domenica 15 marzo 2015

Cita-un-libro - #ioleggoperché - 5

La quarta tornata di Cita-un-libro (iniziativa inserita nel più vasto ambito della campagna #ioleggoperché) si è chiusa con la vittoria, assegnata da Aliceland, della bella citazione di Iomemestessa (cui rimando anche per il regolamento da seguire) tratta da Harry Potter che ci ricordava come i nostri peggiori detrattori spesso si annidino all'interno della nostra stessa famiglia, vuoi per paura, vuoi per invidia e gelosia, vuoi per pura e semplice incapacità di comprendere.
La vincitrice stavolta ha scelto anche un tema per la tornata: etica e morale, nientemeno. Come tanti altri, anch'io ho scelto la prima citazione che mi è venuta alla mente, quella che per me rappresenta la base di ogni etica: non colpire senza necessità - presa da un libro letto e riletto da quando ero ancora implume e dove mi sono abituata a trovare la risposta a tutte le domande e le domande giuste per ogni risposta:



La pietà di Bilbo, di fatto, oltre a salvare lo stesso Bilbo dal malefico influsso dell'Anello, deciderà le sorti della Terra di Mezzo. Come è sempre stato e (si spera) sempre sarà.
(ogni scusa è buona per mettere una foto di Martin Freeman in versione Bilbo. Quello accanto è Gollum, prima dell'intervento degli effetti speciali)

15 commenti:

  1. Eh, bè. In mezzo alle tante decisioni sbagliate prese in questa storia, ogni tanto le decisioni sono quelle giuste. Il bello è che quelle sbagliate poi si rivelano giuste, e quelle giuste sembrano sbagliate :-)
    E la scelta di uccidere o risparmiare Gollum è ricorrente, Bilbo, Frodo e persino Sam si trovano a compierla.

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  2. Oh il signore degli anelli, che libro splendido!

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  3. Caspita, si, si e ancora si! Avremmo rischiato di fare il doppio, se non fossi andata in panico e non mi fossi tuffata nell'autoreferenzialita' di Meneghello (nel senso che si rifà molto anche al mio lessico familiare). Beh, in effetti il modo di sciogliere il dilemma rappresentato da Gollum connota l'aspetto morale dei personaggi.

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  4. Eh eh. Ti aspettavo al varco, confesso!;-) Sapevo che anche tu avresti citato il nostro Tolkien, e questa è un'altra delle splendide citazioni morali, toste, di quel tostissimo mondo da lui creato.

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  5. La pietà di Bilbo prima e poi la pietà di Frodo, ma anche la pietà di Aragon, di Sam, di Gandalf, di Faramir non è solo funzionale alla storia ma rappresenta il vero punto di forza di coloro che inseguono il Bene per la salvezza di tutti.
    Non finiró mai di ringraziarti per avermi aperto le porte di questo mondo meraviglioso ed epico, dove nulla è scontanto, neanche la pietà.

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  6. In altro luogo, tu scrivesti che il più grande atto di coraggio di Bilbo fu di risparmiare Gollum. Sarebbe stato più facile, quasi istintivo uccidere Gollum, preso dalla paura, dal voler uscire e raggiungere i nani. Bilbo invece compie un atto di misericordia, una scelta morale, non facile, di vero coraggio, una virtù umana il cui significato spesso gli uomini fraintendono.

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  7. E ritorniamo a quanto già letto e detto saltellando fra i contendenti della sfida di oggi: abbiamo ben chiaro ciò che è da farsi o da respingere,quale che sia la nostra formazione, perché è naturalmente scritto dentro di noi...ma il problema è agire.Se tutti seguissimo quanto detto oggi , il mondo sarebbe veramente diverso

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  8. Gollum è ciò che differenzia la morale. Perché Gollum é dilemma morale. Chi biasimerebbe chi dovesse ucciderlo? In fondo nessuno. E la morale è ciò che fa scegliere di mantenerlo in vita

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  9. Ho idea che questa settimana la competizione (se così si può chiamare) sarà molto dura... e ne sono enormemente felice!

    (Secondo me, Andy Serkis -Gollum- è una delle cose buone di quella gran palla che sono i primi tre, acclamatissimi film - gli altri non ho voluto neppure vederli - che Peter Jackson ha voluto trarre da un'opera che già non era il capolavoro del Professore. Ok, partite pure con gli insulti).

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  10. @Alice e @iome:
    La scelta di risparmiare Gollum fa la differenza perchè, davvero, Gollum non ha niente che inciti a risparmiarlo. E risparmiare Gollum (ma sul momento nessuno degli hobbit lo sa) vuol dire assicurarsi una via d'uscita, sempre.

    @Connie:
    ebbene sì, su questo blog il Signore degli Anelli gode di una certa considerazione ^__^

    @Bridigala:
    A quanto pare niente va sprecato, in questo torneo :)
    Perché, se tu non avessi postato oggi Meneghello, lo avrei postato io prima o poi, perché mi piace molto

    @la povna:
    Mi rendo conto che era prevedibile :)

    @Linda:
    Giusto, anche Faramir lo risparmia, dietro preghiera di Frodo. Ma da parte di Faramir sarebbe stato etico anche ucciderlo perché Gollum aveva varcato dei confini proibiti, e Faramir uccidendolo avrebbe colpito, sì, ma con necessità - in pratica, avrebbe fatto il suo dovere di custode.
    Ma due domande si impongono. Primo: per quale misteriosa perversione tutti i commenti ti partono doppi? So che non è tua intenzione, perché poi cancelli il doppione, però fino a qualche settimana fa non succedeva.
    Secondo: in che modo IO ti avrei aperto questo mondo? Quando sei arrivata da me avevi già letto il romanzo, anzi sei arrivata qui proprio perché volevi parlarne, giusto?

    @Acquaforte:
    sì, secondo me (o meglio, secondo Gandalf) il momento in cui si apre una possibilità è proprio quello in cui Bilbo risparmia Gollum. Senza quel gesto Sauron magari non avrebbe saputo che l'Anello era stato ritrovato e Frodo avrebbe fatto un viaggio molto più tranquillo verso Gran Burrone, ma per entrare a Mordor e soprattutto per distruggere l'Anello l'intervento di Gollum era indispensabile. Immagino che nei libri sia più chiaro che nella prima trilogia, ma nel Viaggio Inaspettato Jackson ha trattato questa scena davvero molto bene e gli ha dato il peso che gli spettava.

    @Dolcezze:
    sì, siamo tutti molto buoni e bravi e ricolmi di ottimi principi... ma naturalmente agire in linea con quanto stabilito è un po' più complesso :)

    @Gaberricci:
    non costumo insultare i miei commentatori per le loro insulse opinioni, e nemmeno vado matta per la prima trilogia (dove Gollum è fatto benissimo); quanto alla seconda trilogia, la tengo sull'altarino, al contrario di molti, e adoro Bilbo. Ma tu la seconda trilogia non l'hai vista e dunque... comunque con Gollum hanno fatto un lavoro eccellente anche lì.

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  11. Confesso che il fantasy non è proprio tra i miei generi preferiti, ma, leggendo i vostri commenti, qualcosa ho comunque capito. Profonda la questione morale che sottende la scelta di Bilbo e in fondo non così lontano dalla vita reale.

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  12. Murasaki, i commenti mi partono doppi perché li scrivo dal cellulare che è troppo sensibile per le mie dita e non mi rendo conto di toccare invio una volta di troppo. E poi sono fortemente ciecata. :) abbi pazienza....
    Sulla seconda questione: mi indirizzó la povna da te ed io lo avevo già letto , è vero, ma non davvero compreso. Tu mi hai aiutato a comprenerne le diverse anime., ad entrare nello spirito delle opere con candore e senso dell'umorismo, a capire e ada amare la Terra di Mezzo; e ora Tolkien per me è certezza e conforto.
    Non è piaggeria la mia, e ti chiedo scusa se ti ho dato questa impressiore, ma gratitudine.

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  13. Alla base di una storia fantasy, anche scritta male, c'è sempre una questione etica. Ai tempi di Tolkien però la fantasy come la intendiamo oggi non c'era ancora, Tolkien si limitò a scrivere un romanzo di letteratura fantastica a modo suo. Come il povero Petrarca, per intenderci, che non intendeva imbalsamare la poesia italiana per quattro secoli ma solo scriversi il suo bravo Canzoniere e procurarsi con quello gloria e onori, senza complicare la vita ai poeti che sarebbero venuti dopo di lui.

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  14. @Linda:
    Capito. Pensavo fosse una nuova perversione del sistema (a volte diventa perverso). Non è certo un problema per nessuno, solo mi incuriosiva ^__^
    Anche l'altra domanda era una curiosità, non ti stavo accusando proprio di nulla, ci manchebbe!

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  15. La tirata sul fantasy e Petrarca invece era in risposta a @Pensierini

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