venerdì 11 luglio 2014
Incantesimo di fuoco - Laura Amy Schlitz
Il vero motivo per cui ho preso questo bel libro dallo scaffale dei nuovi arrivi della biblioteca è il nome di una delle protagoniste: Clara - che in una storia a base di marionette ambientata nell'Ottocento mi ha richiamato irresistibilmente la protagonista del mio adorato balletto Schiaccianoci; e in effetti tratti che riportano alla storia dello Schiaccianoci ci sono, ma non basta leggere la trama sul risvolto della copertina per trovarli (ma se anche non li trovi, il libro funziona benissimo lo stesso).
E' un gran bel romanzo e l'ho letto davvero con piacere, rimpiangendo assai di non averlo messo nella lista dei consigli di lettura per la mia seconda. Quanto al genere... non lo definirei fantasy, se non nel senso più largo di letteratura fantastica. Diciamo che è un bel romanzo di avventure che potrebbe essere tratto da una fiaba (ma la fiaba se l'è inventata l'autrice; molto bene, tra l'altro), ambientato nella Londra dell'Ottocento, con la dovuta dose di magia e di bambini più o meno infelici ma comunque perennemente affamati, due italiani discretamente cattivi, un eccellente lieto fine e un bel timbro dickensiano ma con dei personaggi femminili che mai e poi mai Dickens avrebbe osato prendere in considerazione, salvo forse, in parte, Lizzie Rose.
Qualsiasi adulto amante della letteratura vittoriana o delle fiabe può apprezzarlo senza riserve e qualsiasi ragazzo amante della lettura e non troppo deviato dagli stereotipi di genere dovrebbe gradirlo, anche se probabilmente è più adatto alle ragazze. Il titolo originale è più evocativo di quello italiano: Splendors and glooms, lampi di luce e tenebre profonde. Una fucina dove si lavora del metallo incandescente, per esempio: non sono necessariamente buoni né le tenebre né la luce, e l'accostamento fa paura. A questo tipo di contrasti una città industriale come Londra d'altra parte era abituata, come al contrasto tra ghiaccio e fuoco, entrambi elementi che portano la paura e la morte dietro di sé.
Abbiamo un opale di fuoco dall'alto potere magico: una pietra maledetta che si porta dietro una scia di sangue e disperazione e che sembra impossibile domare.
C'è un burattinaio, che gira per Londra col suo teatro di marionette - un artista ambulante, non sempre con in tasca i soldi per mangiare e far mangiare i suoi piccoli apprendisti, ma grande artista nel suo mestiere. Non si presenta come un personaggio affidabile né raccomandabile e fosche (appunto) ombre incombono sul suo passato. Forse anche sul suo presente.
I due piccoli apprendisti non nutrono un grande amore per lui, e non si può dargli torto. Entrambi sono orfanelli raccattati letteralmente per strada, come usava molto a quei tempi e le loro mosse sono guidate da quelle due grandi forze che sono la paura e la fame.
Il ragazzino, Parsefall, che di tenebre alle spalle ne ha davvero parecchie, compresa una zona buia dove sono spariti diversi ricordi, è però molto appassionato al suo lavoro e stravede per le marionette e l'arte di muoverle.
Lizzie Rose è invece una signorina che da un giorno all'altro ha dovuto smettere di esserlo, quando i suoi genitori, due attori di ottima reputazione, sono improvvisamente morti. Ha conosciuto un certo benessere e goduto di una buona educazione: educatissima e istruita, si sforza sempre di scegliere ciò che è giusto rispetto a ciò che è conveniente, anche con la speranza che il merito e la bontà disinteressata vengano un giorno ricompensate, come succede nei romanzi; e questo nonostante la vita le abbia dimostrato più volte che ciò raramente avviene.
Poi c'è Ruby, una bella cagnola fulva, anche lei di animo raffinato e inclinazioni signorili, capace di empatia e solidarietà come ogni bravo cane che si rispetti*.
Infine Clara: lei non ha perso i genitori, e continua a vivere in una ricca e bella casa, terribilmente triste e funestata dall'ombra della morte, che si è portata via tutti i suoi fratelli, compreso il suo amato gemello. Come tutti i sopravvissuti vive tormentata da un irragionevole senso di colpa che i genitori non fanno molto per attenuare, pur consapevoli dell'illogicità di certe loro reazioni. La forzata vacanza che si troverà costretta a prendere dalla sua opprimente famiglia la porterà, in modo assai sorprendente, a scoprire una libertà e una forza che era del tutto ignara di possedere, guidata da una maestra dura ma non spietata.
I personaggi "minori" sono tali perché compaiono in un ridotto numero di pagine, ma sono tutti indispensabili alla trama, che è ricca e sorprendente pur se costruita con elementi che suonano familiari.
Probabilmente l'estate non è la stagione più adatta per leggerlo - tutto quel ghiaccio mi porterebbe a consigliare piuttosto i mesi tra Novembre e Marzo; di fatto però l'ho letto a cavallo del Solstizio e me ne sono trovata benissimo.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e auguro ottime vacanze a tutti quanti. Possano le letture riscaldarvi mentre leggete accanto al caminetto, avvolti in una copertina calda!
*no, niente gatti. Ma nemmeno io riesco a trovarlo un difetto perché in effetti in questo romanzo serve un cane e non un gatto. Anzi, serve quel cane, e non un cane qualsiasi. Insomma, Ruby c'è perché ci deve essere, ed è giusto così.
Ciao!! MI hai incuriosito parecchio e... leggendo la tua recensione ho visto mia nipote che compie tra una settimana 16 anni, con questo libro fra le mani! Grazie del suggerimento. Mi metto alla ricerca immediatamente!!
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Kly
Da amante della letteratura vittoriana e di storie di orfanelli ed eroine, non posso che segnarmelo immediatamente ....magari per l'autunno, anche se non è che sia molto estate in questi giorni!
RispondiElimina...in quanto alla tempistica... pensa che qualche giorno fa io ho letto un libro a tema natalizio ;-)
RispondiEliminaLa trama mi incuriosisce un bel po' e, a dire il vero, anche la copertina. Ne prendo nota.
Mi piace. Anche se ci sono gli italiani cattivi e un cane invece che un gatto. :)
RispondiEliminaMia figlia ha altre letture per l'estate, peccato, ma potrei avvicinarmi con lei allo scaffale dedicato di una libreria e prenderlo casualmente in mano...
Potrei leggermelo io, perchè mi attira molto il genere... ma credo che lo regalerò! Ero giusto in cerca di un regalo per una ragazza di 15 anni.
RispondiEliminaGrazie del consiglio!
Mi attira l'Inghilterra, l'Ottocento, lo pseudo-Dickens. Meno la parte fantastica. Vediamo.
RispondiEliminaLe tue recensioni sono sempre interessanti, anche quando affrontano generi a me non congeniali. Me lo segno. Sai che ho in lista d'attesa "Il giardino segreto"?. Appena avrò fatto pulizia mentale, lo leggerò.
RispondiElimina@Mel
RispondiEliminaCredo che il Giardino Segreto ti piacerà molto ^__^