Tutti i gatti hanno qualcosa di speciale, ma da sempre il gatto nero ha qualcosa di più speciale degli altri e viene spesso collegato a quella magia che tutti, assolutamente tutti i gatti si portano dentro.
Chi capisce qualcosa della vita associa il gatto nero alla notte, alla libertà, all'indipendenza e anche a un certo spirito rivoluzionario.
Chi capisce qualcosa dei gatti lo associa alla meditazione, alla luna, a un certo affascinante mistero e agli sfondi azzurri.
Di certo è quello che viene meglio nei disegni in bianco e nero e nei cartoni animati: quando si muove è una sagoma con gli occhi, quando è in riposo è una ciambella nera con gli occhi, quando dorme spesso è solo un cerchio nero che fa le fusa e si fatica a riconoscere dove finisce la zampa e comincia la coda: perché il gatto nero ha la singolare dote di confondersi e mescolarsi con sé stesso e con le ombre che lo circondano.
Per questo privilegio estetico ha talvolta pagato e talvolta paga ancora, persino con la vita, in base a motivazioni e pretesti talmente campati in aria che, più che di superstizione, si potrebbe tranquillamente parlare di invidia.
In questa felice giornata è giusto omaggiare e valorizzare i gatti neri - belli, affascinanti e affettuosi come solo i gatti sanno essere. Ma è anche giusto ricordarsi che la scintilla magica che questi lussuosi felini si portano dentro è la stessa di ogni creatura vivente. Chi maltratta o disprezza un gatto nero (o un gatto soriano, o un geco o qualsiasi altra creatura) maltratta prima di tutto sé stesso, e in modo assai duro.
E questi sono i meravigliosi gatti di Eva: Fred e Nebbia, in alto, e sotto lo splendido Sam.
E questi sono i meravigliosi gatti di Eva: Fred e Nebbia, in alto, e sotto lo splendido Sam.
Prima di Juliet e di due Mutzi tigrati, ci fu Giulio Cesare, maestoso felino nero dagli occhi verdi. Una vita fa. Allora non si usava operare i gatti e il suo istinto di marcare il territorio ha lasciato un ricordo olfattivo perenne sui libri, nella parte bassa della libreria. Quindi lo ricordo non solo per la sua bellezza.....
RispondiEliminaLa mia gatta piccola, che ormai piccola non è più, diciamo la terzogenita, è nera come il carbone. Si chiama Reginella ma è poco regale e allora da sempre Nennella. Possessiva nei miei confronti, gelosa, dispettosa, prepotente con gli altri due,ma dolcissima con me.Mi segue come un'ombra,mi coccola, mi consola, mi ama. ricambiata.
RispondiEliminaSempre avuti gatti neri. Sarò un po' magica anch'io?
RispondiEliminaAmo i gatti neri e se avrò un gatto mi piacerebbe fosse nero. Sembra incredibile ma una mia amica, che doveva dare in adozione una gattina nera, ha incontrato un sacco di difficoltà proprio per il colore del pelo: nel 2015 ci sono ancora persone che credono a ridicole superstizioni (senza sapere che per es. per gli inglesi è tutto il contrario e il gatto nero porta fortuna). Alla fine è stata adottata da un'anziana sola, un'ottima accoppiata :-)
RispondiEliminaper un attimo pensavo scherzassi, poi cercando su google ho scoperto che esiste un "gatto nero day". avendo una certa idiosincrasia nei confronti delle ”giornate-di-ogni-cosa-possibile-e-immaginabile" (non nei confronti dei gatti neri), la cosa mi par ridicola.
RispondiEliminacomunque me la dà il 17 novembre, non il 17 agosto.
@acquaforte
RispondiEliminaIl vantaggio di avere avuto solo gatte! ^__^
Ebbene sì, i gatti lasciano impronte nel tuo cuore e non solo. Mi auguro che il Libro si sia salvato...
(Giulio Cesare è un bellissimo nome per un gatto)
@elenamaria
Che bel ritratto, in due righe! E quanto mi ricorda la bella Ninfadora.
Eppure in teoria il colore del pelo non dovrebbe incidere sul carattere, giusto? Se è vero che le cosiddette "razze" umane sono tutte mescolatissime, mi figuro i gatti, che razzisti non sono mai stati. Eppure tutte le gatte nere che ho conosciuto somigliano alla tua...
@dolcezze:
Certo che sì!!!
@Ilaria:
Sembra incredibile ma purtroppo non lo è; addirittura, nella classe di Hogsmeade cercarono seriamente di spiegarmi che i gatti neri portavano sfortuna - ed era, nota bene, la stessa classe che parimenti voleva convincermi che i folletti da computer non esistevano. Va bene positivisti, ma almeno siatelo fino in fondo!
@ammennicoli:
Non scherzo affatto e, da quando ho saputo della sua esistenza, la celebro ogni anno sul blog. Ma è una roba straniera, credo americana: Black Cat Appreciation Day, ovvero Giornata della Valorizzazione del Gatto Nero, se la cerchi in inglese trovi i link, per esempio questo:
http://simonscat.com/blog/black-cat-appreciation-day-a-tribute-to-hugh/
C'è poi la Giornata del Gatto Nero, che è il 17 Novembre e la Giornata Italiana del Gatto, che è il 17 Febbraio. Anche di quelle si possono trovare abbondanti tracce nel presente blog, perché ogni scusa è buona per me per fare un post sdilinquoso e diabetico sui gatti ^__^
Quella con cui ho convissuto a lungo, prima di lasciare la casa di mia madre, si chiamava Camilla. L'unico gatto arrivato in casa nostra adulto, a cui mia madre non ha potuto scegliere il nome.
RispondiEliminaIl Libro è arrivato nella mia vita nel 1984, e Giulio Cesare non c'era già più. Era un gattone assolutamente indipendente, che passava le notti fuori casa, come pensavo fosse giusto. Ma i pericoli, là fuori sono molti. E i gatti che possono godere della libertà e di una casa che li nutre sono fortunati, ma nel contempo esposti a molti pericoli.
RispondiEliminaHo fatto lo stesso errore con il primo Mutzi. Abito a cento metri dal lungoPo. Alberi, paperette, topini. Una tentazione troppo forte di giorno e di notte. Ma una mattina anche lui non è rientrato. Da allora, egoisticamente, i miei gatti restano a casa.
@LGO
RispondiEliminaStavo infatti pensando mentre leggevo che Camilla non mi sembrava un nome adatto a una gatta nera... ^__^
@ acquaforte:
Lo so, la sofferenza che dà un gatto che non rientra è di quelle che non si descrivono. Ma è la loro vita, e tenerli chiusi in casa mi sembra talmente innaturale... in fondo, se desiderassero davvero stare sempre in casa ci starebbero pur potendo uscire, giusto?
Ciao! Leggo solo oggi il post e non posso non ricordare il mio gattone Nero di nome Romeo. Sua mamma si chiamava Milly ed era color cacao, lui,da piccolo,era già molto intelligente e coccolone e lo abbiamo lasciato vivere all'aria aperta, assieme agli altri gatti della famiglia,senza il supplizio della "sterilizzazione". Man mano che cresceva ci rendevamo conto che non era un gatto ma una vera e propria Pantera Nera, percui da Romeo divenne Romeonenero ed il "nomignolo" rimase. Aveva occhi giallo/verde e zanne lunghe e bianchissime che addirittura spuntavano dalla bocca chiusa, baffi folti e lunghi. Ma era un coccolone dal portamento regale. Aveva l'abitudine di allontanarsi e di tornare dopo 2/3 giorni, una settimana...ma tornava sempre, profumato di fieno, perché adorava "soggiornare"da una coppia di anziani signori assieme ai loro asini, capre e conigli. Un giorno mia mamma andò a fare una passeggiata fino alla casa di questi signori e vi trovò appunto Romeo, spaparacchiato al sole, nell'aia. Sopraggiunse una vistosa signora, dalla leopoldina accanto, dove stava passando le vacanze estive. Disse a mia mamma che trovava il gatto bellissimo e che desiderava averlo, anche pagando. Mamma rise ma con educazione rispose che non era in vendita il "Gatto di famiglia"...la signora fece spallucce e ribattè con un flebile "...peccato..."...dopo qualche parola di cortesia tornò in casa.
RispondiEliminaIl giorno dopo e per qualche giorno Romeo fu tenuto in casa ed intorno a casa, poi dopo 4 giorni uscì come suo solito, io andai al lavoro, mamma e babbo idem....e Romeo non è più tornato mentre la "signora" era già tornata a Roma...probabilmente con un bel "bottino"......
Vi prego di non sgridarci perché abbiamo sofferto troppo per non aver dato il giusto peso alle intenzioni di quella...stronza....
Volevo solo ricordare Romeonenero per la sua dolcezza e bellezza prorompente sperando che abbia avuto una bella vita, anche se lontana da quì. Oggi in casa mia vivono 2 gatti: uno è suo fratello Fred mentre il secondo è Sam ed è figlio della sorella di Romeo, Nebbia.
Un saluto e grazie per la info che mi ha riempita di nostalgia...
P.S.
RispondiEliminavolevo postarvi le foto di Sam&Fred ma non so come fare...sappiate che Sam è bello e color cappuccino, Fred, che adesso ha l'aids dei gatti, è dolcissimo e bianco&grigio e nonostante la malattia è più sveglio di qualsiasi gatto!
;-D
Una cosa terribile, EVA. Un rapimento in piena regola. Oltre al vostro doLore c'è il suo, abituato ad un territorio che non ritroverà altrove, andasse anche nel giardino del re, come si suol dire. Che crudelta!
RispondiElimina....è stata la prima e per fortuna, unica volta che ci hanno rubato un gatto...era stupendo....ma ciò non giustifica....
RispondiEliminaLa cosa bella è che i gattini nati dopo di lui sono sempre rimasti nel perimetro di casa nostra...che è parecchio grande grazie a Dio, come se avessero "intuito" (purtroppo) ed imparato...Ciao
Ma davvero non ho parole. Sembra la storia di Crudelia De Mon!
RispondiEliminaE come avreste potuto immaginare o prevedere una cosa del genere? Tanto più che certo era un bel gatto, d'accordo, e poi nessun gatto è bello come quello/i di casa, ma insomma al mondo non c'è carenza di gatti, né neri né di altri colori, quindi non viene certo in mente che te lo rubino! Si spera che almeno l'abbiano tenuto come un signore anche se, come osserva giustamente acquaforte, lui aveva il suo territorio e ci stava benissimo, e adesso non lo ha più.
Ti ringrazio di aver condiviso questo ricordo con noi.
Per le foto ho in mente una soluzione: mandamele via mail e poi le metterò in apertura in uno dei prossimi post spiegando chi sono. Anche di foto di gatti ce n'è in abbondanza a questo mondo, ma qualcuna in più non dispiace mai. Nei commenti di questo blog purtroppo, per quanto ne so, le foto non si possono postare, almeno per adesso.
Davvero, Crudelia è più che appropriato...
RispondiEliminaGrazie a te che hai scritto il post, ci mancherebbe.
Per le foto dei due miciotti te le invio più che volentieri!
Un saluto a tutti e di nuovo è stato bello ricordare Romeonenero!!
a parte il fatto che molti compreso me se si vede attraversare la strada da un gatto nero difficilmente va avanti per la sua strada ed è tentato di tornare indietro e passara da un'altra parte... io sono uno che ama gli animali e ho 2 gatti grigi.
RispondiElimina@nonno enio:
RispondiEliminaMa certo, anch'io se trovo un gatto nero che mi attraversa la strada non tiro avanti, ma comincio a chiamare "Oh che bel micio, vieni qua" e altre scemenze simili....
Ah? Non intendevi questo?
Sul serio non ti limiti a pensare che "se un gatto nero ti attraversa la strada è segno che sta andando da qualche parte?".
Vabbe', comunque i gatti grigi piacciono tantissimo anche a me: la nostra prima gatta è stata una meravigliosa pozzanghera d'argento ^__^
Oh sì, sono splendidi i gatti neri! :-) Purtroppo la stupidità di certe vecchie superstizioni sa essere senza limite :-(
RispondiEliminaSul mio blog avevo postato un commento su un gatto nero che ci veniva a trovare, te lo ricopio qua :-)
Nel mini-appartamento ammansardato dove ho vissuto qualche anno (e dove poi si è aggiunta Lady Wolf con il fido Tom), attraverso i tetti ci venivano a trovare due gatti: uno mezzo tigrato e mezzo bianco con un vocione terribile (meno male che poi hanno deciso di non lasciarlo più uscire la notte :-D) e un dolcissimo gatto nero che avevamo soprannominato “Zorro” :-) Era davvero educatissimo: non entrava mai dentro, si affacciava alla finestrella e aspettava pazientemente di vedere se potevamo dargli qualche crocca avanzata ai nostri gatti :-) Quando siamo andati via da quella casetta lui si era già trasferito altrove, come fece di lì a poco anche l’altro, altrimenti mi sarebbe dispiaciuto andarmene già solo per loro :-)
www.wolfghost.com
hihi mi sono divertito un mondo con il nuovo "non sono un robot" :-D Speriamo non inizino a fare domande che so, di meccanica quantistica! :-P
RispondiEliminawww.wolfghost.com
"NON SONO UN ROBOT" mi ha chiesto di selezionare le immagini con bistecche...peccato che alcune fossero troppo coperte di salsa per riconoscerle....Già da quello si capiva che NON SONO un robot...ma una Toscana che ADORA la Chianina Pura&Semplice eheheheh
RispondiEliminaTorno IN-TOPIC:
per ribadire il mio Amore e quello della mia famiglia per i gatti, soprattutto se NERI, vi dirò che ne ho avuti tanti, fin da piccola, tutti, sempre, accuditi e coccolati...purtroppo alcuni morti perché incauti nell'attraversare la strada (più INCAUTI gli autisti assassini comunque!!), altri per cause naturali...vecchiaia o malattia. Ho avuto una gatta, sempre dalla Mitica Fattrice Nebbia, di nome Zulu, perché da piccina era marrone come il cacao, poi crescendo è diventata più scura del cioccolato fondente. Poi, sempre da Nebbia, sono nati qualche anno fà Pinco&Pallino, entrambi neri, ma si distinguevano perché Pinco aveva 2 baffi bianchi e Pallino qualche pelo sparso bianco, sul manto nerissimo. Sono stati poco fortunati entrambi perché morti di aids...la malattia si è rivelata all'improvviso ed il veterinario, viste le condizioni estreme, li ha soppressi....Adesso riposano sotto ad un ulivo a casa nostra/Loro.
Ariosto era un bel persiano nero. Non aveva certamente i 10/decimi di pedigree, o come si chiama, ma aveva il pelo lungo, occhi gialli-arancione ed era nero. Quello che gli mancava era l'atteggiamento: non c'era niente di regale nel suo muoversi, era sommamente timido, adorava rotolarsi nell'erba, raccogliendo nel suo lungo pelo foglie secche, legnetti, pietruzze che nel tempo servivano a fare dei grovigli inestricabili del suo pelo. Ma la cosa che amava di più era, d'estate, sdraiarsi lungo disteso sulla strada, raccogliendo imprecazioni dai pochi automobilisti di passaggio e le nostre spaventate sollecitazioni a spostarsi velocemente. La sua amatissima padrona, quando riteneva impossibile risolvere i problemi del suo pelo con la spazzola, ricorreva alle forbici, e con un zac! creava delle "fresche" isole nel suo nero mantello.
RispondiEliminaAd un certo punto spariva. Per 10 giorni anche, e quando ritornava era una nuvola nera, frutto di giorni interi di spazzolate. Lavato e stirato. Bellissimo. Ma non doveva fregargli assai, perché il suo atteggiamento proletario prevaleva. E al suo ritorno, diceva la sua padrona, passava la notte intera a "raccontare" tutto quello che aveva passato in quei giorni. Ma 2 autunni fa non è più tornato.
Lo so che hai ragione Murasaki quando dici che i gatti devono vivere fuori, ma..... e spero che Ariosto sia rimasto nell'altra casa, ma ho i miei dubbi. Viveva amato e libero nel nostro quartiere e tornava sempre.
Carissima @acquaforte hai condiviso con noi la Vita di un Gatto Straordinario; "timido" dici tu? Io penso anche con un'anima profondamente poetica, ecco perché portava con se tanti "ricordi" delle sue avventure nella natura! Bellissimo , in poche righe essenziali ci hai fatto conoscere una Creataura deliziosa.
RispondiEliminaGrazie
Questo POST è straordinario, sta svelando storie di vita incredibilmente commoventi. Grazie a tutti
@Wolf:
RispondiEliminaE' vero, esiste anche la categoria dei "gatti a metà", ospiti dei vicini, che ti passano a trovare. Grazie per averli ricordati ^__^
Per le domande di meccanica quantistica... speriamo di no, perché parecchi di noi si ritroverebbero in seria difficoltà!
@Eva:
a questo punto dovrei domandare (non a te, ma a NON SONO UN ROBOT cosa c'entrano le bistecche ma... meglio non indagare, c'è pure il rischio che trovi un modo per rispondere...
Lo foto sono arrivate e devo dire che oltre che belli sembrano gatti davvero soddisfatti della vita. Intanto li ho messi qua in coda a questo post come guest star, ma a volte nei post metto qualche gatto, quando non trovo una foto adatta, e quindi conto di recuperarli a breve. Grazie di aver ricordato anche Pinco&Pallino.
@acquaforte:
Quando i miei andarono a vivere in campagna nel giro di tre anni si ritrovarono ben TRE gatti neri a pelo lungo. Mia madre comprò tutto l'occorrente ler spazzolarli e pettinarli e li teneva con molta cura ma... in campagna non c'è rimedio e soprattutto in autunno si ritrovava spesso sulla porta di casa delle specie di Arcimboldi composti più di foglie, steli d'erba e lappole che di gatto. Anche lì, spesso e volentieri, l'unico rimedio era un bel colpo di forbici quando il groviglio era troppo aggrovigliato. Ha ragione Eva, doveva essere anche lui un gatto davvero speciale ^__^
Soddisfattissimi, dieta mediterranea con dessert di topini di campagna, lucertoline ed un tocco di cucina asiatica....con qualche cavalletta, in estate dove c'è ombra ci trovi i gatti spalmati, in inverno ogni angolino soleggiato è occupato...anche se sono fiori sui vasi....eheheheheh
RispondiEliminaGrazie a te Murasaki!
Ciao
Bellissimi commenti, mi piacciono le storie di gatti; l'ho sempre trovato un animale interessante e magico, indipendente ed enigmatico.
RispondiEliminaIo non ho mai avuto animali, tranne un coniglietto nano, dal temperamento ombroso; forse però anch'io non sarei stata al massimo della gioia se avessi dovuto passare buona parte della mia vita in gabbia… Ahimé, i coniglietti sono animali carini, ma hanno bisogno dei loro spazi adeguati e le loro abitudini di vita non seguono di pari passo le nostre. Vivendo in appartamento in città non me la sento di infliggere reclusione a delle altre creature; dopo la mia esperienza, sono contraria a qualsiasi convivenza che comporti l'uso di gabbie o espedienti simili per renderla possibile. Non trovo giusto che un animale debba adattarsi al mio modo di vivere pur contrario al suo. Quindi rimando a un indefinito tempo futuro la compagnia di un amico quadrupede e se mai sarà possibile, se dovessi avere la straordinaria fortuna, mi piacerebbe proprio un gatto nero.
@Acquaforte
Tu hai un dono, lasciatelo dire: tutto ciò che racconti assume un'aura mitica, tipica di una narrazione non erosa dal tempo. Hai il dono del racconto fiabesco. Secondo me dovresti darti alla scrittura, se già non lo fai. Hai una voce unica, molto riconoscibile e così piacevole. Mi piace assai, se non si fosse capito! ; )
@Eva
Stupendi i tuoi gatti! Ma non sapevo esistesse anche l'Aids felina!
E comunque è un vero piacere trovarti anche qui!
Ciao Beth!!! E' un piacere anche per me e grazie, Fred&Sam ringraziano ed anche Nebbia da Lassù!
RispondiElimina...non sapevamo di questa malattia neppure noi, è una immunodeficienza, quindi se il gatto si becca il raffreddore, ad esempio, può morirne se non preso in tempo....Comunque c'è il vaccino e va fatto appena il gatto è adulto, circa 8 mesi!!!!SE lo avessimo saputo prima Pinco&Pallino c'erano ancora e Fred era sano....
Hai detto tante cose giuste e sofferte, si capisce, ma le tue scelte sono in linea con i bisogni di queste Creature e non con le tue, brava. Non credere a chi dice che sono "felici" pure ingabbiati, sono schiavi della gabbia..che è peggio....pensa che mio zio ha un pappagallino blu, in gabbia e adesso lo accudisco per un mese...ecco ha paura di uscire dalla gabbia, se lo metto fuori fa un voletto e poi si riavvicina e si attacca con le zampine alla gabbia, poi rientra DA SOLO.....
Ti auguro un futuro bellissimo e se ci sarà spazio anche per una Creatura pennuta o baffuta ancora meglio, ma se non ti sarà possibile la tenerezza puoi donarla anche adesso facendo un salto al canile,non scordarlo mai!
Ciao
P.S.
concordo su ciò che dici di Acquaforte, ogni storia che racconta è "viva", come succede leggendo i racconti di Murasaki! Sono "amiche delle Muse"!!Ciao
Ciao Eva!
EliminaUna precisazione : l'AIDS felino si chiama FIV e un vaccino non esiste. Quello che esiste è il vaccino contro la FELV, un'altra terribile malattia dei gatti.
Per tornare alla FIV, il virus Si trasmette attraverso i morsi profondi che i maschi interi si provocano durante le battaglie. Questi lo trasmettono in seguito alle femmine durante l'accoppiamento, le quali possono trasmetterlo ai micini durante il parto o l'allattamento. Per questo, nel caso di gatti lasciati liberi di uscire (altro discorso Lunghissimo, sul quale mi pare impossible fare generalizzazioni) la sterilizzazione mi pare davvero l'unica arma che abbiamo contro questa malattia. L'intervento inoltre combatte le altre grandi piaghe che affliggono i nostri amici : l'abbandono e il randagismo.
@Eva:
RispondiEliminaE' vero, per un gatto la villa in campagna è il massimo, ma proprio il massimo che c'è, e tu l'hai descritto benissimo.
@BETH:
Sono d'accordissimo, la leggenda degli animali contenti di stare in gabbia non mi ha mai convinto né tanto né poco.
@Acquaforte:
secondo me BETH (e EVA) hanno detto una cosa molto giusta su di te ^__^
Grazie di cuore e un MIAO baffuto!
RispondiEliminaAi tuoi prossimi imperdibili post!!!
Dopo aver fatto le fusa per 15 secondi, ho realizzato che l'affetto vi ha giocato un brutto tiro. Ci vuole ben altro. Per poter raccontare, bisogna saper vedere il mondo attraverso la lente del linguaggio che usi. Questo vale per tutte le arti, scrittura, pittura e musica . Devi conoscerlo "intimamente" , in senso biblico, se mi concedete l'espressione. E io qui latito.
RispondiEliminaGrazie e un abbraccio a BETH, nei cui interventi leggo sempre una contenuta passione, a EVA che delizia tutti noi con la sua irrefrenabile vitalità e a te inimitabile Murasaki (e non solo per la scrittura).
...a me @acquaforte piace come scrivi, lo fai con "cuore saggio" e traspare, in ciò che descrivi, il buono della tua esperienza di vita, tutto ciò che hai "immagazzinato"e che ti ha fatta diventare quella che sei. A me molto di questo ancora manca e maschero con fin troppa gaiezza, anche se sono sempre sincera, i miei cedimenti....
RispondiEliminaCome MI dicono i Nomadi "crescerai, imparerai..."
Un saluto a tutti ed ai prossimi interessantissimi post.
@acquaforte:
RispondiEliminafelice di averti fatto fare le fusa, ma per il resto disapprovo. Per raccontare non devi conoscere il mondo, devi CREARLO. Non c'è UN mondo da conoscere, il mondo è quello che tu credi che sia e quello che tu conosci. E ce n'è senz'altro uno che conosci in senso biblico: il tuo. E, quand'anche per assurdo tu non lo conoscessi, se lo crei lo conoscerai. Mi sembra che anche Tolkien abbia detto qualcosa del genere - o qualcosa che, volendo, si poteva interpretare così.
@EVA:
sei una persona molto particolare, ma in qualche modo sembra che tu non ne sia del tutto consapevole. Forse, sotto questo aspetto, è vero che devi ancora "crescere". Ma in fondo va bene così, hai una vita per farlo ^__^
Murasaki grandi parole per acquaforte, belle,sono d'accordo dalla punta dei capelli alle piante dei piedi!
RispondiEliminaQuanto a me, forse devo solo "fermarmi" a riflettere sulla mia vita.....e non è facile a volte.
Grazie per quello che hai scritto.
Un abbraccio :-)
Ragazze avete già detto tutto voi! ; )
RispondiElimina@Acquaforte si schernisce sempre, eppure anch'io trovo che abbia un "cuore saggio" e più volte ha dimostrato di avere una sua ben chiara lettura del mondo! Io amo molto non solo le cose che lei dice, ma anche il come le dice e per questo credo che si dovrebbe dare alla scrittura!
@Eva, tu sei un vulcano e sprizzi energia ed entusiasmo da tutti i pori… virtuali, almeno, ma penso che tu sia così anche nella vita reale. ; ) E secondo me ci vuole anche questo; ognuno possiede delle caratteristiche che lo rendono particolare!
@Murasaki, è inutile dire che invidio molto sia la tua capacità dialettica, sia la sicurezza con cui ti esprimi sempre riguardo alla letteratura.
Non voglio sembrare una buonista - forse lo sono di mio, ma non è un mio intento volerlo essere - però, di fronte a quello che esprimete, spesso mi sento piccina e capisco che ancora ho tantissimo da imparare! Quindi ringrazio per questo blog e per gli importanti spunti e scambi.
;-D grazie @BETH
RispondiEliminaSono d'accordissimo su quanto scrivi ma non sul fatto che tu debba imparare (tutti continuiamo ad imparare, finché avremo vita...) o che tu sia o ti senta piccina, magari sei giovane ed è una virtù oltre che una gran fortuna! Ciao
Grazie a tutte per i complimenti, ma non vi tirate le palate di fango addosso che proprio non mi sembra il caso ^__^
RispondiElimina@EVA: bellissima risposta :)
@Murasaki:
RispondiElimina..manco se è fango termale ;-D ? SCHERZOOO!!!
...e grazie, ci provo, sempre!
Ai prossimi post!!
Ciao Filippo.Grazie.Sono io allora che mi sono sbagliata,per aver riportato male le parole del veterinario.
RispondiEliminaPinco&Pallino sono morti di FIV e Fred aveva pure un tumore al naso....
La sfortuna ha voluto che il veterinario bravo si sia trasferito ed abbia lasciato una giovane poco esperta,proprio nel momento del crollo di Fred....perciò è molto probabile che le info ricevute da questa neo-laureata(pur con tutto il mio rispetto per il ruolo sia chiaro) fossero poco precise,ma io me ne sono resa conto nel corso dei mesi...e decidere di far intraprendere un lungo,scomodo e lungo viaggio in auto a Fred,per un consulto diverso,l'ho ritenuto solo un ulteriore supplizio ingiusto.....
Anche io sono certa che la sterilizzazione possa essere un aiuto a combattere il diffondersi di queste malattie.
Di nuovo grazie per la precisazione.
Ciao
Eva