venerdì 24 ottobre 2014

Come NON vedere un film (unplugged)

Una bella ciotola di popcorn è un piacevole accompagnamento a un film.
(Se c'è un film da vedere, naturalmente)

Poniamo il caso (non del tutto infrequente, in effetti) di un qualsivoglia insegnante della scuola media di St. Mary Mead che abbia l'incauta idea di far vedere un film ai suoi alunni, vuoi in appoggio al programma di storia o di geografia, vuoi per introdurre una qualche tematica sociale o culturale, o anche solo per festeggiare un qualche evento o ricorrenza.
Per fare ciò costei (costui, in qualche raro caso) dispone di una vasta gamma di possibilità virtuali.
Prima di tutto c'è l'Aula Magna, detta anche Aula Multimediale, munita di tende nere, dove un proiettore ormai logorato dal tempo proietta pallide immagini di scarse dimensioni. Cotali immagini sono accompagnate da un sonoro assai discutibile, vuoi perché l'aula ha un acustica decisamente pessima, vuoi anche perché le casse sono posizionate in modo più che strampalato perché hanno i cavi corti.
La cosa si può in qualche modo ovviare mettendo i sottotitoli al film (che però non sempre corrispondono esattamente al dialogo) ma la parte musicale resta inevitabilmente penalizzata. Anche la parte visiva, in effetti: ho visto film che avevano ricevuto l'Oscar per la fotografia trasformati in pallide larve.
Non essendoci più lettori né per le videocassette né per i DVD, viene usato un computer; che, come tutti i computer della scuola di St. Mary Mead è diversamente funzionante. 
Com'è noto, in tutti i computer appena decorosi basta inserire il DVD del film nell'apposita fessura, aspettare che il DVD compaia sullo schermo e cliccarci sopra e il film partirà, facendoti vedere il menù. 
Qui invece il computer ti chiede con che programma desideri vedere il film, perché ce ne sono almeno due, con due diversi sistemi di avvio, e ogni volta devi pregare per ricordarti qual è il programma giusto, perché non tutti leggono tutto, anche quando si usano DVD legalissimi e legittimi, acquistati in negozi forniti di regolari licenze e in possesso di tutti i bollini SIAE necessari. Un vero strazio.
In compenso entrambi i programmi si incaponiscono a chiederti con grande insistenza se "vuoi copiare il film?". Copiare il film, per quanto ho capito, è molto più facile che limitarsi a vederlo, per quanto nessuno sia mai riuscito a spiegarsi questa ansia da parte del computer di copiarli.

Esiste poi una postazione per i film nell'aula di sostegno, dove un grosso televisore semipiatto di un paio di generazioni fa permette di vedere e sentire piuttosto bene. Non ci sono molte sedie, ma gli alunni possono portarsi dietro quelle della loro classe.
Non ci sono nemmeno le tende nere, perciò va montato il catafalco, ovvero un grosso pannello di tela nera che oscura parzialmente le finestre.
Tutto bene, dunque? No, perché non c'è telecomando. Nel caso che il DVD sia un po' capriccioso e decida di partire con una lingua a noi straniera (alcuni lo fanno) non c'è modo di convincerlo a passare a un banalissimo ITALIANO.

Abbiamo poi la postazione in biblioteca: schermo piatto di medie dimensioni, tende doppie, sotto bianche e sopra nere, lettore per VHS e DVD.
Peccato che il lettore DVD, oltre ad avere un telecomando decisamente lunatico, abbia anche seri problemi per la riproduzione del suono. Quando va bene si sente parlare piuttosto piano, mentre la musica va fortissimo. Quando va peggio si sente benissimo la musica ma nessuno parla.
La prof. Quadrella ha provato a rimediare portando un suo vecchio lettore per DVD, ma è risultato che quel lettore è, appunto, vecchio: perciò legge senza problemi film di qualche anno fa, ma con i nuovi ha parecchi problemi e si pianta spesso e volentieri.

Abbiamo infine tre LIM, in tre classi diverse.
Per vedere un film in una classe, se non ci assiste una nebbia eccezionalmente fitta o almeno un cielo assai nuvoloso, è del tutto indispensabile montare il catafalco - operazione complessa in una classe piena di banchi e con tre radiatori posizionati proprio sotto le finestre.
Dopo aver fatto sloggiare la legittima classe con blandizie varie e accordi sottobanco con i professori di quell'ora, dopo aver perigliosamente montato il catafalco, dopo che tutti gli studenti si sono sistemati in modo da vedere bene...
A quel punto possiamo, a scelta:
- scoprire che il computer della LIM quel giorno è di malumore e non vuole avviarsi
- avviare il computer che parte tranquillo, per poi scoprire che le casse non funzionano
- scoprire che la LIM in quei giorni è molto lunatica e non vuole funzionare a dovere.

Questo è il motivo per cui, con la Seconda cui faccio Approfondimento, e a cui dovrei far vedere una scelta di film e documentari in appoggio al programma di Storia (la Seconda in questione, infatti, è molto appassionata di storia e ha gradito molto l'idea di vedere film e documentari storici. Ed è bene che abbia gradito l'idea, perché per il momento ci siamo appunto limitati all'idea) non è ancora riuscita, in cinque ore di Approfondimento, a vedere Braveheart. Che d'accordo, è un film bello lungo, ma se riesci ad avviarlo in tre ore finisce. 
Noi per ora abbiamo a malapena doppiato il capo delle prime due ore.

Sono in corso manovre sotterranee per l'acquisto di soppiatto di un lettore di DVD con alcuni avanzi di soldi raccolti per le uscite dell'anno scorso.
Magari per Natale ci riusciamo e riuscirò a far vedere alla mia Terza Nightmare Before Christmas?

Tutto può essere.

Nel frattempo il mio stato Beech negativo non accenna a migliorare, e la Seconda appassionata di storia, nonostante abbia gradito assai i frammenti di Braveheart che è riuscita ad intravedere e intrasentire, si sente un po' perseguitata dalla sorte.

5 commenti:

  1. Come ti capisco.
    L'ultima volta che ho tentato di far vedere un film abbiamo cominciato la lezione dopo 43 minuti (e senza film).

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  2. Sì, vedo che tu, davvero, puoi capire! :(

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  3. Quando la tecnologia ti è talmente contro da farti pensare a forme di luddismo al contrario (una Rivolta degli oggetti, insomma, à la Maupassant).

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  4. Non ci crederai, ma da un paio d'anni sto seriamente pensando di scrivere una storia su questo tema

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  5. Perché non dovrei crederci?! E' un grande classico letterario, e la scuola offre un sacco di materiale!

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