Ormai da diversi anni la Salani (e chi, se non la Salani?) ha tradotto in italiano la meravigliosa serie "Le brutte storie" dove Terry Deary, coadiuvato da un qualche team di eccellenti storici e dai magnifici disegni di Martin Brown presenta vari argomenti di storia antica e moderna raccontati in una forma grafica mista di fumetti, illustrazioni, testi a stampa e testi a stampa in corsivo (che è quella che anni dopo ha fatto la fortuna dei vari Diari di una schiappa) digeribile, scorrevole e attenta ai dettagli della vita quotidiana e agli interessi di un pubblico di giovinetti.
Visto che l'autore è inglese si tratta di una storia in prevalenza anglocentrica, anche se non mancano volumetti dedicati a maya, aztechi o egiziani. Ci sono, insomma, delle zone scoperte.
Massimo Birattari e Chicca Galli hanno deciso di coprirne una che per la storia italiana è molto importante, ovvero l'Alto Medioevo, la Dark Age per eccellenza - insomma, quella fascia di anni che va dalla fine dell'impero romano al Mille e che costituisce uno dei miei molti e grandi amori, anche per il notevole margine di spazio che lascia per la fantasia.
Si tratta di un periodo complicato, incrostato di leggende successive e dominato da una cronica mancanza di fonti scritte che solo in tempi relativamente recenti l'archeologia ha cominciato faticosamente a integrare, parlando del quale i luoghi comuni e la più nera ignoranza si sprecano (oh sì, anche in molti manuali scolastici).
I due, aiutati dalle illustrazioni di Gigi Vitale, hanno deciso di dedicargli una specie di volume spurio delle Brutte Storie: stessa formula mista di fumetti e testo, stessa miscela di commenti moderni e fonti antiche, stessa accuratezza storiografica, stessa attenzione alla vita quotidiana, stesso compiaciuto humor a fondo nero che è sempre molto apprezzato dagli adolescenti (nonché da qualche adolescente ormai cresciuto, come la sottoscritta), stessa tipologia di titolo basata su un allitterazione, stessa tipologia di copertina.
Il calco non è perfettamente riuscito, perché le parti fumettate e quelle scritte restano separate molto nettamente, il font scelto è più piccolo di quello usato normalmente nelle Brutte Storie e non sempre la parte scritta ha la scorrevolezza dei testi di Deary. In compenso vengono affrontati temi che di solito Deary scansa, per esempio l'interpretazione e l'attendibilità delle fonti (grandiosa sotto questo aspetto la morte di Teodorico, ma ci sono diversi esempi davvero divertenti) e di come la storia cambi aspetto a seconda del secolo in cui la si guarda, con leggerezza e precisione - questioni ostiche, ma introdotte in modo chiaro e ragionevole.
Il volume parte dal V secolo (in pratica: da Attila) e arriva alla leggenda del millenarismo, ovvero quella storia secondo cui tutti erano terrorizzati dall'arrivo dell'anno Mille. C'è anche una bella introduzione che mostra quante tracce hanno lasciato i barbari nel lessico, nei nomi e anche nella vita quotidiana.
La copia che ho preso in biblioteca è del 2008, quando il libro viveva di vita propria.
Al momento si trova in vendita solo in un cofanetto intitolato "La brutta storia d'Italia" e che comprende anche "I rovinosi romani" e "I rivoltanti romani" (quest'ultimo scritto da Birattari in collaborazione con Deary). Il prezzo complessivo va sui 24 euro e il cofanetto può costituire un gradito regalo per gli appassionati di storia ancor giovani perché, soprattutto per il periodo barbarico, sintesi fatte bene ma facilmente digeribili per giovani o per adulti mancano completamente, a parte questo gradevole e meritorio esperimento.
Quanto a me, cercherò di procurarmelo per la biblioteca di scuola, dove ci tornerebbe davvero utile.
Con questo accaldato post dal contenuto altamente didattico ma non troppo serioso partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro felici letture a tutti, possibilmente vicino alla riva del mare o accanto al ventilatore.
Che la forza (dell'estate) sia con voi!
L'idea mi piace molto. Potrebbe essere un bel modo di avvicinare il Cucciolo alla Storia
RispondiEliminaQuesta serie di libri piaceva molto anche a guidino qualche anno fa!
RispondiEliminaIn libreria non ho trovato il cofanetto ma solo i due volumetti sui romani, rovinosi e rivoltanti. Mi interessava di più il periodo barbarico; mi devo accontentare della storia romana (sicura che un inglese riesca a essere imparziale nel narrare la storia di Roma ?). Pazienza. Devo dire però che preferisco gli inglesi che raccontano la loro storia e la sanno "romanzare" molto bene. Non solo la Ellis Peters con il suo frate Cadfael (anno Domini 1138), ma soprattutto Peter Tremayne con sorella Fidelma (anno 665).
RispondiEliminaSono thriller che si svolgono in un'epoca lontana,tra la caduta dell'impero romano e l'affermazione non priva di violenza del cristianesimo nella Irlanda medievale. Fidelma, come Cadfael, è una monaca, figlia di re ovviamente, quindi molto istruita, praticamente un magistrato. Tremayne (pseudonimo di P.Berresford Ellis) è uno studioso dell'antico mondo celtico. E riesce a rendere affascinante un mondo e un tempo così lontani.
Ho comunque ordinato il cofanetto. Nel frattempo rileggero' una delle storie di Fidelma, tra i molti romanzi che la Hobby & Word ha pubblicato. Io ne ha trovato solo 7.
@DFolcezze:
RispondiEliminadi sicuro ci sono modi peggiori ^__^
@Sary:
Ma guarda cosa vengo a scoprire...
@Acquaforte:
Gli inglesi hanno una grande tradizione di amore sviscerato per la storia romana, e pure per il latino. Non so se riescano a essere imparziali, ma di sicuro non ci serbano rancore per quella lontana invasione.
Frate Cadfael l'ho letto tutto, e pure presentato al Venerdì del Libro
http://ildiariodimurasaki.blogspot.it/2013/10/ellis-peters-le-indagini-di-fratello.html
ma di sorella Fidelma non sapevo assolutamente NULLA!
Le biblioteche della provincia sembrano però abbastanza fornite, per cui conto di rimediare al più presto. Grazie davvero, perché l'alto medioevo inglese (pardon, celtico) è uno dei miei periodi preferiti, da quando ho letto La Grotta di Cristallo e tutti i seguiti.
Se ti sembra importante iniziare dal primo, cerca Peter Tremayne "L'abbazia degli innocenti" 2001, Hobby & Work. C'è pure la cartina dell'Irlanda del VII secolo, con l'elenco dei personaggi. E l'uso dei nomi nella lingua antica rende tutto ancora più affascinante. Adoro questo questo modo di presentare il romanzo.....
RispondiEliminaSì che mi sembra importante, grazie! ^__^
RispondiEliminaFantastico. Semplicemente fantastico. Sia per i figli sia per me. Un ripasso non guasta mai e se fatto con piacere è anche meglio.
RispondiEliminaGrazie del preziosissimo suggerimento.
Ciao
Flavia