domenica 12 aprile 2015

Cita-un-libro - #ioleggoperché - 9

L'ottava sessione di Cita-un-libro, torneo di citazioni ideato dalla povna nell'ambito della ben più vasta iniziativa di #ioleggoperché, ha visto ilgonnellinodietabeta incoronare vincitrice Wolkerina per la sua citazione particolarmente infinitiva e assai pertinente. A sua volta Wolkerina ha scelto un tema addirittura lussuoso: nientemeno che Messer Senso Di Colpa, fedele compagno e amico di tutti noi. 
Che cos'è il senso di colpa? E' una delle cose più inutili dell'universo, credo: di solito arriva dopo l'eventuale misfatto, dunque non ti impedisce di peccare; ma ancor più spesso arriva anche dove non c'è peccato ma solo piacere, e il suo vero scopo è appunto avvelenare il piacere. Infine, non sono affatto rari i casi in cui non c'è stato peccato né piacere ma il Senso Di Colpa ti tampina ovunque, impedendoti di vivere serenamente e avvelenandoti la vita così, per il puro gusto di farlo.
Talvolta il Senso Di Colpa nasce spontaneo, ma assai di frequente capita che venga accortamente instillato da persone animate dalle migliori intenzioni (di rompere).
A quest'ultima casistica si riferisce la citazione che ho scelto, tratta da un libro, Istruzioni per rendersi infelici, che sull'argomento ha davvero molto da dire:
In questo gioco chiedono una citazione da un libro e dunque io offro una citazione da un libro. Tuttavia, la prima cosa che mi è affiorata alla mente quando ho letto il tema non è stato un libro, bensì una canzone:




Per la prossima e ultima settimana, le regole del gioco cambieranno, come viene spiegato qui dalla povna.

10 commenti:

  1. Non ho letto il saggio, che ha transitato variamente sotto la mia attenzione senza però alla fine farsi, ancora, agguantare. E non conosco nemmeno la canzone. Rimedierò. Alla seconda domani, ché ora non posso far risuonare musica ad alta voce, vista l'ora dormiente; alla prima spero presto.
    Per intanto già il titolo, rispetto al tema, mi pare pertinente assai.
    E ora mi trasformo in zucca anche io, dopo questa giornata infinita.

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  2. Aha! Sono andata a dormire ieri sera pensando "ohibò, Murasaki non ha partecipato", e invece ecco la tua citazione in tutto il suo splendore.
    Come dicevo da me, giustissimo il tuo punto di vista. Se sai che non è giusto e poi ti pentirai, non farlo! Oppure non rompere i cabasisi DOPO ;-)

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  3. Un libro cult tra le mie compagne di università. Io scelsi di non leggerlo, allora. P.s. Ma quanto mi piacciono le tue incursioni musicali!

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  4. Il manualetto di P. Watzlavick è stato un tormentone per la mia(nostra) generazione; ricordo anche una serata tra ragazze, passata a leggerne alcuni passaggi tra risate, autocoscienza e magnifici sensi di colpa, nella quale la birra sparì a litri (forse per nascondere la tristezza di ciò che man mano si scopriva di noi e del nostro modo di porci...)^___^

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  5. Tutto molto vero e molto saggio, quello che scrivi.
    Per quanto mi riguarda, dopo una gioventù funestata da continui e inappropriati sensi di colpa, sto vivendo una maturità molto serena, ho smesso di perseguitare me stessa per ogni mancanza, vera o presunta, mi accetto con tutti i miei limiti e ho iniziato, perfino, a volermi un po' di bene. :-) Prezioso dono dell'esperienza!

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  6. Non ho letto il saggio, ma, come sai, frequento molto il senso di colpa...

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  7. Watzlawic ha fatto molto per la comunicazione e questo suo libro l'ho letto con molto godimento anni addietro.
    E come già detto altrove concordo con te sul senso di colpa!

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  8. @povna:
    La canzone, se non altro, si ascolta in fretta; sono andata a ripescarla dopo decenni che non la sentivo per quel bellissimo COMPLESSO DI COLPA che parte piano e sembra voglia ingoiare il protagonista.
    Quanto al libro, oltre all'eccellente titolo desidero ricordare la copertina: "Caffettiera per masochisti", che raffigura una caffettiera dove il beccuccio e il manico... stanno dalla stessa parte. E dopo avere guardato la copertina, sembra quasi inutile leggere il libro - che invece ha degli spunti piuttosto interessanti ^__^

    @Aliceland:
    Murasaki ha partecipato eccome, ma non so come mai rimandava sempre mettendo mano nel frattempo a una gran quantità di roba. Immagino fosse per crogiolarsi meglio nel COMPLESSO DI COLPA!
    (Coccodrillare DOPO, secondo me, è prima di tutto una grave forma di scortesia, se nessuno ti ha costretto a fare nulla)

    @roceresale:
    Grazie! ^__^

    @Linda:
    oh sì, le sedute collettive a leggersi (anche) le istruzioni per renderci infelici, SI'!
    (Birra, ma anche vino in abbondanza. Porto, soprattutto)

    @Pensierini:
    Naturalmente anch'io sono soggetta al senso di colpa, come tutti. Ho però una certa allergia all'essere manipolata, e questo mi rende abbastanza immune da certe tipologie di sensi di colpa.
    "Ah SI'? TU vuoi che IO mi senta in colpa perché TU stai male perché non ti piace qualcosa che ho fatto? Vediamo di analizzare la questione e di scoprire se sono IO che faccio qualcosa di male o TU che hai deciso che, siccome quel che faccio non ti piace per motivi tuoi, IO dovrei sentirmi in colpa se IO faccio qualcosa che piace A ME".
    Se ci riesci una volta, poi ci riesci sempre.

    @Dolcezze:
    Tutti lo facciamo, a volte...

    @Wolkerina:
    Grazie per questo perfidissimo tema, hai avuto un ottima idea :)

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  9. Il pericolo di essere manipolati viene da chi amiamo: forse non ho fatto abbastanza. ... potevo fare di più. ....non ho preteso troppo? ...forse non mi sono spiegata bene....Persino nei diritti così faticosamente conquistati (e solo in parte) lasciamo aperti spiragli che diventano baratri. Secoli di storia non giocano a nostro favore...

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  10. @Acquaforte:
    oh sì, le persone che amiamo (e anche quelle che ci amano) hanno grande facilità a manipolarci. Eppure finiamo spesso per farci manipolare (e COLPEVOLIZZARE) anche da persone che non amiamo affatto, e che anzi ci stanno cordialmente antipatiche!
    Perversione dell'animo umano, immagino...

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