e autoironica allentano la tensione, è così. Se avviene cum grano salis è una buona pratica educativa.

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  2. Solo due ore? E sei pure riuscita a stampare in sala docenti? Quindi voi avete un computer con stampante in sala docenti?

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  3. Le gioie della tecnologia!
    A volte sembra che le varie macchine siano dotate di...vita propria, quasi a fare per dispetto ;)
    Buona serata!

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  4. @Mel:
    di sicuro il mio era di natura comica, sì. E siccome i ragazzi vivono nella scuola (e combattono con la LIM insieme a noi) ne potevano valutare la verosimiglianza ^__^

    @Dolcezze:
    Sì, abbiamo un computer in sala docenti. Dire che abbiamo anche una stampante, però, mi sembra allargarci un po' troppo (anche se si dice in giro che sia stata ordinata una stampante nuova)

    @Cautelosa:
    Davvero, la tecnologia ci elargisce gioie in quantità...

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  5. Posto che è un po' di tempo che non ti leggo (mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa!)... perché unplugghed? :-)

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  6. gaberricci:
    non importa quanto stai lontano, è sempre un piacere ritrovarti ^__^
    "unplugged" ha diversi significati, a quel che ho capito. Il più consueto è riferito alla musica acustica, cioè eseguita senza strumenti elettrici; però ha sviluppato un suo significato collaterale di "senza fronzoli o condimenti per renderle il prodotto più gustoso". Lo uso per i post squisitamente reali in cui racconto la semplice e nuda verità ma che risultano talmente assurdi da poter venire sospettati di artificio per renderli più gradevoli sul piano narrativo.
    Comunque ne approfitto per aggiungere che, dopo lunghi mesi di richieste, il prof. Jorge nostro responsabile informatico ha finalmente ottenuto una nuova stampante per la sala docenti, montata l'altro ieri, e la fotocopiatrice è stata riparata. Anzi, lo aggiungo anche nel post.

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