giovedì 10 marzo 2016

Gran Torneo delle citazioni (stavolta poetiche)


Il torneo di citazioni organizzato l'anno scorso dalla povna mi era rimasto nel cuore, così all'inizio dell'anno scolastico avevo chiesto alla Prima Diligente, con cui faccio solo italiano, di portarmi una citazione qualsiasi da un libro che gli fosse piaciuto, giusto per conoscerli meglio e farmi un idea del retroterra culturale; e gli avevo pure messo il voto - per familiarizzarli con l'idea che "li valuto anche per come respirano". Naturalmente gli avevo messo dei voti piuttosto alti, per familiarizzarli con l'idea che la prof. Murasaki era buona e comprensiva e non si nutriva di carne umana, ma nel complesso non ne era venuto fuori granché - il retroterra culturale non sembrava dei più alti; anche se i ragazzi leggevano molto e volentieri, non sembravano letture di particolare livello.

Qualche giorno fa mi è venuta l'idea di ripetere l'esperimento, ma con citazioni poetiche. Un po' spaventati, molti mi hanno detto che non conoscevano poesie, anche se poi è risultato che di poesie alle elementari ne avevano lette una barcata, e pure imparate parecchie a memoria.
"Cercatene qualcuna" avevo ordinato "Vanno benissimo anche quelle delle elementari. Poesie, filastrocche e canzoni. Trovatemi una citazione che per voi significa qualcosa e spiegate perché l'avete scelta. Stavolta non metterò il voto ma sceglierò quella che mi è piaciuta di più".
Stabilito che la canzone dovevano solo leggerla, e non cantarla, e che l'unico divieto erano le poesie che avevano letto con me, hanno chiesto che portassi anch'io la mia brava citazione.
Ho accettato con serena incoscienza, confidando nel mio ricco carniere di letture d'ogni sorta, ma tutto quello che mi veniva in mente mi sembrava improponibile: le citazioni da canzoni e libretti d'opera erano spesso difficili o astruse, e parlavano di temi per loro ancora incomprensibili (sono una Prima ancora implume, che non ha ancora compiuto il salto verso l'adolescenza, come tutte le prime di questa nuova mandata, e il loro lessico non è particolarmente ricco), Dante, Guinicelli e Leopardi mi sembravano ostici, Pascoli troppo lamentoso, le poesie di guerra troppo dure, quelle di Tolkien mi piacciono solo in inglese, greci e latini richiedono sempre un po' di introduzione, questo non andava bene e quello nemmeno... 

Infine il Gran Giorno è arrivato, e ha portato bei frutti. Solo un paio si sono nascosti dietro improbabili scuse, e solo uno (piuttosto distratto quando do le istruzioni per i compiti) ha portato un pezzo in prosa. Ed essi sono stati rampognati.
Molti hanno raccontato di essersi messi a frugare nei libri di poesie che c'erano a casa e di avere pescato da lì (che era la mia segreta speranza), qualcuno è ricorso per assistenza ai fratelli maggiori e ai loro libri di scuola, qualcuno ha navigato in rete a caccia di ispirazione e qualcuno ha riesaminato il repertorio dei suoi cantanti preferiti. Abbiamo avuto un Leopardi e un Pascoli - letti assai male per i problemi di cui sopra, e anche inutilmente lunghi, ma ho fatto finta di niente; e anche uno Shakespeare spurio (il celebre La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata che la rete gli ha regalato ma che sembra attribuibile al Talmud o, a scelta, a un poeta inglese del Settecento, ma di ciò ho evitato con cura di fare parola) poi, in ordine sparso: un poeta sardo nonno di un alunno, che si era scritto da vivo una poesia per la sua tomba - e la poesia è stata filologicamente letta prima in sardo e poi in italiano - un sonetto di Trilussa contro il razzismo dedicato a un simpatico cane, due filastrocche marine, la vita che non è una scala di cristallo di Hughes, l'inno della Juventus, alcune fascinose poesie italiane che non avevo mai sentito prima, una poesia in siciliano, una ninna nanna, versi di Mengoni, Tiziano Ferro e Fedez, Avrai di Baglioni e altre cose che non ricordo.
Abbiamo passato un ora assai piacevole e ognuno ha tirato fuori qualcosa di sé.
Alla fine, dopo avere elargito gran copia di complimenti ho premiato il presunto Shakespeare con scelta politicamente corretta perché eravamo a due giorni dalla festa della donna e qualcosa sulla pari dignità della donna e contro la violenza ci stava assai bene, ma quella che mi ha colpito di più è stata Diritto al gioco di Tognolini, che non conoscevo e che secondo me andrebbe scolpita all'interno di ogni Sala Insegnanti, per ricordare a tutti  noi l'importanza che ha trovare quel che non si stava minimamente cercando.
In fondo è quel che è successo a noi stamani, perché avevo sì qualche obbiettivo didattico, ma piccolino piccolino - non una cosa seria come i miei amati pronomi.
Ho concluso con la mia personale citazione: Eliot, naturalmente, e proprio non so come ho fatto ad avere dei dubbi nella scelta:
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
la ragione, credetemi, è sempre la stessa:
ha la mente perduta in rapimento ed in contemplazione
del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
del suo ineffabile, effabile,
effineffabile,
profondo e inscrutabile unico NOME.
Naturalmente ho dovuto spiegare sia ineffabile che effabile ma in fondo era una lezione di italiano e dovrò pure fare qualcosa ogni tanto per guadagnarmi lo stipendio.

L'anno prossimo quasi quasi ci riprovo. Crescono in fretta, a quell'età.

45 commenti:

  1. Meravigliosa idea e meravigliosa citazione...ma sai che quasi quasi ti copio?

    RispondiElimina
  2. La scelta

    Non si sceglie di nascere. Né morire
    equivale davvero ad una scelta.
    Così, si sceglie soltanto nella vita
    ciò ch'è già vita, ciò ch'è già mortale.
    Ci si spende sul poco. Pure, è un tutto,
    quanto basta a sfidare il niente o il caos.


    (Armanda Guiducci, Poesie per un uomo, Arnoldo Mondadori Ed, 1965)

    RispondiElimina
  3. Ma quasi quasi ti copio anch'io :-) Naturalmente, scegliendo a tema, e il tema essendo matematica, credo che sarà divertente.

    RispondiElimina
  4. Ogni tanto ti leggo. Ti ruberei Tognolini per ricopiarla pari pari. Chapeau all'alunno che l'ha scelta.

    RispondiElimina
  5. @Dolcezze:
    A buon rendere ^__^

    @Acquaforte:
    Meravigliosa come sempre, e come sempre per me del tutto ignota (ma forse da far leggere, prima della fine dell'anno, alla mia prima, perché porta dentro un bel messaggio)

    @Pellegrina:
    E' sempre un piacere ritrovarti ^__^
    L'alunna che ha scelto Tognolini, in verità, è una ragazza notevole - molto ben mascherata dietro una facciata molto ingenua&fiduciosa.
    Il disegno del post raffigura, appunto, un torneo ma viene da un testo di metà 500. Puoi trovarlo in
    https://hiddencause.wordpress.com/tag/edmund-bonner/
    con qualche riga di spiegazione, o guardare direttamente la versione ingrandita a
    https://hiddencause.files.wordpress.com/2013/08/de-arte-athletica-ii.jpg
    dove si vede piuttosto bene, cavalieri, spettatori e tutto quanto il resto.

    RispondiElimina
  6. Be', grazie. Auguri alla ragazza. Ieri mi sono letta tutto il tuo Tolkien. Alcune osservazioni veramente molto acute, sorprendenti. Ma tu sei un po' cosi', discretissima e poi di colpo sorprendente. Non sempre sono d'accordo, (ad esempio trovo la mutazione di Eowyn molto forzata e abbastanza maschile oriented e non mi piace Jackson, non per filologismo ma perché banalizza troppo), ma mi sono goduta tutta la tua lettura. Ne scriverai ancora?
    P.S. riflettevo su un tuo post. Sono romanzi senza padri. I padri o non esistono, sono quasi tutti orfani o sono i figli a morire prima di loro (Theoden), o quando esistono sono figure tremende. Denethor, come scrivevi tu giustamente, è l'epitome del padre mortifero e vaccamente geloso; ma anche il suocero Elrond non scherza (autobiografico, almeno un po'). Ma è il padre di una donna, e la violenza, la gelosia son più sfumate. Cmq è curioso, è una dimensione totalmente cancellata, come altre del resto, probabilmente non per caso. Dicamo che le famiglie in sé non ne escono granché bene. Interessante.
    Vado a vedere l'immagine. Non so nulla dell'editoria inglese di quel periodo (si' e no mi fermo a Caxton).

    RispondiElimina
  7. P.S.: Quando intendo maschile oriented per Eowyn mi riferisco alla trasformazione in crocerossina, non alla scelta di mollare casa e lavoro di cura, evidentemente. Il che comunque possiblmente sarebbe meglio fare senza voler cercare la morte, bensi' la propria vita...

    RispondiElimina
  8. Oh sì, scriverò ancora su Tolkien ^__^
    Confesso che a me la storia di Eowyn ha sempre convinto, punto per punto. Considera però che cerca la morte in un momento in cui solo la morte le sembrava possibile, e decide di scegliere almeno COME morire: di speranza in quel momento ce n'era veramente poca, e lei non ha la minima fiducia che Aragorn riesca a ottenere qualcosa percorrendo il Sentiero dei Morti - senza contare che aveva camminato nelle tenebre troppo a lungo, come Aragorn spiega a Eomer.
    Quanto a Jackson, sono assolutamente d'accordo che ha banalizzato troppo, ma nell'Hobbit mi sembra che abbia comunque banalizzato meno che nel SDA, o comunque ha salvato molto di quel che andava salvato dal mio punto di vista.
    E' verissimo che le famiglie sono quasi completamente assenti, e quel che c'è non entusiasma certo (Denethor, appunto. Con Elrond le cose sono più sfumate, lui e Aragorn parlano, lui e Arwen non sappiamo cosa si sono detti, ma non sembra aver fatto una particolare opposizione, Arwen ha fatto più o meno quel che voleva e non ha dovuto scappare dalla torre intrecciandosi i capelli o cose del genere. Sotto questo aspetto Thingol ha fatto di molto peggio, fermo restando che anche lì la figlia ha poi fatto quel che voleva).
    Di fatto conosciamo soltanto la famiglia Cotton e quella di Maggot, tra gli hobbit, poi qualche famiglia dove c'è solo il padre (Gimli e Gloin, la madre non sappiamo nemmeno se è ancora viva, ma i due non interagiscono tra loro, Denethor e figli, e sorvoliamo pietosamente, e Sam e suo padre, che a tratti intravediamo come padre e figlio e sembrano avere un rapporto decente). Fine. Pipino ha un padre, che non vediamo mai in scena, Merry potrebbe essere nato sotto un cavolo, per quel che ne sappiamo, e poi una ricca collezione di orfani e orfanelli, primi fra tutti Bilbo e Frodo.
    Piuttosto curioso visto che Tolkien si sposò giovane ed ebbe una famiglia numerosa e, per quel che sappiamo, piuttosto felice.

    RispondiElimina
  9. ...un po' indietro con gli articoli...dico solo STUPENDA INIZIATIVA!!

    RispondiElimina
  10. ...ah già...voglio citare due delle mie preferite:

    "Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera."
    S.Quasimodo


    "Bosco di Courton luglio 1918

    Si sta come
    d'autunno
    sugli alberi
    le foglie"
    G.Ungaretti

    RispondiElimina
  11. ...e complimenti Acquaforte ;-)

    RispondiElimina
  12. Sono state le tue parole a scegliere la poesia. Non importa cosa dobbiamo sfidare, ma il tutto è davvero l'effineffabile: ciò che esiste perché ha un nome e ciò che è ancora nascosto, segreto, misterioso, straordinario. Ineffabile.

    RispondiElimina
  13. L'effineffabile è poesia allo stato puro.

    RispondiElimina
  14. @Eva:
    Avevo pensato a Ungaretti, ma mi è sembrato triste. Come ho scritto, mi sono fatta un'infinità di seghe mentali. Ma i gatti risolvono sempre tutto ^__^

    @Acquaforte e sig. Train:
    poesia allo stato puro, sì, ma mai fine a sé stessa: che davvero racchiude tutto

    RispondiElimina
  15. @Murasaki:
    Eh lo so, quasi tutta la scrittura di Ungaretti è intrisa di dolore.... figurati che m'è piaciuto sempre tanto, nei suoi scritti trovavo solo Coraggio ed Amore per la Vita ed avevo 11 anni quando l'ho letto la prima volta(sempre grazie al Prof di Lettere delle Medie)....ma, a pensarci bene, avevo già 12 gatti....che mi han consolata per benino ;-D !!!!!!
    Ciao :-)

    RispondiElimina
  16. @Murasaki @acquaforte @BETH @dhaulagiri8167:
    Più che citazione poetica questa è pura poesia....vedere e sentir recitare 2 Mostri Sacri, uno dei quali ci lega tutte ad un indelebile ricordo ed un Personaggio oramai MITICO...l'altro è un Artista che mette il suo tocco da Maestro anche nella pittura....
    https://www.youtube.com/watch?v=xMxByFQ-xXU
    Chi andrà per prima la cinema???

    RispondiElimina
  17. ....aehm scusa dhaulagiri8167 se ti ho "articolato" al femminile...ho scritto in fretta!!
    P.S.
    Murasaki:
    Shakespeare ed il cinema lo hai mai affrontato o è troppo pesante per i ragazzi ancora?...ooops è una domanda che ti ho già fatto?... se sì sorry....

    RispondiElimina
  18. No, non me l'avevi mai fatta e sì, quando ho una seconda Shakespeare lo faccio vedere spesso. C'è il Romeo + Juliet con De Caprio e il Mercante di Venezia con De Niro e il Molto rumore per nulla con Kenneth Branagh. Ma quello che piace di più, mi sono accorta con un certo stupore, è Shakespeare in love, che a me era sembrato una tavanata galattica quando lo vidi. Però ero già adulta, magari a tredici anni mi avrebbe colpito in altro modo. Ad ogni modo per me Shakespeare è un pilastro indispensabile della letteratura e trovo doveroso darne in qualche modo almeno un assaggio. Per quanto ne so, sono assolutamente l'unica insegnante di Italiano che ha questa fissazione.

    RispondiElimina
  19. Varie cose da rispondere, zero tempo e una valigia da preparare per l'alba... A Rohan hanno tutti un rapporto un po' esasperato con la morte: forse Tolkien esprime così l'altro lato o il lato oscuro del guerriero. Eowyn rientra in parte in questo, ma quel che io sento e che non mi piace è l'avvicinarla un po' troppo a un'esaltata, un'esaltata che rientra nell'equilibrio lasciando i sogni di gloria al mondo maschile, dopo un exploit destinato a rimanere unico, per quanto fuori misura, nel momento in cui accetta l'amore domestico di un giovane assennato e cadetto. (E bada che Faramir è uno dei miei personaggi preferiti.) La massima gloria celebra la fine di sé stessa. Ora mi puoi dire che la ricerca di gloria in sé non è necessariamente valore per Tolkien, però è curioso che il concetto sia comunque espresso al suo massimo quando ad agire è una donna, la sola donna, o personaggio femminile, che agisce, di fatto, se escludiamo Shelob, peraltro vorace ma fissa nell'oscurità simbolica della sua caverna. Boh, ci penserò su ancora.
    Comunque non dico affatto che sia un personaggio non riuscito, anzi. L'evoluzione dipinta è credibile. Semplicemente è una donna che rientra di buon grado nei valori femminili più tradizionali, superata la fase di malattia acuta che conclude forse non a caso il suo tentativo di evasione dagli stessi. E in un romanzo praticamente senza donne questo ha un peso molto forte. Poi c'è il contesto di oscurità che evocavi ma per ora non ho tempo :-/.
    Aspetto con impazienza il prossimo post tolkeniano, allora :-).
    P.S.: hai un captcha dannato!!!!

    RispondiElimina
  20. Caspita che meraviglia l'idea di parlare di Shakespeare che io amo da sempre infinitamente. SiL mi è parzialmente piaciuto, soprattutto le scene in cui provano agendo per una volta tutto ciò che il ruolo suggerisce, ma lo trovo piuttosto diseguale e sfilacciato totalmente alla fine.

    RispondiElimina
  21. @Murasaki:
    beh "Shakespeare in Love" tenta di farci capire l'atmosfera che si "respirava" a quei tempi e gli autori hanno cercato di captare "le cose" come, forse, le vedeva lui e "come" certi accadimenti hanno influenzato il suo lavoro...Certo con molte licenze poetiche, come la storia con Lady Viola che in molti punti collima con gli avvenimenti del "Romeo&Giulietta"cui Wil sta lavorando...ma è pure un film storico/fantastico non una biografia....Io l'ho amato tantissimo ed il finale ispirato a "la 12^notte" mi ha emozionata...avevo 25 anni quando lo vidi!!
    C'è anche "sogno di una notte di mezza estate" di Michael Hoffman, con Michelle Pfeiffer...non è male,molto solare e la recitazione fresca...mentre "Rosencrantz e Guildenstern sono morti" di Tom Stoppard è difficilino pur se molto bello. Non cito i Capolavori di Zeffirelli poiché molto "teatrali" per i giovani ma magari un tentativo vincente, con "Romeo e Giulietta" potrebbe essere fatto e magari vinto... Poi c'è "Titus" di Julie Taymor, con protagonista Anthony Hopkins ma è elaboratissimo e troppo complesso, "Riccardo III" col nostro Ian McKellen, oppure "O come Otello" con quel figo di Josh Artnett..che forse potrebbe essere presentato...ma posso suggerire "Riccardo III un uomo un Re" di e con Al Pacino perché è un documentario molto ben fatto....E perché non "West Side Story"?"Cesare deve morire"?....Ovviamente si fa così "pour parler" ;-D
    Ciao
    EVVIVA SHAKESPEARE SEMPRE ED OVUNQUE!!!

    RispondiElimina
  22. @Pellegrina:
    Su Shakespeare in Love sono assolutamente d'accordo con te, ma ai ragazzi è piaciuto e i costumi recitano veramente bene ^__^
    Io ho cominciato a leggere Shakespeare a nove anni. Chiesi a mia madre la storia di Romeo e Giulietta, e lei me la raccontò. Poi disse "Vuoi provare a leggerlo?". Lo lessi, ci capii il giusto in certe parti ma mi piacque assai, e visto che il libro era l'edizione Sansoni "Tutto Shakespeare" cominciai a spulciare qua e là. Mi piacque molto il Mercante di Venezia, l'inizio di Re Lear e... Macbeth. Più varia altra roba. Avere fatto questo passo in giovanissima età (come avviene per la maggioranza dei bambini inglesi) ha reso Shakespeare per me un qualcosa da consultare, spulciare, leggere o guardare con una certa regolarità.
    Crescendo mi sono accorta che questa familiarità che davo per scontata era in realtà piuttosto rara, e siccome non credo ai Libri Indispensabili ma credo nell'indispensabilità di una buona familiarità con Omero e Shakespeare, dispenso Omero con una certa abbondanza e cerco di dare un piccolo approccio a Shakespeare ai miei alunni. E' l'unico caso in cui non sto a guardare l'indice di gradimento (che di solito è comunque piuttosto alto). I film sono un buon aiuto perché Shakespeare è un autore teatrale e dunque va visto RAPPRESENTATO.

    @Eva:
    Bupna parte dei tuoi suggerimenti sono impraticabili (per quanto, forse, chissà, un Riccardo III... ma sono giovanini, l'unico tentativo che ho fatto col Macbeth di Polanski lasciò la classe piuttosto stranita, ed era una classe molto, molto ben disposta verso qualsiasi cosa provassi a propinargli perché mi beccavano il granturco dalle mani).
    Ignoravo invece il Sogno di Hoffman, e farò del mio meglio per rimediare, perché potrebbe piacere molto. Grazie ^__^

    RispondiElimina
  23. @Pellegrina, di nuovo:
    Prima di tutto buon viaggio, anche se in ritardo.
    A Rohan tutti hanno un rapporto un po' esasperato non tanto con la morte, ma verso la guerra, la bellezza della guerra, l'amore per il combattimento eccetera eccetera - e dunque con la bellezza della morte eroica in guerra. Ma è una caratteristica del popolo di Rohan, se appena vai a Minas Tirith ci insistono tutti molto meno. Faramir, in particolare, combatte perché c'è da combattere e lo fa bene perché fa bene tutto quel che fa (anche per me è uno dei personaggi preferiti, ma dobbiamo ammettere che Egli E' Praticamente Perfetto e non sbaglia un colpo che sia uno!); però sulla guerra il suo punto di vista non è diverso da quello di Aragorn, o degli hobbit, ed è in sintesi il punto di vista di Tolkien: il vero coraggio non si mostra solo attaccando a spada sguainata, anzi spesso il vero coraggio sta da tutt'altra parte, ed è quello di Frodo e di Sam: andare avanti nonostante tutto perché c'è qualcosa di scomodo da fare e nessuno possa un giorno dire che non si è provato di tutto pur di portare a termine l'increscioso incarico. Ecco quindi che l'amore per le belle gesta gloriose in Eowyn è visto come una specie di febbre di crescenza NON PERCHE' EOWYN E' UNA DONNA, ma perché l'amore per la guerra di per sé è un valore falso (anche se può riuscire utile in certe circostanze). Eowyn che, sotto l'influsso di Faramir (un influsso che è dato dall'ammirazione che prova spontaneamente per lui, che le parla di pace ma all'occorrenza sa anche fare la guerra) decide che vuole occuparsi solo di quel che cresce ed è vivo, fa una scelta diversa da quella che il suo pedigree prevederebbe, e la fa perché è cresciuta. Il fatto che a noi dispiaccia un po' vederla, non dico rinnegare, ma "superare" la fase eroica e guerriera, che amiamo molto perché è l'unica donna con la spada di tutto il romanzo e vorremmo vederla combattere fino alla fine come Marfisa e Bradamante non toglie il fatto che Tolkien (che, non scordiamolo, la guerra l'ha vista, al contrario di noi, e se n'è saziato molto presto, anche perché era una guerra niente affatto eroica ma solo molto sanguinosa) veda la sua svolta come positiva, così come vede positivo il momento in cui Frodo butta via Pungolo e la pregiatissima armatura di mithril dicendo che non porterà mai più armi, per quanto belle possano essere.
    Con tutto ciò, capisco il tuo punto di vista perché la Ragazza con la Spada è sempre e comunque uno dei miei personaggi preferiti ^__^
    (Il discorso del cadetto comunque non ha senso: al momento in cui Eowyn lo sposa, Faramir non è più un cadetto, anche se il ritorno di Aragorn sul trono lo mette in posizione subordinata. E poi, siamo sicuri che sarebbe stato per lei un affare migliore sposare Boromir? Se Faramir è uno dei miei personaggi preferiti, Boromir è un personaggio che non mi è mai stato simpatico, anche se fa una fine molto rispettabile; o meglio, alla fine fa un Gesto Eroico che gli permette di morire riacquistando un minimo di rispetto per sé. Di fatto, combattere è l'unica cosa che sa fare. Combattere, e pestare i piedi perché vuole qualcosa che non gli spetta - ad esempio andare a Gran Burrone, quando il sogno sembrava rivolto soprattutto a Faramir)

    Per quanto rigiuarda l'Abominevole Captcha, esso è lì del tutto contro la mia volontà e ho pure chiesto se me lo toglievano, ma non mi hanno degnato di risposta. Però, se hai un account su Wordpress o Google puoi ignorarlo in tutta tranquillità e il commento viene pubblicato comunque ^__^

    RispondiElimina
  24. Grazie del buon viaggio, sono ancora di corsa e lo sarò tutta la settimana prossima, ma provo a mettere giù qualche parola. Le spade, ah, le spade... mi hanno regalato una volta per un compleanno un pugnale giapponese (non affilato) tanto mi piacciono le lame :-P.
    Mi interessa davvero questa discussione per mera questione "letterata", quindi mi ci appassiono perché il confronto mi permette di elaborare meglio quel che leggo nel romanzo. Perciò ti prego, non prenderla come amore di polemica se continuo a riflettere.
    1 di 2 - Per l'amor del cielo, il povero Boromir è uno dei pochissimi personaggi del LOR messi lì per non essere personaggi preferiti, quindi figuriamoci se si può pensare che sarebbe un marito migliore! La sua migliore scena è da morto visto attraverso gli occhi del fratello... una delle atmosfere più belle del romanzo secondo me. No, la riflessione viene dal fatto che Eowyn rinunci insieme a Aragorn o se si vuole meglio dire al sogno di Aragorn (espresso da lui con il tipico "lei non mi conosce ecc."), alla possibilità di essere "regina", perché Farmir "non è un re", giacché ovviamente in presenza del re torna a essere un "secondo", non potendo più fare neppure il sovrintendente, cosa che peraltro non sembra importargli più di tanto, con ciò inserendosi nella simpatia perfetta del personaggio. Cioè, fa tutto parte della reductio ad foeminam "normale", cosa che i personaggi maschili al contrario di lei non vivono. Né Aragorn né Faramir e neppure Eomer: restano quel che sono, o comunque conservano tutti i loro tratti, acquisendone se del caso altri. Al caso faranno quel che hanno sempre fatto, anche se ovviamente (che Tolkien non sia un seguace del gesto eroico o della bella morte si sa da tempo, o meglio da sempre malgrado certi tentativi di travisamento ormai confutati), non sono guerrafondai come non lo è l'autore. Ma nemmeno Eowyn lo è se è per questo: vuole solo uscire di casa e dal lavoro di cura. Peraltro, chiamala scema! Ma il modello che lei finisce per abbracciare E' di nuovo un lavoro di cura: moglie e "madre" sia pure in senso esteso a "tutto ciò che cresce", sia pure con un uomo che è la perfezione - per noi, almeno. E come vuoi rifiutare un uomo così? Come puoi "non volere amarlo"?

    RispondiElimina
  25. L'improvviso voltafaccia di lei sui suoi desideri diciamo professionali, sia pure dopo il periodo di guarigione, quindi di mutamento interiore, comparabile e sincrono al travaglio di Frodo ma molto più in piccolo, sembra piovere dal cielo, altrettanto assolutizzante e vagamente isterico della sua passione per l'eroismo. Ma ci penserà il marito a metterla tranquilla, a darle la misura. Del resto Farmir è questo: la misura. Perciò nonostante tutto gli manca quel pizzico di fascino e anche di scanzonata allegria del Ramingo, cosa che lei avverte benissimo.
    Quanto a Tolkien era un uomo abbastanza tradizionale in materia: non stupisce che abbia voluto far passare questo tipo femminile. Il che poi quadra anche molto bene con il romanzo di formazione e con i racconti degli exploit eroici di alcune donne sovrumane nell'epica, poi però soggiogate dall'eroe di turno, mica parliamo di un dilettante di letteratura edificante, sia chiaro. Però guarda caso questa rinuncia è fatta da una donna e solo da una donna, che inoltre rappresenta particamente il solo personaggio femminile dirompente e che offra occasione di identificazione in tutto il romanzo, ciò che non è senza peso. Per di più la scelta avviene quando le minacce sono svanite, quindi non c'è il dovere etico a imporlo.
    Insomma, una scelta meno piovuta dal cielo e che prevedesse la possibilità che entrambi salvaguardassero gli aspetti che li compongono avrebbe dato una sfumatura diversa al personaggio e alla sua evoluzione. Così, invece, l'amore di Eowyn per l'esterno e l'avventura diviene niente più che una parte della sua infatuazione per chi li simboleggia, destinata a essere perduta con il suo rinsavimento emotivo. Mentre il suo desiderio di indipendenza, come Faramir riconosce e capisce (ma quanto è figo 'st'uomo?), nasce e esiste a prescindere da Aragorn. Lui pare solo il mezzo necessario per passare all'atto, come del resto scrivevi tu.
    E il silmaril me la mandi buona con il captcha :-).
    Buona Pasqua.

    RispondiElimina
  26. @Murasaki:
    Eh lo so che certi suggerimenti sono impraticabili anche se, il docufilm di Al Pacino su Riccardo III è fighissimo (ci sono alcuni attori giovani e che adesso sono Star....tipo Jeremy Irons) ed è bella una classe "molto molto ben disposta"!
    Se ignoravi "Sogno di Una Notte di Mezza Estate" di Hoffman, appena puoi allora rimedia, perché potrebbe piacere molto.....Di seguito il cast...troverai delle sorprese!!
    Kevin Kline: Nick Bottom
    Michelle Pfeiffer: Titania
    Rupert Everett: Oberon
    Stanley Tucci: Puck
    Calista Flockhart: Elena----UNICO NEO......
    Christian Bale: Demetrio----WOW
    Dominic West: Lisandro
    David Strathairn: Teseo
    Sophie Marceau: Ippolita----BELLISSIMA!
    Bernard Hill: Egeo----IL NOSTRO RE THEODEN
    Anna Friel: Ermia
    Sam Rockwell: Francis Flute
    Paola Pessot: Moustardseed
    Heather Parisi: moglie di Nick Bottom----Sì LEI!!!


    Grazie a te ^__^

    RispondiElimina
  27. @Eva:
    In realtà il docufilm l'ho anche visto, ed è molto bello. Però non ha molto senso vederlo se non si conosce nulla del Riccardo III...
    (anche Heather Parisi? Devo assolutamente trovare quel Sogno di una notte di mezza estate!)

    @Pellegrina:
    spero che col Perfido Captcha sia andato tutto bene!
    No, non penso che tu sia polemica, solo che non so bene che dirti. Comunque non è vero che Faramir non è più Sovrintendente, perché "l'incarico è restituito a te e ai tuoi discendenti" gli dice Aragorn, e nell'impero di Gondor c'è davvero molto da fare e da riorganizzare. Non so però se c'è ancora molto da combattere.
    E a questa organizzazione potrebbe partecipare anche Eowyn. Il lavoro di cura di fa in tanti modi, a Rohan era diventata la badante di un re instupidito dalle parole di Vermilinguo e come ulteriore passatempo c'era anche da scansare le lunghissime mani di quell'abominevole individuo - una combinazione che più esasperante non si può. Adesso c'è da curare un regno in crescita.
    In realtà Tolkien non ci dice quasi niente di quel che succede DOPO, è possibile che Eowyn trovi da fare qualcosa di meglio che la dama dell'alta società. Di fatto Tolkien ci dice solo che esce dall'ombra della morte, poi abbandona lei e tutti gli altri personaggi e non mi sembra che ne parli più, nemmeno nelle Appendici - come non parla di Eomer, tra l'altro. Di fatto, possiamo pensare quel che vogliamo, salvo prendere atto che non c'è un personaggio femminile "dirompente" a parte lei, e per una breve fiammata (Galadriel, chiaramente, è un altra storia). Quindi, quella breve fiammata è tutto quel che abbiamo.

    RispondiElimina
  28. Sì capisco, hai ragione per il docufilm!L'importante è che tu lo abbia visto ne vale va la pena.
    Quanto al film di Hoffmann l'ho rivisto pure ieri sera,molto carino! L'ho trovato, completo, su youtube!! Lo so che è un mezzuccio ma non avevo tempo di procurarmelo in "altro modo"...Ma in dvd credo si trovi. Ciao ciao buona futura visione!

    RispondiElimina
  29. Prego tutti di ignorare il film che ho consigliato di vedere, anche se, avendo cancellato il messaggio è pure probabile che non abbiate ricevuto alcun messaggio!....Questo TIPO DI FILM è totalmente inappropriato e potreste aver frainteso le mie intenzioni....quando si tratta di Peter Greenaway bisogna SEMPRE VALUTARE MEGLIO...e ne ricordavo MOLTO MALE il contenuto.....SCUSATEMI TUTTI e tu Murasaki se vuoi bannami!Accidenti a me ed a quando mi fido del consiglio degli amici cinefili!!!

    RispondiElimina
  30. D'ora in avanti SOLO DISNEY CHANNEL PER ME!!!!!!

    RispondiElimina
  31. Qua non si banna nessuno, e certamente non per Greenaway, regista assai rispettabile ma, ammettiamolo, non proprio per tutti e di sicuro da somministrare con estrema avarizia (o da non somministrare affatto) a giovinetti sotto i quindici anni, che rischiano di restare assai straniti anche perché le trame non sempre sono molto fruibili (=non ci si capisce un accidente).
    Detto questo, sarei anche curiosa di sapere che film consigliavi ^__^

    RispondiElimina
  32. ...grazie per la comprensione...il film "incriminato" (e non perché sono bacchettona ma SOLO per i motivi che hai evidenziato tu) è "Eisenstein in Messico". Bello, interessante, "pieno"di rimandi al suo cinema ed alle tematiche tanto care a Greenaway. Stupende locations, architetture grazie alle quali la cinepresa, divenuta un caleidoscopio le trasforma in illusioni ottiche....
    Poi c'è il dualismo tanto ma tanto caro a Peter : Eros e Thanatos.....percui alcune scene di sesso esplicito...talmente esplicito che mi sono sentita un'incosciente, oltre che smemorata e sono subito ricorsa all' autocensura.
    Percui BELLO...e IMPASSABILE a scuola..... ç_ç

    RispondiElimina
  33. Murasaki, hai ragione sulla restituzione dell'incarico l'avevo proprio dimenticata, grazie. Vedi a non riguardare sempre tutto sui testi! Certo con un re presente la situazione del Sovrintendente cambia, inutile nasconderlo, però è un passo importante della ricostruzione della pace e della nuova articolazione del regno restaurato. Del resto Aragorn è molto prudente nel suo instaurarsi: quel suo non entrare da conquistatore a Minas Tirith ma lasciare gestire la transizione al principe di Dol Amroth, pratico del posto ma abbastanza lontano da non aspirare a prenderselo, è colpo da grande politico. Specialmente poi se nel frattempo si fa un po' di azione caritatevole senza chiasso come andare a visitare gli infermi... ricorda la tattica dei Gesuiti per installarsi nelle città francesi nella seconda metà del XVI secolo onde purificarle dalle tentazioni calviniste (ovviamente sto scherzando).
    Da combattere ce ne potrebbe essere, ma molto occasionalmente, quei soliti Sudroni ;-). Diciamo che farlo rimane per alcuni personaggi una potenzialità latente. In generale è lamentevole che Tolkien parli così poco del futuro (per quanto in linea con il tipo di racconto), questi scrittori che finiscono certi libri sono decisamente riprovevoli...
    e no, qualcosa come il SdA non c'è, impossibile farsene una ragione, ahimé.
    Quanto allo Hobbit che conosco e ho assorbito meno pur avendolo letto due volte, il film non l'ho visto, per cui non ne parlo. Devo dire che dalla tua recensione viene voglia di andare a vederlo: si capisce che ti ci sei divertita un mondo. Non mi dispiace per nulla che sia lunghissima: sono anzi i miei post preferiti.
    Grazie della discussione.
    Il captcha per ora mi fa domande umane, prima voleva fami passare dei test di intelligenza a base di veicoli meccanici, poi è passato all'alimentazione per fortuna.

    RispondiElimina
  34. Vedo adesso la risposta al commento su Shakespeare, scusami. Siamo coetanee di lettura: anche la mia mamma mi disse la stessa cosa più o meno a quell'età, per lui e per Omero. Fu grande amore e in parte segnò i miei studi (Omero). Purtroppo non la mia vita. D'accordissimo sulla necessità di vederlo rappresentato, letto potrebbe perfino annoiare. L'idea dell'interazione col teatro è l'idea migliore di SiL. Riccardo III mi è piaciuto pure, un anacronismo che funziona. Macbeth lo sai che invece mi lasciò perplessa finché non lo vidi nella versione muta di Nekrosius? Il fatto è che non mi piacciono le streghe, ecco. Mentre le streghe di Nekrosius (che poi è una sola almeno nella scena iniziale) sono la più bella rappresentazione che ne abbia visto.
    @Eva: la conclusione di SiL è il tentativo di mettere un anacronismo totalmente tardo novecentesco su una storia che ha un altro senso. Ma anche lì la trovo realizzata in modo troppo superficiale, decisamente da telenovela. Per cui non mi ha convinto. Di Greenway ho visto alcune cose, la mia preferita rimane la sua lettura di Roma ne Il ventre dell'architetto. Dopo Il cuoco il ladro ecc. però ho smesso: decisamente troppo autoreferenziale e compiaciuto. Tuttavia se mi parli di belle scene di sesso in Messico è la volta che potrei ricominciare ;-)))))). Quanto agli allievi sarebbe meglio vedessero quelle anziché i porno che certamente si slurpano in internet, no? ;-)))))))) Anche se non può essere proposta che venga dalla cattedra di una scuola, si capisce.

    RispondiElimina
  35. Ehi @Pellegrina buondì!
    Indubbiamente per SiL mi lascio influenzare dalla nostalgia dei 20 anni e dei sogni romantici che si fanno a quell'età...ecco sì, è verissimo che il target del film era per teenagers..ma sempre meglio della robaccia che per lo più viene propinata allo stesso target da qualche anno a questa parte...A mio modesto parere.
    Grazie per l'opinione.
    Quanto a Greenaway lo trovo anche io molto autoreferenziale e compiaciuto. Preferisco alcuni suoi vecchi lavori che questo film di cui ho fatto cenno....le scene "belle" sono quelle con riferimenti alle vere pellicole di Eisenstein e quelle nelle quali la cinepresa fa da caleidoscopio con le architetture ed i decori. Ipnotiche!! Location bellissime.
    ....Quanto al sesso ti assicuro che non sono belle scene, in realtà ce n'è solo una ed è molto realistica e basta....tra i due protagonisti...nulla di simbolico, nulla di plastico o di "artistico".Anche se non c'era il fim era interessante lo stesso.
    Per gli allievi ed il BEL SESSO anzi IL BELL'EROS da OSSERVARE contro il porno da "consumare" sono d'accordissimo, ovviamente!
    Ciao ;-D

    RispondiElimina
  36. @Pellegrina:
    grazie a te! E sì, è vero che l'unico difetto del Signore degli Anelli è di finire, lasciando il lettore ancora un po' affamato...

    @Pellegrina e Eva:
    Premesso che non ho nulla contro le scene di sesso esplicito, in realtà non mi piace molto guardarle. Di solito però i film con lunghe scene in tal senso sono senza storia (se fanno parte del filone porno) oppure sono molto, molto complessi & complicati, come quelli di Greenway - oppure fanno parte del filone che chiamo "erotismo raffinato" e che secondo me è di una noia micidiale. In nessuno dei tre casi farli vedere a dei giovinetti in crescita mi sembra una buona idea: vogliono una STORIA, non troppo complicata, e qualcosa di divertente o drammatico o entrambi, e magari anche una storia d'amore di quelle dove non ci sono troppe problematiche esistenziali e che possano, come dire, "guardare in pubblico" senza esserne troppo turbati. Quando guardo un film con l'occhio da insegnante, per decidere se va bene farglielo vedere, la domanda che mi perseguita è "Riusciranno a seguire bene TUTTA la storia?". Con Shakespeare in Love non ci sono problemi anche se gli sfuggono buona parte delle citazioni letterarie, e non ci sarebbero problemi nemmeno con i video che circolano su YouPorn, sotto questo aspetto. Ma, rendiamoci conto, per me il film è prima di tutto una buona scorciatoia per farli entrare in un determinato ambiente storico, o culturale - ma sotto questo aspetto la pornografia è abbastanza fuori dal tempo, e di solito non sono molto vestiti. Greenway invece è troppo... inquietante, con o senza sesso. Secondo me, prima dei quindici anni non è proprio cosa - mentre un video porno lo capirebbero (ciò nonostante, preferisco che se lo guardino in privato, se vogliono guardarlo, e non con tutta la classe intorno che commenta. Per ogni cosa ci vuole l'atmosfera giusta, secondo me).

    RispondiElimina
  37. @Murasaki:
    Spero di non essermi cacciata da sola in questa "nassa"...perciò mi spiego meglio:
    ....non avevo assolutamente intenzione di consigliare "questo" specifico film per la classe.
    Assolutamente inadatto Greenaway sino a maggiore età!!(sembro Yoda...)
    Mentre guardavo 'sto film notavo quanto questo fosse interessante dal punto di vista formale, visivo...(ecco perché l'ho spontaneamente citato)finché non ha cambiato decisamente "registro" ed il mio interesse per la storia è svanito che neve al sole......poi francamente nemmeno a me interessano film dove c'è "per forza" la scenetta hot....di solito non è MAI utile alla storia e se ne può fare a meno.Gradisco invece l'accenno alla passione, che sarà pure vecchio stile ma è sempre più carico di significati...e poi diciamocelo, il sesso va fatto con chi amiamo e non guardato...non ha "senso". No?
    Concordo poi sul fatto che Greenaway sia inquietante, con la sua tematica eros/thanatos, sviscerata in ogni pellicola ed in tutti i sensi(soprattutto nel senso dei sensi...ma daltronde è quello di cui lui parla....), la sua mania per l'architettura simbolica, i numeri, la numerologia e la cabala legata ai numeri. In Accademia l'ho pure studiato, il caro Peter, perché la prof. di Storia dell'Arte lo metteva OVUNQUE....lui si nascondeva dietro ogni quadro che analizzavamo e daltronde lei era fissata pure con De Chirico e Böcklin....
    "concludendo..." per citare il mitico Mike....consiglio "sogno di una notte di mezza estate" che fa bene a tutto: corpo, cuore, anima e cervello !!
    Un saluto ENORME!!!
    ;-D

    RispondiElimina
  38. @Murasaki: pensavo di aver avuto cura di precisare che scherzavo, con la faccia e con le parole.... :-). La cosa divertente della situazione era il susseguirsi di messaggi di Eva su quel film che poi nemmeno conosco. Comunque anche secondo me per dei meno 17enni Greenway è generalmente troppo tortuoso, almeno quello che ho visto, sesso o meno. Pero' ricordo che alcune mie compagne videro I misteri del giardino ecc. quando eravamo in terza liceo, restandone parecchio intrigate e parlandone a lungo in classe - ovviamente extra lezione, figurarsi, con gli insegnanti che avevamo, se si parlava di cinema in una scuola tutta Risorgimento e idealismo. Presumo più noioso di un porno.
    Comunque in senso generale, posto che gli adolescenti di sesso ne fanno e ne consumano, come gli adulti del resto, anche se questi ultimi conservano una fenomenale quanto inquietante capacità di farsi mandare in crisi dall'attività sessuale dei primi, sono abbastanza convinta che qualche scena all'interno di alcuni film ben realizzati, vale a dire con una bella storia, tra l'altro, fatte salve le tue considerazioni sul genere che condivido assolutamente, possa essere molto ma molto meglio, anche per degli adolescenti, rispetto al porno classico che ahimé si trova ovunque. E su cui purtroppo si svolge ancora troppa parte dell'educazione sessuale degli adolescenti di oggi.
    In questo contesto dover ipoteticamente escludere un buon film per via di quei tre minuti in cui si vede qualcosa peraltro attinente a tanta parte della vita reale e fantasmatica degli individui lo troverei un corsetto un po' scomodo. Tutto qui.
    Dopodiché con dei maggiorenni, vale a dire più consapevoli, l'analisi delle strutture di un film porno potrebbe pure essere un tema interessante sotto diversi aspetti (cinematografico, sociale, estetico, linguistico, economico, sessuale... anche i porno hanno comunque una scenografia suppongo, pettinature, trucco che riportano a un momento storico, un gusto ecc: cosa era sexy nel 1900? ecc.), che del resto, immagino, giacché non me ne occupo, sarà già stato abbondantemente trattato. Pero' ovviamente a quel punto non si tratterebbe più di far vedere un film a una classe delle superiori, ma di uno studio di altro tipo, realizzato con metodi e approcci diversi.
    Comunque aspettiamo il resoconto della vostra prossima proiezione! Ma cos'è che gli piace soprattutto in Shakespeare in love?

    RispondiElimina
  39. @Eva:
    Ma non ti sei cacciata in nessuna nassa, e non hai fatto nulla di male! Tanto più che, come ho già spiegato, far vedere un film alla mia scuola presenta tali e tanti problemi logistici che tutti abbiamo abbondantemente tempo per pensarci su ^__^

    @Pellegrina:
    ah, ma l'argomento è interessante, e anche molto complesso. 16 o 17 anni sono un pianeta completamente diverso rispetto alle medie, che tra l'altro cominciano quando ancora non è stato fatto il salto verso l'adolescenza. Poi va considerato che "i ragazzi" sono un entità molto vaga: ognuno ha i suoi tempi e le sue problematiche, e ogni classe funziona a modo suo. E anche ogni insegnante, va detto. Ci sono quelli che si formalizzano anche davanti a una scena con dissolvenze e musica romantica in sottofondo dove i due protagonisti vivono il Grande Amore della loro vita - poniamo, la scena di Braveheart, che poi è pure una scena di amore CONIUGALE, quindi del tutto legittima per qualsiasi moralità. Qualche classe squittisce un po' anche con quelle, ma di solito stanno zitti zitti a seguire la storia. A volte commentano o fanno domande, e allora c'è da rispondere. Qualche volta la scena ha un suo perché. Qualche volta è divertente. In tutti i casi il film viene valutato "nel suo complesso", come si dice. Quello di cui si deve sempre tenere conto è che viene guardato IN COMPAGNIA DEI COETANEI, che fa una grandissima differenza rispetto al video porno che guardi in privato (SE lo guardi). L'età dei miei alunni è per l'appunto quella in cui qualcuno è già interessato all'argomento, qualcuno si ritiene in dovere di mostrarsi interessato e qualcuno ancora se ne frega, almeno per i primi due anni. Il momento in cui, di ritorno da una visita a un museo, qualcuno tira fuori più o meno di soppiatto un cellulare e fa vedere ai compagni i video porno (da noi è successo più di una volta) rientra in una sfera che riguarda più la socializzazione che l'educazione sessuale individuale. E' tutto molto complicato e delicato ma di una cosa sono assolutamente sicura: Greenway non è ancora pane per i loro denti, soprattutto perché pone delle domande e dei temi che l'insegnante di turno (io!) digerisce malamente, e figuriamoci se può farla digerire a loro.
    Il discorso sulla storicizzazione dei film porno di qualche decennio fa sarebbe davvero interessante, ma lì il problema, più che con i ragazzi, sarebbe con i genitori e dopo ancora con il Preside infuriato... Credo però che i ragazzi si divertirebbero, scegliendo con cura gli spezzoni da visionare. Ma NON sarò io a tentare il passo, oh no.
    Quanto a Shakespeare in Love, gli piace proprio LA STORIA. Per chi ha letto Shakespeare e conosce un po' il periodo sembra una discreta paraculata, inclusa la parte con Marlowe. Ma per loro è tutto meravigliosamente NUOVO, dai costumi alle vicende al fatto che le donne non potevano recitare in pubblico. Se fai vedere un film STORICO passa tutto, anche perché tutto può avere un ritorno didattico per spiegare che, anche se gli uomini e le donne non sono molto diversi oggi da "allora" (in qualsiasi momento sia questo "allora") la cultura in cui vivevano era molto diversa, anche negli usi e costumi sessuali e matrimoniali.
    Il bello è che poi in terza gli facciamo vedere di tutto, tra battaglie, campi di sterminio e via dicendo... Ma la terza media è un altro pianeta a parte, e riesce a digerire tutto. Alcune terze, almeno.

    RispondiElimina
  40. @Murasaki:
    Ok grazie e buon lavoro ;-)

    RispondiElimina
  41. Ecco, vedi che sveglia, mica avevo capito che hai a che fare con degli 11-13enni. Certo è un altro pianeta e certo Greenway è troppo lontano ancora. Comunque complimenti agli allievi se sarebbero in grado di storicizzare il genere sotto opportuna guida, vuol dire che sanno "leggere". Vedere il preside infuriato dev'essere uno spettacolo imperdibile ;-) ma è facile dirlo perché non rappresenta il mio datore di lavoro più diretto (scherzo, ovviamente). La cosa di cui non sono sicura è il sovrapporre l'uso della pornografia in compagnia alla sola socializzazione, giacché l'educazione, o informazione sessuale, passa quasi interamente per i coetanei, nel nostro cosiddetto disinibitissimo paese. Pur se è senz'altro diversa la visione in pubblico e in privato, è comunque una certa idea di sessualità e di rapporto alla medesima che passa. E purtroppo spesso resta.

    RispondiElimina
  42. Mi spiego un po' meglio: all'età dei miei alunni (10-15 anni considerando anche anticipatari e ripetenti) e soprattutto a 11-13 anni i video pornografici si guardano magari anche per curiosità, ma spesso si tratta di una curiosità in parte indotta perché più che il tema in sé di solito ai ragazzi interessa far sapere ai coetanei che si interessano a quel tipo di tematiche. Più avanti, naturalmente, il discorso cambia.
    Questa almeno è l'idea che mi sono fatta.
    Quanto a come e in che modi avviene l'educazione sessuale dei giovinetti di queste ultime generazioni, molto ci sarebbe da dire, e niente di buono perché si trattano i ragazzi da una parte come asessuati, dall'altra come pervertiti in erba, e sembra che a nessuno venga in mente 1) che circondare di proibito un argomento che peraltro viene sbandierato a tutte l'ore e in tutti i modi è assurdo e 2) che trattare il sesso come una delle tante componenti della vita cui è più che legittimo interessarsi potrebbe magari essere una possibilità vincente.
    Io, però, più che rispondere ad eventuali domande che non siano troppo orientate sul lato scientifico o, appunto, trattare l'argomento come uno dei tanti che formano la nostra società, non posso fare.

    RispondiElimina
  43. il tanto decantato film "sogno di una notte di mezza estate" stasera 20/04/2016 su IRIS ore 21
    vale a dire tra mezz'ora!!!!!

    RispondiElimina