venerdì 25 marzo 2016

Ave Mary - Michela Murgia


Il titolo completo è Ave Mary. E la chiesa inventò la donna e si inserisce in quella pacata tradizione di autrici che, con morbido garbo assai femminile, prendono una questione quasi fosse una rosa (mistica?) e la esaminano serenamente, un petalo dopo l'altro, facendosi seguire passo passo dal lettore senza fuochi d'artificio o frasi a effetto, e alla fine dell'analisi hanno capovolto il mondo delle apparenze riportando alla luce il vero nocciolo dell'argomento - in questo mi ha ricordato molto Le tre ghinee di Virginia Woolf.
E' un libro piuttosto breve (150 pagine, all'incirca), assai scorrevole e assai garbato, ma anche molto denso. Molto viene detto, ma assai interessante è anche quel che viene solo lasciato intravedere.

Parla, in sintesi, dell'atteggiamento della Chiesa nei confronti della Donna e della Madonna, con qualche excursus storico e l'analisi di alcuni passi del Nuovo Testamento - quelli, naturalmente, dove si parla di Maria - e racconta e descrive una fetta tutt'altro che esigua dell'universo femminile - quella cattolica praticante, tutto sommato abbastanza scontenta di come la Chiesa la definisce, la considera e la indirizza attraverso modelli femminili - la Madonna, naturalmente, ma anche alcune sante e beate di recente santificazione e beatificazione.
Cos'è cambiato nella posizione della Chiesa verso la donna, negli ultimi decenni?
Non molto, par di capire: la donna continua ad essere vista e interpretata come Madre, come Colei che Assiste, come Custode del Sacro Focolare, come utile e devota Aiutante; e le regole in base alle quali deve vivere, sentire e partecipare sono dettate, con pretesti teologici più o meno fondati e più o meno in buona fede, dagli uomini della dirigenza ecclesiastica, che semplicemente più in là di tanto sembra che non riescano ad andare.
Per chi, come me, vive la Chiesa come una realtà esterna, da seguire più o meno con interesse (o, nel mio caso, da non seguire quasi per niente in quel che c'è oltre la soglia critica del 1300, quando più o meno finisce il Medioevo*) il tema non è nuovo; quel che è stato nuovo per me è scoprire fino a che punto la parte femminile credente e praticante sia consapevole (e scontenta) di questa situazione, e quanto l'alta gerarchia cristiana abbia giocato e giochi sporco in questa materia. Sotto questo aspetto, le quattro paginette introduttive che raccontano l'episodio da cui è nata l'idea per il libro valgono da sole il prezzo del libro.

Maria è un personaggio che ha conosciuto svariate interpretazioni e letture, non solo ad opera cristiana, ed è stata uno dei soggetti preferiti di pittori e scultori. Ne abbiamo avuto raffigurazioni di vario tipo, dove non è sempre vestita in azzurro e bianco e non sempre tiene l'angelico sguardo rivolto verso l'alto. 
La celebre scena dell'Annunciazione, quando la sua risposta determina il futuro dell'umanità, può essere interpretata in più modi, e Murgia la interpreta in sintonia con il Magnificat, il canto che Maria intona quando va a trovare la cugina Elisabetta: un canto di trionfo per una nuova era che si apre e che promette di ribaltare tutte le gerarchie tradizionali (del resto è noto che Gesù, degno figlio di cotanta madre, ha avuto verso le donne un atteggiamento ben più aperto di quello dei suoi successori).
Pubblicato nel 2011, il libro contiene anche un ricordo del brevissimo pontificato di Giovanni Paolo I, ovvero colui che osò dire che dio era padre e madre per tutti noi (cosa che i due papi venuti dopo di lui si sono ben guardati dal ripetere).
E' una lettura perfetta per questa settimana, in effetti. Ma è solo per un purissimo caso dato dal calendario e della mia sprogrammatissima sequenza di letture che partecipo con questo post al Venerdì del Libro di Homemademamma proprio il 25 Marzo, giorno in cui la chiesa celebra l'Annunciazione (ma forse l'ha anticipata o posticipata per l'accavallarsi di ricorrenze?) nonché il Venerdì Santo.
Buone letture a tutti, e possa la Resurrezione attesa per Domenica prossima levarci dal cuore un po' del peso che tutti ci portiamo dentro questa settimana.

La mia annunciazione preferita è quella di Simone Martini, e si trova agli Uffizi. 
Nessuno mi ha mai spiegato perché l'Angelo porta un plaid sulle spalle

Questa invece è la preferita di Dolcezze ed è del Beato Angelico. Il nome tecnico è Annunciazione del Corridoio Nord e si trova nel convento di San Marco a Firenze. 

*non è una mattana mia personale: c'è una scuola di pensiero in proposito tra gli studiosi di medievistica, e il mio professore ne faceva parte. Poi, certo, nel Trecento qualche strascico medievale qua e là rimane. Boccaccio, tanto per fare un piccolo esempio)

14 commenti:

  1. Da atea convinta cresciuta da due genitori atei, non sono molto edotta sull'argomento ma, devo confessare, credo che mi piacerebbe il libro che suggerisci perché esamina la condizione femminile e potrebbe darmi spunti di riflessione, oltre che un po' di cultura su una materia in cui sono carente. Lo cercherò, grazie!

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  2. Mia figlia, oggi trentenne, non è stata battezzata, per nostra scelta. Ma ho sempre pensato che avrebbe dovuto poter scegliere, una volta adulta. E visto che da noi, non credenti, avrebbe avuto un certo tipo di conoscenze, siamo stati molto contenti di scegliere per lei una scuola materna gestita da suore, per conoscere anche altre campane. Siamo stati fortunati, perché le suore che ha conosciuto erano donne intelligenti e molto rispettose delle nostre idee, molto più dei preti della parrocchia. Eravamo e siamo convinti che doveva sentir parlare di Gesù, Maria e i profeti, perché questo è parte importante della nostra cultura. E, anche se ha voluto frequentare religione nelle elementari, non si è lasciata coinvolgere neanche negli altri sacramenti, come sarebbe stato facile pensare. È cresciuta bene, facendo le sue scelte in autonomia, con il dovuto rispetto per le altrui credenze.
    Mi aveva colpito molto la sua maestra, suora: era critica in merito al ruolo che la Chiesa riservava a loro: maestre Sì, ma soprattutto ancelle, infermiere e badanti di anziani, prelati e non. Non degne di celebrare la messa.

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  3. "possa la Resurrezione attesa per Domenica prossima levarci dal cuore un po' del peso che tutti ci portiamo dentro questa settimana". Grazie Murasaki per l'augurio, che ricambio con tutto il cuore ed in sincerità. Da Cristiana lo apprezzo moltissimo e passo pure parola per la lettura.
    Un abbraccio!

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  4. Sembra molto interessante, grazie dell'idea.

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  5. BUONA PASQUA A TUTTI!!!
    .....elfi e trolli!
    Eva

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  6. SOPRATTUTTO ai trolli ^__^

    @Mamma Avvocato, Acuqaforte, Eva e soprattutto Viviana che non sentivo da secoli:
    Augurissimi, anche se non siete trolli!

    (e buona lettura se decidete di leggervelo. Secondo me vale veramente la pena)

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  7. Da cattolica praticante e impegnata, non mi sono mai sentita sminuita o poco valorizzata nel mio essere donna, ma devo ammettere di essere molto fortunata nell'essere inserita in un contesto di santi frati, molto aperti e lungimiranti. Del libro avevo già sentito parlare (e bene) e prima o poi me lo procuro. La mia Annunciazione preferita è invece quella del Beato Angelico, nel corridoio del convento di San Marco a Firenze. L'emozione provata al vederla (nella mia vita precedente) ancora mi scalda il cuore.

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  8. Sono quelle controversie dove non è possibile avere torto.
    Perciò ho aggiunto anche Beato Angelico al post ^__^

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  9. Ne ho parlato in un post, quando il libro fu pubblicato nel 2011. Allora non lasciasti le tue considerazioni, che almeno ora leggo qui. Interessanti le questioni sollevate da Murgia.

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  10. Ma che bello, non una ma ben due Annunciazioni...una più bella dell'altra. Secondo me, all'interno dell'arte sacra, questo è uno dei soggetti più belli, anche perché sviluppato nelle forme più varie (pensa, per esempio, all'Annunciata di Antonello da Messina)

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  11. @Mel:
    Non lasciai le mie considerazioni perché non avevo ancora letto il libro... ma il punto è che non lessi nemmeno il post, perché non lo ricordavo affatto. C'è da dire che il Giugno 2011 rimane nei miei annali uno dei periodi più incasinati, e deve essermi proprio sfuggito - anche perché la tua recensione era molto chiara e se l'avessi letto me lo sarei appuntato per leggermi il libro cinque anni fa; invece fino allo scorso autunno non ne avevo mai sentito parlare.

    @Dolcezze:
    soggetto affascinante, senza dubbio. E ti dirò che ci sono perfino annunciazioni con gatti (e, meglio ancora, con gatte!) ^__^

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  12. Carissima, di gatti, fortunatamente, ce n'è ovunque! Tanto per dire...al Museo di Urbino il Cucciolo, parecchi anni fa (doveva avere 4/5 anni) organizzò una sua personalissima caccia al tesoro, riuscendo a scovare felini da tutte le parti ;-)

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  13. quel libro, a mio modo di vedere (non trascurabilmente: lato maschile) è una piccola perla, vuoi che ho un debole per michela murgia, vuoi che combina magistralmente contenuto a (bella) scrittura.

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