sabato 14 giugno 2014

La Bella Addormentata (e la sua controparte maschile)


Quest'anno faccio l'esame con la Terza Effervescente ma non sono il coordinatore. Questo piccolo dettaglio cambia completamente il mio modo di vivere l'evento: infatti sono serena, rilassata e amorevolmente partecipativa; faccio quel che mi dicono di fare, con la massima docilità, e me ne ritorno subito dopo nel mio cantuccio a farmi i fatti miei: tanto le grane spettano tutte al coordinatore, ovvero la prof. Ghirlandai.
Al tema il mio compito era fare da Riserva, ovvero rimpiazzare su richiesta chi, tra gli addetti alla sorveglianza della prova scritta, avesse desiderato prendersi qualche minuto di pausa. Niente tracce di temi da scegliere con le colleghe, niente buste da aprire e da chiudere, niente terna di temi da estrarre a sorte, niente verbalea fine mattinata; insomma,  niente di niente che richiedesse la mia presenza prima delle 8.30, ora di inizio ufficiale della prova. E alle 8.30 e non un minuto prima mi sono presentata a scuola con un bel sorriso.
Ma non con un altrettanto sorriso sono stata accolta dalle due custodi, bensì con il ben più inquietante saluto "Prof, c'è un problema".
Il problema era che mancavano ben due ragazzi, e proprio dalla Terza Effervescente. Da un quarto d'ora la scuola stava provando a chiamare alle rispettive case, ma senza risultati. Infine i ragazzi hanno chiamato sui cellulari personali dei loro compagni, e finalmente abbiamo ottenuto qualche risposta.
Gerbert d'Aurillac era solo in ritardo - un bel ritardo consistente - ma se non altro "stava arrivando".
La principessa Aurora invece dormiva beata nel suo letto, in quanto si era assolutamente convinta che gli scritti dell'esame sarebbero cominciati Sabato. Il risveglio della Bella Addormentata avviene sotto i nostri occhi, anzi, sotto le nostre orecchie: la compagna che finalmente è riuscita a contattarla le parla con grande garbo e dolcezza (è forse l'unica, in quella classe, che conosce il significato di queste due parole) ma infine è costretta a svelarle l'amara verità ed esortarla a venire a scuola nel più breve tempo possibile.

Siamo tutti piuttosto sbalorditi: già il semplice ritardo all'esame della Terza è evento più unico che raro. Non solo non era ancora capitato di vederlo a me - che, dopotutto, l'esame lo affronto solo per la sesta volta - ma nemmeno alla custode, che ne ha più di venti alle spalle. Anche i più imbranati, ritardatari, disorganizzati e irresponsabili tra gli alunni arrivano puntuali come orologi nei giorni di esame - e infatti il gruppetto degli Sciagurati, quelli ammessi fortunosamente e dopo gran discutere e profonde meditazioni da parte del Consiglio, alle otto e un quarto son lì che scalpitano per entrare; ma Gerbert vanta una media sopra il sette, e la principessa Aurora è stata ammessa con otto. Né l'uno né l'altra hanno niente da temere dall'esame né tanto meno da un piccolo, insignificante tema. Quando Gerbert arriva però è pallido e tirato, mentre Aurora piange. E, col garbo istituzionale consueto in quella classe di simpatiche iene, vengono naturalmente presi in giro senza alcuna pietà, nonostante i fieri tentativi della Ghirlandai e della Spini di zittirli - del resto si sa che tenere zitta la Terza Effervescente senza un buon mitra è del tutto impossibile - e chissà se anche il mitra basterebbe.

E dunque arrivare tardi all'esame di Terza è evento più che raro, ma ignorare l'inizio del suddetto esame e sbagliarne le date è proprio un unicum, soprattutto in un piccolo paesello di provincia dove tutti si conoscono e dove ogni anno l'esame viene vissuto con vibrante partecipazione dalla popolazione al gran completo.
Non resta che concluderne che, nonostante tutte le apparenze, una parte della Terza Effervescente non condivide affatto l'entusiasmo collettivo per il Gran Rito di Passaggio e non ha nessuna voglia di ritualizzare un accidenti di nulla.
Mi auguro però che se ne facciano una ragione, se non altro durante l'estate: perché il loro tempo ormai è venuto e, pronti o meno che siano per affrontare il mondo esterno, non esiste nessuna possibilità per loro di essere bocciati, nemmeno se ci provassero con tutte le loro forze.

6 commenti:

  1. dev'essere l'annata, anche da noi, paesotto grande il minimo sufficiente a eleggere il Sindaco col doppio turno, due fanciulli tranquillamente a dormire invece che all'esame... la mia terza però aveva istinti omicidi :-)

    RispondiElimina
  2. In effetti è successo anche a me qualche anno fa...la fanciulla si è presentata con due occhi da sonno dopo essere stata svegliata dalla scuola. I suoi compagni l'hanno adeguatamente sbeffeggiata forse per anni
    :-)

    RispondiElimina
  3. I genitori dov'erano? Vive sola la ragazzina? Incredibile!

    RispondiElimina
  4. Arrivai tardi alla 1° prova dell'Esame Maturità, perché fui fermata dalla Polizia (ero in motorino), ma rossa in viso e frignante, affrontai bene la prova e almeno mi ero svegliata per l'evento. Certo, poveri piccoli effervescenti, fanno tenerezza ma anche rabbia! E comunque la penso come Mel: ma 'sti cavolo di genitori che fanno?

    RispondiElimina
  5. No, nessuno dei due vive da solo. I genitori... mah, suppongo che i genitori non abbiano guardato con troppa attenzione a calendario degli esami che abbiamo consegnato ai ragazzi, insomma non so. Ma i primi a guardarlo, quel cavolo di calendario, dovrebbero essere le creaturine, oso dire...
    Comunque è una storia che si spiega solo cona rimozione fortissima, secondo me.

    RispondiElimina
  6. Rimozione e propensione al sonno veramente sviluppata.
    Diciamo l'antitesi di come è fatta la 'povna, in buona sostanza, e non andiamo tanto lontano dalla verità.

    RispondiElimina